giovedì 11 dicembre 2014

INGANNO TELETHON

LA VERITA' SULLA VIVISEZIONE E SU TELETHON!!!




Fra Le associazioni piu’ note che finanziano la vivisezione c' è Telethon


I programmi televisivi, ogni anno, fanno a gara a convincere gli spettatori a fare donazioni per Telethon. Io non donerò neanche un centesimo a un ente che finanzia la vivisezione. Se state per fare una donazione pensateci bene; è proprio così che Telethon utilizza i vostri soldi, per uccidere barbaramente animali. Leggete (e se volete diffondete) questo articolo.


Quanta vivisezione fa Telethon?


Ci sono persone...
Ci sono tante persone convinte che qualsiasi metodo sia accettabile per "progredire" nella conoscenza. Sbagliano, perché in questo modo si legittima qualsiasi nefandezza e qualsiasi sofferenza inflitta a esseri innocenti. E sbagliano perché autoimponendoci di NON seguire certe vie - quelle non etiche - non si ferma il progresso: una via c'è sempre. Non imponendo certi "paletti" etici, semplicemente si finirà per seguire le vie non etiche a scapito delle altre, ma non vuol dire che le altre non esistano, vuol dire solo che non le si esplora, che non le si prende nemmeno in considerazione.


Ma lasciamo perdere queste persone.


Ci sono tante persone (in gran parte le stesse di prima) convinte che il "modello animale" per la ricerca medica sia utile, o addirittura indispensabile. Sbagliano, perché non è manipolando geneticamente un topo che lo si rende uguale, e nemmeno lontanamente simile all'uomo, né è curando i cani che si possono curare i bambini. Certo, Telethon (e altre associazioni o fondazioni simili) sostengono che "la sperimentazione su animali è necessaria", ma queste sono parole vuote, dogmi da superare.


Ma lasciamo perdere anche queste persone.


Ci sono infine delle persone, forse non di meno di quelle delle precedenti due categorie, che sono convinte che la vivisezione sia eticamente inaccettabile, e non intendono sostenerla, oppure che sanno che non è una pratica utile. Oppure che sono convinte di entrambe le cose.


Queste persone non le lasciamo perdere, al contrario, vogliamo raccontare loro come Telethon spende parte dei suoi soldi, affinché decidano se è il caso o meno di sostenerlo. Quel che si chiede a Telethon non è certo di sparire o di non fare il proprio lavoro: si chiede invece proprio di farlo, smettendo di usare i soldi raccolti per finanziare la vivisezione, o sperimentazione animale che dir si voglia. Siamo noi cittadini che possiamo far cambiare rotta a questo colosso che ormai ha un giro di soldi enorme ed è onnipresente e martellante con la sua pubblicità.




Gli studi di Telethon: dati dal convegno 2005


Nel marzo 2005 si è tenuto un convegno in cui vari gruppi di ricercatori finanziati da Telethon hanno presentato alcuni studi.


Esaminandolo in dettaglio, troviamo che:  


In totale sono state presentate 328 ricerche.  
Il 44,5% di queste - 147 studi - avevano usato animali.
Il 9,5% di queste - 31 studi - avevano usato cellule di animali anziché umane.
Il restante 46% erano invece studi utili o potenzialmente utili in quanto NON svolti su animali.


Da segnalare che i progetti realizzati in collaborazione con UILDM non prevedono esperimenti su animali, ma solo studi clinici.


Questi studi probabilmente non rappresentano TUTTI gli studi finanziati da Telethon, ma certo danno un'idea piuttosto precisa della situazione.


Non sappiamo il numero di animali utilizzati nella totalità di questi studi, ma va anche tenuto conto che sono certamente di più di quanti si possa pensare, dato che quasi sempre si tratta di animali manipolati geneticamente, e quindi in questi casi bisogna contare anche gli animali che nascono sofferenti a causa della manipolazione genetica e magari muoiono poco dopo senza mai essere usati, o che nascono morti, o le cui madri muoiono in gravidanza o dandoli alla luce o che non hanno la caratteristica attesa dalla manipolazione genetica.




Alcune ricerche che hanno comportato gravi sofferenze per gli animali


Tutta la sperimentazione su animali comporta sofferenza e morte per gli animali usati. Vogliamo qui riportare però dei brevissimi estratti di alcune delle ricerche che hanno comportanto una sofferenza particolarmente acuta per gli animali usati - per lo più topini e ratti.


Un topo o un ratto non potranno mai assomigliare nemmeno lontanamente a un uomo, dal punto di vista fisiologico, genetico (per quanti geni si aggiungano o si tolgano...), anatomico, ecc. ma gli assomigliano invece dal punto di vista della capacità di provare sentimenti ed emozioni, in quanto esseri senzienti come noi.


Solo l'ignoranza e la mancanza di esperienza ci fanno guardare a questi animali con ribrezzo o paura (infatti gli sperimentatori scelgono questa specie appunto per quello, e per il fatto che sono piccoli, poco costosi, prolifici, non certo per ragioni "scientifiche"): sono invece animaletti molto belli, intelligenti - specie i ratti - socievoli con gli umani, simpatici, che si affezionano moltissimo, che amano farsi coccolare dalla propria "famiglia umana" e stare a stretto contatto, giocare, interagire con noi.





Ecco cosa invece hanno fatto loro nei laboratori finanziati da Telethon


Studio n. 6 
Modelli murini in cui p63 è stato deleto muoiono alla nascita, e presentano notevoli difetti ectodermici, mancando dell'epidermide, della prostata, delle mammelle e dei tessuti uroteliali, ed presentano arti tronchi o assenti, difetto dell'"apical ectodermal ridg", un epitelio stratificato essenziale per sviluppo dell'arto.


Studio n. 95 
A tale scopo abbiamo indotto l'ischemia mediante legatura dell'arteria femorale in topi di controllo ed mdx e abbiamo valutato il recupero del flusso sanguigno con il "Laser Doppler Perfusion Imaging" (LDPI) e analisi morfometrica.


Studio n. 101 
In un'altra linea di ricerca, nell'intento di chiarire il ruolo della componente postsinaptica nella competizione, abbiamo ridotto drasticamente l'attività delle fibre muscolari mediante la sovraespressione di un canale del potassio. Per l'elettroporazione in vivo dei muscoli, iniettiamo 20 microgrammi di plasmide (GFP-Kir2.1) in 10 microlitri di 0.9% NaCl nel tibiale anteriore e nel soleo in animali anestetizzati di 4-5 giorni di età. Poi applichiamo otto impulsi di 100 V/cm e di durata di 25 msec alla frequenza di 1 hz con degli elettrodi appoggiati ai lati della zampa. Dopo 10 gg dalla elettroporazione, i muscoli vengono dissociati e studiati in vitro con tecniche morfologiche e di elettrofisiologia.


Studio n. 102 
[...] riprodotti mediante il modello da schiacciamento del nervo sciatico nel topo. Conseguenze sullo sviluppo del nervo periferico e la rigenerazione dopo un danno da compressione sono state analizzate in un modello murino privo di uno specifico costituente del citoscheletro delle cellule di Schwann, il filamento intermedio GFAP (proteina gliofibrillare acida).


Studio n. 174 
Dopo il periodo di arricchimento gli animali sono stati testati nel Morris water maze (NdR: cioè costretti a nuotare per sopravvivere, a vari livelli in una vasca riempita di acqua).


Fonte agireora.org 
  


Conclusioni 


Non credo ci sia più nulla da dire: i dati sulla quantita' di vivisezione effettuata da Telethon parlano da soli.


P.S. se volete trovare altri progetti di telethon in cui si usano animali cliccare qua usando la funzione di ricerca. 


E NON FINISCE QUA...

14/12/2011
Telethon: ancora vivisezione
 
Nuove raccolti fondi, e nuove sperimentazioni su topi, cani e scimmie.
Purtroppo è di nuovo tempo di Telethon, con la sua martellante raccolta di fondi per la "ricerca medica". E purtroppo ancora a molti non è noto che questa "ricerca" in molti casi non è, ma è invece vivisezione. E' importante dunque rendere noto a tutti coloro che sono contrari alla vivisezione, sia su basi etiche che scientifiche, che, di fatto, sostenere Telethon significa finanziare ANCHE la vivisezione, non solo ricerca utile per gli esseri umani...


PER LEGGERE L ARTICOLO COMPLETO   CLICCARE QUA


 
   
Non è tutto Telethon ciò che luccica? 
Telethon, la maratona televisiva a favore della ricerca sulle malattie genetiche  ha superato l’ennesimo record  superiore a quelli degli anni scorsi, Un successo dal doppio valore, dichiara Telethon in un comunicato diffuso attraverso il sito web Telethon.it, proprio per il contesto in cui è stato ottenuto e perché dimostra che, anche se con meno risorse a disposizione, i cittadini non hanno alcuna intenzione di rinunciare alla speranza nella ricerca scientifica e che Telethon rimane un punto di riferimento affidabile.
Se la solidarietà è un atto da apprezzare indiscutibilmente, così come l'aiuto alla ricerca che di aiuti ha tanto bisogno, è possibile che tutto sia così bello, solare e senza incrinature? Ebbene no. Ci sono delle voci fuori dal coro che hanno voluto vedere se dietro i lustrini, gli sponsor e la bontà sia tutto da apprezzare a scatola chiusa.
Non ci riferiamo tanto ai ricercatori precari che interrompono la maratona di Telethon nella serata di venerdi, trasmessa da Rai Uno chiedendo per la ricerca più investimenti pubblici e meno elemosina, ricordando che mentre Telethon chiede ai cittadini di fare beneficenza per la ricerca scientifica, il governo Berlusconi taglia i finanziamenti alla ricerca e blocca l'assunzione di nuovi ricercatori.
D'altronde per i precari, le elemosine di Telethon sono ''meritorie'', anche se sono definite solo il secchiello con cui si intende svuotare un oceano.




C'è qualcuno che affronta la questione Telethon ancora più di petto. Si tratta di Giovanni Paolo Vanoli, dottore Naturista, laureato in Scienza della Nutrizione negli USA, giornalista, pubblicista, direttore responsabile di diverse testate, editore per 38 anni, conferenziere, ecologista, biblista, filosofo, si occupa da 40 anni di Medicine Alternative Naturali che attualmente pratica ed insegna in Italia ed all’estero.
Ecco quanto comunicato da Vanoli attraverso la sua newsletter degli iscritti al sito Mednat.org, di cui è curatore, a proposito di Telethon:
''Vi siete mai chiesti quanto di quel denaro vada ai malati?...NULLA;
Tutto va a coloro che lavorano in questa nuova e recente azienda che promuove studi e paga centri e ricercatori, con le offerte raccolte, che cercano di trovare nuove "molecole" e quindi farmaci che vengono poi prodotti e venduti a caro prezzo ai malati, che non hanno mai visto un soldo da quella azienda, ma che alle volte, si vendono anche la casa per pagare le "cure " dei loro familiari ammalati... magari dai vaccini.....che generano mutazioni genetiche trasmissibili alla prole che poi somatizzano malattie rare....che poi questa azienda tenta di ricercare le cause .....che ben si conoscono......ma che non si devono dire.....altrimenti la ricerca sulle malattie rare....non rende piu'..... ! Ecco come si chiude il cerchio su se ste$$o..……. Essi, come il Ministero della “salute” e l’ISS, sono al corrente di questi dati.''





Questo è il testo del "Comunicato Stampa" inviato a tutta la stampa italiana ed ai vari ministeri, nel mese di Dicembre del 1995, dal presidente dell’Associazione Universo Bambino e che è passato in totale sordina: 


L’Associazione Universo Bambino di Bari, comunica:
"Lo studio presentato dal Dott. Massimo Montinari, Medico Chirurgo, Presidente dell’Associazione Universo Bambino, è riferito a 48 pazienti che si sono rivolti alla sua Associazione dopo essere stati ricoverati presso numerosi Centri Ospedalieri nazionali e stranieri; questi sono stati selezionati da ben 186 malati, affetti da patologie del SNC (Sistema Nervoso Centrale), osservati nel periodo Apr/94 - Ott/95.
Nella storia di ogni paziente si documentava l’insorgenza di segni clinici relativi al SNC ed apparato digerente, in concomitanza o immediatamente dopo la somministrazione di vaccini (anti polio Sabin e Salk, Difterite-Tetano, anti morbillosa, Difterite, Tetano, Pertosse, anti TBC).
La proposta di studio è riferita alla valutazione del quadro immunitario dei pazienti ed al ruolo dell’immunogenetica nella diagnosi di patologie ad eziopatogenesi spesso dubbia ed handicappanti; l’attento studio del braccio corto del Cromosoma 6 dell’uomo, la caratteristica genetica e l’azione di virus a DNA in soggetti sottoposti a vaccinoprofilassi in età pediatrica, ha consentito di valutare una caratteristica ricorrenza di alleli nel quadro genetico di tutti i pazienti sottoposti a vaccinoprofilassi e insulto da virus a DNA ".
(By Universo Bambino)


 P.S. oggi (fine 2004) il dr. M. Montanari ha in cura oltre 2.800 bambini, ragazzi, militari, medici, paramedici, rovinati dai Vaccini ed il loro numero continua ad aumentare….ma si continua a vaccinare per creare il mercato dei malati, tanto c’e’ Telethon...che risolve i problemi……




''I vaccini - precisa Vanoli - producono mutazioni genetiche, anche sul cromosoma che controlla il sistema immunitario; queste mutazioni sono trasmissibili alla prole, infatti negli ormai piu' di 2.800 soggetti analizzati ed in cura dal 1996 al 2004, tutti presentano le stesse caratterische famigliari, di mutazioni (provenienti dai vaccini (tossine metalli tossici, sostanze cancerose, ecc.,entrocontenute) + amalgame dentali, per il loro contenuto di mercurio) che dal nonno-nonna, dal padre-madre, passano al nipote che alcune volte (slatentizza) cioe' ricevendo la mutazione sommata alla sua vaccinazione lo porta a somatizzare la malattia ereditata. Per cui il senso e' stato quello di informare gli organi di stampa e quelli preposti alla salute sui Gravi Danni dei Vaccini. ''





Vivisezione televisiva
 
Ad attaccare Telethon c'è anche Davide Ranzini, di Italy.peacelink.org: ''Dietro la facciata di un buonismo televisivo benevolmente ipocrita e un po' cialtrone, recitato da una mediocre parata di "stelle" del mondo dello spettacolo arruolate all'uopo, quale tipo di ricerche e quali risultati concreti sono stati ottenuti fino ad oggi, con le generosissime offerte di centinaia di migliaia di telespettatori?"


E' stato un successo senza precedenti il dicembre scorso, l'ultima maratona Telethon per la raccolta dei fondi destinati alla ricerca sulle malattie genetiche. La manifestazione televisiva si è chiusa con una raccolta record.  "E' segno che l'Italia comincia a capire. Il mio sogno è far tornare nel nostro paese centomila ricercatori", ha dichiarato una raggiante Susanna Agnelli, presidente della Fondazione Telethon; "E per centrare quest'obiettivo, abbiamo bisogno di molte maratone come questa, e abbiamo tutta l'intenzione di riuscirci", ha aggiunto il direttore di Telethon, Niccolò Contucci. "Dalla sua prima apparizione televisiva italiana nel 1990, Telethon che nasce negli Stati Uniti a metà degli anni sessanta, ha avuto un costante e crescente successo. Nel 1991 è stato pubblicato il primo bando di concorso per finanziare progetti di ricerca sulle distrofie muscolari. Nel 1992 il Comitato Promotore Telethon, con una modifica al proprio statuto, ha aperto le porte alla ricerca su tutte le malattie genetiche di origine ereditaria. Ed infine nel 1995 è nata una Fondazione, come ente dedicato esclusivamente alla gestione delle iniziative di ricerca di Telethon.


Ma dietro la facciata di un buonismo televisivo benevolmente ipocrita e un po' cialtrone, recitato da una mediocre parata di "stelle" del mondo dello spettacolo arruolate all'uopo, quale tipo di ricerche e quali risultati concreti sono stati ottenuti fino ad oggi, con le generosissime offerte di centinaia di migliaia di telespettatori?
Innazitutto Telethon sovvenziona moltissime ricerche, per le quali vengono spesi ogni anno parecchi milioni di euro, che coinvolgono animali, soprattutto topi transgenici, ossia manipolati geneticamente, ai quali vengono indotti in modo del tutto artificiale i sintomi della malattia studiata. In sostanza viene riprodotto un sintomo "simile" a quello sotto studio ma le cui cause sono assolutamente diverse, e che si manifesta su una specie del tutto differente da quella d'interesse umana. Esistono così ad esempio: topi malati di Alzheimer, di Sclerosi Multipla, di diabete o meglio di analoghi di queste patologie, ma che gli animali non conoscerebbero per natura se non grazie all'uomo che le induce sperimentalmente in soggetti altrimenti sani.


Una prassi quindi basata su un errore metodologico che lo stesso Giulio Cossu, direttore del Centro per le Cellule Staminali dell'Istituto San Raffaele di Milano, e coinvolto in un progetto di ricerca sulla distrofia muscolare finanziato da Telethon involontariamente ammette, in una intervista (www.uildm.org), affermando che: "Ci sono vari problemi molto grandi ancora da affrontare e da risolvere. Il primo è quello che un uomo ha dei muscoli di gran lunga più grandi di quelli di un topo e quindi, per poter ricostituire l'intera massa di un quadricipite umano non servirà più mezzo milione di cellule, ma probabilmente ne servirà un miliardo! In questo senso, noi non siamo ancora in grado di crescere le equivalenti cellule umane, soprattutto se prelevate dai pazienti, fino a raggiungere quei numeri. E' proprio a tale scopo che stiamo studiando i mesoangioblasti umani, ma non conosciamo ancora di queste cellule le stesse cose che abbiamo imparato su quelle del topo: e potremmo avere delle brutte sorprese, come ad esempio che le cellule umane non crescano tanto quanto quelle murine (modello di topo ndr). Potremmo quindi averne poi in numero insufficiente".


E ancora: "Mentre i topi sono tutti immunologicamente identici – come fossero dei gemelli monocoriali - non è così per gli uomini". Dunque si può dedurre da queste asserzioni come in realtà qualsiasi specie animale diversa dall'uomo non possa assolutamente essere considerata un suo modello e qualsiasi ipotesi sperimentale nella ricerca non possa essere confermata o confutata sulla semplice base di un'analogia, quella appunto tra uomo ed animale non umano.
Ma c'è di più. L'esigenza infatti di creare modelli geneticamente modificati, conferma in maniera inequivocabile, che fino ad ora la vivisezione non è stata una pratica scientifica attendibile, perché, se così fosse, non ci sarebbe la necessità di creare nuovi animali manipolati, più simili agli esseri umani.




Infine, e non certo a margine di tutto ciò, per molti ricercatori, come da sempre sottolinea il dottor Stefano Cagno, autore di numerose pubblicazioni su tematiche quali l'ingegneria genetica, i diritti degli animali e la bioetica e Membro del Comitato Scientifico Antivivisezionista, la sperimentazione animale: "E' un metodo economico che permette numerose pubblicazioni e dunque una rapida carriera universitaria". Nel contempo per i grandi oligopoli del farmaco presenti sul mercato mondiale con oltre 200.000 specialità medicinali: "Diventa invece uno strumento malleabile: un punto di forza quando si tratta di sostenere la validità di un nuovo farmaco, un limite oggettivamente insuperabile quando un medicinale si rivela dannoso per la salute e i produttori devono difendersi in tribunale".




In tutta franchezza il valore effettivo degli esperimenti finanziati da Telethon, è stato fino ad oggi contrassegnato solo "Da una lunga serie di fallimenti terapeutici!" come ha affermato ancora il direttore del Centro per le Cellule Staminali dell'Istituto San Raffaele, il luglio dello scorso anno, su "Il Sole 24ore".





Questo è un altro esempio:


Ecco i risultati della ricerca sulla Distrofia Muscolare di Duchenne di Telethon  
Un recente articolo su Le Scienze riporta lo studio della Distrofia Muscolare di Duchenne: BMC Biology. S. Boehm, P. Constantinou e altri, "Profound human/mouse differences in alpha-dystrobrevin isoforms: a novel syntrophin-binding site and promoter missing in mouse and rat".


Questo studio, per stessa ammissione dei ricercatori, da' l'ennesima conferma della fallacia della sperimentazione animale.
Dicono i ricercatori: "Riteniamo che questo riconoscimento tardivo di caratteristiche chiave di un gene che è intensamente studiato fin dalla sua scoperta 13 anni fa sia dovuto al predominio del topo quale modello animale per lo studio della Distrofia Muscolare di Duchenne e alla specifica distruzione di queste parti del gene nel topo".


Quanti danni, quanti ritardi ha comportato l'utilizzo del modello animale nello studio di questa malattia? E chi ne e' responsabile?
I vivisettori di turno obietteranno che e' un errore, che e' normale nella ricerca imboccare strade senza uscita.
Non e' valida come scusa, perche' e' il concetto stesso di "modello animale" a essere il vero errore di fondo.


Questo modo miope di procedere ha rivelato fin troppe volte la propria inattenbilita' e qualunque persona di normale buon senso sarebbe indotta a cercare alternative. 


Chiederanno scusa? La chiederanno ai malati? Alle migliaia di persone che finanziano in buona fede la sperimentazione animale attraverso Telethon & C?


Sara' ben difficile. La vivisezione e' un business troppo importante; permette di "dimostrare" tutto e il contrario di tutto, permette facili carriere, e sopratutto permette di sbagliare senza dover nemmeno chiedere scusa né agli animali che  uccidono, e neppure agli uomini che vengono crudelmente illusi.
Fonte






Nonostante ciò la ricerca proseguirà ancora in questa direzione, anzi Telethon ha annunciato il via a un'altra campagna: il finanziamento di esperimenti per la rigenerazione dei muscoli umani che nei prossimi due anni saranno condotti da un team dell'Università La Sapienza di Roma. Questa volta i modelli sperimentali saranno dei mammiferi superiori, cioè cani.
In realtà non si tratterebbe della prima volta che il cosiddetto miglior amico dell'uomo viene impiegato negli studi sulla distrofia muscolare. Anche su di lui come per i topi, proprio per questa patologia ci si è accaniti a sperimentare anni addietro, senza però arrivare mai a risultati concreti. Adesso si decide di riprovarci. "Ma se i cani sono simili all'uomo - si domanda il dottor Cagno - perché allora per anni sono stati utilizzati roditori?" e "Perché si è sperimentato su animali manipolati geneticamente mentre ora invece si afferma di volerlo fare su animali non transgenici?". Cagno conclude: "La verità è che impiegando un metodo sbagliato si procede a casaccio e si sopravvive grazie a roboanti dichiarazioni che regolarmente vengono smentite nel tempo. La sperimentazione animale è una pseudoscienza che ci dà dei risultati sicuri solo dopo averli verificati nella nostra specie che diviene perciò la vera cavia, e poi, se la vivisezione avesse un valore scientifico, perché la legge imporrebbe prima di commercializzare un prodotto la sperimentazione anche sulla nostra specie?".




Cliccando qua potete vedere un video in cui Stefano Cagno ci spiega come oggi la vivisezione sugli animali non solo è inutile ma addirittura dannosa per la specie umana.


Stefano Cagno 
  • Laureato in Medicina e Chirurgia.
  • Dirigente Medico di I livello, disciplina Psichiatria, presso l'Azienda Ospedaliera "Ospedale Civile" di Vimercate (MI).
  • Lavora presso il Centro Psico-Sociale di Vimercate.
  • Vegetariano. 
  •  autore di testi di bioetica, membro del Comitato Scientifico Antivivisezionista(CSA) e della Lega Internazionale Medici per l’Abolizione della Vivisezione.


Cliccando qua potete ascoltare l' autorevole testimonianza sull argomento del professor Bruno Fedi in cui spiega come "funzionano le cose".


Bruno Fedi 
  • laureato in Medicina e Chirurgia.
  • specialista in urologia, anatomia patologica, ginecologia, cancerologia, citolgia, flebologia, bioetica.
  • Docente di urologia, già Primario di anatomia patologica a Terni,
  • è vincitore di un premio dell'ente Fiuggi.
  • Vegetariano dal 1974
  • Ha pubblicato oltre 100 lavori scientifici e diversi libri di ecologia e bioetica a carattere divulgativo, tra i quali "L'evoluzione distruttrice" (ATRA,1992), e "Uccidere per avere" (ATRA, 1994). E' uno dei fondatori delle liste verdi. . Già candidato al Senato per il Partito Radicale nel collegio di Genova. E' tra i soci fondatori dal Movimento Antispecista, membro del direttivo dall'anno della fondazione (2001) e co-autore del "Manifesto per un'etica interspecifica". Ha partecipato attivamente al Comitato di revisione della attuale legge 116/92 sulla vivisezione organizzato dall'on.le G. Schmidt nel periodo 2003-2005, rifiutando di approvare la relativa proposta di legge C-5442 per motivi etici e scientifici.
  • Da anni si batte contro la vivisezione definendola "truffa scientifica"che ha come unico scopo gli interessi economici delle multinazionali del farmaco.
In questo video potete vedere un intervista sulla vivisezione al dott. Stefano Cagno (medico e psichiatra, di LEAL, Equivita e Medici Internazionali), al dott. Bruno Fedi (medico, professore di urologia, del Movimento Antispecista) e al dott. Massimo Terrile (presidente del Movimento Antispecista).


In questo video il professor Bruno Fedi fa un appello a tutta la rete e ci parla della politica in relazione alla vivisezione come truffa scientifica ed economica.


In questo video il professor Bruno Fedi ci spiega perchè esiste la vivisezione e delle malattie inventate a scopo economico...


In questo video il professor Bruno Fedi ci parla della falsità delle argomentazioni vivisettorie...


In questo video il il professor Bruno Fedi risponde ad una domanda fatta a mio nome su Telethon e la raccolta fondi a favore della ricerca che finanzia la vivisezione omettendo i risultati ottenuti.


BOTTA E RISPOSTA:  BRUNO FEDI controbatte alle falsità di SILVIO GARATTINI (Dir.Istituto ricerche farmacologiche Mario Negri) sulla vivisezione.
1° parte
2° parte
p.s.i due video sono stati rimossi,evidentemente davano fastidio a qualcuno.


Bruno Fedi ci parla dei metodi sostitutivi:
1° parte
2° parte


Altro video da vedere
Vivisezione: errore metodologico 
Conferenza tenutasi a Roma il 27 febbraio 2012 del Dott. Massimo Tettamanti, chimico ambientale responsabile scientifico dell'associazione svizzera ATRA ed esperto in materia di vivisezione ed antispecismo,coordinatore dell'International Center for Alternatives in Research and Education Advisor del Mahatma Gandhi Center del governo indiano I-CARE.
1° parte
2° parte
3° parte


 
Questo altro video BUONA SCIENZA CONTRO CATTIVA SCIENZA vuole far conoscere al pubblico alcuni degli argomenti scientifici contro la sperimentazione animale. Esso presenta in sintesi le riposte che in 30 anni di attività ho trovato a quesiti scontati come “meglio salvare il topo o il bambino?”. Sono grato alle molte persone che, negli anni, mi hanno guidato e ispirato in questa ricerca.- Dr. Andre Menache
 



Anche la LAV interviene nel dibattito riguardo agli esperimenti sugli animali .
«Non siamo contro la ricerca, nè contro Telethon. Tuttavia dobbiamo dire che il finanziamento dato dal comune di Busto non andrà a progetti specifici; ricadrà invece "a pioggia" anche su quei rami della ricerca che si ostinano ad infliggere immotivate sofferenze agli animali». È intransigente Francesco Caci, leader degli animalisti bustocchi della LAV, quando si tratta degli animali e del loro diritto di non soffrire per mano dell'uomo. Nè teme l'impopolarità che gli deriverà sicuramente dal criticare un progetto da tutti considerato eccellente e necessario come Telethon.
Ma dopo l'adesione del Comune di Busto Arsizio all'importante progetto, rivolto a curare gravi malattie di origine genetica, la LAV sente il dovere di mettere i puntini sulle i. «All'interno di Telethon è possibile scegliere i progetti da finanziare, e ve ne sono molti che non prevedono esperimenti su animali» continua Caci. «Ciò che chiediamo è semplice: che il Comune di Busto, già impegnatosi per porre fine alla vivisezione presso l'Università dell'Insubria, si impegni a vincolare i suoi finanziamenti a Telethon a ricerche che non comportino crudeltà contro gli animali. Se del caso, Busto ritiri i fondi già stanziati, in modo da non finanziare la vivisezione. Peraltro, già l'anno scorso uscimmo sulla stampa con questi argomenti, ma evidentemente abbiamo trovato orecchie sorde o dimentiche del nostro richiamo».
Il contrasto fra chi vorrebbe tutelare anche topi e cavie da ogni sofferenza e chi sostiene che il loro "sacrificio" sia indispensabile pe far progredire la medicina è ormai radicato e antico. A sostegno delle proprie tesi, la LAV, nel duro comunicato stampa con cui critica l'adesione "senza se e senza ma" di Busto a Telethon, cita l'inutilità scientifica di questo genere di esperimenti. «Ogni specie reagisce in maniera diversa alle sostanze con le quali viene a contatto» ricorda la LAV.


questo è il comunicato completo
 
Lav contro Telethon (Telethon = frode scientifica )


COMUNICATO STAMPA
Anche quest'anno il Comune di Busto Arsizio ha deciso di patrocinare
Telethon, maratona per la raccolta di fondi per la ricerca sulle malattie
genetiche. La maggior parte dei cittadini purtroppo ignora che gran parte delle ricerche finanziate da Telethon siano esperimenti su animali. Del resto né Telethon né i soggetti che sostengono questa raccolta fondi si prodigano per far sapere ai loro generosi sostenitori che finanziando Telethon finanziano esperimenti su animali.

Oltre ad essere moralmente inaccettabili, gli esperimenti sugli animali sono una vera e propria frode scientifica. Ogni specie è biologicamente differente dalle altre e reagisce in maniera diversa, per cui i risultati ottenuti sugli animali non sono applicabili all'uomo. Basti pensare che 4 molecole su 5 provenienti dalla ricerca animale vengono scartate quando si passa alla ricerca clinica, perché sull'uomo si rivelano inefficaci, dannose o addirittura letali; non solo danneggiando la scienza ma anche ritardandola perché fuorvianti. Investire lavoro e fondi per indagini su malattie genetiche umane sugli animali è un doppio errore metodologico, il codice genetico è unico per ogni individuo ed è il risultato dell'evoluzione della specie; quindi ricreare malattie genetiche della nostra specie in animali non può che crescere l'errore in maniera esponenziale rendendo qualsiasi dato ottenuto sempre più inapplicabile ed inutile.


Dunque non c'è alcuna contrapposizione tra chi vuole salvare gli animali dalla vivisezione e chi aspetta una cura per sé o per un proprio caro.Tutt'altro! La contrapposizione è solo tra la buona scienza e la cattiva scienza. I malati ed i loro cari sono i primi che beneficerebbero dell'abolizione dell'uso di animali nella ricerca: avrebbero farmaci e terapie più sicuri e più efficaci grazie ai metodi sostitutivi.





Telethon difende i test su animali. LAV: fuorvianti
17/12/2010
La LAV contesta il messaggio della necessità della vivisezione diffuso oggi da Telethon, vista come unico passaggio fondamentale e obbligatorio per il progredire della scienza: “è un messaggio profondamente sbagliato e fuorviante - afferma Michela Kuan, biologa, responsabile LAV settore vivisezione - infatti la sperimentazione animale ha comportato, e continua a farlo, grandi errori e ritardi nella scienza: ne sono una testimonianza le 225.000 morti all’anno negli Stati Uniti per cause avverse ai farmaci, morti silenziose di cui nessuno parla, o il dato allarmante del 90% dei farmaci che non supera le prove cliniche. Tutto questo comporta  peraltro un ingente spreco di fondi e menti che lavorano per produrre dati inutilizzabili.”
Numerosissimi sono gli esempi che dimostrano come la sperimentazione animale sia una pratica obsoleta e fuorviante, ma il dato che maggiormente preoccupa è che questa grande raccolta fondi non chiarisce quanta parte del denaro andrà a finanziare la sperimentazione animale: questo aspetto dovrebbe essere comunicato in modo esplicito e trasparente ai donatori, che non sempre sono consapevoli del tipo di ricerca a cui  offrono sostegno economico e spesso il finanziamento di test su animali è un dato del tutto sconosciuto ai donatori.
Purtroppo larga parte dei progetti finanziati ha coinvolto, e continua a farlo, animali e non c’è una chiara volontà di fare una ricerca sostitutiva.
Come ci si può fidare, solo per fare un esempio, del modello del roditore per valutare il potere cancerogeno di un prodotto sapendo che il roditore in laboratorio vive dai 20 ai 30 mesi, mentre passano dai 5 ai 10 anni tra la displasia di una delle nostre cellule umane e la diagnosi del tumore che ne potrebbe derivare? Nessun animale può essere modello sperimentale per l’uomo a causa delle complesse differenze genetiche, anatomiche, della struttura e della funzione degli organi, del metabolismo e vie di assorbimento, del meccanismo di riparazione del DNA, del comportamento, ecc. Eppure 12 milioni di animali (dati riferiti al 2008), solo nell’Unione Europea, sono purtroppo ancora utilizzati nei laboratori.
“Il fatto che le procedure vengano svolte nei termini di legge, come affermato da Telethon, non è nulla di lodevole o innovativo, ma il minimo richiesto dalle norme in vigore - conclude Michela Kuan – la sperimentazione animale è un errore metodologico e proprio Telethon che ha alle spalle anni e anni di raccolte fondi per la ricerca, dovrebbe impegnarsi a impiegare questi fondi esclusivamente in favore di metodi sostitutivi”.


La Lav: il 90% dei farmaci non supera le prove cliniche
La sperimentazione animale «ha comportato, e continua a farlo, grandi errori e ritardi nella scienza: ne sono una testimonianza le 225.000 morti negli Stati Uniti e 197.000 in Europa (dati annuali) per cause avverse ai farmaci, morti silenziose di cui nessuno parla, o il dato allarmante che il 90% dei farmaci non supera le prove cliniche, con un ingente spreco di fondi e di menti umane che lavorano per produrre dati inutilizzabili».
«Non è realistico nè corretto - a giudizio della Lav - cercare di far passare il messaggio che esiste una «buona sperimentazione«, che gli animali non soffrono e che vengono prese tutte le accortezze legali e personali per garantire il benessere degli animali «da laboratorio».
 
 
  
Gli esperimenti su animali ostacolano il progresso della medicina. La rinomata rivista scientifica “NATURE” denuncia l’inaffidabilità dei dati ottenuti con il “modello animale”  
NATURE pubblica nel numero di luglio un articolo di 4 fittissime pagine firmato da Thomas Hartung, farmacologo e tossicologo tedesco dell’Università di Costanza, dal titolo
“TOSSICOLOGIA PER IL XXI SECOLO: solo un radicale rinnovamento della sperimentazione tossicologica ci consentirà di affrontare le prossime sfide per la tutela della salute e dell’ambiente.
 Hartung mette sotto accusa la capacità predittiva dei test effettuati su animali per quanto riguarda gli effetti sull’uomo e fa notare che la sperimentazione animale ha impedito fino ad oggi a molti farmaci innovativi ed efficaci di raggiungere il mercato.
Prima che le sostanze di sintesi o i farmaci possano essere commercializzati, essi devono infatti essere testati per i loro eventuali effetti nocivi alla salute. Questi test si traducono, nella grande maggioranza dei casi, in prove effettuate su animali.
Su “Nature”, Hartung illustra con grande accuratezza scientifica le ragioni per cui tale impostazione ha sempre recato danno alla ricerca. E’ molto difficile, egli dice, che i risultati forniti dalla sperimentazione animale possano essere trasferiti all’uomo. Egli spiega ad esempio che circa il 60% delle sostanze che, in seguito ai test su animali, vengono classificate come tossiche, sono in realtà innocue per l’uomo. Di conseguenza avviene che numerosi farmaci o sostanze chimiche non vengano autorizzati, malgrado possano essere tollerati dall’uomo senza problemi. Come pure avviene che svariate nuove sostanze, quali ad esempio delle proteine e degli anticorpi, progettate su misura per l’uomo, non siano state sviluppate perché le prove successivamente eseguite su animali non hanno potuto confermare la loro efficacia.
“Non siamo ratti da 70 kg!” dice Hartung, “gli uomini assorbono le sostanze in modo diverso, le metabolizzano in modo diverso, vivono più a lungo … e inoltre sono esposti ad una grande varietà di fattori ambientali (…) se non fossero stati effettuati tanti test su animali, oggi avremmo probabilmente disponibili modi più efficaci di curare le malattie.”
Hartung propone una nuova e moderna strategia tossicologica – che faccia uso delle mille nuove possibilità offerte dai recenti sviluppi della scienza – la quale utilizzi le cellule umane … e ottenga in tal modo risultati reali e affidabili!
Questo porterebbe grande beneficio sia agli uomini che agli animali.
Gianni Tamino, presidente del Comitato Scientifico EQUIVITA dichiara “Le affermazioni di Hartung, che siamo felicissimi di leggere su “Nature”, sono identiche a quelle che facciamo da oltre 30 anni e che sempre abbiamo visto respinte. Non recriminiamo per il mancato riconoscimento (che non ci interessa) recriminiamo per i molti anni persi nella cura di tante malattie; per la lunga sofferenza, durante questi anni, di persone e animali.”
Dopo la pubblicazione, avvenuta due anni fa, del rapporto “Tossicologia del XXI secolo, una visione e una strategia” da parte del NRC, Consiglio Nazionale delle Ricerche USA, l’attuale articolo di Hartung – che ringraziamo per il coraggio e la chiarezza della sua esposizione – è la seconda tappa nel rapido avvento, ormai più che sicuro, del nuovo paradigma scientifico che vedrà la fine della sperimentazione animale, poiché
“Avviene spesso che la credenza universale di un’epoca, dalla quale nessuno era libero senza uno sforzo straordinario di genialità o di coraggio, diventi in un’epoca successiva un’assurdità talmente evidente che l’unica difficoltà è di capire come tale idea fosse mai potuta apparire credibile”
John Stuart Mill
Fonte: Comitato Scientifico EQUIVITA http://www.equivita.org


 


La grande truffa di Telethon, il professor Jacques Testard denuncia l’imbroglio
di Olivier Bonnet  
Telethon 2008 in Francia è terminato il 7 dicembre, dopo 30 ore di appello ai donatori.
Più di 95 milioni di euro sono stati raccolti per la ricerca sulle malattie genetiche.
Sono 20 anni che questa “grande fiera” televisiva continua…
Ecco cosa ne pensa un ricercatore, uno specialista in biologia della riproduzione
JacquesTestard, direttore di ricerca presso l’Istituto Nazionale della Sanità e della Ricerca Medica (Inserm), uno specialista in biologia della riproduzione, “padre scientifico” del primo bebè-provetta francese, e autore di numerose pubblicazioni scientifiche che dimostrano il suo impegno per una “scienza contenuta entro i limiti della dignità umana”.




"E ’scandaloso. Telethon raccoglie annualmente tanti euro quanto il bilancio di funzionamento di tutto l’Inserm.
La gente pensa di donare soldi per la cura. Ma la terapia genica non è efficace. Se i donatori sapessero che il loro denaro, prima di tutto è utilizzato per finanziare le pubblicazioni scientifiche, ma anche i brevetti di poche imprese, o per eliminare gli embrioni dai geni deficienti, cambierebbero di parere. Il professor Marc Peschanski, uno dei architetti di questa terapia genica, ha dichiarato che abbiamo intrapreso un strada sbagliata. Si stanno facendo progressi nella diagnosi, ma non per guarire. Inoltre, se progrediamo tecnicamente, noi non comprendiamo molto meglio la complessità della vita.
In mancanza di poter guarire le malattie, è preferibile cercare di scoprirne l’origine, prima che si verifichino. Ciò consentirebbe l’assoluta comprensione dell’uomo, di una certa definizione di uomo”
Da un’intervista con Medicina-Douces.com.





Tecno science e mistificazione: Telethon.
Da due decenni, ogni anno, due giorni di programmazione di una televisione pubblica sono esclusivamente riservati ad un’operazione orchestrata, alla quale contribuiscono tutti gli altri mezzi di comunicazione: il Telethon. Pertanto, delle patologie, certamente drammatiche ma che per fortuna interessano relativamente poche persone (due o tre volte inferiore alla sola trisomia 21, per esempio), mobilitano molto di più la popolazione e raccolgono molti più soldi rispetto ad altrettanto terribili malattie, un centinaio o un migliaio di volte più frequenti.
Possiamo constatare un meritato successo di una efficace attività di lobbying e consigliare a tutte le vittime di tutte le malattie di organizzarsi per fare altrettanto.
Ma si ometterebbe, per esempio, che:
  • il potenziale caritativo non è illimitato.Quello che ci donano oggi contro la distrofia muscolare, non lo daranno domani contro la malaria (2 milioni di decessi ogni anno, quasi tutti in Africa);
  • quasi la metà dei fondi raccolti (che sono equivalenti al bilancio annuale di funzionamento di tutta la ricerca medica francese) alimentano innumerevoli laboratori che influenzano fortemente le linee guida.Contribuendo in tal modo alla supremazia finanziaria dell’Associazione francese contro la distrofia muscolare (l’AFM che raccoglie e ridistribuisce a suo piacimento i fondi raccolti), è anche e soprattutto impedire ai ricercatori (statutari per la maggior parte, e quindi pagati dallo Stato, ma anche laureati e, soprattutto, studenti post-dottorato che vivono sul finanziamento della AFM, sicuramente raccomandati) di contribuire alla lotta contro altre malattie, o di aprire nuove strade;
  • non è sufficiente disporre di mezzi finanziari per guarire tutte le patologie. Lasciar credere a questo strapotere della medicina, come lo fa il Telethon è indurre in errore i pazienti e le loro famiglie;
  • dopo venti anni di promesse, la terapia genica, non sembra essere la buona strategia al fine di curare la maggior parte delle malattie genetiche;
  • quando delle somme così importanti sono raccolte, e portano a tali conseguenze, il loro utilizzo dovrebbe essere deciso da un comitato scientifico e sociale che non sia sottomesso all’organismo che le colletta.
  • Ma anche, come non domandarsi sul contenuto di un operazione magica in cui le persone, illuminate dalla fede scientifica, corrono fino ad esaurimento o fanno nuotare i loro cani nella piscina comunale ..per “vincere la miopatia”?Alla fine della tecnoscienza, spuntano gli oracoli e i sacrifici di un tempo che credevamo finito … “


In conclusione: non fate dei doni a Telethon!
Articolo originale





Spietato il giudizio degli animalisti su chi compie queste sperimentazioni e sui suoi moventi.
«Le aziende farmaceutiche utilizzano i test su animali perchè con essi possono dimostrare quello che vogliono, mettendo sul mercato farmaci inutili alle persone ma proficui per i propri azionisti. Per quanto riguarda i ricercatori, le loro carriere si basano sul numero di pubblicazioni prodotte; e solo grazie agli esperimenti sugli animali essi ne possono produrre parecchie in brevissimo tempo». E ancora, a rincarare la dose: «Gli istituti di ricerca annunciano periodicamente "eccezionali scoperte", ad esempio topi paralizzati che riprendono a camminare. Ma quando si chiede se la tecnica utilizzata sia applicabile agli esseri umani, la risposta è negativa, salvo poi aggiungere di essere vicini all'obiettivo: «altri cinque anni e cureremo gli uomini!». Così si chiedono altri soldi ai cittadini, e dopo cinque anni i ricercatori o non si fanno più sentire e cambiano progetto (chiedendo soldi per le nuove ricerche), oppure rilanciano: «stavolta ci siamo vicinissimi, dateci ancora contributi per altri cinque anni!». Un bel business, insomma. Sulla pelle degli animali e sulle lacrime dei familiari dei malati, truffati dai "falsari della scienza"».




Infine potete anche dare un occhiata anche a questo sito:
http://www.ricercasenzaanimali.org/


Si legge nella Home:
Dalla parte dei malati, della scienza, e degli animali:
come salvare delle vite senza sacrificarne altre.
Perché nel ventunesimo secolo non c'è più
posto per gli esperimenti sugli animali.


Questa campagna si propone di informare i cittadini sulle attività delle associazioni che finanziano la ricerca medica e in particolare sulla destinazione delle donazioni che esse ricevono. Tale conoscenza è per tutti noi un diritto ed una necessità. Solo scegliendo con consapevolezza è possibile aiutare davvero i malati e al contempo salvare la vita di tanti animali: infatti, molte persone non sanno che la loro donazione per la ricerca contribuisce al finanziamento di esperimenti su animali che non sono utili per i malati.
Il nostro obiettivo è una ricerca medica di base realmente efficace per gli esseri umani. La nostra ferma convinzione, sostenuta da un numero sempre più vasto di scienziati, è che la ricerca su animali, inutile nella migliore delle ipotesi, sia spesso fuorviante e dannosa, e trasformi l'essere umano nell'unica vera ed inconsapevole cavia di ogni nuova cura e di ogni nuovo farmaco.
Siamo convinti che chiunque preferirebbe sostenere le associazioni che portano un reale beneficio ai malati, come le associazioni la cui ricerca scientifica si basa sullo studio dell'organismo umano e quelle che promuovono la prevenzione o offrono assistenza ai malati.


Per una scienza senza violenza:
Bisogna dunque accettare che il dare sollievo alle nostre sofferenze o il nostro bisogno di "apparire" si effettui a scapito degli animali?No di sicuro,poiche' esistono metodi alternativi che permettono di sostituire la sperimentazione animale.Da diversi decenni,degli scienziati sviluppano questi metodi,pricipalmente applicati nel campo della tossicologia e dei test d'innocuità dei prodotti.Tra i metodi sostitutivi piu' utilizzati,troviamo le culture delle cellule staminali o dei tessuti, ( metodi in-vitro ), e i modelli matematici ed informatici che simulano la reazione degli organismi viventi.La ricerca in questi metodi ha conosciuto un certo sviluppo da una decina d'anni,non soltanto sotto la pressione dei difensori degli animali, ma anche sotto l'impulso degli scienziati progressisti che,avendo constatato l'inefficacità e i fallimenti della vivisezione,hanno voluto adottare degli altri metodi di ricerca






Chi finanzia la vivisezione
 Le associazioni piu’ note che finanziano la vivisezione sono:
  • AIRC Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ufficio-stampa@airc.it
  • AISM  Associazione Italiana Sclerosi Multipla, aism@aism.it
  • ANLAIDS onlus Associazione Nazionale per la lotta contro l’AIDS, anlaids@anlaids.it
  • Telethon info@telethon.it
  • Trenta Ore per la Vita trentaore@trentaore.org
  • Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma neuroblastoma@neuroblastoma.org
Ma anche associazioni più piccole molto probabilmente la finanziano, quindi, prima di fare una donazione, occorre richiedere una dichiarazione scritta che attesti che quell’associazione non finanzia, né in futuro finanzierà, studi su animali.


Chi finanzia ricerche senza animali, in Italia
 Le associazioni italiane che, ad oggi, hanno dichiarato di finanziare solo ricerche senza animali sono le seguenti.Queste associazioni NON hanno una posizione pubblica antivivisezionista, semplicemente non finanziano in prima persona ricerche su animali.Le associazioni che desiderano essere aggiunte a questa lista “positiva” possono contattarci all’indirizzo info@novivisezione.org
  • Fondazione “Per il cuore” onlus
  • Lega italiana per la lotta contro i tumori


Chi finanzia ricerche senza animali, e si oppone alla vivisezione, in Italia e in altri Paesi
 Queste associazioni sono da preferire a quelle italiane sopra citate, perché quelle di cui sopra semplicemente non usano animali ma non hanno una posizione contraria alla vivisezione in generale, mentre quelle elencate qui sotto si oppongono pubblicamente alla sperimentazione su animali e sviluppano e divulgano metodi scientifici senza animali.
Tra queste, troviamo solo una associazione italiane, e altre straniere.
Le associazioni straniere che si occupano di ricerca senza usare animali sono decisamente di più, ed è molto semplice, con la carta di credito, sostenerle. Non cambia nulla il fatto che siano in altre nazione, perché i risultati delle ricerche ormai vengono diffusi in tutto il mondo. Come si compra un libro su Amazon.com, si può benissimo, allo stesso modo, fare una donazione a queste associazioni.
I-CARE Italia info@.icare-italia.org
Il Centro Internazionale per le Alternative nella Ricerca e nella Didattica ha sede in India e progetti in varie nazioni.Il nome ufficiale in inglese è “International Center for Alternatives in Research and Education” le cui iniziali formano la sigla I-CARE che, sempre in inglese, vuol dire “io ho cura”, “a me importa”… sottolineando la spinta etica di base contro la sperimentazione su animali. I-CARE è contro una scienza che “uccide e provoca sofferenza”. I-CARE si occupa tra le altre cose di:
- promuovere la ricerca di metodologie scientifiche che non fanno uso di sperimentazione su animali ritenendola inaccettabile eticamente e scientificamente;
-   provvedere al sostegno finanziario della ricerca scientifica in campo biomedico ed in particolare al finanziamento di progetti di ricerca e di borse di studio destinate allo sviluppo di tecnologie innovative e al perfezionamento professionale dei ricercatori.
The Cancer Project (USA) info@cancerproject.org
Gli obiettivi di The Cancer Project (Progetto Cancro): primo, rendere prioritaria la prevenzione del cancro (visto che, oggi, l’80% delle forme tumorali è prevenibile); secondo, migliorare le possibilità di sopravvivenza quando il tumore è stato diagnosticato. In entrambi i casi, questo può essere ottenuto con una maggior conoscenza del ruolo dell’alimentazione nel prevenire questa malattia e nell’evitare di peggiorarla.Il Progetto Cancro, promosso dall’associazione PCRM (Comitato di Medici per una Medicina Responsabile), molto impegnata e seria, fornisce materiale informativo su questo tema, e conduce ricerche cliniche per determinare l’impatto dell’alimentazione sulla formazione del cancro. Questo lavoro è utilissimo per salvare vite, questa è scienza, non certo gli esperimenti sui topi fatti ammalare artificialmente o manipolati geneticamente.
Dr Hadwen Trust (UK) info@drhadwentrust.org
Il Dr Hadwen Trust è un fondo che finanzia la ricerca senza animali in varie aree: malattie cardiache, meningite, cancro, epilessia, malattie del fegato, etc. Nessuna delle ricerche finanziate usa animali o tessuti animali, e tutte contribuiscono alla ricerca sulle malattie umane, allo stesso tempo contribuendo a rimpiazzare l’uso di animali nella ricerca con tecniche scientifiche realmente efficaci.
The Humane Research Trust (UK) info@humanereasearch.org.uk
The Humane Research Trust è un fondo per la ricerca medica sostenuto da donazioni private. E’ specializzato nello sviluppo di nuove tecnologie di laboratorio senza l’uso di animali, per essere di aiuto sia agli uomini che agli animali. Vengono finanziate ricerche in ospedali e università del Regno Unito, i cui risultati vengono poi diffusi nel resto del mondo.
The Lord Dowding Fund for Humane Research (UK)L’obiettivo del Lord Dowding Fund è di sostenere e finanziare metodi scientifici migliori di quelli attuali per il test di prodotti e la cura delle malattie, senza utilizzare animali, e di diffondere metodi di ricerca senza l’uso di animali.


Chi aiuta i malati, ma non finanzia ricerche
 Esistono poi altre associazioni che danno aiuto ai malati, ma non finanziano ricerche, e quindi non c’è pericolo che i fondi da loro raccolti vadano a sovvenzionare la vivisezione.Queste associazioni NON hanno una posizione pubblica antivivisezionista, semplicemente non finanziano alcun tipo di ricerca.
  • Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare
  • Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori
  • LISM  Lega Italiana Sclerosi Multipla
  • ALA  Associazione nazionale italiana Lotta all’AIDS
  • ANPO  Associazione Nazionale Prevenzione Oncologica
  • LILA  Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids



Il 17 marzo 2014 si è tenuto presso l Università cattolica di Milano un confronto sulla sperimentazione animale.
Questo è il Video ufficiale  Come richiesto espressamente da lui stesso il dott. Silvio Garattini è stato messo in scaletta dopo l'avversario più temibile ossia il dott. Massimo Tettamanti. Precisiamo che SOLO i Pro-Test e Garattini, inoltre, hanno avuto diritto di replica per tentare di smontare i dati presentati da TETTAMANTI.




quindi ...


 NON FINANZIARE NESSUNA ASSOCIAZIONE CHE FINANZIA LA VIVISEZIONE!







 
Altre mie note sulla vivisezione:


STORIA DELLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE IN OCCIDENTE DALLE ORIGINI AD OGGI 


CRIMINI NASCOSTI - MOSTRA DEGLI ORRORI DELLA VIVISEZIONE


50 DISASTRI DELLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE


VIVISEZIONE - HUNTINGDON LIFE SCIENCES E I DIARI DI Michelle Rokke 


LA VIVISEZIONE tratto da IMPERATRICE NUDA di Hans Ruesh


CONFESSIONE DI UN VIVISETTORE PENTITO


LA BUFALA DEI PRODOTTI "CRUELTY FREE


LE MALATTIE INVENTATE


Max Inturri
 

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