domenica 31 luglio 2016

Corteo di protesta contro la strage di gatti randagi - Cronaca - Il Piccolo

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Putin: Chi si è preso il diritto di uccidere Gheddafi? [Ita]


L'islam conquisterà l'Europa - discorso di Gheddafi


Ecco perché hanno eliminato Gheddafi. Le email USA che non vi dicono


Genova, archiviate le accuse contro il padre di Renzi nell’inchiesta per bancarotta

Genova, archiviate le accuse contro il padre di Renzi nell’inchiesta per bancarotta

Crac della Chil post, il gip ha accolto la richiesta della procura

ANSA
Tiziano Renzi

Chissà come mai ?

29/07/2016


Dopo 22 mesi di attesa l’incubo è finito per Tiziano Renzi, papà del premier Matteo. Si è chiusa con l’archiviazione l’inchiesta della procura di Genova che lo vedeva indagato per bancarotta fraudolenta per il crac della Chil post, la società di distribuzione e marketing fallita nel 2013, tre anni dopo il passaggio di proprietà da Tiziano Renzi a Antonello Gambelli e Mariano Massone (entrambi a processo per la vicenda).

Per due volte il sostituto procuratore Marco Airoldi, che ha coordinato l’inchiesta della guardia di finanza, aveva chiesto l’archiviazione. La prima volta, però, il gip Roberta Bossi aveva spedito al mittente la richiesta disponendo altre indagini. Il magistrato aveva scavato, approfondito, controllato tutte le carte e si era nuovamente convinto dell’innocenza del padre del premier. E questa volta anche il gip si è convinta: dalle indagini, scrive il giudice nelle 20 pagine di motivazione, non è emersa alcuna responsabilità di Tiziano Renzi nel fallimento della società. Alla prima richiesta di archiviazione si era opposto il proprietario dei locali affittati a suo tempo alla Chil che vanta un credito di cinque mila euro.

«Dopo 22 anni di incubo kafkiano - ha detto Renzi senior - ho finalmente ricevuto l’archiviazione. Sono felice per i miei amici e soprattutto per i miei nipoti che non hanno mai dubitato per il loro nonno». E promette battaglia. «Ho sofferto molto in questi due anni. Ma credo talmente tanto nella giustizia che passerò i prossimi anni nelle aule di tribunale per chiedere il risarcimento dei danni per il fango che mi è stato gettato addosso per il cognome che porto».

La Chil post era stata dichiarata fallita il 7 febbraio 2013, tre anni dopo la vendita da parte di Renzi. Il papà del premier, difeso dagli avvocati Luca Mirco e Federico Bagattini, era stato accusato di bancarotta fraudolenta per 1,3 milioni di euro. Il curatore fallimentare aveva ravvisato alcuni passaggi sospetti nella cessione di rami d’azienda `sani´ alla Eventi Sei, società intestata alla moglie di Tiziano Renzi, Laura Bovoli, per poco più di 3000 euro, cifra non ritenuta congrua. Prima della cessione della società, Matteo Renzi, insieme alle sorelle, ne era stato amministratore e dal 1999 al 2004 era stato anche dipendente della Chil spa. Quando l’attuale capo del governo venne eletto presidente della provincia di Firenze (2004), aveva avuto il `distacco´ dall’azienda dopo averne ceduto il 40% delle quote e continuò a percepire i contributi lavorativi per nove anni. Poco prima della cessione della Chil post, Tnt, uno dei principali clienti per Chil post, aveva ridotto la collaborazione con l’azienda di Renzi e successivamente l’aveva implementata con la Eventi Sei. Dalle nuove indagini non è emerso che questo abbia comportato un depauperamento della Chil e così il pm ha chiesto ancora l’archiviazione, questa volta accolta dal giudice.

lunedì 25 luglio 2016

E se tutto accadesse simultaneamente? E se il tempo non esistesse affatto? |

E se tutto accadesse simultaneamente? E se il tempo non esistesse affatto? |

Odissea di un profugo in Vaticano


Settimo candidata a città della cultura, tutto da ridere !

23/07/2016


 

Centro Studi e Ricerche Artecultura





 

 

 

L'Amministrazione capitanata dal Sindaco Fabrizio Puppo, ha in questi giorni lanciato il proposito di volere candidare Settimo Torinese come "capitale della cultura 2018" a tal motivo ha invitato anche le Associazioni a sostenere questo progetto, tutto ciò ovviamente spendendo una ingente somma di denaro pubblico con il tutto già "programmato", anche come scrivere la "lettera di adesione".


Concettualmente una bella idea, noi come Associazione "Artecultura", saremmo felici di ottenere tale onore per la nostra cittadina, ma se ciò fosse "vero e meritato".


La lettera di adesione infatti, testualmente "fa citare": "che si ritiene infatti che il percorso intrapreso da questa amministrazione rappresenta il coronamento di un percorso che avendo investito sulla cultura ha favorito lo sviluppo dell'intera comunità, rendendo Settimo, luogo vivo, dinamico e innovativo".


Per quanto "pre-stampato e testualmente dichiarato nella lettera di adesione", onestamente siamo un po confusi e perplessi da quanto scritto nei suoi contenuti, in quanto non ci risultano veritiere molte affermazioni se non tutte.


Da quando si è insediata l'attuale giunta, alla "prima e unica riunione" per le associazioni tenuta dalla Vice Sindaca Elena Piastra, disse subito chiaramente che " soldi per le associazioni non c'è ne sono!" (da precisare che le associazioni sono state il vero motore di integrazione per la comunità Settimese e di proponimento artistico/culturale) ma nello stesso tempo non ci sono spazi espositivi per le associazioni; al tempo della giunta Ossola le associazioni erano riuscite ad avere uno spazio espositivo, La Giardineracasa per l'arte e la cultura, anche se purtroppo fu data in gestione ad un ente esterno, finanziato con migliaia di soldi pubblici per poi non realizzare nulla. Oggi La Giardinera è una Caserma dei Vigili (Polizia Municipale).

Ovviamente sappiamo benissimo che l'esposizione pittorica non è tutto e chi meglio di noi lo può sapere, in quanto Artecultura; purtroppo malgrado i nostri progetti e richieste non abbiamo mai avuto un riscontro positivo, che poi possano essere stati favoriti altri enti questo non lo sappiamo come del resto tutta la comunità Settimese; in quanto malgrado la legge sulla trasparenza, a Settimo è molto difficile sapere come vengono gestiti i contributi e/o fondi.

Avendo avuto come associazione dei rapporti diretti con le amministrazioni, possiamo affermare che questi signori di cultura non ne capiscono proprio nulla e tanto meno preparati e/o interessati veramente.


A nostra modesto parere, siccome gli amministratori di questa città fanno parte di un partito nazionale che sta facendo acqua da tutte le parti e quindi devono recuperare consenso politico, si inventano anche tali iniziative, questa è solo una manovra politica e per nulla culturale. Se poi qualcuno ha notato una crescita culturale nel territorio ben per lui, noi non solo non l'abbiamo vista ma ne siamo "vittime".


Difatti se andiamo a leggere il documento pubblicato, noteremo cosa intendono loro per cultura (che nulla hanno a che fare con ciò che è la vera cultura), noteremo che vogliono fare passare per cultura una loro ideologia politica.


Essi parlano di "integrazione e periferia" il ch'è è già tutto un programma, quando si parla di cultura. Sarebbe come avere un "pezzo di pongo e dargli la forma che più piace per poi rimodellarla e dargli altra forma" , quando si parla di CULTURA è necessario specificare cosa si intende e quale cultura, c'è la cultura positiva come quella negativa, buona o non buona; da precisare che un concetto culturale specie in ambito sociale molte volte non si concilia con altro concetto, capita che due differenti modi concettuali di cultura siano inconciliabili, un tale obbligo forzato di convivenza di più culture come il multiculturalismo può facilmente portare ad uno scontro, non solo intellettuale ma anche a violenti scontri fisici; questo può essere il caso per esempio di due opposte e radicate convinzioni religiose, non per nulla da sempre assistiamo a guerre di religioni, oppure a diversi modelli economico-sociali, ove prevalendo iniquità, portano a manifestazioni e/o guerre civili.


Pertanto per quanto riguarda il programma "candidatura" , riteniamo che lo stesso sia a dir poco confuso, sopratutto quando si parla di una idea di candidare Settimo in quanto simbolo di una periferia che invece di rassegnarsi ad essere tale , ha sempre investito molto sulla cultura fino a farne il collante e il motore trainante del territorio.


La nostra domanda in merito è, chi non si è rassegnato e a che cosa ? Se ci si riferisce a una città periferica con cultura periferica e con la mancanza di strutture e luoghi di socializzazione e di incontro, ci si deve rassegnare al fatto che attualmente Settimo "è periferica", a meno che non si intenda "Cultura" "le casette ove si gioca a bocce" se si dovesse intendere per cultura questo, ci arrendiamo. Si continua nel dire "abbiamo sempre investito molto sulla cultura" , Chi ha sempre investito sulla cultura, e quale cultura ? Di quale "collante" si parla ?, ma sopratutto di quale "motore trainante"?, trainante di cosa ? Ma chi è che scrive queste fesserie ? Queste persone non sono mai state in mezzo alla cittadina e non conoscono i loro problemi, non sanno cosa e come pensano, culturalmente e socialmente!

Non vediamo cosa ci possa essere di culturale e crescita, nella cosi detta "piattaforma industriale", fabbriche di acciaierie e chimiche, che hanno avvelenato l'aria, questa sarebbe cultura? Certo Settimo non si è trasformata in una banlieu, non proprio almeno, ma rimane un luogo morto, una periferia dormitorio grigia anche se non morta. La presunta vivacità di cui parla la lettera di presentazione alla candidatura di Settimo è dovuta soprattutto alle varie associazioni che sono nate sul territorio, sono queste associazioni che hanno cercato di portare vivacità e interessi culturali e di aggregazione sociale e non sempre sono state appoggiate dal Comune.


A Settimo è stata realizzata " la suoneria" il Teatro Garibaldi (oggi chiuso) , l'eco museo, la Biblioteca Archimede ove stanno per aprire una piccola sezione museale alla memoria di Primo Levi; a proposito di questo e se pur rispettando la figura "Nel Primo Levi" e chi ne fosse interessato, riteniamo che ci siano o possano esistere iniziative ben più CULTURALI che possano espletare al meglio il concetto di CULTURA, come ad esempio i "trascurati resti delle rovine Romane e la Torre medievale", considerando comunque che anche l'idea della Biblioteca stessa non è frutto di idee dell'amministrazione.

Per quanto riguarda la su detta "Biblioteca Archimede" – fa specie sapere ed osservare come nel tempo le amministrazioni si siano prese i meriti delle associazioni e nel caso specifico della Biblioteca, della associazione "Artecultura" dove già prima che avvenisse ogni sorta di progetto della stessa, il Presidente di Artecultura avanzava delle idee e dei progetti assieme all'associazione tutta, a tal riguardo e più precisamente della realizzazione di una "Casa per la Cultura", (Nel periodo delle elezioni amministrative del 1999, il Presidente, oggi, di Artecultura dove esercitava la Politica locale Settimese), presentò attraverso il partito politico candidato un documento al comune, "documento elaborato con una serie di proposte per migliorare la qualità di vita della nostra cittadina, tra le varie proposte il Presidente di Artecultura fece inserire quello della Cultura, cioè realizzare appunto, la "Casa della Cultura" "; Il gruppo politico di cui faceva parte il Presidente di "Artecultura" non vinse le elezioni, ma avendo a cuore la cultura e l'arte non volendosi arrendere dando un valore inestimabile alla cultura, nel 2002 fonda l'Associazione Artecultura, di cui ne è ancora presidente. "Il progetto della Biblioteca Archimede doveva essere di un grande complesso che doveva diventare lo strumento ed il motore di un risveglio culturale della realtà Settimese; dicevamo, una struttura multifunzionale che comprendesse cose più disparate come la videoteca, centro informatico, auditorio per realizzare concerti, spettacoli, proiezioni, sale per convegni e dibattiti, sale attrezzate per suonare e laboratori artistici ove si potevano seguire corsi artistici e spazio espositivo per pittura e simili". Negli anni successivi anche se non esattamente come da progetto e proposta, sono state realizzate strutture al di fuori del complesso "Biblioteca Archimede", ma che esse stesse dovevano essere parti integranti della stessa Biblioteca, come ad esempio "La Giardinera" (ben presto mal gestita) e la Suoneria . Coloro delle Amministrazioni che si vanteranno di tali progetti, ovviamente non diranno mai da dove hanno attinto l'idea, non diranno mai che sono andati a scartabellare tra le varie proposte depositate in comune, (noi siamo in possesso del documento).

Continuando a leggere il documento per la candidatura presentata da questa amministrazione si evince che, "per loro tutta questa cosi detta immigrazione di massa sia un fatto culturale positivo", senza evidenziare cosa realmente si cela dietro questo immenso movimento di masse; insistono sul fattore di integrazione multiculturale, nei paesi ove hanno una tradizione in tal senso, vedi USA, Francia, Inghilterra si evince che l'integrazione non funziona ed è causa anche di gravi conflitti ed esplosioni di razzismo da entrambe le parti. Quindi più che cultura costoro dovrebbero parlare di BUSINESS , una pseudo ideologia, che cercano di ingannarci a forza per condurre i loro affari usando il metodo del "Buon Viso a Cattivo Gioco". Dicono sempre che non ci sono soldi, soprattutto quando qualcuno presenta un progetto sociale, sanitario, artistico o animalista; di conto e nel frattempo, per questa iniziativa intanto stanno investendo 75.000 mila euro. Per tutto quanto detto e traendo delle conclusioni ben dettagliate, in questa iniziativa da migliaia di euro (Soldi dei Cittadini), il tutto si ridurrebbe ad una rassegna di fiction e film sull'industria; --- però, questa sì che è cultura !? davvero originale.


 


Hanno distrutto il nostro Sistema Immunitario. Perchè?Il VideoJEDA NEWS

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Un figlio su tre è più povero dei genitori - Il Sole 24 ORE

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sabato 23 luglio 2016

Quello che non ci dicono: SCANDALO BOLDRINI!!! ECCO COSA FA LA SORELLA!!

Quello che non ci dicono: SCANDALO BOLDRINI!!! ECCO COSA FA LA SORELLA!!: LA BOLDRINI CI RICASCA!!! LA SORELLA GESTISCE 340 COOPERATIVE E LEI PREDICA L'ACCOGLIENZA!!! Ennesimo scandalo che va a coinv...

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IL TENTATO GOLPE IN TURCHIA GIULIETTO CHIESA A Radio Fahrenheit 912


La Verità sull'Attentato di Nizza - MEAZZANO


Fondo monetario, la Cassazione francese conferma il rinvio a giudizio della direttrice Lagarde per negligenza - Il Fatto Quotidiano

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mercoledì 20 luglio 2016

Business dei  Vaccini basato sul terrorismo mediatico con la paura

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Calano i vaccini diminuiscono gli affari.

Vaccini | Unione Europea quello che i media italiani non vi dicono

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Bufera a LA7! Paragone manda in onda un servizio che fa tremare Renzi. Adesso rischia grosso! - tuttonews360

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Massima Diffusione: Quello che è successo su La 7 è davvero VERGOGNOSO

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LA STORIA UMANA E’ TUTTA UNA MENZOGNA … – ARMANDO SPEDICATO NEWS

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lunedì 18 luglio 2016

“Mentono tutti”: di Marco Travaglio

“Mentono tutti”: di Marco Travaglio

nizza attentato2(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Ci avete fatto caso? Il Grand Guignol di Nizza come il fallito golpe in Turchia li abbiamo vissuti in diretta, com’è ormai consueto nell’era del Grande Fratello, fra tv, social network, videotelefonini e telecamere fisse. Eppure mai come da quando ci pare di sapere tutto, non sappiamo nulla. Perché tutti mentono. Tutti –scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano nell’editoriale di oggi 17 luglio 2016, dal titolo “Mentono tutti” .
(http://videogi.altervista) – Ci avete fatto caso? Il Grand Guignol di Nizza come il fallito golpe in Turchia li abbiamo vissuti in diretta, com’è ormai consueto nell’era del Grande Fratello, fra tv, social network, videotelefonini e telecamere fisse. Eppure mai come da quando ci pare di sapere tutto, non sappiamo nulla. Perché tutti mentono. Tutti. Si pensava che l’homo videns di cui parlò Giovanni Sartori fosse almeno più immune dei suoi antenati alle bugie. Invece ne è vieppiù ostaggio, perché non sa neppure di non sapere. Crede di sapere tutto, dunque non cerca di saperne un po’ di più. O sospetta di sapere cose false, ma cade in preda alle leggende metropolitane del complottismo e della dietrologia, tanto false quanto affascinanti, dunque ritenute credibili come estrema reazione alle verità ufficiali, palesemente farlocche. Mente lo Stato Islamico, cioè l’Isis, quando 48 ore dopo la strage di Nizza comunica che il franco-tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel “era un nostro soldato”. Da quanto accertato finora, non lo era affatto: non era uno jihadista inquadrato, era un pessimo musulmano, beveva come una spugna, andava a donne, non rispettava il Ramadan, nessuno l’ha mai visto in moschea. Era semplicemente un pazzo solitario, ma tutt’altro che scemo, che s’è fatto beffe della cosiddetta “sicurezza” francese, ancora una volta perforata come un colabrodo, non bastando i precedenti di Charlie Hebdo e del Bataclan. E probabilmente ha deciso di morire da famoso in mondovisione: come Andreas Lubitz, il copilota tedesco che si schiantò un anno fa sulle Alpi francesi con tutti i passeggeri del suo aereo di linea.
Mente il governo Hollande-Valls, quando assicura che la polizia transalpina ha “compiuto il suo dovere”, ma nulla poteva contro un terrorista “radicalizzato velocemente” ( tanto velocemente che non era neppure schedato tra i soggetti a rischio blando, malgrado i suoi precedenti per furti, violenze e altri crimini comuni: tipica tecnica di ingigantire il nemico per minimizzare le colpe di chi non ha saputo fermarlo). Se la polizia facesse il proprio dovere, nessun pregiudicato al mondo riuscirebbe a invadere, con un Tir noleggiato e una pistola in pugno, una zona pedonale affollata di migliaia di persone nel giorno della Festa Nazionale. Ammesso e non concesso che la polizia dica il vero, e cioè che Bouhlel ha forzato con abile manovra il posto di blocco (che invece, secondo testimoni oculari, non c’era neppure più), sarebbe stato inseguito e abbattuto dai gendarmi in pochi secondi.
E prima che prendesse velocità, visto che un tir fermo di 19 tonnellate non raggiunge i 90 km orari di colpo, ma ci mette un bel po’. Invece i gendarmi sono arrivati dopo un passante che ha tentato di aggrapparsi alla sua portiera e uno scooterista che l’ha affiancato tentando di fermarlo, quando ormai il killer aveva percorso quasi 2 chilometri e sterminato 84 passanti. Tutto ciò, senza ricordare gli allarmi inascoltati dell’intelligence francese su lupi solitari e schegge impazzite in agguato, e le durissime critiche della commissione parlamentare d’inchiesta al piano antiterrorismo varato dopo il Bataclan, bellamente ignorati dal governo Valls che aveva appena comunicato di aver “perso gli Europei ma vinto la sicurezza” e annunciato la fine dello stato d’emergenza.
Mentono i governi occidentali, dagli Usa all’Ue, che hanno atteso 3-4 ore prima di condannare il golpe e dare la solidarietà a Erdogan e al suo governo “liberamente eletto”. Hanno semplicemente aspettato di vedere chi vinceva per saltare sul carro giusto: avessero prevalso i golpisti, ora starebbero scaricando l’imbarazzante Sultano che perseguita gli oppositori, arresta o costringe all’esilio i dissidenti, chiude la stampa libera, censura il web (altro che “libere elezioni”), licenzia i magistrati, taglieggia l’Europa sui migranti e fa pure il doppio gioco col petrolio dell’Isis. Che il golpe sia stato un fulmine a ciel sereno per le cancellerie occidentali, non può crederlo neppure Alice nel Paese delle Meraviglie: la Turchia, ultimo avamposto della Nato verso il Medio Oriente, è piena di basi militari con personale americano ed europeo e tutti gli strumenti per intercettare gli F16 dei putschisti appena decollati alla volta di Ankara.
Mente anche Matteo Renzi quando, dopo ore di silenzio, corre in soccorso del vincitore Erdogan con gran “sollievo” per il “prevalere della stabilità e delle istituzioni democratiche” e perché “libertà e democrazia sono sempre la via maestra da seguire e difendere”. A parte l’abuso di parole come “libertà” e“democrazia”, che stonano sia col concetto di “stabilità” sia con un figuro come Erdogan che ora fa il controgolpe con la scusa del golpe, noi siamo uomini di mondo e capiamo quasi tutto: realpolitick, diplomazia, alleanze, interessi commerciali e anche la paraculaggine per dirottare altrove il mirino dei terroristi. Ma allora piantiamola con le ipocrisie. Com’è che, se “libertà e democrazia sono sempre la via maestra da seguire e difendere”, l’Italia continua a essere alleata di regimi illiberali e antidemocratici come l’Arabia Saudita, che, oltre a essere un’ottima fornitrice di Rolex a sbafo, è il principale finanziatore e megafono del reclutamento e della propaganda jihadista nel mondo? E che differenza c’è fra i generali golpisti “laici” turchi condannati ieri e il generale golpista “laico”egiziano Al-Sisi che seguitiamo a trattare coi guanti bianchi anche se continua a prenderci in giro sull’assassinio di Giulio Regeni? A parte il fatto che i golpisti turchi hanno perso e il golpista egiziano ha vinto, si capisce.

martedì 12 luglio 2016

Non più schiavi dello Stato Italiano

giovedì 9 giugno 2016


Maria Laura non è più schiava dello Stato italiano: "Ecco come ho fatto"




ITALIA : 
A DOLCEDO (Imperia) IL PRIMO CASO DI AUTOCERTIFICAZIONE 
DI LEGALE RAPPRESENTANZA: 

“ORA SONO UNA PERSONA UMANA”

“È una rivoluzione, una lotta pacifica. 
Si sono persi di vista ormai da troppi anni i bisogni umani. 
La nostra è una sottile forma di schiavitù. 
Siamo prigionieri dello Stato. 


Mi chiedo perché non lo facciano tutti. Ora io…”

  ...Ora sono una persona umana”. Maria Laura Di Persio, 50 anni, è la prima imperiese a sottoscrivere l’atto di certificazione di legale rappresentanza. Lo ha fatto presso il suo Comune di residenza, Dolcedo. Un atto di protesta contro lo Stato Italianoper riappropriarsi dei propri dirittidella propria libertà. 

Maria Laura fa parte di Popolo Unico, “un grande contenitore di condivisione“, così come viene definito dai suoi ideatori. ImperiaPost l’ha incontrata.




CHE COS’È LA "CERTIFICAZIONE 
DI LEGALE RAPPRESENTANZA"?

“È l’unico modo per far applicare la legge italiana più importante che nessuno conosce. Potrebbe sembrare uno scherzo, ma è tutto vero. 

In Italia esiste una Legge la cui importanza e il cui valore giuridico è superiore a tutte le altre, ma è praticamente sconosciuta e non è mai stata applicata in nessun tribunale nazionale. Si tratta della legge 881/1977

Di cosa si tratta? 

Credo tutti abbiano sentito parlare della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, eppure sicuramente in pochissimi se la sono letta e ne hanno percepito l’immenso valore che, purtroppo, contrasta in modo evidente rispetto alla stragrande maggioranza delle norme vigenti nel nostro paese, il cosiddetto Diritto Positivo. Ebbene, la Legge 881/1977 è esattamente la ratifica della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ne in Italia è Legge.

Si tratta di una legge di Diritto Naturale che, come sanno molti esperti in materia, è da considerarsi ben superiore a qualsiasi norma interna di qualsiasi Stato che l’ha sottoscritta e firmata. Se si osservano molte situazioni critiche in cui oggi versano oramai milioni di Cittadini Italiani ed europei, ci si accorge immediatamente che essi sono vittime di violazioni sistematiche dei Diritti Inalienabili dell’Uomo, o meglio dell’essere umano/persona umana. 

Basta leggersi quali sono questi diritti sanciti ed inderogabili per scorgere quanto essi siano stati messi da parte per favorire interessi che sono contrari a tali principi. Tutto ciò è potuto accadere nonostante gli Stati firmatari si erano impegnati a promuoverli e perseguirli come scopo primario della Nazione. Se diamo una lettura all’Art. 7, agli Art. 11, 12,13 ( solo per citarne alcuni ) della Legge 881/1977, non possiamo non notare quanti siano in condizione di non godere affatto di questi sacrosanti diritti.

Lasciando da parte tutti i meccanismi perversi che hanno permesso di andare in una direzione opposta a quella in cui ci si era impegnati ad andare, la domanda che ora potrebbe sembrare scontata è perché questa legge non è mai stata applicata in un tribunale italiano

A tutto c’è una risposta. Essa, se pur ratificata nell’ordinamento giuridico italiano, è una legge di derivazione internazionale. Detto questo, chiunque abbia cittadinanza italiana è automaticamente assoggettato al diritto positivo italiano e non a quello internazionale... 


E’ un escamotage molto sofisticato che, ovviamente, deve e può essere approfondito. Ci siamo mai chiesti il perché le Prefetture ed i Comuni delle nostre città si attivano e ricorrono ad ogni mezzo pur di dare un alloggio e quant’altro ai profughi che sbarcano sul nostro territorio? 

E anche al perché ad un cittadino italiano che si trova in difficoltà l’alloggio gli viene sottratto? Differenza di sensibilità? Niente affatto! Semplicemente differente normativa da applicare

I primi godono del Diritto Internazionale, i secondi no... 

E allora come fare per godere degli stessi diritti? 
C’è un modo per farsi applicare quei diritti che a parole nessuno ci poteva sottrarre ? Si, la certificazione di legale rappresentanza. Se i vostri lettori vogliono saperne qualcosa di più possono consultare il sito www.popolounico.org. 



PERCHÈ QUESTA SCELTA?

“È una rivoluzione, una lotta pacifica. Si sono persi di vista ormai da troppi anni i bisogni umani. La nostra è una sottile forma di schiavitù. Siamo prigionieri dello Stato. Mi chiedo perché non lo facciano tutti. Ora io sono legale rappresentante di me stessa, non sono più ‘proprietà’ dello Stato“.



COSA CAMBIA CONCRETAMENTE?


“Non si viene più identificati con le finzioni giuridiche che lo Stato Italiano ti affibbia alla nascita. Cambia lo status giuridico. Non si è più persone fisiche, l’unico status che lo Stato riconosce, ma persone umane. Io ora, finalmente, sono una persona umana.

Venendo alla sostanza, concretamente nella vita di tutti i giorni non cambia nulla, ma quando inizieremo ad essere in tanti, ora siamo circa 600 in tutta Italia, lo Stato sarà costretto a prendere atto di una vera e propria rivoluzione. Ho già inviato una nota a tutte le forze dell’ordine della provincia di Imperia perché sappiano di cosa si tratta, perché sappiamo come è cambiato il mio status giuridico”.


Fonte: http://www.imperiapost.it/140625/imperia-a-dolcedo-il-primo-caso-di-autocertificazione-di-legale-rappresentanza-ora-sono-una-persona-umanaecco-di-cosa-si-tratta