sabato 31 agosto 2013

Impiccano un gatto e gli danno fuoco: ragazzini traditi da telefonino

 


SOS1306783Frosinone, 29 agosto 2013 - Due ragazzini di Alatri sono stati denunciati per maltrattamento di animali. Sono stati traditi dal telefonino con cui avevano ripreso le crudeli sevizie a cui hanno sottoposto un gatto. I due sono stati smascherati dai carabinieri della Stazione di Alatri e sono stati denunciati a piede libero alle competenti Procure della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone e presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, infatti uno dei due è minorenne.
I carabinieri hanno accertato che i due nei giorni scorsi avevano sottoposto un gatto a sevizie di una crudeltà inaudita: il gatto è stato impiccato e dato alle fiamme. «Le fasi delle torture – spiegano i militari – che hanno determinato la morte dell’animale sono state riprese con un telefono cellulare che è stato sottoposto a sequestro». Le indagini sono ancora in corso e puntano a scoprire se vi siano stati altri episodi analoghi e soprattutto a capire perché di tanta gratuita crudeltà.

giovedì 29 agosto 2013

giuliettochiesa.globalist.it | Giulietto Chiesa: "La fine dell'Occidente"

giuliettochiesa.globalist.it | Giulietto Chiesa: "La fine dell'Occidente"

AMBIENTEVALSUSA 27 agosto 2013

In realtà più “pistoleri” che “mandriani”. La prateria contesa giace sul tracciato della Torino-Lione, In questa storia quali sono le bufale? E chi sono i mandriani? Bufale: per tutto il pomeriggio del 26 agosto, i giornali italiani, incapaci di tradurre dal francese, parlavano degli espropri in Francia, dicendo che sarebbero partiti entro 15 giorni,in realtà i giornali francesi riportando il decreto di “Utilitè publique” parlavano di espropri da attuare entro il 2030, quindi tra 17 anni. Tra i pochi ad accorgersene il blog di Gad Lerner. Evidentemente le pistole fumanti erano quelle dei giornalisti poliglotti per “convenienza”; attenzione convenienza nel senso che traducono che cazzo vogliono, mica per soldi o carriera! Mandriani: quelli che accompagnano le mandrie di bufale, sparacchiando cazzate in giro per mantenere unita la mandria e non farsi sfuggire il potere. E’ noto che una vaccata per volta ha meno credibilità che tante vaccate messe insieme. Ecco perché servono tanti capi mandria in testa e quelli che traducono che cazzo vogliono dietro e attorno alle bufale. Ma il percorso della mandria è lungo e faticoso: le valli della Torino-Lione. Al contrario che nelle praterie americane qui si va molto piano e si compensa la lentezza ingrassando sempre più le bufale; più grasse sono le bufale, più grassi diventano i mandriani (in piemontese si dice “mac ca dura”). Ma non dimentichiamoci che le bistecche noi non le mangeremo mai anche se le pagheremo. La bufala della Torino-Lione è comprovata anche da documenti ufficiali riportati dal quotidiano francese le Monde. Citiamo testualmente il concetto: “les projets de nouvelles lignes à grande vitesse (LGV) sont repoussés à après 2030″, è corretto specificare per i giornalisti di cui copra che repoussés significa letteralmente re-spinti. Morale di questa favola: diffidate da chi scrive senza saper leggere ma dietro suggerimento interessato. Si potrebbe aprire il discorso anche sui suggeritori ma lasciamo a voi scoprire chi sono anche perché non vogliamo farci venire il vomito. Naturalmente nessuno dei fautori della Torino-Lione ammette che anche in Francia c’è una forte, documentata e storica opposizione all’opera. Questo video-documentario (tradotto in italiano) che proponiamo qui lo testimonia. Peccato non essere in un fumetto di Tex Willer perché il “ranger e i suoi Pards” saprebbero sistemare tutto. Cliccando su www. ambientevalsusa.it potete visualizzare la nuova versione del nostro sito.

domenica 11 agosto 2013

Da J.P. Morgan l’ordine: troppo socialismo nella Costituzione, cambiatela?

Pubblicato 9 agosto 2013 - 16.47. - Da Paolo Becchi J.P. Morgan Quanto è successo in queste ultime settimane è incredibile. Per cambiare la Costituzione s’incomincia anzitutto cambiando le regole previste all’uopo dalla stessa Costituzione e a difendere le nostre istituzioni democratiche sono soltanto i giovani del M5S, novelli deputati. Tutte le forze del M5S sono tese a bloccare il colpo di mano che il Governo si appresta ad attuare con l’approvazione del disegno di legge costituzionale da cui prenderà avvio la „controriforma“ delle nostre istituzioni democratiche. Si sta manifestando un’ideale continuità tra i giovani partigiani di un tempo, che con le armi e il sangue costruirono la Repubblica, e i nuovi giovani partigiani pentastellati che cercano oggi di difenderla. Ben inteso, la Costituzione andrebbe qui e là migliorata (basti pensare a quelle forme di democrazia diretta che andrebbero sicuramente potenziate, ad esempio con l’introduzione di referendum propositivi), ma non distrutta a colpi di picconate come s’intende invece fare. La rivoluzione permanente secondo Lev Trotsky serviva a spiegare le dinamiche di trasformazione politico-sociale durante i processi rivoluzionari nei paesi arretrati. Il colpo di Stato permanente serve a spiegare la stessa cosa durante i processi controrivoluzionari nei paesi sviluppati. E così approfittando del clima vacanziero con il silenzio complice dei tradizionali organi d’informazione si voleva prima della chiusura estiva del Parlamento discutere il disegno di legge presentato dal Governo Letta per l’istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali. Si tratta dell’ormai noto Comitato di 20 deputati e 20 senatori che sarà chiamato a “definire” il progetto di modifica e revisione della Costituzione italiana, «in staffetta», come ha detto Quagliarello, con la cosiddetta “Commissione dei Saggi” che già, solerte, ha cominciato i suoi lavori. Il tutto senza che ci sia alcuna disposizione della nostra Costituzione che preveda l’istituzione di una tale commissione. Perché proprio nei giorni caldi d’estate? Forse perché il disegno di legge non apre ad una revisione costituzionale, ma ad una violazione della Costituzione. Tutto si nasconde nell’art. 2 del Ddl (Competenze e lavori del Comitato). In esso si legge, anzitutto, che il Comitato esaminerà i progetti di «legge ordinaria di riforma dei sistemi elettorali». Strano: nella revisione costituzionale si discuterà della legge elettorale, che è però una legge ordinaria. Perché? La risposta è semplice: spostando – in modo del tutto illegittimo – la questione della legge elettorale all’interno della «revisione» della Costituzione, si bloccava ogni iniziativa di riforma elettorale immediata. Questo significa che i partiti non intendevano cambiare nell’immediato il Porcellum. E per evitare che il M5S potesse sostenere l’opposizione ad esso in Parlamento, presentando proposte di legge elettorale alternative, si era deciso di obbligare a rinviare ogni discussione sulla legge elettorale all’ interno della riforma costituzionale. Dopo la condanna di Berlusconi ecco che tutti si sono messi a parlare di legge elettorale… Ma consideriamo un po’ più da vicino il Disegno di Legge. Nello stesso articolo 2 si legge che il Comitato dei quaranta „esamina i progetti di legge in questione“. Esamina ? Sì, perché, anche se il disegno di legge costituzionale non può dirlo esplicitamente, ad elaborare le modifiche della Costituzione saranno i „saggi“, i quali neppure una volta vengono nominati in tutto il disegno di legge, dal momento che essi sono del tutto estranei alla procedura di revisione costituzionale prevista dal nostro ordinamento. Insomma i saggi elaborano e il comitato si riduce ad esaminare quanto fatto da persone che sono prive di qualsiasi mandato popolare, essendo state unicamente nominate dal Presidente del Consiglio. Dulcis in fundo: la revisione costituzionale sarà relativa agli articoli e ai titoli della parte seconda della Costituzione «afferenti alle materie della forma di Stato, della forma di Governo e del bicameralismo». Si modificherà la Costituzione, in altri termini, sia nelle disposizioni riguardanti la forma di Governo (e il bicameralismo) sia in quelle concernenti la forma di Stato. Si tratta di un errore materiale, di una “svista”? O il Governo Letta ha realmente intenzione di modificare la forma di Stato, oltre che quella di Governo? Non saremo più una Repubblica, ma una Monarchia? Dopo la rielezione di Napolitano, in effetti, si ha l’impressione di aver di fatto già superato la forma repubblicana. L’art. 139 della Costituzione non dice però chiaramente che proprio la forma di Stato repubblicana non può essere modificata? O forse s’intende il passaggio ad una Repubblica federale, e non più «una e indivisibile», come vuole l’art. 5 Cost., anch’esso ritenuto immodificabile dalla Corte Costituzionale? Quali che siano le intenzioni del Governo Letta, il mutamento della forma di Stato non è una «revisione» costituzionale, ma l’instaurazione di un nuovo ordine costituzionale nascosto dietro una formale modifica della Costituzione precedente. È il potere costituito che, in modo illegittimo, diviene potere costituente. È il colpo di Stato definitivo. Sotto le vesti della mera revisione si vorrebbe instaurare una nuova Costituzione. Sotto un’apparente continuità di ordinamenti giuridici si mira ad un sostanziale mutamento del regime politico. È davvero un peccato che la nostra Costituzione non preveda, come quella tedesca (art. 20), il diritto di resistenza, da parte di ciascun cittadino, «contro chiunque si appresti a sopprimere il regime costituzionale vigente, se non sia possibile alcun altro rimedio». Noi non abbiamo questo diritto a cui appellarci. Abbiamo, però, un MoVimento che, compatto più che mai, sta cercando di bloccare il tentativo in atto di scardinare l’ordine democratico del Paese. Come mai questa svolta autoritaria? La risposta anche in questo caso è semplice. Perché ce lo impongono le direttive della finanza mondiale. È apparso di recente un documento della J.P. Morgan, in cui si legge: “le costituzioni europee, nate dall’esperienza della lotta al fascismo, mostrano una forte influenza delle idee socialiste“. Liberatevi delle vostre costituzioni, ci chiede il grande colosso finanziario americano: ci sono troppe tutele dei diritti dei lavoratori, troppa «licenza di protestare». La linea dettata dall’oligarchia finanziaria internazionale è chiara e il Governo Letta la sta applicando alla lettera, sbarazzandosi della nostra Costituzione antifascista e democratica. La crisi bisogna farla pagare ai lavoratori diminuendo i loro salari e togliendo loro persino la possibilità di protestare. C ‘è da augurarsi che la condanna di Berlusconi condanni al fallimento anche questo attacco alla Costituzione.

domenica 4 agosto 2013

Sardegna: bimbi giocano in spiaggia con formine e rastrelli, denunciati per danno ambientale » Spettegolando

Sardegna: bimbi giocano in spiaggia con formine e rastrelli, denunciati per danno ambientale » Spettegolando " Ma andate a cagare"

Mps, “Draghi disse che sarebbe stato con noi nell’acquisto di Antonveneta” - Il Fatto Quotidiano

Mps, “Draghi disse che sarebbe stato con noi nell’acquisto di Antonveneta” - Il Fatto Quotidiano

Non cambierà nulla

Cosa stavamo dicendo l’altro giorno? Ah sì… che non sarebbe cambiato assolutamente nulla. Che Berlusconi avrebbe potuto fare la sua campagna elettorale come al solito. Che tanto al Senato non ci veniva lo stesso. Che avrebbe mandato al suo posto la figlia e che lui avrebbe tirato le fila da casa sua. Nell’immagine qui sopra un paio di spezzoni di interviste di oggi, su Repubblica, a Paolo Romani e Marina Berlusconi. Ma – direte voi – la gente, sapendo che è un condannato, non lo voterà più. Allora vi faccio una domanda: di “quale” gente state parlando? Quella che per vent’anni lo ha votato perché il paese rischiava di cadere in mano a una dittatura comunista? Quella che per vent’anni lo ha votato perché la magistratura rossa lo perseguitava? Quella che “ha dimostrato di essere un bravo imprenditore e ha dato da lavorare a tanta gente“? O quella che “anche se ruba fa niente, l’importante è che fa rubare un po’ anche noi“? Ritengo i distinguo molto importanti, i media volutamente usano il generico come dire siamo tutti uguali, dire gli Italiani rinunciano alle vacanze oppure gli Italiani stringono la cinghia e fanno sacrifici, quali Italiani fanno sacrifici ? i proletari, i lavoratori e pensionati "gli fanno fare sacrifici", sono perseguitati dagli enti per fargli pagare tasse discutibili mentre la classe dei ricchi borghese, ladri e delinquenti sono sempre più ricchi, quindi non ci nascondiamo dietro il dito la società è classista "sfruttati e sfruttatori" .