martedì 21 marzo 2017

Ttip, pubblicati i documenti: salute e ambiente a rischio

Ttip, pubblicati i documenti: salute e ambiente a rischio Redazione InformaSalus.it
Greenpeace Olanda ha pubblicato oggi sul sito www.ttip-leaks.org parte dei testi negoziali del TTIP per garantire la necessaria trasparenza e promuovere un dibattito informato su un trattato di cui troppo poco si discute in Italia e che interessa quasi un miliardo di persone, nell’Unione Europea e negli USA. I negoziati per il trattato di libero scambio fra Stati Uniti e Unione europea (Ttip) sono in corso da oltre tre anni e  si è da poco concluso il 12mo round negoziale a New York.
Greenpeace ha deciso di pubblicare i documenti per  garantire la necessaria trasparenza e promuovere un dibattito informato su un trattato di cui troppo poco si discute in Italia e che interessa quasi un miliardo di persone, nell’Unione Europea e negli USA. Se andrà in porto, infatti, il Ttip creerà la più grande area di libero scambio del pianeta, sommando due economie che insieme, rappresentando oltre 800 milioni di persone, ammontano già oggi al oltre il 46% del Pil dell'intero pianeta. Un trattato in cui il commercio sarebbe solo la parte minore e le cui conseguenze sarebbero gigantesche e inciderebbero radicalmente sulla vita di entrambi i continenti.
È ora di far luce sul TTIP. Con questi negoziati segreti rischiamo di perdere i progressi acquisiti con grandi sacrifici nella tutela ambientale e nella salute pubblica”, ha dichiarato Federica Ferrario di Greenpeace Italia. “Questi documenti svelano che la società civile aveva ragione a essere preoccupata. Fermiamo i negoziati e cominciamo a discuterne pubblicamente. Sapevamo che la posizione dell’UE non era bella, ora possiamo vedere che la posizione degli Stati Uniti è addirittura peggio. Un compromesso tra i due sarebbe inaccettabile”, continua la Ferraio.
Dal punto di vista della protezione dell’ambiente e dei consumatori, quattro aspetti sono seriamente preoccupanti.
Con il TTIP innanzitutto, potrebbero sparire per sempre le conquiste fatte nell’ambito della tutela ambientale. Nessuno dei capitoli al momento visionabili fa infatti alcun riferimento alla regola delle Eccezioni Generali (General Exceptions). Questa regola, stabilita quasi 70 anni fa, compresa negli accordi GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) della World Trade Organisation (WTO – in italiano anche Organizzazione Mondiale per il Commercio, OMC) permette agli Stati di regolare il commercio “per proteggere la vita o la salute umana, animale o delle piante” o per “la conservazione delle risorse naturali esauribili”. L’omissione di questa regola suggerisce che entrambe le parti stiano creando un regime che antepone il profitto alla vita e alla salute umana, degli animali e delle piante.
Anche la protezione del clima rischia di diventare più difficile. Gli Accordi sul Clima di Parigi chiariscono che è necessario mantenere l’aumento delle temperature sotto 1,5 gradi centigradi per evitare una crisi climatica che colpirà milioni di persone in tutto il mondo. Il commercio non dovrebbe essere escluso dalle azioni sul clima. Eppure nei testi ottenuti non c’è alcun riferimento alla protezione del clima.
I capitoli del TTIP dedicati alla “Cooperazione Regolamentare”, non menzionano in nessun modo il cosiddetto “principio di precauzione”, ossia l’obbligo da parte del legislatore di definire misure preventive rispetto a sostanze controverse, come le sostanze chimiche con note interferenze sul sistema endocrino.
Porte aperte, infine, all’ingerenza dell’industria e delle multinazionali: con il TTIP le grandi aziende ottengono garanzie sulla possibilità di partecipare ai processi decisionali, fin dalle prime fasi. Su questo punto Greenpeace fan che se la società civile ha avuto ben poco accesso ai negoziati, i documenti diffusi mostrano che l’industria ha avuto invece una voce privilegiata su decisioni importanti.
Chi ha cura delle questioni ambientali, del benessere degli animali, dei diritti dei lavoratori o della privacy su internet dovrebbe essere preoccupato per quel che c’è in questi documenti”, continua Ferrario. “Si confermano le forti obiezioni della società civile e di milioni di persone che in tutto il mondo hanno protestato contro il TTIP, che non è altro che un grande trasferimento di poteri democratici dai cittadini al grande business. Chiediamo a tutti i rappresentanti eletti, alla società civile, ai cittadini di leggere questi documenti e di impegnarsi in un dibattito approfondito”.
Per fermare il TTIP, tutelare i diritti e i beni comuni e costruire un altro modello sociale ed economico, equo e democratico, Greenpeace, invita tutti a all’appuntamento nazionale di sabato 7 maggio 2016 a Roma, durante il quale la coalizione italiana #StopTTIP darà voce alla società civile finora esclusa dai negoziati.

Soros e “Francesco” uniti nella lotta…

Soros e “Francesco” uniti nella lotta…Maurizio Blondet, 24 agosto 2016
Ormai da settimane ignoti hackers hanno messo in linea 2500 e-mail riservate fra Georges Soros, i dipendenti delle sue fondazioni – capeggiate dalla casa-madre, la Open Society Foundation e i riceventi dei suoi  doni. I media ne tacciono, perché sono ovviamente imbarazzanti. Si vede per esempio che lui ha dato direttive ad Hillary Clinton quando era segretaria di stato,  su una crisi in Albania (sic) e su come risolverla: direttive che Hillary ha seguito alla lettera. Si vede anche che alla campagna di Hillary ha versato 30 milioni di dollari, il che ne fa il maggior donatore singolo.
Ma non basta. Se una cosa risalta in queste mail, è la megalomania di questo  gran burattinaio. Non c’è area del mondo dove non finanzi attività (sovversive, o ‘filantropiche’); non una politica pubblica che non si proponga di ‘riformare’ in ogni parte del pianeta, sganciando soldi ai locali ‘riformatori’, che hanno sempre un carattere sinistroide e libertario. Megalomane e insieme,  micro-gestore  di tutta la realtà. 
Come abbiamo visto, Soros finanzia Arcigay in Italia, e Planned Parenthood (in Usa l’ente pro-aborto che l’hanno scorso s’è scoperto faceva commercio di organi di feti); ha pagato rivoluzioni colorate e l’opposizione ad Orban in Ungheria; istiga la giunta di Kiev a fare la guerra alla Russia; gestisce (attraverso apposite ONG) l’inondazione di immigrati in Europa, e  nello stesso tempo eccita organizzazioni di minoranze etniche latinos in Usa, allo scopo di far cambiare  la demografia dei collegi elettorali  in modo da favorire Hillary contro Trump. Per lo stesso scopo, paga organizzazioni razziali come Black Lives Matter (650 mila dollari) perché interrompano i comizi di Donald. Ha finanziato ripetuti tentativi di manifestazioni LGBT a Mosca, pagando le trasferte di celebri travestiti e sodomiti; in Europa, ha ‘gestito’ certe elezioni, facendo eleggere candidati favorevoli all’immigrazione senza limiti, e finanzia gruppuscoli che in Usa si battono non solo per il “diritto delle donne” e LGBT di entrare nelle unità combattenti, ma il dovere di allogarle in caserme unisex; o gruppi che stanno conducendo la meritevole battaglia per toilettes pubbliche per trans. Tutto in nome di un evidente scopo finale: la dissoluzione di ogni ordine, gerarchia e stabilità nelle società umane.
Poteva tal miliardario mancare di estendere le sue cure lobbistiche al Vaticano, dal momento della elezione di un “Francesco” così attivo nella dissoluzione. Dai documenti rivelati si scopre che Soros ha progettato subito di influenzare  il Vaticano “impegnando il Papa  sui temi della giustizia economica e razziale”.
Nel maggio 2015,  il consiglio direttivo in Usa della Open Society di  Soros prende un’iniziativa che viene così riferita:
Pope Francis Visit – $650,000 (USP)  – vengono cioè stanziati alla bisogna 650 mila dollari.  Segue  la veloce delineazione della strategia:
La prima visita di Papa Francesco in Usa a settembre  includerà una storica allocuzione al Congresso [un privilegio mai concesso ad alcun pontefice in un sistema politico ostile ai ‘papisti’. Ndr], un discorso alle Nazioni Unite, e una visita a Philadelphia   per “l’incontro mondiale delle famiglie”.  Per approfittare del momento, noi sosterremo le attività di PICO per coinvolgere il Papa sui temi della giustizia economica e razziale; useremo l’influenza del cardinal Rodriguez, primo consigliere del Papa, e contiamo di spedire una delegazione in Vaticano in visita,  a primavera o estate, per fargli sentire direttamente la voce dei cattolici di basso reddito in America”.
http://soros.dcleaks.com/view/?q=vatican&div=us
L’ente percettore dei soldi, PICO (People Improving Communities through Organizing)  è una organizzazione fondata da un gesuita, John Baumann, nel 1972. Baumann  faceva parte di una organizzazione creata nella Grande Depressione da un agitatore ebreo, Saul  Alinsky, che intendeva scatenare la rivoluzione socialista;  svanito il progetto, la PICO resta un movimento di estrema sinistra che unisce comunità su base ‘religiosa’  che si propone la redistribuzione della ricchezza, fra l’altro “mettendo leader religiosi nei consigli di amministrazione delle banche”.  Dio sa quanto il capitalismo americano abbia bisogno di redistribuire le ricchezze; potrebbe cominciare proprio Soros. Ma come il miliardario coniughi le aspirazioni di PICO con  i  finanziamenti miliardari che fa’0 ad organizzazioni per l’aborto, l’eutanasia, il ‘gender’, il matrimonio Gay e la distruzione della famiglia, è un mistero  che non abbiamo il modo di sviscerare.
Più interessante i rapporti cordialissimi che la Open Society Foundation di Soros, mostra di avere per il cardinale  Óscar Rodríguez Maradiaga;  honduregno, personaggio ambiguo nei suoi rapporti  (favorevoli)  con un potere golpista  nel 2010  in Honduras,   ragion per cui fu invitato  a Roma dalla  Comunità di Sant’Egidio a parlare sul tema: “Oltre la violenza e la povertà. Proposte di cambiamento per l’America Latina”.  Uomo di fiducia di El Papa, che lo ha elevato al ruolo di ‘coordinatore’  del gruppo di 8 cardinali da cui si fa’ affiancare nella ‘riforma della Chiesa”, ossia nel governo senza controllo – come si fa nei golpes sudamericani. In pratica è il capo della  Junta Suramericana che sta schiacciando, umiliando e terrorizzando la Curia.
Il direttorio della Foundation di Soros sottolinea la ‘intima amicizia” che El Papa mostra al cardinal Rodriguez  Maradiaga e del fatto che già adesso sta “usando la sua influenza” nel Vaticano per promuovere le idee più radicali sulla eguaglianza economica, che sono quelle che Soros caldeggia e propone (e piacerebbe sapere perché). Del resto è noto che  la Open Society finanzia gruppi cattolici di sinistra in Usa,e  insieme MoveOn org, un gruppo neocon  ferocemente anticattolico che pesca nella destra repubblica (attualmente preme sugli esponenti del  partito perché   depennino Trump come candidato..) e che si è distinto per una campagna calunniosa contro Benedetto XVI accusato di coprire i preti pedofili.
Ma ora c’è “Francesco” e tutto cambia.   
Attenzione: i progetti di influenzare EL Papa da parte di Soros sembrano perfino timidi, rispetto  all’ardimento mostrato da “Francesco”:  le mail  risalgono all’anno scorso, e ora la personalità  modernista (forse massonica)  del nostro è molto più chiara.  In ogni caso,  non va dimenticato che nel dicembre 2015 El Papa non ha esitato di farsi pagare da protagonisti dell’ideologia globalista la scenografica profanazione di San Pietro, su cui han proiettato gigantesche immagini di belve, scimmie e selvaggi – un trionfo della “natura” sulla cultura e sulla storia, dal titolo simbolico “Fiat Lux”, a segnalare che finalmente la luce del progresso illuminava l’oscurantismo clericale. Lo spettacolo osceno era stato pagato dalla Banca Mondiale, e specificamente dal suo programma per il terrore del riscaldamento climatico (bisogna ridurre le emissioni..), dal numero due della Microsoft Paul Allen e da una organizzazione chiamata Okeanos Fondazione per il Mare.  Ma per la Junta vaticana era semplicemente la celebrazione ed apoteosi della enciclica “Laudato Sì”, prima enciclica ambientalista mai emessa da un Papa, ma soprattutto quasi franca proclamazione della  speciale gnosi panteista-evoluzionista che è la vera fede di “Francesco”: un immanentismo che deve molto a Theilard De Chardin, per il quale Cristo essendosi fatto  materia,  ha divinizzato  non solo il genere umano ma l’intera natura. Onde El Papa esorta, come nuovo dovere cattolico, a sviluppare in noi la coscienza eco-New Age  “di non essere separati dalle altre creature, ma di formare con gli altri esseri dell’universo una stupenda comunione universale” (nº 220). Niente più accettazione della Croce, ma sì alla raccolta differenziata e al governo globale del clima.
“Fiat Lux”, finalmenteSecondo il vostro cronista, El Papa non ha certo bisogno di farsi suggerire programmi da Soros. Sta “conducendo” la Chiesa “per nuovi cammini”  ignorati dalla Chiesa e dal suo Fondatore per duemila anni. Bisognerà riparlarne. Qui sotto potete trovare qualche spunto essenziale sulla ideologia di El Papa:
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1294_Da-Silveira_Note_su_Laudato-si.html
Un’altra organizzazione  cattolica finanziata da Soros e nominata dai direttivo è la FPL ( Faith in Public Life); ad essa, con la donazione, vengono impartiti gli ordini. La FPL deve organizzare sondaggi per “dimostrare  che i votanti cattolici  rispondono con favore alla concentrazione del Papa sull’ineguaglianza di reddito”  e  una azione militante per convincere i cattolici “pro family”; che essere “pro-family” richiede affrontare il problema della iniquità economica. Il che è giustissimo, Non si vede però  che bisogno ci sia di pagare per ottenere sondaggi “a priori” favorevoli a una data tesi; e che un gruppo anti-capitalista sia finanziato riccamente dal più famoso speculatore dei nostri anni.
La Open Society ha anche un “advisory board”,  un gruppo di consiglieri fra cui appaiono giornalisti, anche importanti, come l’opinionista della Washington Post Danielle Allen, e Steve Coll, del  New Yorker. Il che può contribuire a spiegare come mai la  fuga delle email di Soros non ha fatto notizia in Usa: non è proprio comparsa nemmeno come breve di cronaca. Un altro motivo è che l’intera classe mediatica americana sta sostenendo la Clinton  con i  mezzi più vergognosi, abbandonando ogni minima pretesa di oggettività, e quasi suicidandosi in questa operazione, buttando al macero la propria reputazione, in modo – direi – terminale, come se non ci fosse un domani.
A che scopo tutto ciò?, si chiederà il lettore, a questo punto completamente smarrito – e con ragione.   Esiste tuttavia un possibile bandolo della matassa, che è utile tenere in mano nel groviglio delle donazioni di Soros. Si trova  nelle e-mail dove il  direttivo della  Open Society  segnala il pericolo rappresentato dal fatto che “La Russia cerca di aumentare la propria influenza nella vita politica europea”.  Bisogna assolutamente contrastare “il sostegno della Russia a movimenti che difendono i valori tradizionali”.  E’ non la “reazione” o “il populismo”, ma esattamente la Tradizione che viene qui indicata come il nemico – il nemico della Dissoluzione – da  stroncare. Per il progetto, si chiedono 500 mila dollari. Da aumentare per “bisogni imprevisti”.
http://russia-insider.com/en/dc-leaks-reveal-5th-column-soros-plan-counter-russian-foreign-policy-and-subvert-russian-traditional

I Rothschild: 8 volte più ricchi degli 8 più ricchi

I Rothschild: 8 volte più ricchi degli 8 più ricchi Maurizio Blondet 31 gennaio 2017
Per un giorno, i media hanno parlato della ricerca di “Oxfam International” da cui risulta che la ricchezza degli 8 principali miliardari supera quella della metà povera della popolazione mondiale, 3,6 miliardi. 
Gli otto sono:
Bill Gates con 75$ miliardi
Amancio Ortega – $ 67 mdi
Warren Buffett – 60,8 $ mdi
Carlos Slim Helu – 50 $ mdi
Jeff Bezos – 45,2 $ mdi
Mark Zuckerberg – 44,6 $ mdi
Larry Ellison – 43,6 $ mdi
§Michael Bloomberg – 40 $ mdi
Addizionate insieme le loro ricchezze valgono 426,2 miliardi di dollari.
Questa disparità estrema, ha concluso Oxfam, “invoca un cambiamento fondamentale nel modo in cui gestiamo le nostre economie, perché funzionino per tutti, non solo per alcuni”.
Nel novero dei primi otto non appare il nome Rothschild. Per varie ragioni: qui non abbiamo a che fare con persone fisiche, ma con una dinastia, i cui membri presiedono a fiduciarie private a capitale fisso – niente società per azioni (scalabili), ma solo aziende familiari, accuratamente sottratte ai mercati finanziari goym, e partecipazioni incrociate.
Insomma è ancora la struttura instaurata dal capostipite del 18mo secolo, Mayer Amschel Rothschild.  Basato in Germania, l’avo sparse i suoi cinque figli nelle diverse capitali europee, ciascuno muniti di capitale e conoscenze per aprirvi una banca d’affari: Parigi e Francoforte, Londra, Vienna e Napoli (era allora uno degli stati dalle finanze più prospere).  E’ stata dunque la prima multinazionale del credito, che profittò delle guerre europee scatenate dalla Rivoluzione giacobina e da Napoleone.  Prestando agli stati che la guerra indebitava (tipicamente, all’impero austro-ungarico, a quello britannico), da cui accettava titoli e buoni del Tesoro, e cogliendo  tutte le buone occasioni per prendere il controllo finanziario delle più diverse industrie,  a  corto di liquidità.
Il figlio che ebbe maggior successo fu quello che si stabilì a Londra Nathan Meyer Rothschild: sposò Hanna Barent Cohen da cui ebbe 7 figli e una cospicua dote finanziaria; nel 1811, durante le guerre napoleoniche, finanziò di fatto lo sforzo bellico britannico quasi da solo – senza trascurare di finanziare in segreto anche il Bonaparte. Il 18 luglio 1815 fu un corriere della Rothschild & Sons che informò il governo britannico che a Waterloo le cose si mettevano male per Napoleone; il governo non ci credette, e allora Nathan stette al gioco: si mise a svendere titoli del debito inglese, come se sapesse che presto sarebbero stati carta straccia. Gli altri ricchi inglesi, nel panico, lo imitarono; la Borsa collassò. Mani forti anonime (agenti dei Rothschild) avevano già fatto incetta di titoli a prezzi da liquidazione fallimentare; quando arrivò la notizia che a Waterloo Napoleone aveva perso, Nathan era il padrone della London Stock Exchange.  Ancora nel 2015 il Regno Unito sta restituendo a rate i capitali presi a prestito dai Rothschild.
Oggi, le ricchezze della dinastia restano inimmaginabili; essa riesce in gran parte a dissimularle con il metodo delle ditte non quotate, dove non si pubblicano bilanci, dove lavorano e sono impiegati direttamente i membri della famiglia, matrimoni fra consanguinei, eredi che continuano a collaborare strettamente; da due scoli, non è mai apparso alla luce un litigio fra i parenti, che abbia prodotto un frazionamento di ricchezze, capitali e imprese. Non a caso il motto della famiglia, sotto lo scudo rosso, è (in latino) “Concordia, Integritas, Industria”.
Oltre alle finanziarie N.M. Rothschild & Son di Londra e la Edmond de Rothschild Group in Svizzera, la dinastia ha incalcolabili partecipazioni in istituti di credito, nel settore immobiliare, minerario ed energetico. I vigneti che l’uno o l’altro membro hanno in Francia, in Sudafrica, in California, Sudafrica ed Australia, sono   attività da tempo libero.  Le partecipazioni che contano, in “investimenti globali”, non sono affatto visibili. E’ dubbio se i Rothschild siano oggi quello che fu la ditta di Nathan, che divenne praticamente il banchiere centrale d’Europa, coprendo debiti pubblici, salvando banche nazionali, finanziando infrastrutture pubbliche durante la rivoluzione industriale.
Sicché non si può valutare se dice il vero il sito Investopedia, che ha provato a fare una valutazione approssimativa e decreta (senza specificare i cespiti e le attività) che la ricchezza che la dinastia controlla oggi ammonta a 2 trilioni di dollari: 2000 miliardi.  Se fosse vero, vuol dire che i Rothschild sono otto volte più ricchi degli otto più ricchi miliardari. http://www.investopedia.com/updates/rothschild-family-net-worth-explained/
I milionari annusano il collasso, e scappano
(dalla società che hanno creato)
Non certo i Rothschild, ma i “mezzi milionari”, i gestori di hedge funds, i fondatori di startups di successo, i ricchi in milioni (ma non miliardi), stanno comprando bunker di lusso in rifugi anti-atomici riciclati in condomini costosissimi, assoldando squadre di guardie armate, investendo in campi d’aviazione in Nuova Zelanda: almeno secondo un articolo del New Yorker che sta facendo rumore fra quelli che contano. Perché i nuovi ricchi temono una rivolta sociale: “Le tensioni prodotte dall’acuta disparità di reddito stanno diventando così’ forti, che alcuni dei più agiati del mondo stanno prendendo misure per proteggersi”.
Una volta, i “preppers”, quelli che si preparano a lottare e sopravvivere in un collasso sociale totale accumulando proiettili e scatolame in qualche deserto americano, erano la “frangia lunatica” fatta per lo più da reduci di guerra tornati disturbati dall’Irak, o complottasti paranoici; gente senza tanti mezzi comunque. Adesso sono le menti brillanti di Silicon Valley a prepararsi all’Armageddon, sia quello naturale (terremoto della faglia di Sant’Andrea)  sia il collasso sociale e politico della società.
Antonio García Martínez, 40 anni, ha   ammesso di aver acquistato “due ettari di bosco in un’isola del Nord Pacifico e d’averla attrezzata con generatori, pannelli solari, casse di munizioni”. Il fondatore di PayPal, Peter Thiel, ha non solo comprati terreni in Nuova Zelanda, ma fondato là una ditta che aiuta i suoi pari (pari-reddito) a cercare là ridenti rifugi. Nei fatti, nei primi 10 mesi del 2016, mani straniere hanno acquistato 3500 chilometri quadrati in  Nuova Zelanda. Il posto così lontano è oggetto dei loro appetiti, anche perché ritenuto sicuro se scoppia una epidemia globale…
Reid Hoffman, creatore di LinkedIn, ha raccontato al giornalista del New Yorker: “Dire che hai comprato una casa in Nuova Zelanda è come un ammicco fra noi. Si fa la stretta di mano massonica e ci si scambiano notizie del tipo: “Sai, conosco un mediatore che vende vecchi silos per missili ICBM, a prova di atomica…”.  O si discute su temi come: “Bisogna comprarsi un aereo privato. Bisogna prendersi cura anche della famiglia del pilota. Devono essere sull’aereo”.
E’ istruttivo vedere come abbiano paura della società che loro stessi hanno creato, e ne vogliano fuggire. Come pensano di salvare se stessi per via individuale, accumulando munizioni   generatori solari, trincerandosi coi propri pari in condomini fortificato: uno spasimo terminale di individualismo americano e di spirito del West, con i carri in circolo contro gli indiani.
Se avessimo avuto una più equa distribuzione del reddito, messo più fondi e energia nelle scuole pubbliche, nei parchi e nella sanità pubblica, avremmo tolto molta della rabbia che si sente nella società.  Le abbiamo tutte smantellate, queste cose”, ammette Rob Johnson, che ha fondato un Institute for New Economic Thinking (istituto per un nuovo pensiero economico), dove cerca di riproporre le strane idee della società come un sistema di corresponsabilità a questi ricchi spaventati. Ma lamenta la mancanza di “spirito di responsabilità verso il prossimo” e l’apertura alla possibilità, fra i ricchi, di una più decisiva politica fiscale di redistribuzione.

Fake news: ecco a voi la censura perfetta!

Fake news: ecco a voi la censura perfetta!
Il Grande Fratello sferra l’ultimo attacco
Marcello Pamio - 19 febbraio 2017
La mannaia della censura viene ogni tanto tirata fuori e fatta oscillata nell’aria, questo da almeno 15 anni senza risultati. Oggi purtroppo sembra che le cose stiano accelerando.
E’ di questi giorni infatti una proposta in Senato che farebbe concretizzare il più grande timore per i diritti e le libertà: il Grande Fratello di stampo orwelliano.
Prima però andiamo a fare un salto nella Commissione Europea, perché lo strumento nelle mani dei potentati economici è stato il primo a incitare alla “lotta contro le fake news”, ossia la lotta contro le notizie false.
Il tutto è iniziato con la guerra contro l’incitamento all’odio su internet, sfociata nel maggio 2016 in un codice di condotta concordato fra la Commissione e le grandi società tipo Youtube e Twitter. Questo era solo l’inizio…
Il passaggio dall’odio sul web alle fake news è stato immediato.
Per le cosiddette notizie false l’establishment è preoccupato, e non è un caso infatti che esso abbia attribuito alle fake tre fatti alquanto sgraditi: la Brexit, cioè l’uscita dell’Inghilterra dall’euro la vittoria del no alla modifica costituzionale in Italia e l’inaspettata vittoria di Trump negli States.
Secondo il Sistema, almeno in questi tre casi i canali di informazione alternativi sul web avrebbero giocato un ruolo decisivo (sorvoliamo sul magistrale lavoretto fatto dagli hacker russi che hanno impedito brogli e manipolazioni dei voti alle presidenziali, cosa questa normalissima e frequente, permettendo così la vittoria di Trump)…
E’ bene ricordare che tutti i media inginocchiati al regime scrivevano all’unisono e a caratteri cubitale che la Gran Bretagna se usciva dall’euro sarebbe precipitata nel baratro economico, flagellata da cavallette e locuste; qui da noi se avesse vinto il no al referendum costituzionale saremo tornati in pieno medioevo, e negli States tutti avevano già pronti gli articoli per la vittoria scontata di Killary Clinton. Ma le cose sono andate diversamente…
Per imbrigliare le piattaforme elettroniche che hanno sempre più lettori, la Commissione Europea ha minacciato di megamulte Facebook (con il suo WhatsApp) e Google, su cui pendono almeno tre accuse legate all’antitrust. Tali colossi hanno tutto l’interesse a rimanere in buoni rapporti con la Commissione (e magari evitare le multe) e proprio per questo vengono tenuti appesi per i gioielli.
La risposta è stata il codice di auto condotta che possiamo chiamare censura.
Il meccanismo è stato descritto brillantemente da Dario Tamburro[1]
- Negare i proventi pubblicitari ai siti che ingannano gli utenti in vario modo, ad esempio a proposito della propria natura (il caso del sito Byoblu insegna: è accusato di occuparsi di fatti di attualità senza essere una testata giornalistica).
- Etichettare come “verificate” le notizie che hanno superato la “scrematura” effettuata utilizzando sia un algoritmo sia il fatto che sono state pubblicate da siti che “seguono i criteri comunemente accettati per la verifica dei fatti” (Google).
- Indicare come “controverse” le notizie giudicate false da un team di esperti legati ai media mainstream e dare loro meno visibilità (Facebook).
- Modellare la gerarchia e il flusso dei contenuti visti da ciascun utente attraverso un algoritmo che tiene anche conto dell’autenticità, determinata attraverso le reazioni degli altri utenti e la pagina da cui proviene ciascun contenuto (Facebook).
Così facendo praticamente tutti i blog e/o siti che espongono i fatti in una prospettiva diversa rispetto al vangelo canonico espresso dai media mainstream sono potenzialmente a rischio.
Se si esce dalle linee guida ufficiali è un fake e deve essere chiuso.
E’ la censura perfetta perché formalmente nessuno l’ha istituita e perché nessuno viene cancellato o chiuso dal web: i siti con contenuti sgraditi diventano sempre meno visibili (Google ti oscura nelle ricerche), oppure diventano sempre più onerosi da mantenere per i proprietari, che non possono più contare sui proventi della pubblicità.
Questo è quanto richiesto dall’Europa… e in Italia cosa sta succedendo?
Se l’aria che si respira in Europa è tossica quella in Italia ricorda l’olezzo sulfureo della santa inquisizione, e la legge presentata il 7 febbraio 2017 ne è la prova.
I camerieri dei banchieri l’hanno definita “una proposta bipartisan” perché tra i firmatari ci sono Pd (non manca mai quando si va contro le libertà), Forza Italia, Lega e altri compresi alcuni del M5S (2)

E’ stata ufficialmente presentata dalla senatrice di Ala-Scelta civica Adele Gambaro, una delle prime fuoriuscite dal Movimento Cinque Stelle.
Nell’articolo 1 si vieta la pubblicazione “attraverso piattaforme informatiche” di “notizie false, esagerate o tendenziose”. Il rischio è un’ammenda fino a 5000 euro e non solo…
Cosa intendano lor signori con notizia esagerata o tendenziosa è un mistero.
E’ bene chiederselo perché la legge a tal proposito è sempre stata molto chiara: l’articolo 656 del codice penale infatti punisce le “notizie false, esagerate e tendenziose” ma quando sono “atte a turbare l’ordine pubblico”. Che fine ha fatto questa specifica importante?
Togliendo il turbamento dell’ordine pubblico, chiunque potrà decidere che una notizia è esagerata o tendenziosa.
L’articolo 2 che istituisce il 265 bis del codice penale parla di reclusione non inferiore a un anno e ammenda fino a 5 mila euro per notizie ancora una volta “false, esagerate e tendenziose” che “possono destare pubblico allarme o che svolgano comunque un’attività tale da recare nocumento agli interessi pubblici o da fuorviare settori dell’opinione pubblica anche attraverso campagne con l’utilizzo di piattaforme online”.
Il vecchio articolo 265 recita le medesime cose ad eccezione del “fuorviare l’opinione pubblica”.
Cosa significa “fuorviare l’opinione pubblica”? E chi potrà giudicarlo?
L’articolo 3 prevede che gli amministratori di qualsiasi piattaforma (sito o blog) devono comunicare al tribunale le proprie informazioni, esattamente come le testate giornalistiche.
Per cui gli amministratori delle piattaforme web (tipo i provider) dovranno “monitorare i contenuti pubblicati con riguardo verso quelli i quali gli utenti manifestano attenzione diffusa” (art. 7). Nello stesso articolo, se gli amministratori “rintracciano un contenuto e ne stabiliscono la non attendibilità sono tenuti alla rimozione dello stesso dalla piattaforma”.
Risultato di questa legge degna del peggiore Stato totalitario? Se un blog o un sito danno fastidio e soprattutto vengono letti da tante persone, saranno censurati! Punto.
Tutto questo non vale ovviamente per la stampa di regime, perché all’articolo 1, comma 3 viene specificato che tale legge “non si applica ai soggetti e ai prodotti di cui alla legge 8 febbraio 1948, n. 47”. Per tale legge del 48: “sono considerate stampe o stampati tutte le riproduzioni tipografiche o comunque ottenute con mezzi meccanici o fisico-chimici”I giornali mainstream veicoleranno sempre disinformazione, mezze verità e fake ufficiali senza rischiare nulla. Tutti gli altri invece rischiano multe e/o carcere.
Addio alla democrazia, alla libertà e alla pluralità di informazione ed espressione.
Potranno continuare indisturbati a scrivere le loro fake come quelle sull’11 settembre 2001, dove nel cielo del paese più protetto e sorvegliato dell’intero pianeta un gruppo di poveri talebani hanno potuto scorrazzare liberamente alla guida di Boeing dirottati andando poi ad abbattere le Torri Gemelle e un lato del Pentagono, ecc. Potranno continuare a fare terrorismo mediatico usando pandemie come la sars, avaria, suina e l’attuale meningite. Pandemie del tutto inventate ma accettate dal Sistema perché funzionali.
Se invece qualcuno fuori dal coro afferma che l’11 settembre è stato un auto-attentato per innescare la Terza Guerra mondiale contro il terrore; che la chemioterapia forse uccide più del cancro e i vaccini presentano gravi effetti collaterali, si prospettano multe e carcere, perché queste sono fake news!
Il timbro e il sigillo di “notizia vera” ce l’hanno solo loro: la chemio è la cura d’elezione per il cancro e i vaccini proteggono e prevengono le malattie.
Neppure George Orwell nel suo romanzo 1984 ha avuto così tanta fantasia e perversione…
Imprimetevi nella memoria i nomi dei firmatari*, dei partiti e camerieri dei banchieri che hanno presentato questa vergognosa, illiberale e liberticida legge, perché se dovesse passare lentamente ma inesorabilmente verranno offuscati e oscurati la maggior parte dei siti e blog liberi, rimarrebbero solo i servi dei padroni.
Il libero pensiero sarà de facto cancellato andrà in carcere chi oserà mettere in discussione il Verbo.
Ecco la materializzazione definitiva del Nuovo Ordine Mondiale!
 
* Ecco i nomi dei firmatari che dobbiamo ringraziare:
Adele GAMBARO Ala-Scelta civica, Gabriele ALBERTINI Per L'Italia, Fabiola ANITORI Gruppo Misto, Paolo ARRIGONI Lega Nord e autonomie, Lucio BARANI Grandi Autonomie e Libertà, Alessandra BENCINI Gruppo misto, Laura BIGNAMI Gruppo misto, Anna Cinzia BONFRISCO Forza Italia, Rosaria CAPACCHIONE Partito Democratico, Silvana COMAROLI Lega Nord, Giuseppe COMPAGNONE Grandi Autonomie e Libertà, Nunziante CONSIGLIO Lega Nord e autonomie, Paolo CORSINI Partito Democratico, Sergio DIVINA Lega Nord e autonomie, Camilla FABBRI Partito Democratico, Serenella FUCKSIA Gruppo misto, Francesco Maria GIRO Forza Italia, Albert LANIECE Per le Autonomie (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI-MAIE, Pietro LIUZZI Forza Italia, Mario MAURO Per L'Italia, Riccardo MAZZONI Forza Italia, Antonio MILO Conservatori e Riformisti, Paolo NACCARATO Area Popolare-Ncd-Centristi per l'Italia, Franco PANIZZA Per le Autonomie (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI-MAIE, Laura PUPPATO Partito Democratico, Antonio RAZZI Forza Italia, Antonio Fabio Maria SCAVONE Grandi Autonomie e Libertà, Giancarlo SERAFINI Forza Italia[3]

 

Morbillo: la nuova epidemia è servita!

Morbillo: la nuova epidemia è servita! Marcello Pamio - 20 marzo 2017
Prima che la folle, illiberale, anticostituzionale e antidemocratica legge sulle Fake News venga varata dal governo illegittimo di turno è bene scrivere qualcosa sull'ennesima farsa mediatica.
La bufala della meningite ha esaurito il bacino, o più correttamente le case farmaceutiche hanno esaurito le scorte vaccinali per cui hanno cambiato strada.
Perfino Epicentro, il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, lo denuncia con l’inequivocabile articolo “Meningite: l’epidemia è solo mediatica”. Nonostante gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità abbiano smontato subito la bufala meningite, i media hanno perpetrato una propaganda vergognosa riuscendo ad instillare il virus della paura tra le giovani coppie di genitori.
La meningite è stata spremuta per bene come una vacca lattifera, per cui ora il podio spetta a qualche altro agente. Il dado lanciato dalle lobbies si è fermato sul morbillo.
Esattamente come è successo per l’aviaria, la Sars, la suina e la meningite la parola chiave è sempre la stessa: disinformare. Quindi si parte a fornire dati fasulli, accendere i riflettori su singoli casi e creare panico tra la popolazione. Il resto lo farà il gregge impaurito…
Mortalità per morbillo  Esiste per fortuna un interessante rapporto dell’Unicef che riporta i dati Istat dal 1895 al 2008 della mortalità per morbillo tra bambini maschi e femmine sotto i 5 anni.
Dal grafico si evince immediatamente che la mortalità per morbillo stava calando esponenzialmente dai primi anni del 1900 (a parte qualche picco normale e logico nei periodi bellici, per es. la Grande Guerra) molti decenni prima della vaccinazione di massa avvenuta nel 1963 evidenziata dalla freccia rossa.
Come si spiega un simile andamento? Cos’hanno da dire gli esperti televisivi, i virologi intervistati (e ben oliati) in tutte le radio e in tutti i canali televisivi? Non si sta parlando di incidenza ma di mortalità per morbillo in bambini piccolissimi!
Se i vaccini sono stati inseriti nel 1963 quando la mortalità era quasi scemata a zero quali sono stati i fattori che hanno fatto calare le morti?
Morbillo dal punto di vista evolutivo Domande a parte, le cui risposte ovviamente rimarranno nell’oblio, cerchiamo di capire se c’è dell’altro da sapere sul morbillo, per esempio se è così pericoloso e tremendo come viene dipinto dai media.
Le malattie esantematiche come morbillo, rosolia, varicella o altre avvengono per caso? Il bambino manifesta l’esantema quando viene a contatto con il patogeno?
La spiegazione ufficiale virologica non sta in piedi e crolla miseramente sotto se stessa perché la Vita non risponde alle leggi umane e laboratoristiche: moltissimi bambini infatti nonostante vengano a contatto con virus o batteri non producono la malattia …
Per fortuna ci vengono in aiuto la pedagogia Waldorf e la medicina antroposofica, entrambe conoscenze divulgate dal filosofo e scienziato Rudolf Steiner che allargano e completano la visione estremamente limitata e totalmente disumanizzante della scienza e della medicina allopatica.
Da questa visione, le malattie esantematiche assumono una importante funzione di crescita!
Le nostre nonne queste cose le sapevano e infatti quando nel paesello un bambino di ammalava venivano portati anche gli altri bambini sani nella speranza di farsi la malattia o di immunizzarsi naturalmente ad essa.
Per esempio confrontando le malattie esantematiche con la natura dei quattro elementi, il morbillo ha un rapporto diretto con l’elemento liquido grazie al quale può esplicarsi l’azione delle forze vitali, le così dette forze eteriche.
Il morbillo quindi dal punto di vista spirituale serve a rafforzare e rinvigorire le forze vitali del bambino!
Su questa base, bloccare la malattia o peggio ancora produrla artificialmente inoculando con i vaccini il virus a RNA è estremamente pericoloso per la struttura vitale (eterica) del bambino.
Altre malattie esantematiche hanno a che fare con gli altri tre elementi: la scarlattina con l’elemento calore (il fuoco), la pertosse con l’aria, la varicella con l’elemento terra.
Proprio per questo motivo la vaccinazione contro il morbillo è un intervento arbitrario e negativo, non solo per le sostanze chimiche e gli adiuvanti contenuti (vedere sotto), ma per il sano sviluppo dell’essere umano dal punto di vista sottile, composto non a caso per circa l’80% di elemento liquido (acqua = corpo eterico)…
 
CONTENUTO DEL VACCINO TRIVALENTE MPR, Morbillo-Parotite-Rosolia (MMR in inglese)
Medium 199 (vitamine, aminoacidi, siero fetale bovino, saccarosio, glutammato), Minimum Essential Medium (uno dei metodi più usati per la coltura cellulare sintetica), fosfato, albumina umana ricombinante, neomicina (antibiotico ad ampio spettro), sorbitolo, gelatina idrolizzata, coltura cellulare di embrione di pollo, WI-38 fibroblasti diploidi di polmone umano proveniente da un feto femmina abortito (Istituto Wistar 38)
Documento ufficiale del CDC www.cdc.gov/…/pinkbook/downloads/appendices/appdx-full-b.pdf

venerdì 17 marzo 2017

Perchè moriamo ?

Già nel 1912 si scoprì che le cellule sono immortali,ma moriamo lo stesso.Ecco perchè


cellule immortali
Alexis Carrel dimostrò che le cellule sono immortali facendo vivere il cuore di un pollo per 29 anni!Ecco qual’è il segreto dell’immortalità e della morte.
In passato è stato dimostrato che una cellula potrebbe vivere per un tempo indeterminato in perfetta salute.
È stato dimostrato realmente in laboratorio da un famoso premio Nobel.

Un famoso fisiologo francese, Alexis Carrel, al Rockefeller Institute for Medical Research, mantenne in vita il cuore di un pollo per circa 29 anni in una soluzione salina (che conteneva minerali nelle stesse proporzioni di quelle del sangue del pollo) che egli rinnovava tutti i giorni.
Carrel giunse alla conclusione che il tempo di vita di una cellula è indefinito fintanto che viene fornito il nutrimento e viene ripulita dalle sue escrezioni.
Difatti le cellule crescevano e prosperavano fintanto che le loro evacuazioni venivano rimosse. Condizioni non igieniche procuravano una minore vitalità, deterioramento e morte.
Carrel mantenne in vita cellule di un cuore di pollo fino a quando qualcuno si dimenticò (dimenticò?) di eliminare le loro escrezioni.
  

Riuscì quasi a decuplicare la media durata di vita di quelle cellule.
La chiave per mantenere in perfetta salute una cellula è quella di liberarla dai residui dentro e intorno ad essa.
Anche Arnold Ehret arrivò ad una conclusione pressoché identica: nel suo libro “Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco” afferma che con un’alimentazione sana, dopo anni di cibi errati, inizialmente l’organismo libera gli intestini dei residui accumulati e poi va sempre più a fondo ripulendo tutti i tessuti del corpo e dopo che questo è avvenuto si acquisisce la salute perfetta.
Ma torniamo all’esperimento di Alexis Carrel e alle sue conclusioni che possiamo trovare in ogni testo universitario di Biologia.
Il dott. Alexis Carrel, a questo proposito, diceva:“La cellula è immortale. È semplicemente il fluido nella quale galleggia che si degrada. Sostituendo questo fluido ad intervalli regolari, daremo alla cellula ciò che le necessita per nutrirsi e, per quanto ne sappiamo, il pulsare della vita potrà continuare indefinitamente”.
Immaginate una casa da cui non si eliminano i rifiuti e si nascondono sotto il tappeto. Nel giro di pochi mesi, accumulando dei rifiuti ogni giorno, la casa avrebbe un odore orribile. Nel nostro corpo succede la stessa cosa.


Solo che nel nostro corpo “nascondere sotto il tappeto i rifiuti” equivale a ritenzione idrica, gonfiori intestinali, tossiemia ematica, infezioni e infiammazioni dei tessuti. Il processo d’invecchiamento comincia dal primo momento della nostra vita, consiste nell’accumulazione dei prodotti di rifiuto non espulsi. Le cellule si deteriorano a causa dell’accumulo di tossine!! Inconsapevolmente, ci intossichiamo da soli e nessuno ce lo dice. Il nostro organismo è la macchina più perfetta e meravigliosa che possa esistere. Per questo ha la bellissima capacità di autoguarigione e disintossicazione che la società “evoluta” di oggi tampona continuamente con i farmaci. Un raffreddore o una tosse che indicano l’eliminazione in corso di muco dal nostro corpo spaventano le mamme… e si inizia fin da piccoli (inconsapevoli e innocenti) con i farmaci, quando in realtà basterebbe lasciare lavorare e riposare il nostro corpo affinché completi l’eliminazione di scorie e smettere di imbottirlo di cibo e farmaci proprio quando è in fase di eliminazione. I consigli dei nostri avi vengono messi da parte… un aereosol di acqua e sale, una siringa di fisiologica nelle cavità nasali, fumenti, non vengono più considerati. Molti, presi dalla paura e dalla mancanza di pazienza preferiscono agire immediatamente con antibiotici, sciroppi e farmaci di ogni tipo, seguendo i consigli più “sinceri” delle Aziende Farmaceutiche. Dopotutto come contraddirle?… stanno facendo il loro lavoro: non a caso si chiamano Aziende! E’ solo l’inconsapevolezza di certe famiglie che permette a “certi” Fast Food di continuare a far soldi anche dopo aver pubblicato lo spot che vedete a fianco. In un mondo sano certe propagande sarebbero valse il fallimento di quell’industria, ma probabilmente qui le cose vanno diversamente. Forse l’uomo sano, libero (da farmaci e debiti) e consapevole mette paura ai poteri forti, che ultimamente iniziano a perder colpi grazie alla presa di coscienza in atto e al rapido passaparola della rete.
Fortunatamente qualcuno sta aprendo gli occhi. Sarà per i tempi che stiamo vivendo, ma la massa critica si sta svegliando e in molti iniziano a comprendere che (quando è possibile) la natura può essere assecondata e aiutata nel suo lavoro con metodi naturali. Ecco perché ottimi risultati nascono da un’alimentazione equilibrata, una sana attività fisica e dalla pulizia degli organi più importanti (es. lavaggio epatico, idro-colon terapia, ecc…).