giovedì 24 agosto 2017

Siamo solo una razza ?


Le razze

Quindi secondo la psdeudo scienza, volutamente falsata per motivi ideologici, politici,religiose e di altro tipo, le razze umane non esistono.
Il vero significato del termine razza è, distinzione di razze, razzista e nulla di più, uno che distingue le razze non necessariamente deve odiare e/o volere sottomettere le altre razze.

I cosiddetti scienziati cercano di fare un discorso genetico basato sul DNA, dicendo che i vari DNA sono simili e quindi gli umani sono una sola razza, se questo vale per gli umani dovrebbe valere anche per le altre specie, tipo: i primati sono tutti uguali, non esistono differenze tra scimpanzè, gorilla e altre specie di scimmie, inoltre sempre secondo il risultato scientifico del dna, lo scimpanzè è vicino all'uomo, così come il maiale e il topo il loro dna è simile a quello umano, ed è curioso che c'è più distanza tra lo scimpanzè e il gorilla che non scimpanzè e uomo. Quindi non esistono varietà razziali di cani, gatti ecc.

Le razze umane

Come già osservato sulla pagina Europidi (cui vi rimando per una trattazione più approfondita), per quanto il politicamente corretto possa negarlo, nel genere umano esistono delle razze, delle sottorazze e delle etnie, grazie a delle palesi differenze fisiche, genetiche, ambientali ed infine anche culturali.
“Razza” è un concetto biologico, non sociale, e questo non significa che esista una razza superiore o migliore delle altre, ma semplicemente che esiste una biodiversità che va difesa e prima ancora apprezzata, senza sconvolgimenti globalisti. Il termine in questione può essere tranquillamente sostituito con “subspecie”.
“Etnia” è invece un concetto decisamente più culturale e arbitrario, sebbene, il gruppo etnico italiano (per fare un esempio) presenti delle caratteristiche anche fisiche e genetiche, subrazziali dunque, che lo distinguono da altri gruppi, anche europei. E indubbiamente è un gruppo che presenta delle ben note differenze al suo interno.
Qui presento in breve le cinque principali razze umane, tenendo a mente che, essendo questo un blog di identitarismo europeo, il focus è stato mantenuto sul ramo europide (o meno precisamente “bianco”) della famiglia caucasoide (“europide” è da intendersi come profilo subrazziale del Continente europeo, che seppur affine agli altri Caucasoidi presenta peculiari differenze sia antropometriche ed antroposcopiche che genetiche, frutto delle nulle o quasi nulle influenze extra-caucasoidi).
Genere: Homo
Specie: Homo sapiens
Razza (o subspecie): caucasoide, mongoloide, amerindioide, negroide, australoide
Sottorazza: esempio – Caucasoidi europei (Europidi): fenotipo mediterranide, atlantide, nordide, cromagnoide/paleo-europide, alpinide, baltide, dinaride.
Gruppo etnico: esempio – Famiglia mediterranide (fenotipo occidentale): Iberici meridionali, Sardi, Corsi.
Razza caucasoide – Eurasia occidentale, Nordafrica. Sottorazze: europide, tauride, orientalide, irano-afganide, indide (lo statuto del gruppo camitico, detto “etiopide”, è controverso, sebbene metricamente caucasoide). Caratteristiche: naso stretto, bocca piccola, angolo facciale di 100-90°, ortognatismo, arcata sopraccigliare sporgente, soglia nasale appuntita, zigomi recedenti, cavità nasali a forma di goccia, occhio orizzontale, capelli ondulati dal liscio al ricciuto a sezione ovale e pigmentazione cutanea limitata.
Caucasoide
Caucasoide
Razza mongoloide – Asia. Sottorazze: sibiride, tungide, sinide, paleo-mongolide. Caratteristiche: bassa statura, fisico tozzo, gambe corte, viso piatto, zigomi sporgenti, orbite alte, occhi stretti e distanti con plica mongolica, mesognatismo, naso schiacciato e concavo, labbra carnose, sinodonzia/sundadonzia, scarsa peluria, capelli neri diritti, occhi scuri, pelle giallognola sovente con macchia mongolica, classica neotenia.
Mongolide
Mongoloide
Razza amerindioide (o indianoide) – Americhe. Sottorazze: andide, brasilide, centralide, eschimide, fuegide, lagide, margide, pacifide, pampide, silvide. Caratteristiche: simile a quella mongoloide ha fisico massiccio, viso alto e largo, mandibola larga, mesognatismo, naso largo e aquilino, bocca larga, palpebre larghe e profilo prominente (rispetto ai Mongoloidi), capelli neri diritti, occhi scuri, scarsa peluria, pelle bronzea.
Amerindide
Amerindioide
Razza negroide (divisa in Congoidi e Capoidi) – Africa sub-sahariana. Congoidi: sudanide, paleo-negride, nilotide, bambutide, cafride, etiopide (statuto controverso); Capoidi: Khoisanidi. Caratteristiche: dolicocefalia (spesso), orbite squadrate, prognatismo, naso largo, basso e schiacciato, labbra grandi e carnose, denti grandi e larghi, palato rettangolare, pelle scurissima e spessa dal caratteristico odore, capelli neri lanosi, elevata produzione di testosterone (che si può notare nel timbro nasale e profondo della voce, nella massa muscolare e nella notoria virilità, non in tutti i Negroidi comunque); i Capoidi sono un tipo negroide “mongoleggiante”, arcaico.
Negride
Congoide
Capoide
Capoide
Razza australoide –  Asia meridionale, Oceania. Sottorazze: veddide (Asia meridionale), melaneside, polineside, australide propria (Aborigeni australiani e Tasmanidi). Caratteristiche: cranio lungo, basso e stretto, viso largo e ovale, fronte inclinata, arcata marcata, naso largo e concavo, prognatismo, occhi infossati scuri, labbra carnose, sundadonzia, pelle scura, abbondante peluria, capelli scuri ondulati, generale aspetto arcaico.
Australide
Australoide
Indice cefalico nel mondo (1896):
Indice cefalico
Indice cefalico
Statura media nel mondo (1897):
Statura media globale
Statura media globale
Mappa della pigmentazione della pelle nel mondo, tratta da Biasutti (1940):
Pigmentazione della pelle
Pigmentazione della pelle
Per quanto concerne la genetica delle popolazioni, ecco la componente principale individuata da Cavalli-Sforza (1994), che mostra l’omogeneità europea:
Componente genetica principale
Componente genetica principale
Qui abbiamo un’approfondita analisi genetica di varie popolazioni del mondo (Lazaridis et al., 2013-2014). Azzurro, Caucasoidi; giallo, Mongoloidi; arancione, Congoidi; rosso, Capoidi; viola, Australoidi; verde, Amerindioidi:
K6
K6
Mappa delle linee paterne nel mondo (aplogruppi del cromosoma Y):
Y-DNA
Y-DNA
Mappa delle linee materne nel mondo (aplogruppi del DNA mitocondriale):
mtDNA
mtDNA
Sarà utile anche ricordare la distribuzione dei principali gruppi sanguigni nel mondo:
Gruppo 0
Gruppo 0
Gruppo A
Gruppo A
Gruppo B
Gruppo B
Il fattore Rh negativo è peculiare dell’Europa, e sembra legato all’uomo di Cro-Magnon e, oggi, particolarmente ai Baschi:
Rh negativo
Rh negativo
Una curiosità: l’intolleranza al lattosio è forte presso quei popoli dove scarseggiano geni indoeuropei e cromagnoidi, e dunque soprattutto tra i non Caucasoidi europei:
Intolleranza
Intolleranza al lattosio
Le razze umane, inquadrate dall’antropologia razziale e dalla genetica delle popolazioni, sono il frutto dell’adattamento al proprio habitat naturale, del clima, dell’alimentazione, ma anche di un processo evolutivo che le ha distanziate e differenziate, e suddivise in raggruppamenti minori (subrazze). In secondo luogo, naturalmente, subentra la questione etno-culturale.
La teoria più affidabile sulla genesi della specie umana moderna è quella dell'”Out-of-Africa“, poiché il policentrismo non risulta abbastanza convincente. Con tutta probabilità comunque, come è accaduto in Europa con l’Uomo di Neanderthal, le razze moderne si sono mescolate con i sapiens arcaici locali, assorbendone alcuni tratti genetici e fors’anche fisici.
Sia ben chiaro che discendere da uomini usciti dall’Africa 100.000 anni fa non significa discendere dalla razza negroide, ma dagli uomini anatomicamente moderni (sapiens sapiens) ivi inizialmente stanziati, e che raggiunsero l’Europa, dal Vicino Oriente, 40.000 anni fa.
Quest’ultimo schema mostra la distanza genetica tra gruppi razziali (con alcune popolazioni esemplificative), evidenziando ancora una volta la loro specifica identità biologica:
Distanze genetiche
Distanze genetiche
Stando agli studi di Cavalli-Sforza, le popolazioni non-africane sono più vicine tra loro rispetto agli Africani sub-sahariani; gli Europei sono imparentati con le altre genti caucasoidi di Nordafrica, Vicino e Medio Oriente e subcontinente indiano.  I Caucasoidi, e dunque gli Europei, si collocano tra Negroidi e Mongoloidi, ma questo non significa che i “Bianchi” siano il rimescolamento tra le altre due razze, bensì, semplicemente, che l’uomo anatomicamente moderno nato in Eurasia occidentale 40.000 anni fa ha avuto contributi genetici africani e asiatici (che non significa automaticamente negroidi e mongoloidi, parlando qui di migrazioni umane preistoriche e dunque di fenotipi arcaici) data la contiguità territoriale tra Eurasia e Corno d’Africa, da cui il sapiens sarebbe uscito tra 150.000 e 100.000 anni fa.
Cosa si intende con l'espressione "razza"?   Si parla di razza per indicare un gruppo di uomini che presentano le stesse caratteristiche somatiche, come il colore della pelle, la forma del cranio, quella degli occhi, la statura, il tipo di capelli.
Quali sono le principali razze presenti sulla terra? I principali gruppi razziali sono quattro:
  • gli Europoidi;
  • i Mongoloidi;
  • i Negroidi;
  • gli Australoidi.
 
Quali sono le caratteristiche degli Europoidi? Gli Europoidi abitano l'Europa, l'Africa settentrionale, l'America, l'Australia, la Nuova Zelanda e parte dell'Asia (appartengono a questa razza gli Arabi, gli Armeni, i Persiani, gli Indiani). Gli Europoidi hanno come caratteristiche:
  • il colore della pelle che va dal roseo al bruno-olivastro;
  • il colore degli occhi e dei capelli che può essere vario;
  • il naso sottile;
  • il volto ovale;
  • la statura medio-alta.
 
Quali sono le caratteristiche dei Mongoloidi? I Mongoloidi abitano in gran parte dell'Asia, ad eccezione dell'Asia occidentale e meridionale. I Mongoloidi hanno come caratteristiche:
  • colore della pelle giallastro;
  • taglio degli occhi obliquo;
  • zigomi sporgenti;
  • capelli neri e lisci;
  • naso poco rilevato;
  • statura bassa.
Fanno parte della razza mongoloide anche gli Eschimesi.
 
Quali sono le caratteristiche dei Negroidi? I Negroidi abitano soprattutto l'Africa subsahariana. Alcuni componenti di tale razza si trovano anche in America: sono i discendenti degli schiavi portati dall'Africa. I Negroidi hanno come caratteristiche:
  • colore della pelle scuro;
  • cranio stretto e allungato;
  • occhi neri;
  • capelli neri e crespi;
  • labbra sporgenti;
  • naso largo;
  • statura varia.
I Negroidi, a loro volta, si dividono in 4 gruppi:
  • sudanese;
  • bantu;
  • nilotico;
  • congolese.
 
Quali sono le caratteristiche degli Australoidi? Gli Australoidi sono gli abitanti originari dell'Oceania, dell'Insulindia e dell'Asia meridionale. Essi hanno in parte delle caratteristiche simili a quelle del gruppo dei Negroidi:
  • colore della pelle scuro;
  • occhi scuri;
  • cranio stretto e allungato;
  • capelli ondulati o ricci;
  • naso largo.
Gli Australoidi oggi costituiscono un gruppo estremamente esiguo.
 
Quali sono i motivi delle differenze somatiche delle varie razze?   Le differenze somatiche delle varie razze sono la conseguenza dell'adattamento dell'uomo alle differenti caratteristiche dell'ambiente in cui essi sono vissuti.
La classificazione basata sulle differenze somatiche è così netta ? La classificazione basata sulle differenze somatiche tuttavia non è così netta: i diversi gruppi si sono tra loro mescolati e hanno dato origine a molti incroci. Accanto ai gruppi principali ne troviamo di altri come:
  • gli Etiopidi e i Mulatti che hanno caratteristiche comuni sia agli Europoidi che ai Negroidi;
  • gli Amerindi che probabilmente hanno origine mongoloide. Dall'unione di Amerindi ed Europoidi sono derivati i Meticci. Mentre gli Zambos nascono dall'unione di Amerindi e Negroidi;
  • gli Indonesiani e i Malesi che presentano caratteri propri dei Mongoloidi e degli Australoidi;
  • i Polinesiani che hanno molte caratteristiche comuni agli Europoidi.
 
La distinzione dei gruppi umani basata sulle razze è ancora valida?   La scienza ha dimostrato che il concetto di razza umana non ha nessun fondamento scientifico e le diverse razze non presenterebbero delle marcate differenze biologiche.  
La classificazione in base alle razze ha avuto conseguenze negative? L'uso delle razze per classificare gli uomini ha avuto anche alcune conseguenze negative legate al diffondersi della convinzione della superiorità di una razza rispetto alle altre. Lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti e l'apartheid ne sono degli esempi.  
Quale concetto si usa attualmente al posto di quello di razza? Attualmente il concetto di razza è stato sostituito da quello di etnia. Un gruppo etnico è un gruppo di persone che hanno in comune la stessa cultura e le stesse tradizioni (linguaggio, costumi, espressioni artistiche e letterarie, credenze religiose, ecc..).
 
Che relazione esiste tra gruppo etnico e nazione? Può accadere che un popolo che presenta caratteristiche comuni di tradizione, lingua e cultura reclama il diritto di organizzarsi, in un dato territorio, sotto forma di stato sovrano. In questo caso la nazione si basa sul gruppo etnico.
Ma in una nazione possono essere presenti anche etnie diverse.

domenica 20 agosto 2017

La truffa della CO2 e la bufala dell’aumento della temperatura continuano

La truffa della CO2 e la bufala dell’aumento della temperatura continuano
Tratto da www.stampalibera.com
I poteri forti sovrannazionali hanno fretta di aprire il fronte cinese e perciò liberano lo scagnozzo Kerry a minacciare per la seconda volta in pochi mesi direttamente la Cina, rea di avere le fabbriche e produrre oggetti che sono venduti in massima parte in USA. Stanno cercando di unire il mondo sotto la loro bandiera per giustificare un'aggressione alla Cina a cui gli americani devono somme immense per essersi indebitati per decenni?
Gli USA per parte loro hanno emesso una legge nazionale che li esonera a rientrare nei limiti imposti dai protocolli di Kyoto per la riduzione delle emissioni di CO2. Insomma tutta questa storia è una truffa colossale. Ovviamente tutti omettono il fatto clamoroso che un aumento di CO2 significa un aumento della biomassa vegetale che si ciba della CO2, come le foreste, per offrire in qualche anno un riequilibrio di ossigeno e anidride carbonica per l'appunto.
Quello che sconvolge è il fatto che nessun media lo dica ed il mondo occidentale instupidito si presti un'ennesima volta a promuovere questa bufala del riscaldamento climatico. La faccenda è stata invece esposta con la debita attenzione dal sindaco di Londra che ha informato la cittadinanza sulla Piccola Era Glaciale in corso e dal deputato europeo Nigel Farage che ha portato ed esibito in parlamento una foto da satellite in cui si evidenzia un aumento del 60% dei ghiacciai.
Intanto il raffreddamento del pianeta è cosa conclamata ed inquietante e sta producendo danni immensi al mondo vegetale ed al settore primario, l'agricoltura. La maggior parte degli scienziati sta già mandando l'allarme come si leggerà nell'articolo del meteo ma il regime continua a testa bassa ad all'armare sul riscaldamento climatico quando ben sappiamo che l'attuale effetto serra è costituito dalle irrorazioni chimiche che provocano una cappa di polveri che impedisce il riscaldamento del suolo in estate e il gelo a gennaio.
 
Vi spiego come funziona la mafia dei contratti sulle emissioni di CO2
Articolo del Sole24ore
Certamente quello di cui parleró é un poco al di fuori dal tema del blog, ma ne é sicuramente connesso trattandosi di qualcosa che sta permettendo con un semplice giro di carte sui diritti di emissione della “micidiale” CO2, di far arricchire pochi furbi.
Tutti sappiamo cosa sono i contratti di emissioni di CO2, in pratica una azienda che vuole o deve emettere piú CO2 compra i diritti di emissione da altri paesi, meno industrializzati o con grandi estensioni di foreste, un certo quantitativo di diritti per poter emettere piú CO2.
In Europa questi contratti tra i paesi membri sono esenti da IVA essendo commercializzazione entro paesi comunitari. Esistono delle societá, quasi sempre societá di facciata o fantasma, che comprano in blocco questi diritti da un paese membro e li introduce in un altro paese sempre comunitario, e questa societá connessa sempre alla prima, a sua volta vende tali diritti alle aziende industriali del proprio paese che hanno la necessitá di emettere CO2, e fattura tale diritto con l´applicazione dell´IVA, trattandosi in questo caso di commercio tra due societá della stessa nazione.
Quando arriva il momento di fare la dichiarazione IVA trimestrale le societá venditrici sono giá chiuse. Non esistono piú! E l´IVA rimane nelle loro tasche! Lo stesso succede con la prima societá acquirente dei diritti che rapidamente, nel giro di pochissimi mesi, chiude senza lasciare tracce.
Semplicissimo!
La CO2 si presta benissimo a questo tipo di frode di giro perché non ha bisogno di bolle di accompagnamento, non esiste un trasporto, non esiste logistica, non esiste nulla!
L´Europol ha calcolato a dicembre scorso che il denaro frodato con questo semplicissimo meccanismo potrebbe essere intorno ai 5.000 milioni di Euro, e che il 90% del mercato su questi diritti di emissioni era fraudolento.
L´Europol ha anche scoperto che la maggior parte di queste societá che comprano i diritti di emissione per poi rivenderle erano societá rumene che offrivano enormi volumi di compravendita di CO2 e una ottima commissione alle societá compratrici se lavoravano con loro. Anche molte societá immobiliarie si sono gettate a capofitto in questo lucroso mercato.
E qualcuno sarebbe tanto ingenuo da pensare che le varie organizzazion mafiose non si siano infilate anima e corpo in questo lucroso commercio? Ma l´Italia, cosí come molti altri paesi europei, per adesso non investigano, perché anche ai governi va bene la cosa come é adesso, per cercare di mantenere alta la produzione industriale dopo una grave crisi economica-finanziaria che ha colpito tutti.
Un meccanismo di difesa sarebbe poi semplice da applicare, cambiare in questo caso la legge in modo che siano le societá compratrici a dover pagare l´IVA al paese venditore senza attendere l´ulteriore passaggio.
Ma la mafia é potente ed é inserita in molti governi o sottogoverni europei, e questa semplice misura di salvaguardia non viene presa.
Un’altra prova dell´inserimento “mafioso” nei governi europei e mondiali, la possiamo chiaramente vedere nella fine dell´inchiesta del Parlamento inglese sul Climagate. Tale inchiesta é finita in un nulla, e la cosa non ci sorprende minimamente. Contrariando tutte le evidenze l´inchiesta ha concluso che gli scienziati fraudolenti non hanno fatto nulla di male.
La barca dell´AGW e dell´IPCC sta affondando, ma gli interessi che stanno dietro al presunto e fantasioso Riscaldamento Globale causato dall´uomo e i diritti commerciali, questi molto piú reali, sui diritti della CO2 sono molto importanti e tutto lo scandalo deve essere dimenticato. Ci sono altre inchieste in corso, ma potete essere certi che anche queste finiranno nel nulla piú assoluto. La mafia e l´arricchimento di pochi noti deve continuare, che il popolo e la vera ecologia vada a ….
 
Cresce il numero di scienziati che crede nell'imminenza di una nuova era glaciale
Un sole così scarsamente attivo prepara davvero il terreno ad una imminente glaciazione?
David Hathaway, Neil Snyder, Don Easterbrook, Nicola Scafetta, James Overland, George Kukla, Vladimir Paar, Timo Niroma, Dr. Vladimir Kaftan, George Moore, sono alcuni tra i tantissimi scienziati che ritengono plausibile la teoria di Abdussamatov di una glaciazione imminente, dovuta alla scarsa attività solare. Costoro rilasciano dichiarazioni che stanno mettendo in gran subbuglio il mondo scientifico, soprattutto i membri dell'Ipcc, che continuano sulla strada del riscaldamento globale senza ritorno.
Alcune affermazioni del folto gruppo di scienziati che sposa la causa "solare" come causa principale dei cambiamenti climatici, hanno catturato in particolare la nostra attenzione: la debolezza del ciclo solare in cui stiamo entrando farà precipitare la temperatura a livello globale di almeno un grado e mezzo nel giro di pochi anni; oltretutto, continuano, il periodo di bassa attività solare risulterà decisamente lungo e raggiungerà la sua fase di palese "dormienza" entro i prossimi 5-10 anni.
La possibilità di un raffreddamento globale è altissima, siamo oltre il 90% e potremo sperimentare gli effetti di una piccola era glaciale per almeno mezzo secolo e forse anche di più, già a partire dal prossimo inverno.
Il minimo solare potrebbe essere simile al minimo di Dalton.
Il raffreddamento globale raggiungerà il picco intorno al 2030. Altri spostano più avanti il periodo in cui giungerà il vero freddo, cioè al 2040, ma tutti concordano sulla durata, almeno mezzo secolo.
Gli scienziati si rifanno ad un dato statistico incontestabile: tutte le volte che il sole ha presentato scarsa attività prolungata nel passato, le temperature sono scese mediamente di oltre un grado.
Ci si chiede allora quali potrebbero risultare le nazioni più colpite. Su tutte quelle nordalpine come la Svizzera, l'Austria, ma anche la Germania, a seguire la Polonia, l'Ucraina, ma anche l'Ungheria, la Repubblica ceca, ma naturalmente tutto il nord Europa, il Regno Unito, la Francia e persino il nord Italia ne risentirà in maniera pesante.
Tutte queste popolazioni dovranno mettere in conto un enorme incremento dei consumi energetici.
Quindi ci sono ormai due certezze ufficiali che vanno nella direzione completamente opposta: una grossa parte del mondo scientifico dice che stiamo andando verso un caldo senza precedenti per colpa nostra e dovremo prepararci a sacrifici tremendi, (gli altri, una minoranza va detto) che ci stiamo per raffreddare senza alcuna colpa, ma con conseguenze ugualmente drammatiche e gravi, anche più gravi di quelle legate al riscaldamento.
Ci sono anche altri dati che confondono ulteriormente le idee:
sia i sostenitori del global warming che quelli del global cooling dichiarano che un aumento (o diminuzione) importante delle temperature viene accompagnato da eventi atmosferici di eccezionale gravità, come le inondazioni.
In realtà poco prima dell'inizio dell'era glaciale, nel 1300, vi furono spaventose e ripetute inondazioni lungo il corso del Po in Italia.
Nel primi decenni del 1300 l’ultima Piccola Era Glaciale cominciò con un una fase di raffreddamento che portò ad un’aumento delle alluvioni del Po, non mancarono tornado in Valpadana, nel 1342 vi fu la famosa piena del Millennio del Reno e per gran parte del 300 si susseguirono alluvioni ed inondazioni sul nostro Paese, specie con interessamento del Po. Alluvioni e catastrofi dettate da eventi atmosferici peraltro si registrano anche adesso in egual misura, non solo in Italia, ma un po' in tutto il mondo.
Chi avrà ragione allora?
Da notare anche il trend climatico inglese, sempre più votato a freddo, neve, pioggia, inondazioni, tanto da far allarmare persino Sua Maestà la Regina Elisabetta. La neve dal 2008-2009 è SPESSO tornata a visitare il Regno Unito con una incredibile e rara costanza.
Inoltre le eccezionali basse temperature dell'Antartide e la crescita dei suoi ghiacci fanno almeno dubitare che tutto stia andando verso un caldo senza fine, o no?
Ed ecco i titoli allarmistici dell'Ansa per gli italioti che se la berranno.
Allarme Onu sul clima: "Gas serra ai massimi da 800mila anni, resta poco tempo"
Ipcc, poco tempo per stare sotto soglia 2 gradi riscaldamento
Le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera hanno raggiunto i più alti livelli "in 800 mila anni", "resta poco tempo" per riuscire a mantenere l'aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi: è la sintesi del rapporto del Gruppo di esperti sul clima dell'Onu (Ipcc).
"L'azione contro il cambiamento climatico può contribuire alla prosperità economica, ad un migliore stato di salute e a città più vivibili": lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, dopo la pubblicazione a Copenaghen del nuovo rapporto Ippc sui cambiamenti climatici. "Questa è la valutazione più completa del cambiamento climatico mai fatta. Dobbiamo agire ora per ridurre le emissioni di CO2 ed evitare un peggioramento del clima, che si riscalda a una velocità senza precedenti", ha aggiunto.
"Il rapporto Ipcc sui gas serra è una chiamata alle responsabilità per il mondo. Europa guida verso Lima e Parigi2015, ma ora serve presa coscienza globale": lo scrive il Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti su Twitter. Galletti è in Cina dove solleciterà il suo omologo ad un impegno sui gas serra.
"Quelli che decidono di ignorare o di contestare i dati chiaramente esposti in questo rapporto, mettono in pericolo noi, i nostri figli e i nostri nipoti": questo il commento del segretario di Stato Usa, John Kerry, dopo la pubblicazione del rapporto Ipcc sul clima. "Più restiamo bloccati sui questioni ideologiche e politiche più i costi dell'inazione aumentano", aggiunge.
IL RAPPORTO ONU - Le emissioni mondiali di gas serra devono essere ridotte dal 40 al 70% tra il 2010 e il 2050 e sparire dal 2100, ha spiegato il Gruppo intergovernativo di esperti sul clima (Ipcc) nella più completa valutazione del cambiamento climatico dal 2007 ad oggi. La temperatura media della superficie della Terra e degli Oceani ha acquistato 0,85°C tra il 1880 e il 2012, hanno aggiunto gli esperti dell'Ipcc riuniti a Copenaghen.
 
Global Warming? No! neo-glaciazione
Global Warming: ovvero surriscaldamento globale, qualcosa, di cui ormai sentiamo parlare tanto spesso da considerarla la normalità e quindi ciò che ci aspetta nel futuro prossimo. Ma siamo davvero veramente sicuri, che stiamo andando incontro al surriscaldamento globale, all’innalzamento delle acque sua conseguenza, all’interruzione della corrente del Golfo e tutta una serie di cambiamenti climatici drastici? Che secondo il governo americano ed in particolar modo il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ci stanno portando ad un surriscaldamento globale. Il Presidente americano Barak Obama, tende costantemente ad accentuare tale problema e pone spesso il quesito dell’emergenza che gli Stati Uniti dovranno affrontare in seguito a tali cambiamenti climatici nel futuro. Da qualche anno però (nonostante l’insistenza degli Stati Uniti, che ha addirittura redatto piani di emergenza nazionali in collaborazione con il FEMA), è emerso che sia in Artide che in Antartide le calotte glaciali si stanno espandendo in mare e non si stanno più sciogliendo come accadeva anni fa. Giusto per fare un esempio eclatante, il politico britannico Nigel Farage, qualche tempo fa, ha portato all’attenzione del Parlamento europeo una foto scattata dalla NASA nel 2012 al Polo Nord ed una dello stesso luogo del 2013, facendo notare, che la calotta polare del Nord si è espansa di parecchie centinaia di kilometri in tutte le direzioni.
Oggi siamo venuti a conoscenza del fatto che esistono addirittura studi del National Geographic che dimostrano per esempio che al Polo sud, ovvero nel continente antartico, si è avuto un’espansione dei ghiacci in tutte le direzioni in mare, che non ha precedenti fino al 1981, l’anno prima di cominciare l’inesorabile diminuzione dei ghiacci ormai arrestatasi.
Studi e ricerche a parte, basta guardare le foto satellitari per notare la differenza della quantità del ghiaccio negli ultimi tre anni. C’è però un importante dato da precisare, mentre i ghiacci sugli oceani si estendono in maniera incredibilmente veloce, quelli sulla superficie continentale antartica continuano ll suo scioglimento e proprio tale questione, viene utilizzata per suffragare le tesi dei global warming portata avanti dagli USA.
Fino a pochi giorni fa il presidente degli Stati Uniti Obama, ha criticato i parlamentari americani che mettono in discussione la questione, dicendo addirittura che quando sollevano il quesito lui ha la tentazione di abbandonare l’aula, dando per scontato che il global warming sia una realtà incontestabile; ma c’è un dato scientifico importante che deve essere tenuto in considerazione riguardo all’anomalia antartica, ovvero (e sempre National Geographic a confermarlo) che al di sotto del continente antartico ci sarebbe un anomalo movimento molto fluido del mantello terrestre, e che tale anomalia sarebbe la causa del sollevamento del continente e del conseguente riscaldamento sulla sua superficie, che porta a sua volta ad un graduale e lento scioglimento dei ghiacci perenni sopra la terra ferma.

In conclusione, possiamo dire che: non solo il surriscaldamento globale è una favola architettata per scopi politici, ed alimentata con tesi scientifiche superficiali e false, ma addirittura tende a nascondere ciò che sta realmente accadendo, ovvero il contrario. Il nostro sguardo all’Antartide ci dice quindi che siamo prossimi a un probabile sconvolgimento geologico del continente la cui conseguenza diretta ma inspiegabile è una piccola ma rapida neo-glaciazione dei mari circostanti e le cui conseguenze globali non sono note.

Riscaldamento Globale

Riscaldamento Globale
Non è colpa dell'uomo
Furio Stella - "EfferveScienza" inserto del mensile Biolcalenda, anno XX, nr. 2 - febbraio 2010, www.labiolca.it 
Piccolo esperimento: chiudete gli occhi e pensate al «Riscaldamento Globale». Che cosa vi viene in mente? Se l’immagine che si sta formando nella vostra mente è quella di enormi ciminiere che buttano in cielo nuvoloni neri densi di fumo, avete risposto giusto. Sono, quelle, le stesse immagini che vengono utilizzate quotidianamente dalla vostra tv per accompagnare i notiziari sul «Global Warming». Ora, siccome quel che leggiamo o ci viene detto passa attraverso il vaglio della nostra coscienza critica, mentre le immagini no, la morale è semplice: che ci crediate o no, che ne siate consapevoli o no, state accettando completamente l’equazione «riscaldamento globale uguale opera dell’uomo». Che è quanto esattamente l’ortodossia scientifica - quella delle Nazioni Unite, di Al Gore, dei premi Nobel, di Kyoto e del recentissimo supervertice di Copenhagen - vi sta suggerendo.
Senza che questa verità ufficiale, questo paradigma scientifico, venga minimamente messo in discussione dai fatti.
Quali fatti? Be’, per esempio che i modelli climatici usati dagli scienziati dell’I.P.C.C., il potentissimo Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico che lavora sotto l’egida dell’ONU, premiato nel 2007 addirittura con un premio Nobel e i cui dati costituiscono «verità assoluta» sul tema, non sono condivisi da migliaia di loro colleghi nel mondo non meno bravi o qualificati di loro (anzi). Un esempio arriva dall’N.I.P.C.C., l’organismo «non governativo» che ha prodotto una stroncatura scientifica delle teorie secondo cui la responsabilità del riscaldamento globale sarebbe solo e unicamente dell’uomo: il suo rapporto di 700 pagine pubblicato nel 2009 («Climate change reconsidered», il cambiamento climatico ripensato) è stato firmato difatti da oltre 31.000 scienziati, tra cui 3.800 geologi e scienziati dell’atmosfera, ma anche matematici, chimici, fisici, medici e ingegneri. Qualche nome di spicco? Tra i primi firmatari Frederick Seitz, già presidente dell’American Pysical Society e della National Academy of Sciences, scomparso nel 2008. Oppure Kary Mullis, il geniale premio Nobel che già aveva denunciato negli anni ’90 la falsità dell’equazione «H.I.V. uguale A.I.D.S.». «Variazioni naturali legate al sole o all’acqua, l’uomo non c’entra», assicurano.
CLIMAGATE
Sulla «scientificità» dei dati prodotti dal Panel ci sarebbe da interrogarsi da qui fino a Pasqua. Specie dopo che a metà novembre scorso è saltato fuori lo scandalo «Climagate».
Ne avete sentito parlare? In pratica un gruppo di hacker ha rubato dal server della East Anglia University oltre mille e-mail scritte tra il 1996 e il 2009 da vari scienziati dell’I.P.C.C. e del Climatic Research Unit (C.R.U.) che ci lavora a tempo pieno, e le ha diffuse su Internet.
In quelle mail gli scienziati esprimono dubbi sulla teoria del riscaldamento globale che loro stessi portano avanti e, cosa ancora più grave, ammettono allegramente di aver manipolato le prove scientifiche. Sul serio. In uno scambio di e-mail del 1999, tanto per citarne una, il capo del C.R.U., il professor Phil Jones, racconta di aver usato un «trick», cioè un trucco, per nascondere il calo nelle temperature.
«Ho appena completato il trucco fatto da Mike (Michael Mann, un altro ricercatore) su Nature - scrive - aggiungendo le temperature reali a ogni serie per gli ultimi vent’anni così che quello di Keith (un altro ricercatore) possa nascondere il declino». E lo stesso Mann: «Sappiamo tutti che qui non si tratta di stabilire la verità, ma di prepararsi a respingere le accuse in modo plausibile». E così via.
Trucchi, dunque. Dati manipolati ad arte, persino articoli pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche del pianeta. Uno scandalo, il Climagate, che ha travolto con sé anche l’ex vicepresidente americano Al Gore, autore del documentario ecologista «An inconvenient truth», una verità scomoda, premiato con due Oscar per la denuncia sui rischi del nostro pianeta.
Oscar che la destra di Hollywood ha proposto subito di togliergli, visto che le informazioni del film coincidevano con quelle «false» denunciate dalle mail dei ricercatori.
Al contrario delle informazioni «vere» che vengono invece sistematicamente taciute o derubricate.
Per esempio che la terra ha già vissuto periodi in cui i livelli di CO2, il temibile biossido di carbonio ritenuto responsabile dell’effetto serra, erano gli stessi di adesso. Anche nell’Eocene, parliamo di 20 milioni di anni fa, quando dell’uomo non v’era nemmeno traccia.
GAS SERRA
Colpa dei gas serra, dicono oggi.
Vero. Peccato che la stragrande maggioranza di tutte le emissioni sia, secondo gli scienziati «negazionisti», di origine naturale e non umana. Cioè una posizione diametralmente opposta a quella dei loro colleghi dell’I.P.C.C., i cui dati propagandati da giornali e tv indicano invece che la causa del riscaldamento globale è provocata invece al 92,5% dai gas serra di origine antropica. Tesi strana, visto che il rapporto tra i livelli di CO2 e l’aumento delle temperature non indica sempre una diretta proporzionalità. Al contrario. Il crollo di Wall Street del 1929, per esempio, fece scendere la produzione di tutte le industrie del mondo del 30%. Per tornare ai livelli precedenti, toccò aspettare la fine della Seconda guerra mondiale e gli anni della ricostruzione 1945-50.
Eppure, come ha dimostrato nel 2001 il professor Martin Hertzberg, meterologo dell’U.S. Navy, nonostante il crollo industriale il CO2 ha continuato a salire. Il 21% in più nell’ultimo secolo. «Com’è possibile - si domanda Hertzberg – se negli ultimi cent’anni, dal 1880 al 1980, le temperature sono salite di solo mezzo grado?».
IL CALDO MEDIOEVO
Dicevamo delle epoche storiche.
Tutti gli scienziati ammettono l’esistenza di un «periodo caldo» (addirittura tre gradi in più rispetto a oggi) compreso fra il 950 e il 1450.
Ne fanno fede anche i resoconti del 1421 di una spedizione nel Mare Artico di una flotta dell’imperatore cinese che «non aveva incontrato ghiaccio in nessuna zona». La stessa Groenlandia (da «groenland», terra verde) prese il nome dai primi insediamenti vichinghi che la trovarono evidentemente ben coltivabile dopo la sua scoperta avvenuta nel 985 da parte del navigatore Erik il Rosso.
Non solo. Dopo il periodo caldo medievale, ben documentato anche da un rapporto O.N.U. del 1996, salvo poi essere cancellato «misteriosamente» nell’analogo rapporto del 2001, che cosa ti arriva? Un periodo freddo, anzi una vera e propria «piccola era glaciale». Circa trecento anni, con il suo apice compreso fra il 1550 e il 1700 provocato, secondo gli studi del ricercatore danese Henrik Svensmark finanziati dalla Royal Society britannica, «dalla ridotta attività solare e dalla maggiore irradiazione di raggi cosmici che ha ridotto la nuvolosità del clima». Le temperature in Europa calarono di 1,5° solo nel giro di un secolo per poi abbassarsi ancora durante il periodo più freddo, e rialzarsi infine verso il 1750. Un rialzo che continua ai giorni nostri. Sono dunque circa 400 anni che il pianeta si sta riscaldando, e non 150 come sostenuto dalle teoria degli ambientalisti.
GHIACCI E CO2 
E i ghiacci che si sciolgono? «Variazioni periodiche», dicono gli scettici del riscaldamento. Ai quali si è aggiunta nel mese scorso la clamorosa scoperta dell’E.T.H., l’Istituto federale svizzero per la Tecnologia di Zurigo, secondo cui non è vero che lo scioglimento dei ghiacciai sulle nostre Alpi sia un fenomeno del tutto nuovo. Anzi, secondo i glaciologi elvetici, negli anni ‘40 del secolo scorso i ghiacciai si ritiravano molto più velocemente di oggi a causa della maggiore quantità di radiazione solare (circa l’8% in più). Al punto che, in paragone, ai giorni nostri la loro estensione è addirittura aumentata del 4%. E questo - aggiungono - «nonostante le temperature di 70 anni fa fossero più basse di quelle odierne».
Non solo i ghiacci, purtroppo. Più si sale in alto, più i dati si discostano da quelli decantati dall’I.P.C.C.
La teoria del riscaldamento globale prevede difatti un aumento delle temperature anche nella troposfera
equatoriale, cioè della fascia che sta a 10 chilometri dalla superficie terrestre: peccato che in questa zona si registri invece un rinfrescamento.
GOVERNO MONDIALE
Colpa del sole, allora. O colpa dell’acqua, se volete. Molti studi indicano come l’aumento del biossido di carbonio abbia sempre fatto seguito a un riscaldamento del clima. «É il riscaldamento degli oceani che provoca l’aumento di CO2 nell’atmosfera, non il contrario», dicono Hertzberg e le migliaia di scienziati dell’N.I.P.C.C. «L’uomo non c’entra nulla», ribadisce anche il professor Antonino Zichichi, membro (tra l’altro) della Pontificia Accademia delle Scienze, secondo cui «l’intervento delle attività umane influisce per meno del 10% sui cambiamenti climatici» e questi ultimi sono determinati soprattutto «dall’energia del sole e dalle attività vulcaniche». Attività vulcaniche come quelle scoperte recentemente sotto i ghiacci del Mare Artico da una spedizione scientifica finanziata anche dalla NASA: decine di vulcani a 4.000 metri sotto il fondo marino che sparano getti di materiali caldissimi alla velocità di 500 metri al secondo.
Decine di vulcani sottomarini in piena attività. Già ce l’immaginiamo l’effetto sui ghiacci. Ma allora perché dei vulcani sotto il Polo Nord non si è sentito parlare? Per lo stesso motivo per cui vengono veicolate solo le notizie coerenti con le «verità scientifiche». Ci sono, dietro le teorie ufficiali, fior di professori che su quelle «verità» hanno costruito prestigio, cattedre e carriere. Ci sono, naturalmente, enormi interessi economici in ballo.
E ci sono organizzazioni mondiali, vere e proprie elites a cui si accede per nomina e non per elezione democratica, che sembrano pendere da tutte le parti fuorché da quella dei cittadini. Come si è visto con
l’O.M.S., l’Organizzazione Mondiale della sanità, e le sue previsioni terroristiche e sballate (ma lucrose invece per le case farmaceutiche produttrici dei vaccini) in fatto di pandemia da influenza di tipo A.
No, di loro forse è il caso di non fidarsi troppo. Né, tornando a bomba sui cambiamenti climatici, dell’«impegno a spendere» l’1% del PIL mondiale preso a Copenhagen anche dal presidente Usa Barack Obama (domanda: con i soldi di chi?). Una politica dalle conseguenze sociali imprevedibili, tanto più in un periodo di spaventosa depressione economica come questo. C’è già difatti chi grida al pretesto per l’istituzione di un unico «governo mondiale», con organismi di controllo sovranazionali, gli stessi già intravisti all’opera durante l’allarme pandemico dell’O.M.S., limitazioni alle libertà personali; e magari anche un bel po’ di politiche di «pianificazione familiare» per ridurre la popolazione del pianeta (in fin dei conti la colpa del riscaldamento è nostra, no?) come invoca persino il «Profeta Verde» degli ambientalisti Lester Brown.
Ecco perché nelle immagini tv si vedono le ciminiere che buttano fumo.
Perché «con sufficiente ripetitività
e conoscenza psicologica delle persone coinvolte non sarebbe difficile dimostrare loro che un quadrato in realtà è un cerchio».
Non lo ha scritto uno scienziato dell’I.P.C.C. o dell’O.M.S., ma Joseph Goebbels, il ministro della propaganda di Adolf Hitler.

venerdì 18 agosto 2017

Rettiliani ! Ecco le prove visive della loro ibridazione ...

GLI ANUNNAKI & IL CROMOSOMA 2

David Icke 2016 in italiano World Wake Up Tour Rimini dal vivo

Mentre ci scanniamo sui vaccini loro sono 3 anni avanti! Miscappaladiret...

L’Impero USA, la CIA e le ONG. (Intervista a F. William Engdahl)

L’Impero USA, la CIA e le ONG. (Intervista a F. William Engdahl)

Nessuno ha studiato questi tre argomenti collegati tra loro, questa triade,  più accuratamente di F. William Engdahl, un rinomato analista geopolitico, consulente sui rischi, autore e docente. Engdahl è nato a Minneapolis, Minnesota, e cresciuto in Texas. Dopo la laurea in politica all’Università di Princeton e  in Economia comparata all’Università di Stoccolma, ha lavorato come economista e giornalista d’inchiesta negli Stati Uniti e in Europa. È stato Visiting-Professor all’Università di Tecnologia Chimica di Pechino e tiene conferenze e seminari privati in tutto il mondo su diversi aspetti di economia e politica mettendo un focus particolare sugli eventi geopolitici. Negli ultimi 30 anni, Engdahl ha vissuto in Germania.
Ha scritto numerosi best-sellers su petrolio e geopolitica, “The Lost hegemon: Whom The Gods Would Destroy“, “Full Spectrum Dominance: Totalitarian Democracy in the New World Order“, “Seeds of Destruction: The Hidden Agenda of Genetic Manipulation“,  senza dimenticare:”Target China ” per citarne solo alcuni.  I suoi libri sono stati tradotti in 14 lingue straniere.
Il suo ultimo libro sul ruolo delle ONG si concentra sul loro coinvolgimento  per le operazioni di cambio di regime e sul ruolo USA nel gestire le proteste di massa che servono  all’impero USA e alla CIA per abbattere i governi resilienti, che perseguono scelte a livello nazionale e sostituirli con governi obbedienti all’ordine del giorno di Washington . Tutto questo con il pretesto di portare una democrazia in stile americano.
La seguente intervista si concentra sull’ultimo libro di Engdahl scritto in tedesco “I  file segreti delle ONG” (Geheimakte NGOs) ed è stata fatta dal dottor Ludwig Watzal, giornalista e redattore, che vive a Bonn e gestisce il blog bilingue http://betweenthelines-ludwigwatzal.com/.
Credo che possiamo concordare sul fatto che la CIA sia la peggior organizzazione terroristica del mondo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, praticamente nessun colpo di stato o rivoluzione organizzata è stata fatta senza un aiutino della CIA. Questo è quanto ho capito dal suo libro quindi, diciamo che negli ultimi 25 anni, la CIA ha dato un po’ dei cosiddetti piccoli aiuti sotto forma di ONG. Potrebbe dirci qualcosa su questa storia?
W.E.: Durante la Presidenza Reagan, si è parlato di molti brutti scandali sulle sporche operazioni fatte dalla CIA in tutto il mondo. Cile, Iran, Guatemala, il progetto segreto MK-Ultra, il movimento studentesco durante la guerra del Vietnam, solo per citarne alcuni. Per  abbassare le luci su questi scandali, il direttore della CIA Bill Casey propose a Reagan di creare una ONG “privata”, una specie di filtro che si sarebbe presentato come privato, ma che in realtà – come ha spiegato in seguito uno dei suoi fondatori, Allen Weinstein in una intervista al Washington Post – “che avrebbe fatto quello che doveva fare la CIA, ma in privato”. Così fu creata nel 1983 la ONG chiamata National Endowment for Democracy. Poco dopo furono create altre ONG – sotto la guida di  Washington – come la Freedom House  e la   Open Society di Soros  o  la United States Institute of Peace ecc.
I soldi spesso arrivavano per mezzo di USAID del Dipartimento di Stato per nascondere la loro provenienza. Da allora tutti i grandi attacchi ai regimi fatti dal governo USA, incluso Solidarnosc in Polonia, il colpo di Stato russo fatto da Yeltsin e sostenuto dalla CIA, la rivoluzione arancione in Ucraina del 2004, i disordini in  Tibet del 2008, le primavere arabe dal 2011 a oggi,  sono stati fatti da questo gruppo scelto di ONG molto  “democratiche”. Non c’è da stupirsi se paesi come Russia,  Cina o Ungheria si muovano per bloccarle considerandole come “ONG-non-desiderabili”.
Lei ha citato Allen Weinstein, coautore dell’atto fondativo della ONG National Endowment for Democracy (NED) : “Molto di quello che facciamo oggi, 25 anni fa lo faceva la CIA”. Le  ONG americane  come NED, CIPE, USAID, NDI per non parlare della rete di Soros, sono una quinta colonna della CIA?
W.E.: Come ho già detto, questa è solo la mia opinione, ma inevitabilmente l’agenda delle ONG coincide con quella della politica estera di Washington. Coincidenza? Non credo.
Le sue critiche si riferiscono principalmente ad alcune ONG USA o in generale a tutte le organizzazioni non governative? Tutte queste ONG sono guidate da una bella mente e da nobili propositi che vogliono portare democrazia e libertà in tutto il mondo?
W.E.:  Questo è il diavolo nel concetto di Bill Casey. Nascondere le  operazioni sporche e anti-democratiche delle CIA, dietro ONG politiche private che agitano la bandiera dei diritti umani, è servito molto all’agenda globale di Washington per rovesciare regimi non cooperativi in ​​tutto il mondo. In effetti la CIA ha armato i diritti umani. Curiosamente regimi utili a Washington, come l’Arabia Saudita, vanno avanti senza essere minimamente infastiditi da richieste interne di democrazia, grazie ai miliardi prodotti dal loro petrolio che servono a finanziare l’agenda globale del terrorismo di Washington.
Prendiamo il recente caso della falsa democrazia portata dalla ONG dei caschi bianchi in Siria, con la loro propaganda e intima collaborazione con l’ISIS, per giustificare una guerra USA contro un governo Assad regolarmente eletto. I caschi bianchi, che hanno preso soldi dalla Soros Foundations, dal governo americano e da quello inglese, furono creati da un ex ufficiale dell’intelligence britannica James Le Mesurier.  I loro video, che mostrano atrocità estreme, sono stati ripetutamente dichiarati falsi perché girati da attori. Il loro presunto VIDEO sul gas Sarin chei  mostra caschi bianchi che “per primi soccorrono ” le vittime del gas Sarin senza nemmeno la protezione di un  HAZMAT è una presa in giro, è un vero-falso come è stato ben spiegato dagli esperti di gas Sarin e di  HAZMAT.
Le ONG della politica di Washington – o qualche volta della UE  – sono efficaci perché attraggono molti ingenui di buona volontà.  Ho ricevuto recentemente una lettera personale molto interessante scritta da una dottoressa europea che ha lavorato, per 18 mesi con le migliori intenzioni umanitarie, con Medici senza Frontiere nel Sud Sudan prima che il paese diventasse indipendente dopo aver ricevuto il sostegno degli USA. Mi era molto riconoscente –  dopo aver letto il mio libro sulle ONG – perché questo le aveva permesso di comprendere il perché di tante istruzioni apparentemente irrazionali che la Direzione di Doctors Without Borders americana inviava al suo personale. Si dimise dall’incarico per lo stress e ora mi ha scritto che ha capito perché. Medici onesti sono stati utilizzati da Washington per programmi politici segreti. Il Sud Sudan è entrato nel mirino di Washington perché la Cina stava ricevendo troppo petrolio via Khartoum.
Naturalmente non tutte le ONG lavorano per la CIA. Nel mio libro mi concentro solo su quelle che perseguono un programma politico nascosto e che usano i diritti umani come armi e la parola democrazia per finalità deviate.
Nel 1984, il miliardario degli hedge fund, George Soros, creò a Budapest la Fondazione Soros. Il suo primo obiettivo fu la Polonia. Papa Giovanni Paolo II e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan si incontrarono nel 1982 in Vaticano per discutere la destabilizzazione del blocco comunista. C’è stato qualche coinvolgimento della Fondazione di Soros in questo  progetto?     
W.E.: Nel 1988 la Fondazione Soros  diede vita alla Stefan Batory Foundation di Varsavia per formare gli attivisti che alla fine avrebbero rovesciato il regime comunista. Svolsero un ruolo importante sia nella “costruzione della democrazia”, che subito dopo il crollo del governo del generale Czesław Kiszczak in Polonia nell’agosto del 1989. Soros portò in Polonia la “Shock Therapy” dell’economista Jeffrey Sachs, dell’Università di Harvard per spingere verso la privatizzazione delle imprese statali e creare una iperinflazione in modo da generare aperture agli investitori occidentali, come i suoi amici che parteciparono alle aste per comprare le attività statali polacche che si accaparrarono per pochi penny o per pochi pfennig.
I due capitoli che trattano del saccheggio dell’ex Unione Sovietica fatto dalla CIA, da Soros e dai suoi Harvard Boys insieme al clan di Yeltsin e di ex funzionari del KGB sono abbastanza scioccanti. Ci  racconta qualcosa di questa impresa-tipo-mafioso?
W.E.: Sul libro tutto è stato trattato in modo esaustivo, dopo aver fatto i dovuto controlli e cross-check. In breve, la CIA sotto la direzione dell’allora Presidente George H.W. Bush riuscì a corrompere alcuni altissimi generali del KGB che reclutarono una rete di giovani Komsomol, cioè iscritti alla Unione dei Giovani Comunisti, come Boris Berezovsky e Mikhail Khodorkovsky  che diventarono i loro “oligarchi”, scelti con cura per saccheggiare i beni statali comprandoli per pochi penny rispetto al loro vero valore. Questo fu il famigerato scandalo “voucher” che stimò il valore di tutto l’insieme del patrimonio statale, tra cui petrolio e gas, società di produzione industriale, high-tech e tutto il resto per poco meno di 16 miliardi di dollari. Letteralmente violentarono la Russia per un vantaggio personale. E la CIA con la sua rete di banche occidentali come la Riggs Bank di Washington permise di riciclare i soldi che venivano dalla Russia. Anch’io sono rimasto scioccato quando mi sono reso conto di  questi dettagli. E’ stato un crimine e Yeltsin era il ragazzo di bottega. Qualcuno ha detto che fino a quando gli passavano la sua razione quotidiana di buona Vodka, avrebbe sempre fatto tutto quello che chiedevano Soros e ai suoi economisti di Harvard.
Il punto interessante da notare è che il Presidente G.H. W Bush, ex direttore della CIA,  in un solo anno – il 1989 –  ordinò alle ONG tre destabilizzazioni simultanee :  Russia,  Cina di Piazza Tiananmen e  Jugoslavia. Il libro lo documenta tutto con grande dettaglio.
Dopo che Vladimir Putin subentrò a Boris Yeltsin come Presidente della Russia, bloccò immediatamente il saccheggio  della Russia. Crede che questa sia una delle ragioni per cui la classe politica di Washington lo odia e lo demonizza fino a un livello tanto irrazionale?    
W.E.: Putin veniva da una fazione nazionalista russa (che si opponeva a quella cosmopolita/internazionalista) del KGB e sapeva bene che doveva agire senza clamore fino a quando la sua presa di potere non fosse diventata sicura, come fu  nel 2000 quando Yeltsin fu costretto a “ritirarsi” con le buone se non voleva affrontare le conseguenze di altre rivelazioni e poi fu convinto a nominare Putin come Presidente.
C’è stata una guerra sommersa contro la stabilità del paese-stato-Russia che cominciò già prima del 1917. Il fondatore di Stratfor, George Friedman, uno degli analisti americani meglio informati in geopolitica ed ex consulente del Pentagono e della CIA, recentemente ha concesso una intervista dopo il “colpo di stato” della CIA in Ucraina e lo ha definito  “il colpo di stato più sfacciato nella storia degli USA”. Quello, se vogliamo ricordarlo, in cui Viktoria Nuland, Assistente Segretario di Stato, andò a Kiev per distribuire le caramelle ai manifestanti di Piazza Maidan e che esprimeva tutto il suo disprezzo per la UE, mentre parlava al telefono con l’ambasciatore degli Stati Uniti a Kiev.
Friedman ha osservato quello che anch’io ho documentato nei miei vari altri libri come Mit der Ölwaffe zur Weltmacht, e cioè che per la politica estera USA  – almeno per tutto il secolo passato, dopo il declino dell’Impero britannico – è stata una priorità prevenire, a tutti i costi, che gli interessi economici e la cooperazione tra Germania e Russia in particolare, convergessero. Il mondo ha attraversato due guerre mondiali per questo disgraziato dogma geopolitico della politica estera USA, un dogma ereditato dagli inglesi e dal padre della geopolitica britannica Sir Halford Mackinder.
Washington odia e demonizza Putin per il semplice motivo che ha voluto deliberatamente rendere stabile la Russia e renderla una grande nazione, come posso personalmente attestare dopo quasi 25 anni di studi. Ma per effetto della demonizzazione di Putin fatta da Washington, la sua influenza sembra solo aumentare – prima in  Cina, poi nelle nazioni dell’Eurasia, in Africa, in Medio Oriente, in Asia e persino nelle Filippine e in America Latina. Il mondo è  abbastanza stanco di questa agenda interminabile di guerre oltremare e coperte o dichiarate fatte dagli USA in tutto il mondo. Dobbiamo leggere tra le righe delle parole di Trump e ci troviamo dentro gli stessi vecchi oligarchi degenerati che  lavorano nel loro cosiddetto stato profondo di burocrati non eletti da nessuno.
Lo smantellamento della Yugoslavia fu una catastrofe. I tedeschi sotto la cancelleria di Gerhard Schroeder e del suo infame Ministro degli Esteri Joschka Fischer si sono messi con Clinton per rovesciare il Presidente serbo Slobodan Milosevic. In questa operazione di colpo di stato, come erano coinvolte le ONG ? Quale fu la loro strategia?
W.E.: Beh, basta vedere come è andata la carriera di Mr. Fischer. Un facinoroso che ha cominciato con le proteste di strada del 1968 a Francoforte ed è stato  incoronato dagli Stati Uniti e dai media mainstream come se fosse uno statista. Sembra  come ricompensa per aver fatto votare il Partito dei Verdi per il bombardamento della Jugoslavia nel 1999. Lasciato l’incarico, Fischer ha preso un posto da insegnante onorario alla My Alma Mater, di Princeton e poi George Soros lo ha invitato a lavorare per il suo nuovo think tank  per le Foreign Relations del Consiglio europeo.
Per quanto riguarda la cacciata di Slobodan Milosevic, il governo USA e le ONG che hanno partecipato al progetto, tra cui le fondazioni NED e Soros, organizzarono, finanziarono e addestrarono alcuni dei capi degli studenti e altri elementi-chiave per fare un colpo di stato-di-successo che si chiamò Otpor! (Resistenza!), con il suo logo ormai-onnipresente di un pugno minaccioso. Furono usate  traduzioni in serbo degli scritti di Gene Sharp sull’azione non violenta e i capi-chiave del movimento furono addestrati personalmente dal colonnello Robert Helvey dell’esercito americano – socio di Sharp – in luoghi segreti per evitare la polizia. Otpor! secondo alcune stime ricevette fino a 30 milioni di dollari da organizzazioni statali USA  come il National Endowment for Democracy (NED), International Republican Institute (IRI) e dalla Agenzia USA per lo sviluppo internazionale (USAID). La distruzione della Jugoslavia fu orchestrata sin dagli anni ’80 da Washington, prima da Bush sr. e poi da Clinton. L’obiettivo era creare una guerra in Europa per giustificare la continua presenza di una NATO la cui ragion d’essere, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, era difficile da giustificare ai contribuenti americani e agli europei che stavano progettando una Difesa Europea indipendente, che fosse fuori dalla NATO. Per Washington e per tutto l’influente complesso industriale militare USA, questa indipendenza era un tabù ! Il secondo obiettivo USA era insediare una enorme presenza militare in Kosovo, quella che poi diventò Camp Bond Steel.
Quando le masse arabe andarono per le strade di Tunisi, del Cairo e di Tripoli, i media occidentali e tutta la classe politica ne erano entusiaste. Finalmente democrazia, libertà e diritti umani avevano trovato la loro strada nel mondo arabo. Si trattava di pressioni spontanee o erano organizzate e orchestrate da forze esterne?
W.E.: L’intera primavera araba fu progettata e finanziata segretamente  da Washington e da ONG pagate dagli Stati Uniti. L’allora  Segretario di Stato, Hillary Clinton, fu la figura chiave insieme al suo bizzarro assistente per la fratellanza musulmana, Huma Abedin. La RAND Corporation, che è un think tank del Pentagono, è responsabile dello sviluppo della tecnica dei mob “swarming” –  che riescono a far muovere la gente come fanno le api –  usando facebook e i social media per guidare quelle proteste che svolgono un ruolo fondamentale.
I gruppi di studenti che protestavano in Egitto erano stati addestrati dagli Stati Uniti, ricorrendo nuovamente alle traduzioni di Gene Sharp ed erano stati portati – in segreto – in Europa per essere addestrati dai capi di Otpor !               
Nel caso di Gheddafi e della Libia, è stato ritenuto necessario un urgente cambio di regime, come hanno rivelato le e-mail di DCLeaks e di Wikileaks, ormai famose, di Hillary al suo consulente privato Sidney Blumenthal. Gheddafi – che contrariamente alla sua immagine demonizzata – aveva costruito in Libia il più alto livello di vita di tutta l’Africa e stava per svelare la creazione di un’alleanza tra le banche centrali musulmane che avrebbero  dato vita al Dinaro d’Oro per vendrre il petrolio senza passare dal dollaro USA. Lo stava facendo insieme con Ben Ali in Tunisia e a Mubarak in Egitto. Hillary scrisse a Blumenthal, che Gheddafi doveva essere bloccato con qualunque mezzo. Il mezzo per “bloccarlo” fu il bombardamento illegale della Libia e il suo assassinio che trasformarono la Libia in un campo di macerie. Il piano originale del Dipartimento di Stato, del Pentagono e della CIA prevedeva poi l’immediata distruzione di un’altra spina nel fianco di Washington: dopo Gheddafi, c’era Bashar al Assad in Siria. Questo colpo non è andato bene per gli strateghi di Washington e una grande tragedia umana si è inutilmente consumata durante sei anni di guerra guidata essenzialmente dagli Stati Uniti.     controllato
Nei tempi antichi, i conquistatori mandavano avanti i missionari. Oggi, le potenze neo-colonialiste occidentali mandano centinaia di ONG che insegnano alla popolazione indigena come dovrebbe funzionare la democrazia occidentale. Lei crede che le ONG servano per gli interessi di queste persone? E cosa pensa delle ONG tedesche che, in particolare, hanno una grossa zavorra ideologica, ad esempio, i  main-stream che parlano di gender?
W.E.: Penso che la sua analogia tra i missionari “cristiani” del passato e le ONG  per i “diritti umani” o per la “democrazia” di oggi sia molto pertinente. Non sono la persona giusta per commentare le attività delle varie ONG tedesche. Io mi occupo di Washington, del potere egemonico di oggi e da dove viene tanta forza distruttivo, purtroppo.
All’inizio e alla fine del suo libro si fa riferimento al doppio-pensiero di George Orwell, cioè “la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza”. Viviamo in tempi in cui il significato originale delle parole assume diversi aspetti? Crede che l’Impero degli Stati Uniti e i suoi stati vassalli vadano alla guerra in nome della democrazia e che  distruggano gli stati nazionali con la stessa retorica democratica?
W.E.: Questo è il motivo per cui ho trovato la citazione di Orwell così appropriata. Il suo libro 1984 in molti modi è una descrizione di quello che abbiamo permesso accadesse alle nostre democrazie occidentali, in particolare in Gran Bretagna e Stati Uniti.
Se potesse dare un consiglio alle ONG, cosa  direbbe?
W.E.: Alla gente onesta che crede nella bella retorica sui valori, sui diritti umani e su cose del genere, vorrei suggerire di controllare bene la strada dei soldi che alimentano le loro ONG. Alle fondazioni  NED o di Soros vorrei dire che farebbero un favore all’umanità se chiudessero definitivamente le loro porte. Vorrei dire di consentire alle nazioni e agli uomini di decidere il proprio futuro sovranamente,  senza nessuna ingerenza indesiderata delle ONG. Vorrei dire, parafrasando Cromwell al Parlamento britannico;  ”You human rights NGOs, Go! You have sat too long here for any good you have been doing. Depart, I say, and let us have done with you. In the name of God, go!”- “VOI , le ONG per i diritti umani, Andatevene! Siete rimaste sedute qui troppo tempo, per quanto sia stato il bene che avete fatto. Andatevene, dico, e facciamola finita. In nome di Dio, andatevene! “

1707.2017
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario