sabato 28 aprile 2018

Il mondo è veramente scosso per la morte del piccolo Alfie

LA RICERCA

Bambini, ne muoiono troppi
Sono 18 mila ogni giorno

C'è un nuovo rapporto UNICEF che avverte: 35 milioni di bambini in più rischiano di morire se l'obiettivo numero 4 del Millennium Goals sulla riduzione della  mortalità infantile non sarà raggiunto. Andando avanti così, se la il mondo non interverrà in tempo, la riduzione di 2 terzi avverrà non prima del 2028. tuttavia, dal 1990 il numero di bambini che muoiono prima dei 5 anni si è dimezzato. Le sfide maggiori in Africa
 Però i media si focalizzano su di un bambino, tipo Alfie. e tutti gli altri ?

sabato 14 aprile 2018

BUONE FESTE DAL REGIME

BUONE FESTE DAL REGIME
Marcello Pamio – 22 dicembre 2017
Mentre il gregge disorientato mangia panettoni sintetici bevendo spumanti tossici aromatizzati seduti comodamente sul divano davanti ad un plasma da 50 pollici comprato proprio per le finte partite di calcio, il Regime va avanti con il ruolino di marcia.
Le pecore festeggiano felici con in testa il cappellino rosso e bianco (colore non a caso della famosa coca legalizzata) e il Sistema estrae dal cilindro oltre alle trombette anche la vaselina…
Nel periodo natalizio in cui le potenti energie del solstizio invernale (il giorno più corto dell’anno) illuminate dalla flebile luce, suggeriscono non a caso l’introiezione, la chiusura per ritrovare se stessi, cosa sta facendo il governo illegittimo di turno?
DITTATURA MEDIATICA L’emanazione dei poteri finanziari internazionali conclude l’anno siglando una dittatura oramai sempre più manifesta.
Beatrice Lorenzin, la marionetta messa a gestire il ministero della Salute, insieme al Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Raffaele Lorusso ha firmato il «Protocollo di Intesa» per la realizzazione di corsi di formazione in materie scientifiche rivolti ai giornalisti.
Attenzione, si tratta di una formazione «obbligatoria per tutti i giornalisti in attività».
Chiaro il messaggio?
Se non ti allinei (e qui il gioco è facile visto che sono TUTTI allineati e proni al Sistema) sei fuori; se non veicoli le informazioni scientifiche ortodosse che il Sistema ti passa devi cambiare mestiere.
Ora il controllo mediatico è alla luce del giorno!
Sanno benissimo quanto importante e fondamentale sia avere il controllo delle informazioni mainstream.
Lo dice espressamente una nota del ministero: «le informazioni diffuse dai media sono in grado di influenzare la percezione e le scelte dei target di riferimento».
Il target di riferimento è il popolo-gregge o popolo-bue, ovviamente, cioè i sudditi dell’Impero.
Siccome non sono in grado di avere un pensiero autonomo possono essere “influenzati” nelle loro scelte dalle informazioni.
La nota continua sottolineando che «l’obiettivo del Protocollo è quello di promuovere nei giornalisti conoscenze in ambito sanitario provenienti da fonte istituzionale autorevole e indipendente, al fine di fornire ai cittadini un’informazione corretta e scientificamente validata, contrastando il fenomeno della disinformazione e delle fake news».
Nonostante il Natale bestemmiano al cubo. Le «fonti indipendenti» sarebbero quelle gentilmente fornite da GSK, Sanofi, Merck e Pfizer?
Infine un ministro che sarebbe da arrestare sia per le falsità che per il terrorismo veicolato e strumentalizzato.
Basta riportare alla mente le sue vergognose dichiarazioni in diretta tv da «Porta a Porta» il 22 ottobre del 2013 e a «Piazza Pulita» il 22 ottobre del 2014 sulla mortalità per morbillo in Gran Bretagna.
Secondo il più scandaloso e certamente incompetente ministro della salute italiano sono morti di morbillo a Londra negli anni 2013 e 2014 circa 470 bambini. Una ecatombe inventata: secondo il Ministero inglese nel 2013 è morta (per complicanze respiratorie) una sola persona e aveva 25 anni!
Quindi questo ministro che potrebbe dare lezioni di Fake news a tutti vuole «contrastare il fenomeno della disinformazione e delle fake news» tappando la bocca e chiudendo l’ultima finestra di libertà che esiste ancora in Rete.
DITTATURA SANITARIA Purtroppo non è tutto.
Il Senato ha avviato l’esame del Ddl Lorenzin. Dopo ben 10 anni (e sotto Natale) arriva la riforma degli Ordini professionali sanitari.
Quindi invece di chiudere la casta dei camici bianchi, un ordine chiaramente politicizzato il ministro cosa fa?
Delega il governo ad «adottare, entro dodici mesi, uno o più decreti legislativi per il riassetto e la riforma delle disposizioni vigenti in materia di sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano, introducendo uno specifico riferimento alla medicina di genere e all’età pediatrica».
All’articolo 1 quindi il governo s’impegna ad emettere decreti che andranno a regolamentare la sperimentazione umana, bambini inclusi. Che sia per il fatto che NON esistono studi in doppio cieco, quindi studi seri, sui vaccini pediatrici? Quindi quello che sta avvenendo ai bambini italiani si chiama sperimentazione clinica a cielo aperto. Per cui è meglio mettere a tacere tutto prima che il popolo si svegli dal letargo?
L’articolo 7 si occupa di osteopatia e chiropratica. «Entro tre mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, sono stabiliti: l’ambito di attività e le funzioni caratterizzanti le professioni dell’osteopata e del chiropratico.
Un successivo decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute, da adottare entro sei mesi dall’entrata in vigore, dovrà definire l’ordinamento didattico della formazione universitaria in osteopatia e in chiropratica».
Vogliono per caso accaparrarsi, mettendole sotto la cupola sanitaria, l’osteopatia e la chiropratica?
L’articolo 9 «inserisce le professioni di biologo e psicologo nell’ambito delle professioni sanitarie.
Per l’ordine degli psicologi resta ferma un’autonoma disciplina organizzativa. L’articolo prevede, inoltre, il «trasferimento di alcune competenze, relative ai due ordini summenzionati, dal Ministro della giustizia al Ministero della salute».
Quindi anche se gli psicologici avranno una loro autonomia organizzativa vogliono trasferire «alcune competenze» al Ministro della Salute! Questo è assai interessante e vedremo cosa cambierà.
Infine, tra gli altri numerosissimi articoli presentati dal Ddl vi è anche quello sulla «riformulazione dell’apparato sanzionatorio». Sanzione de che? Purtroppo non sapendo cosa passa per la testa di un ministro scandaloso come l’attuale è necessario attendere i decreti attuativi.
Ecco cosa c’è dentro (e purtroppo non è tutto) al pacco regalatoci da un governo del Pd per questo Natale 2017.
Buon panettone a tutti….

l pericolo dei vaccini è reale.

l pericolo dei vaccini è reale.
Come ci hanno convinto alle vaccinazioni di massa?
Cosa contengono davvero i vaccini?
A cura di Enrica Perucchietti*
Non bisogna essere NO vax e nemmeno genitori (io non sono nessuno dei due) per criticare o almeno guardare con sospetto il decreto vaccini che introduce l’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione a scuola e multe per i genitori dei bimbi che non avranno effettuato la profilassi.
Nei mesi passati abbiamo infatti assistito a una massiccia campagna mediatica con relative manipolazioni dell’informazione, strumentalizzazioni e diffusione di fake news volte a riversare nelle masse la minaccia immediata di pandemie di morbillo. Secondo il ministro Lorenzin e diversi esperti, il picco sarebbe dovuto al calo delle vaccinazioni passate dal 90% (2013) all’85% (2015) di copertura.
Spingere le vaccinazioni di massa: quali strategie di convincimento?Da un punto di vista obiettivo e “distaccato” è interessante analizzare il metodo da bipensiero orwelliano che è stato utilizzato dal governo per sensibilizzare l’opinione pubblica e spingerla ad accettare la vaccinazione di massa.
In questo caso si è usato anche il metodo del divide et impera unito alla regola dell’empatia: si è trattato il tema dividendo l’opinione pubblica secondo il metodo calcistico in due tifoserie, i pro e i contro (SÌ vax vs NO vax senza considerare che molti erano invece FREE vax, cioè a sostegno della libertà vaccinale quindi non contrari a priori), aumentando i toni e la violenza del dibattito sul web e sui media mainstream.
Molti genitori volevano solo capire che posizione adottare, essere semmai rassicurati e ottenere maggiori informazioni sui presunti casi di danni da vaccino.Informazioni che latitano e che, come vedremo tra poco, il libro di Marcello Pamio fornisce in modo chiaro, sistematico e documentato.
Come in molti altri casi, il dibattito, o meglio, la libertà di pensiero, non era ventilato e quindi anche coloro che sostengono la libertà di vaccinazione o che non si fidano più delle raccomandazioni governative o del sistema sanitario, sono stati accusati di essere dei fanatici NO vax (invece di FREE vax) e ridotti al silenzio con un decreto legge. Sono stati censurati o ridicolizzati.
Per farlo si è fatto ricorso a fake news (da entrambe le parti per la verità), si è manipolata l’informazione usando da un lato l’empatia e dall’altro il terrore per piegare il consenso al proprio volere.
Concordo con Marcello Veneziani quando scrive con ironia che
«Il vaccino è il nuovo dogma di fede del momento. Dogma di Stato, salutismo coatto. Obbligatorio, indiscutibile, non prevede obiezione di coscienza di alcun tipo». Come mai, si chiede Veneziani, senza la presunzione di prendere una posizione, un Paese solitamente “inconcludente” come il nostro ha deciso di rendere obbligatori dieci vaccini «senza possibilità di vera e qualificata discussione, quasi fosse un segreto di Stato, con un terrorismo senza precedenti sui medici, innanzitutto, e poi sulle famiglie e gli insegnanti […] Perché tutta questa fretta, questa esagerazione, questo fanatismo, vaccini o morte, vaccina o vai all’inferno?».
Epidemie ed emergenza sanitaria: come strumentalizzare la pauraQuali interessi in gioco che hanno portato a questa insolita accelerazione?Sono domande che spingono in tutta Italia migliaia di persone a continuare una strenua opposizione al decreto. Sono domande lecite che molti si sono fatti e continuano a farsi per l’insolita fretta con cui si è arrivati alla decretazione… E quante bufale sono state dette e scritte su entrambi i fronti!?
Vogliamo ricordare per esempio quando Lorenzin in TV si è più volte espressa parlando di due fantomatiche epidemie (del 2013 e 2014) con centinaia di morti tra bambini a Londra (!) o dichiarando a Piazza Pulita che non esiste una cura per la pertosse  e che un bambino la contrae si deve sperare che esso sopravviva?
Nessuno osò far notare al ministro dai salotti televisivi che in tutta l’Inghilterra, nel 2014, non vi fu alcun decesso collegato al morbillo (su un totale di 130 casi), mentre nel 2013 ve ne fu uno (su 1843 casi), ma non era un bambino.
Ritengo che la presunta epidemia di morbillo sia stata il Cavallo di Troia per la presentazione del decreto: senza una fantomatica emergenza sanitaria il decreto non sarebbe stato approvato e sarebbe stato maggiormente contestato dall’opinione pubblica (sebbene le numerose manifestazioni che sono avvenute nelle piazze di tutta Italia siano state censurate o ridicolizzate dai media).
Si è strumentalizzata la percezione di una minaccia per indurre paura nella popolazione. Lo schema non è nuovo e, come dimostro da anni, viene utilizzato in modo metodico e costante.
La popolazione è infatti perennemente minacciata da qualche tragedia e tenuta in una situazione persistente di terrore che impedisce di ragionare lucidamente. Sull’onda dell’emotività indotta dallo shock si rischia di prendere decisioni d’impulso senza averle ponderate. Ciò non significa che il pericolo sia inventato del tutto, ma magari… strumentalizzato, amplificato, distorto, esagerato per inculcare nell’opinione pubblica la percezione di essere sempre in pericolo e di aver bisogno dell’intervento del deus ex machina, ossia del governo magari sotto forma di qualche decreto.
Medici contrari? Radiati o sospesi… e il dibattito scientifico?Il terrore negli ultimi anni in materia vaccinale è stato esteso, tramite radiazione o sospensione, anche a quei medici che hanno osato manifestare dubbi in merito alle (troppe) vaccinazioni, che hanno parlato di correlazione tra autismo e vaccini o che hanno esposto l’insorgenza di presunti danni da vaccino. Non sono stati radiati quei medici che hanno lucrato sulla salute, che si sono fatti corrompere, che sono stati arrestati per tangenti o simili, ma coloro che hanno espresso dei legittimi dubbi. Ciò dovrebbe bastare per suscitare qualche perplessità.
Quando i dati forniti dal governo, l’allarmismo e la censura (o il dileggio) dell’informazione alternativa non sono bastati a smuovere la coscienza dei genitori, è intervenuto il Ministro della Sanità per rendere obbligatorie le vaccinazioni.
Eppure che «non siamo in emergenza» lo aveva confermato anche il presidente del Consiglio il 19 maggio 2017 .
Quindi perché ricorrere alla decretazione d’urgenza senza portare il dibattito nelle aule parlamentari?
Esiste oppure no una epidemia di morbillo?
E perché introdurre prima dodici, poi dieci, vaccini nel decreto se la presunta epidemia riguarda solo il morbillo?
Marcello Pamio: lo scrittore che da anni indaga il mondo delle lobby del farmacoQueste e molte altre domande se le pone da tempo Marcello Pamio che nel suo ultimo libro, Vaccinazioni. Armi chimiche contro il cervello e l’evoluzione dell’uomo (UNO Editori) affronta non solo la questione del decreto ma soprattutto i retroscena dietro i vaccini e gli interessi delle lobby del farmaco.
COME AVVIENE LA SPERIMENTAZIONE DEL FARMACO? (I bambini sono le cavie)Per comprendere pienamente la strategia vaccinale è fondamentale sapere come avviene la sperimentazione clinica dei farmaci in generale e dei farmaci pediatrici. È qua che si dipana la parte più inquietante ma documentatissima del libro: oggi pochi sanno che i bambini sono delle vere e proprie cavie inconsapevoli perché almeno il 70% dei farmaci pediatrici viene testato solo su adulti e non sui bambini. E per i vaccini è ancora peggio.
Pamio mostra infatti che i farmaci (tra cui i vaccini) sono una delle prime cause di morte al mondo occidentale e spiega come avviene la sperimentazione animale e quali rischi ne conseguono: pensiamo per esempio, scrive, che «oltre il 51% dei farmaci viene ritirato dal commercio perché ha presentato gravi reazioni avverse che non si erano evidenziate negli animali da laboratorio».
La prima fase di prove e test su animali detta “Fase preclinica” non fornisce nessun dato utile, continua l’autore, «ma è necessaria esclusivamente alle industrie per ottenere le autorizzazioni a procedere alle fasi successive, cioè alle sperimentazioni seguenti. Fasi che sono imposte dalla legge. Lo scandalo non sono tanto i farmaci che vengono ritirati dal commercio ma le sperimentazioni che avvengono prima della messa in circolo di una molecola. Il vero scandalo sono le prove inutili su animali prima e su esseri umani poi (le nuove cavie) di molecole nuove di cui non si sa praticamente nulla».
Ne consegue la logica domanda che tutti ci dovremmo porre: che cosa contengono i vaccini e come vengono sperimentati?
COME AVVIENE LA SPERIMENTAZIONE DEL VACCINO? (Non ci sono gli studi!!!)Partiamo dall’ultima domanda: «La realtà è più inquietante di quello che si potrebbe immaginare, e proprio per questo dovrebbe interessare tutti i genitori, soprattutto coloro che sono a favore delle vaccinazioni indiscriminate. Per i vaccini gli studi randomizzati in doppio cieco con placebo non ci sono perché non esistono. Mancano ovviamente anche gli studi non solo per singolo vaccino ma pure per le varie combinazioni: trivalente, tetravalente, pentavalente, esavalente ed eptavalente». Rimando al libro per approfondire la questione.
Passiamo all’altra domanda…
CHE COSA CONTENGONO I VACCINI? (La risposta non vi farà dormire)La risposta non vi farà dormire: sì perché i vaccini contengono centinaia di sostanze chimiche, tra cui agenti patogeni virali o batterici, metalli tossici, antibiotici, e persino frammenti di dna di feti umani abortiti e dna animale, oltre ad altre sostanze protette da brevetti e segreti industriali. Sì avete letto bene: anche dna di feti umani abortiti.
Insomma, dai foglietti illustrativi e dalle schede tecniche dei vaccini che l’autore riporta per intero, si evince che «nei vaccini pediatrici vi sono sostanze altamente tossiche per l’organismo umano».
COME MAI NON VIENE DETTO (se lo chiede Pamio… e nel libro c'è la risposta)Lo capirete leggendo fino in fondo il libro.
Queste sostanze sarebbero infatti più che sufficienti per alzare al massimo il livello di guardia e per iniziare seriamente a preoccuparsi: «Cosa queste sostanze possano indurre, scatenare, provocare o slatentizzare nell’organismo in crescita di un neonato (privo di un sistema immunitario maturo) nessuno può saperlo con esattezza fino al momento del danno, e quando questo si manifesta magari è troppo tardi. La presenza dei metalli tossici è emblematica».
Insomma, quando scoprirete il contenuto di ciò che viene somministrato ad adulti e soprattutto bambini, sarà inevitabile domandarsi quali controindicazioni possano provocare nel corpo umano, in particolare in quello ancora in formazione dei neonati. Controindicazioni e rischi che, ricorda l’autore «esistono e sono conosciuti dalla classe medica e dalla scienza in generale già dalla metà del secolo scorso. Misteriosamente, però, tali informazioni di vitale importanza sono andate perdute e/o dimenticate».

Un libro, lo ripeto, da leggere
 indipendentemente dalla propria posizione precostituita, che può abbattere pregiudizi e posizioni dogmatiche e comunque − e questo sì non ha controindicazioni − far riflettere.
*Enrica Perucchietti: laureata col massimo dei voti alla Facoltà di Lettere e Filosofia, vive e lavora a Torino come giornalista e scrittrice. È autrice di numerose pubblicazioni. Per Uno editori: "NWO - New World Order", "Utero in affitto" e "Le origini occulte della musica. VOL 1-2-3"

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Big Pharma domina la ricerca scientifica

Big Pharma domina la ricerca scientificaMarcello Pamio – 8 aprile 2018
Che Big Pharma domini la ricerca medica globale è forse inevitabile, dato i 70 miliardi di dollari che ha da spendere ogni anno per trovare nuovi prodotti.
Per influenzare medici e pubblico poi le società dispongono di somme ancora maggiori.
In base al quadro proposto dalla dottoressa Marcia Angell sulla spesa complessiva delle industrie farmaceutiche la cifra destinata a marketing e amministrazione si aggira intorno ai 155 miliardi di dollari l’anno.
Si tratta in realtà di somme teoriche perché le case farmaceutiche custodiscono gelosamente i dettagli delle loro spese e la linea di demarcazione tra ricerca e marketing è a dir poco flessibile. Gli studi clinici volti a monitorare la sicurezza dei farmaci già sul mercato, sono di norma finanziati con i fondi per la Ricerca e Sviluppo (R&D). Ma si sa che fungono anche da veicoli di marketing, poiché servono a presentare i farmaci ai medici il prima possibile nel corso della loro vita limitata.
Il fatto stesso che questi prodotti si differenziano solo in base alla ricerca implica che le due funzioni siano necessariamente collegate. Anzi, in certa misura, la ricerca è marketing.
Gli studi clinici vengono condotti in preparazione al momento in cui il farmaco viene lanciato sul mercato. Questi studi sono progettati senza perdere di vista gli obiettivi di marketing perché la cosa più importante è che il prodotto goda di un sostegno forte dal punto di vista clinico.
Gli studi post-marketing, condotti dopo il lancio, passano a consolidare la piattaforma di marketing su cui si baserà ogni mossa per la conquista di una fetta del mercato.
La prima cosa che deve fare una casa farmaceutica è creare una tesi a favore dei suoi prodotti, il che significa progettare gli studi sia prima dopo l’approvazione per presentarli nella migliore luce possibile. Da direttore del «British Medical Journal» il dottor Richard Smith evidenziò alcuni degli espedienti più diffusi dalle case farmaceutiche: 
Evitare di testare il farmaco contro un altro farmaco perché potrebbe non reggere il confronto;
Testarlo contro un piccolo gruppo di concorrenti per far vedere che non è da meno;
Fare il confronto con una dose troppo bassa o troppo alta di un’altra terapia in modo tale che questo risulti meno efficace o dia luogo ad effetti collaterali;
Riferire i risultati degli studi solo quando fanno fare bella figura. Pubblicare i risultati utili a sei mesi ma sotterrare quelli poco brillanti a 12 mesi.
Condurre gli studi in vari paesi, pubblicando i risultati separatamente per dare l’idea che il farmaco sia sostenuto da un gran numero di studi;
Continuare a ripubblicare gli studi positivi, gli altri studi si possono seppellire in una rivista sconosciuta;
Comunicare alle riviste che si acquisteranno ristampe per un milione di sterline nel caso in cui recensiscono il prodotto in modo favorevole…

E questo è solo l’inizio del procedimento.
Una volta in possesso dei dati clinici auspicati, bisogna spargere la voce. Il direttore di «The Lancet», dottor Richard Horton definisce queste pratiche riciclaggio di informazioni sporche.
Ecco come funziona. 
Una società farmaceutica patrocina un convegno scientifico. Alcuni relatori sono invitati a parlare di un prodotto in cambio di un profumato ingaggio (di solito diverse migliaia di sterline).
Vengono scelti in base alle loro già note opinioni su un farmaco, oppure si sa che tendono ad accontentare le esigenze della società che li paga.
Si svolge il convegno e il relatore presenta il discorso. Una società di comunicazione specializzata registra la conferenza e la converte in un articolo per la pubblicazione, di solito nell’ambito di una raccolta di paper scaturiti dal simposio. Questa raccolta viene poi offerta una casa editrice specializzata per una cifra che può raggiungere le centinaia di migliaia di sterline.
La casa editrice cerca infine una rivista autorevole per pubblicarvi i paper basati sul simposio, in genere come supplemento alla rivista.
Il punto fondamentale è che, su un mucchio di giornali che si atteggiano a riviste scientifiche manca del tutto la revisione paritaria. Quel procedimento per cui altri scienziati competenti nel campo assicurano che il lavoro scientifico sia il più possibile immune da pregiudizi e distorsioni è, in altre parole inesistente. 
Il processo di pubblicazione è stato ridotto a un’operazione di marketing travestita da scienza legittima - afferma Horton. Le società farmaceutiche hanno trovato il modo di eludere le norme di controllo della revisione paritaria. In troppi casi riescono a seminare letteratura settoriale di lavori scientifici di bassa qualità che possono poi usare per promuovere i loro prodotti presso i medici.
Le case farmaceutiche ci stanno imbrogliando – dichiara Smith. Ci arrivano articoli con su i nomi dei medici spesso scopriamo che alcuni di loro sanno poco o niente di quanto hanno scritto. Quando ce ne accorgiamo respingiamo il documento, ma è molto difficile. In un certo senso l’abbiamo voluto noi insistendo e ottenendo che si debba rendere esplicito ogni coinvolgimento di società farmaceutiche. Non hanno fatto altro che trovare il modo di aggirare l’ostacolo e agire di nascosto.
Pratiche simili sono ampiamente dimostrate. Si stima che quasi la metà di tutti gli articoli pubblicati sulle riviste siano stati scritti da ghostwriter.
Questa scienza passa a ogni livello di divulgazione, interpretata in ciascuna circostanza da persone che non hanno alcun incentivo a mettere in discussione la scoperta delle case farmaceutiche. D’altronde è con i soldi di queste ultime che a tutti gli effetti si pagano gli stipendi di chi scrive per i professionisti del settore, perché comprano gli spazi pubblicitari su cui si leggono tutte le pubblicazioni, sia online sia su carta. L’informazione sugli studi clinici e sui convegni scientifici è influenzata in ogni angolo dall’idea generale che è meglio non sputare nel piatto in cui si mangia.
Tutto ciò che è sconveniente per questi importanti committenti è relegato a uno spazio limitato perché è così che il Sistema funziona. Per i marketing team delle case farmaceutiche, i giornalisti svolgono un ruolo cruciale. Come per i medici, a nessuno si chiede di agire in modo immorale; solo di accettare ingaggi di gran lunga superiori a qualsiasi altra offerta immaginabile.
Un bravo giornalista scientifico che conosce anche bene il settore può guadagnare migliaia di euro dollari o sterline a progetto, anziché centinaia. Sono soldi facili e in genere molto ambiti. Oltretutto si tratta di un lavoro semplificato, perché i giornalisti ricevono già pronte le informazioni, il taglio da dare al pezzo e, se destinato al grande pubblico, i case study da presentare e i medici da intervistare. Spesso già tutto organizzato, trasporti e appuntamenti. Il giornalista non fa altro che mettere insieme il tutto…
Testimonial e influencer in busta paga…L’impiego di personaggi famosi come testimonial dei farmaci è un valido esempio di come le regole siano distorte per adeguarsi alle norme sociali, perché è una pratica su cui è quasi impossibile vigilare.
Milioni di telespettatori avevano visto ad esempio l’attrice Kathleen Turner sulla CNN e sulla Abc parlare della sua artrite reumatoide e consigliare un sito web di informazione sull’argomento. Quello che non potevano sapere era che sia lei, sia il sito web erano stati finanziati dalla Immunex, società produttrice del farmaco contro l’artrite Enbrel.
E quando Lauren Bacall raccontò di un’amica che era diventata cieca in seguito alla degenerazione maculare e aveva trovato benefici da Visudyne, pensò bene di non specificare che la Novartis, casa produttrice del farmaco, le aveva pagato un compenso.
L’entità di questi compensi è segreta, ma si pensa che in gioco ci siano milioni.
Quando Pelè, in una serie di interviste concesse in Gran Bretagna, suggerì agli uomini di parlare alle compagne dei propri problemi sessuali, nessuno fece cenno al contratto che il calciatore aveva firmato con la Pfizer.
Pare che Kirk DouglasPierce Brosnan e di Angela Bassett prendono tutti il Pravachol, la statina della Bristol Meyer Squibb.
La Wyeth ha scelto la cantante Patti LaBelle per promuove la terapia ormonale sostitutiva Prempro e ingaggiato Debbie Reynolds e Rita Moreno, stelle dei musical, per spingere le donne a fare l’esame densitometrico.
Sia l’ex candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti Bob Dole che il calciatore Pelè hanno invece pubblicizzato il Viagra della Pfizer.
All’epoca la Merck spese più di 150 milioni di dollari l’anno per promuovere il Vioxx, più di quanto era stato speso per pubblicizzare marchi molto noti quali la Pepsi-Cola e la Budweizer, anche in questo caso solo negli USA.
Oggi quanti medici o esperti vari, che ubiquitariamente occupano i canali televisivi e i giornali di Regime, che osannano farmaci e vaccini sono nella busta paga delle lobbies farmaceutiche?
Quanti borioni e sborioni di turno, che accattano a siringa spianata i genitori che giustamente mettono in discussione una pratica medica rischiosissima e massificata come quella vaccinale, ricevono ogni anno finanziamenti dalle industrie produttrici?
Tratto da «Big Pharma: come l’industria farmaceutica controlla la nostra salute», di Jacky Law

venerdì 13 aprile 2018

di Giorgio Cozzi

E se tutto fosse già successo? È l’interessante teoria di Alberto d’Anna, per il quale l’esistenza è un copione già scritto, che gli esseri umani inconsapevoli sono destinati a vivere.

Alberto D’Anna (foto a fianco), che si autodefinisce libero pensatore, ha dedicato molti anni ad una ricerca metafisica e spirituale, che l’ha condotto a formulare un’ipotesi alternativa a quelle correnti, in qualche modo antagoniste, incentrata su determinismo e libero arbitrio.
Nel suo libro, recentemente rivisitato “Un chiodo e gocce d’acqua” (edizioni Akkuaria), ha compiuto una approfondita dissertazione sulla meccanica quantistica e sulle teorie della coscienza, agganciandole alle ipotesi formulate da diversi scienziati, con lo scopo di dimostrare che l’esistenza non risponde sempre ai principi scientifici comunemente accettati e che i dubbi lasciati aperti dai numerosi dilemmi, non trovano risposte adeguate nelle conoscenze scientifiche attuali.
Le domande eterne su “chi siamo” e “da dove veniamo”, finiscono per trovare nuove possibilità di spiegazione che non richiedono, a suo dire, di tracciare percorsi idealistici o fideistici, bensì di riscoprire dentro di noi l’essenza di cui siamo fatti. In qualche modo, una riconnessione con l’eterno e l’infinito da cui proveniamo e a cui tutto ritornerebbe, in un disegno macroscopico che funzionerebbe come un programma software, che traduce la Volontà primigenia in una realtà concreta che noi, esseri umani, catalizzeremmo nella nostra esistenza, mentre la stiamo vivendo.
Il programma sarebbe scritto in partenza e il suo divenire sarebbe legato al fatto che “non possiamo interpretare diversamente la storia che viviamo”. Ogni scelta sarebbe in questo senso l’unica scelta possibile e comunque tocca a noi effettuarla, come se fosse una scelta autonoma nostra e non un disegno divino già scritto. Va da sé, che vivremmo tutti in una realtà totalmente deterministica, dove il libero arbitrio sarebbe soltanto la percezione di una libertà di scelta, che invece è già scritta sin dall’inizio dei tempi.
Libri e varie...
Confronto tra scienza e spiritualità
La storia umana, potrebbe prevedere anche la catena delle esistenze, orientata a consentire una sperimentazione diversificata, che conduce al raggiungimento della pienezza eterna nel riassorbirsi nella Mente Universale, da cui origina e a cui ritornerebbe. Le recenti teorie sugli Universi paralleli, mutuate dalla Fisica subatomica, potrebbero non risultare in opposizione a tale principio, in quanto raccorderebbero la varietà delle possibilità umane in tante esistenze diverse, in cui sono presenti le diverse scelte e, quindi, i diversi film che ognuno di noi vivrebbe.
Se non fosse per la dotta e approfondita disquisizione sulle teorie scientifiche che precede l’ipotesi finale, si potrebbe pensare a uno dei tanti orientamenti spiritualisti che animano gli eventi moderni; tuttavia, proprio la chiarezza espositiva e il continuo confronto con le conoscenze scientificamente accertate, danno corpo ai concetti espressi dall’autore, che rendono meritevole di confronto il suo pensiero e le sue proposte.
Sono molti gli scienziati che si contendono le interpretazioni sulla coscienza ed altrettanti che sostengono ipotesi scientifiche contrapposte, relativamente alle condizioni dell’origine dell’umanità e alla sua evoluzione, in termini di senso e significato.
Esiste un Dio che ha generato l’esperimento uomo? Siamo frutto del caso? Una straordinaria combinazione di elementi chimici derivati dal Big Bang? C’è una volontà ultima in tutto questo? Con la morte del corpo finisce tutto? C’è una continuazione? E perché? Le domande si affollano alla nostra mente e la spronano a cercare risposte che la Scienza, al momento, non può dare, né tanto meno la sola religione con le sue “leggende istituzionalizzate”, frutto non di eventi certi, bensì di storie costruite “politicamente”. Queste in estrema sintesi alcune delle domande suggerite dal lavoro di ricerca di Alberto D’Anna.

Entanglement e Universi Paralleli

Secondo i principi dell’entanglement, saremmo tutti connessi, come dimostrano le sperimentazioni della Fisica delle particelle. Le cose accadrebbero solo quando noi le osserviamo, come dimostra la Meccanica Quantistica con l’indeterminazione della particella e dell’onda in contemporanea (o è energia, movimento, o è materia, stabile, ma non le due insieme: e possiamo saperlo solo quando osserviamo il fenomeno, come se lo fissassimo, in estremo come se lo producessimo, cioè lo determinassimo).
Se queste dimostrazioni scientifiche sono vere, allora è vero anche che un potenziale è prendere coscienza del collegamento universale che lega ogni cosa e ogni informazione a cui ci si può riconnettere, consentendo fenomeni ed eventi che non sono più così vincolati dal sistema sensoriale di cui siamo pur dotati. Questo sostiene D’Anna, in linea con quanto sostiene anche la Parapsicologia.
Il fatto che la funzione d’onda, prima di determinarsi grazie all’osservazione, abbia tante possibilità, consente di pensare ad un mondo di universi paralleli, in cui esistono allo stato virtuale tutti gli “io” che hanno scelto diversamente da come hanno scelto nel “qui e ora”, nella dimensione che stiamo vivendo ora, o per meglio dire, di cui abbiamo consapevolezza nel mondo attuale.
L’enunciato di questo libro, che non trova nelle conoscenze attuali giustificazioni a un certo modo di essere della realtà, si conclude con una proposta intrigante: l’unico modo di semplificare i fondamenti dell’esistenza, sarebbe insito nella considerazione che essa è “solo” frutto di una storia già scritta sin dall’origine dei tempi, dove l’interpretazione che ne diamo, vale a dire le scelte che facciamo, sono già determinate da tutto ciò che le ha precedute.
La conseguenza è che esisterebbe un finalismo del “programma” di cui facciamo parte (in fondo saremmo solo informazioni, come certe teorie scientifiche sostengono): riconnetterci ad una Mente che ci ha partorito e che ci riaccoglierà nel suo grembo.
La morte dunque non esisterebbe, la reincarnazione sarebbe possibile e l’esperienza terrena sarebbe un percorso evolutivo di cui necessitiamo per ricongiungerci con la Mente Universale. Gli Universi Paralleli sarebbero altre virtualità compresenti, in cui l’essere umano nelle scelte non compiute è comunque presente nelle altre alternative.
Ogni tanto qualche sconnessione ci farebbe percepire brandelli di vite parallele, dimostrandone il valore esistenziale. Insomma, una bella provocazione…
Articolo di Giorgio Cozzi – Presidente AISM (Associazione Italiana Scientifica di Metapsichica), sociologo e psicologo, coach e trainer. Ricercatore psichico, studia i fenomeni paranormali, i sensitivi, la medianità. Ha pubblicato libri di management e di parapsicologia (“Con gli occhi dell’anima” e “Dimensione Venia“, entrambi Golem libri).

Ecco che cosa c'è dopo la morte. Storica scoperta della scienza.

CULTURE
La teoria di un famosissimo scienziato prova a spiegare come la vita va avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza. Vi è un libro dal titolo abbastanza complesso: "Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe" che sta avendo un notevole successo su Internet. Il concetto di fondo prova a spiegare come la vita non finisce quando il nostro corpo muore, ma invece può andare avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza. L'autore di questa pubblicazione, il dottor Robert Lanza, è stato votato come il terzo miglior scienziato in vita dal New York Times, stando a quanto riportato su Spirit Science and Metaphysics. Lanza, esperto in medicina rigenerativa e direttore del Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, è anche conosciuto per la sua approfondita ricerca sulle cellule staminali e per l'aver clonato diverse specie di animali in via d'estinzione. Ma da un po' di tempo ha deciso di dedicarsi anche alla fisica, meccanica quantistica e astrofisica. Questa miscela esplosiva di conoscenze ha dato vita ad una sua nuova teoria, quella del biocentrismo.
Essa insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l'universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l'universo materiale in cui viviamo e non il contrario. Prendendo la struttura dell'universo, le sue leggi, forze e costanti, queste sembrano essere ottimizzate per la vita, il che implica che l'intelligenza esisteva prima alla materia. Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo non siano oggetti o cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione: “portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le tartarughe con i propri gusci”. Nel senso che quando il guscio si stacca (spazio e tempo), noi esistiamo ancora. La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente non esista. Esiste solo sotto forma di pensiero, perché le persone si identificano con il loro corpo credendo che questo prima o poi morirà e che la coscienza a sua volta scomparirà. Se il corpo genera coscienza, allora questa muore quando il corpo muore, ma se invece il corpo la riceve nello stesso modo in cui un decoder riceve dei segnali satellitari, allora questo vuol dire non finirà con la morte fisica. In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio. È in grado di essere ovunque: nel corpo umano e fuori da esso. Lanza ritiene inoltre che universi multipli possano esistere simultaneamente. In un universo, il corpo può essere morto mentre in un altro può continuare ad esistere, assorbendo la coscienza che migra in questo universo. Ciò significa che una persona morta, durante il viaggio attraverso un tunnel non finisce all'inferno o in paradiso, ma in un mondo simile, a lui o a lei, una volta abitato, ma questa volta vivo. E così via, all'infinito. Senza ricorrere a ideologie religiose lo scienziato cerca quindi di spiegare la coscienza quantistica con esperienze precedenti alla morte, proiezione astrale, esperienze fuori del corpo e anche reincarnazione. Secondo la sua teoria, l'energia della coscienza a un certo punto viene riciclata in un corpo diverso e nel frattempo esiste al di fuori del corpo fisico ad un altro livello di realtà e forse, anche, in un altro universo.
Fonte: wallstreetitalia.com
Tratto da EcPlanet