domenica 8 gennaio 2017

La troika, le Lobby, le banke non si rassegnato e usano tutto per vincere

Referendum Jobs Act, Avvocatura Stato: “Quesito su articolo 18 inammissibile perché propositivo e manipolativo”

di F. Q. | 5 gennaio 2017
Referendum Jobs Act, Avvocatura Stato: “Quesito su articolo 18 inammissibile perché propositivo e manipolativo”
Lavoro & Precari
Le memorie presentate per conto di Palazzo Chigi in vista del pronunciamento della Consulta, atteso l'11 gennaio. Per quanto riguarda le norme sui licenziamenti, la tesi dello Stato è che la formulazione scelta dalla Cgil non si limita a ripristinare la normativa precedente ma estende l'obbligo della reintegra alle aziende con un numero di dipendenti tra i 5 e i 15. L'abolizione dei voucher, invece, creerebbe stando all'Avvocatura un "vuoto normativo"
di F. Q. | 5 gennaio 2017
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Più informazioni su: Articolo 18, Corte Costituzionale, Giuliano Poletti, Jobs Act, Referendum, Statuto
Il quesito referendario per abrogare le modifiche apportate con il Jobs Act all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori sui licenziamenti ha “carattere surrettiziamente propositivo e manipolativo“. Così l’Avvocatura dello Stato, nella memoria depositata per conto della presidenza del Consiglio, motiva perché a parere del governo Gentiloni la consultazione promossa dalla Cgil contro una delle riforme chiave dell’esecutivo Renzi “si palesa inammissibile“. La presentazione della memoria in vista della decisione della Corte Costituzionale sull’ammissibilità dei quesiti, attesa per l’11 gennaio, era stata anticipata al termine del Consiglio dei ministri del 29 dicembre e confermata dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Lo stesso Poletti a metà dicembre aveva detto di ritenere “probabile” che si vada a elezioni politiche prima del referendum, cosa che comporterebbe lo slittamento di un anno della chiamata alle urne per esprimersi sul Jobs Act.

L’organo che assiste lo Stato nei procedimenti giudiziari ha depositato tre memorie, una per ognuno dei quesiti che la Consulta esaminerà in camera di consiglio: oltre a quello sulla reintroduzione dell’articolo 18 ce n’è uno che chiede l’abolizione dei voucher, i buoni lavoro per il pagamento delle prestazioni accessorie diventati “l’ultima frontiera del precariato“. L’ultimo riguarda le disposizioni che limitano la responsabilità in solido di appaltatore e appaltante, in caso di violazioni dei doveri nei confronti del lavoratore. I giudici costituzionali a cui è stato affidato il ruolo di relatori sono per il primo quesito Silvana Sciarra, giuslavorista eletta dal Parlamento a novembre 2014 in quota Pd, per il secondo Mario Morelli, (presidente di sezione della Cassazione, che l’ha eletto nel 2011) e per il terzo Giulio Prosperetti, giuslavorista eletto dal Parlamento nel 2015 in quota centristi.
L’estensore delle memorie è Vincenzo Nunziata, vice avvocato generale, a cui è stata affidata anche la difesa dell’Italicum su cui la Corte si esprimerà il 24 gennaio. La sua tesi di fondo, per quanto riguarda il quesito sui licenziamenti, è che la formulazione del quesito scritto dal sindacato di Susanna Camusso va oltre il ripristino dell’articolo 18, perché estende il diritto alla reintegra nel posto di lavoro (in caso di scioglimento illegittimo del contratto da parte del datore) ai dipendenti delle aziende con un numero di dipendenti tra 5 e 15. Ma prima della riforma targata Renzi e Poletti, che ha introdotto i contratti a tempo indeterminato “a tutele crescenti”, il diritto a riavere il posto spettava solo ai lavoratori di imprese oltre i 15 addetti. Il referendum, anziché puntare alla semplice abrogazione della nuova normativa e al ritorno dello status quo ante, si configurerebbe dunque come “propositivo”, appunto. E in quanto tale non ammissibile. “Proponendosi di abrogare parzialmente la normativa in materia di licenziamento illegittimo, di fatto la sostituisce con un’altra disciplina assolutamente diversa ed estranea al contesto normativo di riferimento; disciplina che il quesito ed il corpo elettorale non possono creare ex novo, né direttamente costruire”, scrive Nunziata. Nell’articolo 18 l’ambito di applicazione della tutela reale viene stabilito differenziando a seconda che il datore di lavoro occupi più di 15 o più di 5 dipendenti e in più la disposizione contiene due regole speciali: la prima vale per le organizzazioni diverse dalle imprese agricole, la seconda solo per le imprese agricole. Invece “l’intento dei promotori del referendum – rileva l’Avvocatura – è quello di produrre una norma (la tutela reale per tutti i datori di lavoro con più di 5 dipendenti) che chiaramente estrae il limite dei 5 dipendenti, previsto per le sole imprese agricole, per applicarlo a tutti i datori di lavoro, a prescindere dal tipo di attività svolta”.

Ma “secondo costante giurisprudenza costituzionale in tema di referendum abrogativo, non sono ammesse tecniche di ritaglio dei quesiti che utilizzino il testo di una legge come serbatoio di parole cui attingere per costruire nuove disposizioni”. E’ di questo avviso, per esempio, il giuslavorista Pd Pietro Ichino, così come Tiziano Treu e Giuliano Cazzola. E, secondo fonti di stampa, si esprimerà in questo senso il giudice costituzionale Giuliano Amato, che si trovò sul fronte opposto rispetto alla Sciarra anche quando la Corte fu chiamata a esprimersi sul mancato adeguamento delle pensioni all’inflazione. Allora prevalse la posizione della giurista indicata per la Consulta dal Pd, grazie al voto determinante dell’allora presidente Alessandro Criscuolo. Tuttavia in alcuni casi, come nel 1991 quando la Corte fu chiamata a decidere sul referendum sul sistema elettorale promosso da Mario Segni, sono stati ammessi anche quesiti che in parte innovavano la normativa precedente.
Per quanto riguarda i voucher, la posizione dello Stato è che eliminando i buoni si produrrebbe un vuoto normativo. “L’abrogazione dal corpo del decreto legislativo 81/2015 dei tre articoli suddetti – si legge nella memoria – potrebbe determinare un vuoto normativo idoneo a privare di una compiuta e necessaria regolamentazione tutte quelle prestazioni che – per la loro limitata estensione quantitativa o temporale – non risultino utilmente sussumibili nel paradigma normativo del lavoro a termine o di altre figure giuridiche contemplate dall’ordinamento vigente”. L’Avvocatura rileva che “il proposito referendario non è tanto quello di sopprimere il ‘voucher’, quale strumento di remunerazione e disciplina del lavoro accessorio, ma di abolire lo stesso istituto del lavoro accessorio” e su questa base chiede che il quesito sia dichiarato inammissibile dalla Corte.
Infine l’ultimo quesito, quello sulle disposizioni che limitano la responsabilità in solido di appaltatore e appaltante nei confronti del lavoratore. In questo caso l’Avvocatura sostiene che “l’eventuale esito positivo della consultazione condurrebbe ad una condizione di incertezza normativa“. Questo perché l’articolo 29 del decreto legislativo 276/2003 per cui è stato chiesto il referendum assume un carattere “speciale” rispetto all’art. 1676 del codice civile sui diritti degli ausiliari dell’appaltatore verso il committente e l’abrogazione “porrebbe il problema del coordinamento tra le due disposizioni che (in caso di esito positivo del referendum), lungi dal porsi in rapporto di specialità, si limiterebbero a regolare la stessa fattispecie della prestazione lavorativa”. Inoltre “una eventuale modifica della disciplina nel senso del quesito referendario, avrebbe, come ulteriore effetto, quello di incidere sulla regolamentazione delle vicende negoziali in essere al momento della modifica normativa”.






di F. Q. | 5 gennaio 2017


sabato 7 gennaio 2017

Le vaccinazioni: una bomba a orologeria?

Le vaccinazioni: una bomba a orologeria?di Robert Mendelsohn dal libro “Bambini sani senza medicinali”
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La più grande minaccia delle malattie infantili risiede nel pericoloso e inefficace sforzo di prevenirle con la vaccinazione di massa.
So che troverete questa affermazione difficile da accettare; le vaccinazioni sono state pubblicizzate così abilmente e aggressivamente che la maggior parte dei genitori le ritiene il “miracolo” debellatore di molte spaventose malattie. Conseguentemente, chiunque vi si opponga è considerato ai limiti della pazzia. Per un pediatra contestare ciò che è divenuto il “cacio sui maccheroni” della propria professione, equivale alla negazione dell’infallibilità del papa da parte di un prete.
   
Consapevole di questo, posso solo sperare che leggiate questo capitolo con mente aperta, perché molto di ciò che vi hanno fatto credere sulle vaccinazioni non è vero. Non solo nutro su di esse gravi dubbi, ma se dovessi seguire le mie profonde convinzioni, vi esorterei su due piedi a rifiutarvi di praticare a vostro figlio qualsiasi vaccinazione. Non posso farlo, dato che in Italia i genitori hanno ormai perso il diritto di effettuare questa scelta. I medici,non i politici, hanno esercitato le pressioni necessarie a varare leggi che obbligano i genitori a far vaccinare i figli come requisito indispensabile per l’ammissione scolastica.
   
Tuttavia, forse, riuscirete a convincere il vostro pediatra a non far fare al bambino la vaccinazione contro la pertosse. Questa vaccinazione, la più pericolosa, è oggetto di tali controversie che molti medici non amano consigliarla per paura di complicazioni e praticarla, temendo accuse di incompetenza.  E ne hanno ben donde! Recentemente a Chicago, un bimbo danneggiato dal vaccino contro la pertosse ha ricevuto un risarcimento di cinque milioni di dollari. In Italia non esiste ancora una legge chiara sul risarcimento dei danni da vaccino, ma se il vostro medico sembra titubante, sfruttate la sua paura: ne va della salute di vostro figlio.
I rischi delle vaccinazioni di massa Sebbene nei primi anni della mia carriera anch’io abbia inoculato vaccini, sono divenuto un fermo oppositore della vaccinazione di massa proprio per la miriade di rischi che essa comporta. E’ un argomento così vasto e complesso che meriterebbe un libro a sé. Mi devo accontentare, in questa sede, solamente di riassumere le mie obiezioni allo zelo fanatico con cui i medici inoculano ciecamente proteine estranee nel corpo di un bambino, senza sapere quali eventuali danni possono provocare.
Vaccinazioni di massa per malattie in via di estinzioneNon esiste alcuna prova scientifica convincente del fatto che si possa attribuire alle vaccinazioni di massa l’eliminazione di alcuna malattia infantile.
E’ vero che alcune malattie infantili, un tempo assai diffuse, sono diminuite o scomparse da quando sono state introdotte le vaccinazioni. Ma nessuno può affermare con certezza la causa, che potrebbe essere il generale miglioramento del tenore di vita. Se le vaccinazioni fossero la causa della scomparsa di queste affezioni, ci si potrebbe domandare come mai siano scomparse contemporaneamente anche in stati, come l’Inghilterra, dove la vaccinazione di massa non è obbligatoria.
   
Si crede comunemente che il vaccino Salk abbia avuto il merito di interrompere l’epidemia di poliomielite che afflisse i bambini negli anni Quaranta e Cinquanta. Se così fosse, perché l’epidemia si arrestò anche in stati europei dove il vaccino antipolio non era usato così diffusamente?
   
Di maggior attualità è chiedersi perché il vaccino Sabin con virus vivi venga tuttora somministrato ai bambini quando il dottor Jonas Salk, scopritore del primo vaccino, lo accusa di essere la causa della maggior parte dei casi di poliomielite oggi esistenti. Continuare a inoculare questo vaccino nei bambini è un atteggiamento medico irrazionale che non fa che confermare la mia asserzione sull’incapacità della medicina di riconoscere i propri errori. Con il vaccino antipolio stiamo assistendo al ripetersi della riluttanza dei medici ad abbandonare la vaccinazione antivaiolosa che, per trent’anni dopo la scomparsa della malattia, fu l’unica causa di morte per vaiolo. Pensate!…  

Inoltre, i vaccini non hanno salvato l'Italia...

Inoltre, i vaccini non hanno salvato l'Italia...Francesco Walter Pansini – “Restare Sani: manuale di sopravvivenza ad una strana sanità”
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Lo ha fatto il miglioramento, per quanto modestissimo, delle condizioni di vita fra le due metà dei secoli scorsi. Tale situazione si ripete in tutto il mondo avanzato. Del resto se i sanitari non ci fanno mai vedere le statistiche (tranne mezza della polio), significa che non possono dimostrare che le vaccinazioni hanno salvato il mondo. Vediamo quindi le statistiche ISTAT sulla mortalità in Italia.

Dati ISTAT. Il tetano aveva una (improbabile) mortalità media di 800 morti all'anno persino nell'800, con una popolazione contadine e con norme igieniche che non commentiamo.

Dati ISTAT. La mortalità per vaiolo non è stata minimamente "domata" dalla vaccinazione obbligatoria dal 1892, che ha continuato ad oscillare liberamente, anzi è peggiorata da quel momento. E' quindi difficile sostenere il merito del vaccino

Dati ISTAT. La mortalità per difterite è scesa spontaneamente del 89% prima della vaccinazione obbligatoria del '39. Dunque la scomparsa della mortalità è stata dovuta solo alla diminuzione della fame e della sporcizia?

Dati ISTAT. La mortalità per morbillo e pertosse, sono terminate circa venti anni prima delle loro vaccinazioni.
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“Calo dei vaccini, già i primi bambini morti”

Calo dei vaccini, già i primi bambini morti Marcello Pamio – 9 ottobre 2015
Inizia il terrorismo di Stato. La macchina propagandistica è stata messa in moto, e i Goebbels del Terzo Millennio si sono infilati i guanti bianchi e si stanno sfregando diabolicamente le mani. Sono state allertate tutte le varie agenzie di Pubbliche Relazioni che sanno confezionare pacchetti mediatici e veline per i giornali ad hoc.
Il motivo è presto detto: le persone si stanno svegliando dal letargo cerebrale e in coda lentamente stanno uscendo dalla sala hollywoodiana dove proiettano il Truman Show odierno. In pratica stanno dicendo di no alle vaccinazioni pediatriche!
Una delle pratiche mediche più aberranti e rischiose per i bambini, sta venendo messa in discussione da sempre più genitori consapevoli.
Ma tutto questo, nella società dell’inganno, nella società delle falsità, non va per niente bene, e tale rivolta va stroncata a suon di leggi e decreti, il tutto condito con una buona dose di terrorismo e disinformazione.
Nuove epidemie di morbillo e pertosse (per il momento, fino a quando non indurranno qualcosa di più serio…) stanno infatti uccidendo i nostri bambini. Ecco cosa titolano i grandi giornali mainstream italiani:“Calo vaccini, già i primi morti di pertosse”, “Calo record delle vaccinazioni, aumentano i morti per la pertosse”, “Crollo delle vaccinazioni, tornano pertosse, morbillo e difterite”…
Le ipotetiche morti da pertosse risalirebbero al 2013 in due casi sospetti attribuibili alla regione Marche e un altro invece all'inizio dell'anno al Bambin Gesù di Roma. Casi sospetti in quanto la sede ospedaliera marchigiana non ha mai fornito notizie precise.
Nel 2014 nelle Marche, è bene saperlo, è nata l’importantissima Rete Informazioni Vaccini (RIV), tra i cui partner scientifici sono: “Ulrike –Vaccinar..Sì – Vaccininfo” un blog gestito da una casalinga esperta di allattamento e anche di vaccini pediatrici di nome Ulrike Schmidleithner (vedi curriculum http://www.vaccinarsi.org/comitato-scientifico/ulrike-schmidleithner.html), e il serissimo sito “Butac (Bufale un tanto al chilo)” gestito da personaggi che si arrogano il diritto e la presunzione di demolire e smantellare le menzogne su qualsiasi argomento che da fastidio: vaccini, religione, salute, 11 settembre, politica, ecc. Spaziano su tutto perché ovviamente sono onniscienti. La Verità ce l’hanno solo loro. Loro che non hanno nemmeno il coraggio di mettere nome e cognome (ma forse è meglio così). Ecco i partner seri della RIV…
Avete capito quindi? La causa delle epidemie sarebbe il calo vaccinale!
Il Presidente della società italiana di pediatria Giovanni Corsello ha dichiarato che tale calo vaccinale ha fatto tornare malattie “dimenticate”. Ovviamente l’Istituto Superiore di Sanità è stato il primo a lanciare il gravissimo allarme sul rischio che tornino malattie “dimenticate” come la difterite che avrebbe fatto capolino in Spagna. Tale allarme è stato immediatamente accolto dalle associazioni portavoce delle lobbies della chimica e farmaceutica come per esempio l’Aifa. Naturalmente anche Federfarma si accoda condividendo le preoccupazioni delle Autorità sanitarie e invitando tutti a vaccinarsi.
Panico quindi nelle sale ovali dei produttori e spacciatori di veleni
Il messaggio è chiarissimo: l’origine delle epidemie o presunte tali è dovuto al calo delle vaccinazioni, quindi la colpa dei bambini morti è dei genitori che incoscientemente non vaccinano i propri figli.
Ufficialmente se si scende sotto il 95% di copertura vaccinale, il 5% rimanente fungerebbe da pericoloso untore in grado di infettare e creare epidemie.
A questo punto alcune domande sorgono spontanee: ma se i bambini vaccinati sono coperti dai vaccini dove sta il rischio di ammalarsi? I problemi saranno semmai dei bambini non vaccinati, perché sono loro, non essendo appunto coperti, i più a rischio…
Non è che forse i vaccini non coprono realmente dai virus come vogliono farci credere?
I bambini morti o quelli che si ammalano di morbillo, difterite, ecc. erano vaccinati oppure no? Questo ci permetterebbe di capire se le vaccinazioni servono realmente a qualcosa oltre ad ingrassare la casse delle lobbies.
L’amara realtà è che i farmaci spacciati per vaccini sono altamente pericolosi per la salute di tutti, bambini in primis. Nessun ente governativo, nessun ministro della salute (con o senza laurea), nessun attore al comando di istituti di sanità e nessun medico può contestare il fatto che NON esiste un solo farmaco privo di effetti collaterali. Partiamo da questo assunto.
I vaccini-farmaci però contengono non solo il virus attenuato o meno, ma tantissime altre sostanze chimiche altamente tossiche chiamate adiuvanti e/o conservanti, come per esempio la formaldeide (noto cancerogeno), idrossido di alluminio e fino a ieri un sale di mercurio (entrambi metalli neurotossici), infine nanoparticelle, ecc.
Non tutti sanno che i virus inoculati nel corpo dei neonati vengono coltivati e fatti crescere su cellule di feti umani abortiti. Vi siete mai chiesti che fine fanno i feti abortiti?
Gli effetti collaterali di tutte queste sostanze che penetrano nell’organismo attraverso un canale innaturale (iniezione), quindi bypassando le normali entrate sottoposte non a caso a barriere e difese organiche (bocca, stomaco, intestino, ecc.), possono essere devastanti per un bambino. E purtroppo lo sono: in America 1 bambino ogni 50 rientra nello spettro autistico, per non parlare delle altre patologie pediatriche.
Qual è la causa della pandemia di autismo?
Ricordiamo sempre che un bambino di pochi mesi non ha un sistema immunitario maturo e correttamente formato (tanto più se allattato artificialmente e non al seno della mamma), quindi la sua reazione ai vaccini e alle sostante in essi contenute è spropositata e completamente diversa da quella di un adulto. Tale reazione può essere così intensa da creare una infiammazione delle meningi (le membrane che proteggono il cervello), una specie di encefalopatia che induce all’autismo.
Ma oltre all’autismo ci sono tantissime altre problematiche, meno gravi ma certamente molto fastidiose provocate dai vaccini (allergie, asma, infezioni varie, intolleranze alimentari come la celiachia ma non solo, problemi respiratori e di pelle, patologie autoimmunitarie come il diabete di tipo 1, ecc.).
A questo punto torna alla mente il perverso e demoniaco sogno di Henry Gadsen, il capo della Merck. Egli voleva creare “farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di venderli a chiunque”. Quindi non solo spacciare droghe ai malati, ma anche a tutte le persone sane e tra queste ci sono anche i neonati.
Un sogno divenuto purtroppo una realtà. Grazie alle campagne gratuite di screening, all’anticipazione delle diagnosi, alla sempre più crescente sovradiagnosi, agli incidentalomi, all’abbassamento dei valori di normalità, alle vaccinazioni pediatriche, centinaia di milioni di persone ogni anno diventano malate pur essendo oggettivamente sane. E le industrie del farmaco piangono lacrime di coccodrillo…
Tutto rigorosamente gratuito e a norma di legge. I vaccini infatti non li paghiamo direttamente, ma li paghiamo indirettamente in due modi: con le tasse che poi vanno al Sistema Sanitario Nazionale (e da questo alle industrie, ecco perché il sistema sta deflagrando), e con le malattie provocate (cause iatrogene, effetti collaterali).
Un prezzo salatissimo perché di mezzo c’è la salute dei bambini.
Se volete sapere realmente quali sono i rischi gravissimi dei vaccini - propaganda disinformativa di Regime a parte - andatelo a chiedere a tutti quei genitori che hanno avuto un figlio danneggiato. Andate a chiederlo ai genitori di quei bambini sanissimi, vitali e gioiosi il giorno prima dei vaccini, e che dal giorno dopo non sono più stati gli stessi.
Per questi "sfortunati" casi chi si deve ringraziare? Il Ministero della salute, i medici vaccinatori delle ASL, i siti provaccini

Vaccinazioni di massa

I medici americani registrano ogni anno migliaia di reazioni serie ai vaccini, incluse centinaia di morti e di menomazioni permanenti. Le popolazioni completamente vaccinate sono state investite da epidemie, e i ricercatori attribuiscono dozzine di condizioni neurologiche e immunologiche croniche ai programmi di immunizzazione di massa.
Vi sono centinaia di studi medici pubblicati che documentano il fallimento dei vaccini e le reazioni avverse, e dozzine di libri scritti da medici, ricercatori e scienziati indipendenti che rivelano serie lacune nella teoria e pratica dell'immunizzazione.
Mito n°1: "..i vaccini sono completamente innocui..?"Il VERS (sistema che riporta gli effetti avversi ai vaccini) dell' FDA (Food and Drug Administration) riceve annualmente 11.000 rapporti su serie reazioni avverse ai vaccini, di cui l'1% rappresenta le morti causate dalle reazioni al vaccino. La maggior parte delle morti sono ascrivibili al vaccino della pertosse. Studi internazionali hanno dimostrato che la vaccinazione è causa della SIDS (sindrome di morte infantile improvvisa).
Mito n°2: "..i vaccini sono molto efficaci..?"La letteratura medica possiede un numero sorprendente di ricerche che documentano il fallimento del vaccino. Epidemie di morbillo, orecchioni, vaiolo, polio si sono manifestate in popolazioni vaccinate. Nel 1989 il CDC (Center for Diesease Control and Prevention) riportò:.."nelle scuole con un livello di vaccinazioni superiore al 98% si sono avute epidemie  (morbillo)  fra i bambini di età prescolare.."  "..l'apparente paradosso è che, quando il tasso di immunizzazione al morbillo aumenta a livelli alti in una popolazione, il morbillo diventa una malattie di persone immunizzate..".
Mito n°3: "..i vaccini sono la ragione principale del basso tasso di malattie..?"Secondo l'Associazione Britannica per il Progresso della Scienza, le malattie infantili diminuirono del 90% fra il 1850 ed il 1940, parallelamente al miglioramento delle pratiche sanitarie ed igieniche, ben prima che fossero introdotti i programmi di vaccinazione obbligatoria. A sottolineare questa conclusione è stato un recente rapporto dell' OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità), il quale trovò che la malattia e i tassi di mortalità nei paesi del terzo mondo non hanno un legame diretto con le procedure di immunizzazione o il trattamento medico, ma sono strettamente collegate con gli standard igienici ed alimentari.
Mito n°4: "..la vaccinazione si basa su fondate teorie e pratica dell'immunizzazione..?"L'evidenza clinica sta nella loro capacità di stimolare la produzione di anticorpi. Quello che non è chiaro è se tale produzione produca immunità.  Per esempio i bambini anemici di agammaglobine sono incapaci di produrre anticorpi, tuttavia guariscono dalla malattie infettive quasi con la stessa velocità degli altri bambini. L'immunità naturale è un fenomeno complesso che coinvolge molti organi e sistemi.
Mito n°5: "..le malattie infantili sono pericolose..?"La maggior parte delle malattie infettive dell'infanzia hanno poche serie conseguenze al giorno d'oggi.  Persino le statistiche conservatrici del CDC sulla pertosse durante il 1992/1994 indicano un tasso di guarigione del 98.8%. Nella maggior parte delle volte, la malattie produce immunità per tutta la vita, mentre l'immunità del vaccino è solo temporanea.
Mito n°6: "..mio figlio non ha avuto reazioni, quindi non vi è nulla di cui preoccuparsi..?"Gli effetti negativi documentati del vaccino includono disturbi immunologici e neurologici cronici, quali autismo, iperattività, scarsità di attenzione, dislessia, allergie, cancro. I componenti del vaccino includono noti cancerogeni quali thimersol, il fosfato di alluminio e la formaldeide. Il dilemma è che gli elementi virali presenti nel vaccino possono perdurare e mutare nel corpo umano per anni, con conseguenze imprevedibili.
Mito n°7: "..esiste solo la vaccinazione..?"Storicamente l'omeopatia si è rivelata più efficace della medicina ortodossa, nel trattare e prevenire le malattie. Si è riscontrato che i rimedi omeopatici sono più efficaci quando vengono assunti durante i periodi di incremento del rischio, poiché non contengono sostanze tossiche, non danno effetti collaterali.

"Qualunque sia il vostro pensiero riguardo alle vaccinazioni, prendete una decisione informata: perché ne avete tutto il diritto. La responsabilità è molto elevata, soprattutto pensando che state giocando con la vita dei vostri figli. Non prendete una decisione basandovi su questo resoconto, ma cercate da voi."

Articolo tratto da: NEXUS NEW TIME Edizione italiana n°15


Poliomielite:Il vaccino della poliomielite è indicato con orgoglio da ogni governo come la prova definitiva che la vaccinazione di massa funziona. Il governo statunitense fa notare che durante gli anni peggiori della polio, in America si verificarono 20000 - 30000 casi, rispetto ai 20-30 all'anno al giorno d'oggi. Tuttavia il dott. Bernard Greenberg, capo del Dipartimento di Biostatistica presso l'Università della Carolina del Nord, Scuola di Sanità Pubblica, continua ad affermare che i casi di polio aumentarono del 50% tra il 1957 e il 1958 e dell' 80% al 1959, dopo l'introduzione dell'immunizzazione di massa. In cinque stati - New England, Massachusetts, Connecticut, New Hampshire, Rhode Island e Vermont - i casi di polio più o meno raddoppiarono nel 1954 e nel 1955 dopo l'introduzione del vaccino per la poliomielite.
Malattie come la polio operano in modo ciclico. La grande epidemia di polio si verificò nel anni 1910, negli anni 1930 e negli anni 1950; poi i casi diminuirono  grandemente fino a raggiungere quasi lo zero.
Nei veri casi di polio, il virus vive nell'intestino, creando quella che ordinariamente è un'infezione innocua. Il virus morto, originariamente sviluppato da Joan Salk, viene iniettato sotto la pelle e si dà per scontato che viaggi attraverso il flusso sanguigno per creare anticorpi che lo "bloccheranno" prima che raggiunga il sistema nervoso. Tuttavia, l'iniezione del virus della polio morto, non dà "un'immunità intestinale", cioè non fa crescere gli anticorpi nell'intestino. Questo significa che, anche se non si contrarrà la polio paralizzante, il virus selvaggio continuerà a vivere nell'intestino e teoricamente potrà essere trasmesso a qualcun altro. Il vaccino originale di Salk richiedeva tre o più richiami ogni cinque anni. Quando venne somministrato per la prima volta, venne considerato un successo enorme, finché negli anni '60 la percentuale di vittime di poliomielite salì. Il vaccino vivo orale (OVP), venne sviluppato da Sabin, e praticamente rimpiazzò il vaccino di Salk negli anni '60, perché non solo conferiva, o così sembrava, un'immunità per tutta la vita a chi lo riceveva, ma gli impediva di divenire portatore del virus selvaggio.
Gli scienziati ora si rendono conto che ci sono poche prove che il vaccino vivo permetta il raggiungimento effettivo di questa immunità tipo "porta di servizio" tra le persone vaccinate. Questa è stata la conclusione di uno studio scientifico condotto da un gruppo di ricercatori dopo un'epidemia di polio a Taiwan, dove il 98% dei bambini era stato immunizzato. Ci sono moltissime prove che il vaccino per la polio sia fallimentare. Molto delle epidemie dei nostri giorni si verificano più tra le persone immunizzate che tra quelle non immunizzate.
Con il virus della polio vivo, il problema principale è che questa versione "attenuata" o indebolita del virus contenuta nel vaccino può alterarsi geneticamente negli intestini, trasformandosi in una forma virulenta e provocando una poliomielite paralizzante in chi la riceve o in coloro con i quali vieni a contatto.

Tetano Difterite e Pertosse:L'incidenza e il numero delle morti per difterite iniziarono a diminuire molto tempo prima che il vaccino venisse introdotto, come accade per il tetano, in particolare grazie all'attenzione prestata all'igiene delle ferite.  Il grande declino delle morti per pertosse (circa l'80%) si verificò prima dell'introduzione del vaccino. 
Vaccino della Pertosse:
E' riconosciuto come il più pericoloso. Di tutte le reazioni avverse alle vaccinazioni che vengono ora riportate dal Sistema Americano di Registrazione di Eventi Avversi ai Vaccini, la stragrande maggioranza sono dovuti al vaccino DPT. Incredibile ma vero, la sicurezza del vaccino contro la pertosse non è mai stata provata prima che questo venisse iniettato a milioni di neonati. Essenzialmente il vaccino come lo conosciamo oggi non è differente dal primo lotto creato nel 1912. A quel tempo due batteriologi francesi fecero crescere il batterio della pertosse in grandi contenitori, lo uccisero con il calore, conservando questo brodo con la formaldeide e proseguendo iniettandolo a centinaia di bambini. A differenza di molti vaccini che vengono detossificati e purificati, il vaccino della pertosse contiene ancora la "cellula completa" del batterio della pertosse. Questo significa che contiene ancora endotossine e sostanze come pareti cellulari molto tossiche, che provocano febbre, interferenze con la crescita e morte negli animali di laboratorio. Per non parlare poi dell'aggiunta di un "adiuvante" un sale metallico (spesso un composto dell'alluminio) usato per aumentare l'effetto del vaccino, più un conservante (un derivato del mercurio). Questi ingredienti vengono usati a dispetto del fatto che la formaldeide sia cancerogena e che l'alluminio e il mercurio siano altamente tossici per gli esseri umani. 

Vaccino anti-Epatite B:L'OMS (l'Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda che il vaccino per l'epatite B (HB) venga incluso nel programma di vaccinazione per neonati o bambini in tutto il mondo. In Italia il vaccino è obbligatorio. Quello di cui nessuno parla è come è stato creato il vecchio vaccino. Nessuna produzione di vaccini è simpatica (per esempio la produzione del vaccino della pertosse utilizza il muco di bambini infetti, quella del tifo usa gli escrementi delle vittime e la rosolia viene coltivata in feti abortiti), ma questa è una delle poche che derivano direttamente dal sangue umano, in particolare, i prodotti del sangue di persone omosessuali cha avevano contratto l'epatite. Il vaccino è stato rimpiazzato negli anni'90 da una versione ottenuta tramite l'ingegneria genetica o versione a "DNA ricombinante", che viene coltivata in cellule di funghi unicellulari. Comunque i primi vaccini derivati dal plasma non sono mai stati ritirati dal mercato. Perciò fino a poco tempo fa, chiunque si fosse vaccinato per l'epatite avrebbe potuto ricevere un vaccino derivato da sangue umano.
In un rapporto della Nuova Zelanda si parla dopo una immunizzazione di massa di eventi avversi quali: letargia e malessere, diarrea, asma, svenimenti, artrite, pallore, calo della pressione.

Tratto da Ciò che i dottori non dicono: la verità sui pericoli della medicina moderna di Lynne McTaggart edizioni Macro

Il vaccino per il morbillo collegato ad autismo:
I dottori britannici hanno scoperto che la vaccinazione MMR (morbillo, rosolia ed orecchioni) potrebbero innescare l'autismo. Lo studio, condotto presso il Royal Free Hospital, ad Hampstead, Londra nord, ha anche scoperto una connessione tra vaccino e infiammazione intestinale. Ha mostrato che di 12 bambini che erano stati in precedenza diagnosticati normali, tutti hanno sviluppato una malattia intestinale e nove hanno sviluppato l'autismo. Secondo i medici coinvolti nello studio, otto dei bambini hanno sviluppato cambiamenti nella salute e nel comportamento entro sei giorni dalla vaccinazione. In uno studio di un altro gruppo di bambini, 46 su 48 hanno sofferto di problemi intestinali e comportamentali entro sei giorni dalla vaccinazione.
Fonte: Herald Sun, Melbourne, 28 Febbraio 1998; Weekly Telegraph, Londra, 4-10 Marzo 1998

Un ricercatore italiano, Antonio Procopio dell'Università di Chieti, insieme a due studiosi americani del NIH (National Institutes of Health), Michele Carbone ed Harvey Pass, hanno scoperto all'interno dei tumori (mesotelioma) un virus che ha tutti i connotati dello SV40 (agente infettivo dei macachi) e che non è presente nei tessuti circostanti.
Il vaccino contro la Polio, si prepara con cellule di scimmia, da cui il virus SV40 era passato nei preparati distribuiti in tutto il mondo dagli anni '50 fino al 1985.

Panorama e l'Espresso del 10/06/94
 
Da settembre l'antipolio sarà usata sempre meno, perché sarà applicato il nuovo calendario vaccinale che prevede la somministrazione di sei vaccini con un'unica iniezione. Nell'esavalente, oltre alle quattro vaccinazioni obbligatorie contro polio, difterite, tetano ed epatite B, vi sono l'antiemofilo e l'antipertosse.
"Un'unica iniezione -commenta Il Corriere della Sera del 18 luglio scorso- e andrà in soffitta anche il classico antipolio orale Sabin, più protettivo ma più suscettibile a reazioni drammatiche (un caso di paralisi su 750mila)". Intanto la nuova malattia da debellare sarebbe la varicella, responsabile di aver colpito nell'ultimo anno il 50% della popolazione infantile. Tra circa un anno e mezzo, apprendiamo sempre dal Corriere, si arriverà alla messa a punto del vaccino quadrivalente antimorbillo-antiparotite-antirosolia-antivaricella. Risulta comunque che le vaccinazioni non sono particolarmente gradite dagli italiani, visto che nonostante le pressioni e le manipolazioni dell'informazione medica, meno del 60% dei bambini vengono sottoposti alle vaccinazioni raccomandate (non obbligatorie).
Tratto da COMILVA www.comilva.org 
 
Un decreto del Ministero della Sanità del 15 luglio 2000 (D.M. 15 giugno 2000) prevede l'eliminazione del mercurio nei vaccini, ma tale obbligo entrerà in vigore solo tra sei anni, nel 2007. Lo stesso decreto ha prescritto nuove modalità di compilazione degli stampati e dei foglietti illustrativi dei medicinali contenenti  mercurio, nei quali vi dovrà essere l'avvertenza di possibili reazioni allergiche e di sensibilizzazione. La presenza del mercurio nei vaccini era poco nota all'opinione pubblica, ma una ricerca negli USA nel 1999 ha accertato che la quantità di questo elemento utilizzato come conservante nei vaccini superava di gran lunga i limiti di sicurezza. Sempre negli USA era stato riscontrato un aumento dei casi di autismo collegato all'assunzione di mercurio nell'organismo. Di qui la decisione di vietare la produzione di tali vaccini, con la possibilità, però, di vendere le scorte fino a esaurimento. Dopo tali notizie allarmanti sono stati presentati alcuni esposti alla Magistratura da parte di alcuni cittadini ed associazioni e, quindi sono state avviate le indagini per accertare eventuali responsabilità penali. I vaccini antidifterico ed antitetanico contengono circa 25 mcg di mercurio, il vaccino antiepatite B per uso pediatrico ne contiene 12,5 mcg, quindi sommando abbiamo 37,5 mcg di mercurio somministrati assieme, in dose settantacinque colte superiore al livello di sicurezza consigliato dall'O.M.S. (0,5 microgrammi). Nei foglietti illustrativi delle fiale, il mercurio si nasconde sotto il nome di vari composti: thiomersal, etilmercurio, mercuriotiolato, sodiomertiolato (Libero 16/03/2001 e del Corriere della Sera 18/06/2001)   Tratto da COMILVA www.comilva.org 
 
 
Crescono i casi di meningite da pneumococco in Italia, ma stranamente ciò avviene nel Nord, dove si vaccina di più. Risultano infatti 309 casi denunciati nel 1999 contro i 109 del 1994, principalmente bambini fra i 13 e i 18 mesi (24 Ore-Sanità 3-9 luglio 2001). L'allarme (udite, udite!) viene lanciato dal Moige, un'associazione di genitori. L'incidenza della malattia nel Nord è di 7.4 per milioni di abitanti, nel Centro di 5.8 e nel Sud di 2 per milione (in Molise nessun caso registrato). Poiché il tasso di mortalità per questa malattia sfiora il 60% è da escludere che tali notevoli differenze d'incidenza sulla popolazione infantile siano imputabili alla mancata  segnalazione dei pediatri del Sud e del Centro, come ci vorrebbero far credere. Inoltre sembra poco probabile che quei pediatri vogliano correre il rischio di non denunciare una malattia con decorso spesso mortale. Tratto da COMILVA www.comilva.org 
 
La protezione farmacologica propinataci contro la morte in culla? Ma è proprio questa stessa protezione farmacologica, con i vaccini dati in giovanissima età, che sembra causare la moria dei nostri bambini!
Citiamo dal libro della Dottoressa Viera Scheibner:
Uno studio condotto negli USA su settanta casi di morte in culla selezionati a caso ha evidenziato che ben il 66% dei bambini deceduti aveva ricevuto il vaccino DTP (difteria, tetania, pertosse) poco tempo prima della morte: 6,5% entro le 12 ore, 13% entro 24 ore, 26% entro 3 giorni, 37% entro una settimana, 61% entro due settimane e 70% entro 3 settimane. E' stato anche scoperto che i casi di morte in culla dei bambini non vaccinati si concentravano nel periodo invernale, le morti dei bambini vaccinati succedevano durante tutto l'arco dell'anno, ma comunque sempre nel periodo subito dopo la vaccinazione.
Le registrazioni del respiro dei neonati prima e dopo le vaccinazioni hanno mostrato un respiro normale nei sei giorni precedenti, ed un respiro a tratti difficoltoso durante i 12 giorni seguenti. I periodi di respiro difficoltoso coincidevano con l'incidenza delle morti in culla a seguito della vaccinazione in 41 dei casi. Questa correlazione fu oggetto di uno studio separato.
Quando in Giappone, nel 1974, è stata innalzata l'età minima per ricevere la vaccinazione DTP a due anni, la morte in culla a seguito delle vaccinazioni è praticamente scomparsa ed il Giappone ha avuto, da quel periodo in poi, la mortalità infantile più bassa al mondo.
Forse sarebbe il caso di valutare queste statistiche e di trarre le dovute conseguenze anche in Italia, invece di proporre, come fa il nostro ministro dalla sanità, sempre nuove forme di "protezione farmacologica". Oppure dobbiamo pensare che il nostro sistema sanitario, incluso lo stesso ministero, siano sotto l'influenza di una lobby farmaceutica così potente da considerare qualche morte "roba da poco"?

Fonti ed altre informazioni sul tema:

Il libro di Viera Scheibner - "Vaccination - A medical Assault on the Immune System"

Le citazioni da noi riportate, a cura di:
ENVIRONMENT & HEALTH NEWS
www.environmenthealthzone.com Alte informazioni sulla dannosità della trivalente DTP: www.vaccinetwork.org/archivio/difterite/1999
www.comilva.org/documenti/nexus/n20.html
www.medicinaqualita.it/salute/sidsmorteculla.htm   

Si ringrazia La Leva di Archimede
 
Epatite B e vaccini Tratto da Vaccinazione obbligatoria antiepatite B, Maggio 2001 - Macro Edizioni
SENZA NESSUN VACCINO, IN ITALIA, L'EPATITE B
STAVA SCOMPARENDO NEGLI ANNI PRIMA DELLA VACCINAZIONE
L'Epatite B era diminuita del 90% in Italia prima della vaccinazione obbligatoria, introdotta dal 1/1/1992
(Fonte Istituto Superiore di Sanità - SEIEVA)
(De Lorenzo ha reso obbligatorio il vaccino; per questo ha incassato 600 milioni dalla casa farmaceutica che lo produce)

Che cos'è l'Epatite B:Si tratta di una malattia acuta con infezione sistemica, cioè diffusa, che interessa soprattutto il fegato, determinata da un virus. Vi sono vari tipi di virus in grado di determinare epatite e quello che ci interessa è quello di tipo B.
L'Epatite B ha una incubazione tra i 45 e i 180 giorni e possiamo avere quattro principali forme cliniche:
1) asintomatiche senza disturbi, diagnosticate occasionalmente (65-70%).
2) anitteriche, frequenti nei bambini piccoli, con malessere generale, stanchezza, nausea, vomito, anoressia, ma senza ittero (cute giallastra).
3) itteriche, cioè con ittero e con gli altri sintomi descritti.
4) atipiche (molto rare), caratterizzate da protratto stato di malattia o da decorso fulminante (dallo 0.1 all'1% dei casi).
Indipendentemente dalla gravità della forma, la presenza nel sangue dell'antigene virale persiste in genere per tre mesi; nel caso di persistenza oltre i sei mesi si parla di portatore cronico. Dei portatori cronici, la metà guarisce nell'arco dei successivi sei mesi; mentre l'altra metà resta tale per un periodo di tempo indefinito, anche per tutta la vita e nella stragrande maggioranza dei casi in modo asintomatico.
Tratto da: Decisiva Ricerca su inutilità e pericoli della vaccinazione obbligatoria antiepatite B
Cosa contiene il vaccino:I preparati vaccinali vengono sintetizzati in laboratorio modificando il virus dell'Epatite B.
Il vaccino antiepatite B a DNA ricombinante è un prodotto della manipolazione genetica del virus dell'Epatite B. Con cellule di lievito nel cui materiale genetico viene inserita una porzione del gene del virus dell'Epatite B; vengono poi trattate con formaldeide; adsorbite su idrossido di alluminio; conservate con un battericida a base di mercurio e acido salicilico (timerosal); addizionate di altre sostanze, come antibiotici, non dichiarate. (fonte: foglietti accompagnatori dei vaccini entiepatite B a DNA ricombinante Engerix B e Recombivax HB).
Tutti a scuola senza vaccinazione:Il Presidente della Repubblica il 26 gennaio 1999 ha firmato un decreto che regolamenta definitivamente la posizione dei bambini non vaccinati a scuola. il D.P.R. n.355 dice testualmente: "La mancata certificazione (delle vaccinazioni) non comporta il rifiuto di ammissione dell'alunno alla scuola dell'obbligo o agli esami".
Rischio di ammalarsi di Epatite B:Il rischio di ammalarsi di Epatite B in Italia, fin dal 1990 (quindi prima della vaccinazione obbligatoria) è assolutamente modesto: 5 casi ogni 100.000 abitanti. L'Epatite B è una malattia che si trasmette solo attraverso il sangue, per cui il rischio per un neonato o un bambino di ammalarsi è assolutamente insignificante. Fonte: Istituto Superiore di Sanità SEIEVA, Sistema Epidemiologico Integrato dell'Epatite Virale Acuta, Rapporto annuale 1991-1992-1993).
Il vaccino antiepatite causa la sclerosi a placche :Una sentenza del tribunale di Nanterre ha incolpato il vaccino antiepatite B come causa dell'insorgere della sclerosi multipla a placche in due donne. I giudici hanno quindi condannato l'azienda britannica SmithKline Beecham (SKB) che produce il vaccino Engerix B, con cui erano state "immunizzate" le donne, a pagare ad ognuna delle malate un indennizzo variante da 150 a 250 milioni di lire. Secondo i magistrati "un insieme di elementi permette di stabilire con sufficiente certezza che la vaccinazione con l'Engerix B è stato l'elemento scatenante dell'insorgere del male". (Il Corriere della Sera, 09/06/1998).
Anche gli operatori sanitari non si vaccinano: Il 19% degli operatori sanitari "categoria a rischio" del Nord Italia non si vaccinano. Al Sud la percentuale sale al 39% (L'Espresso 19/07/2001). Il Ministero della Sanità ha di che preoccuparsi, ma di fronte alle notizie sui danni che questa vaccinazione può procurare sembra che anche i suoi dipendenti preferiscono non rischiare. L'ultima di queste notizie è che in Francia il laboratorio farmaceutico britannico produttore di uno dei vaccini contro l'epatite B è stato ritenuto responsabile dell'insorgere della sclerosi a placche in due donne. L'industria è stata condannata a risarcire le pazienti e la Corte d'Appello di Versailles ha confermato l'esistenza di un legame causa-effetto fra il prodotto imputato e la grave malattia, se pur solo attraverso "presunzioni gravi, precise e concordanti". (COMILVA www.comilva.org )

Indirizzi utili: - Associazione Universo Bambino: viale O. Flacco 11, 70124 Bari - tel/fax 080/5042326
- Associazione vittime dei vaccini
: c/o Giorgio Tremante, via Danilo Preto 8, 37133 Verona - tel 045/8402290, e-mail: giorgiotremante@tin.it - CO.M.I.L.VA. (Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà di Vaccinazione) sez. Milano c/o R.d.B., via Ottavio Fabrizio Mossotti 1 - 20159 Milano - tel 02/683091- MIR (Dipartimento Salute e Ambiente) via Milano 65 - 25100 Brescia - tel 030/317474
- VACCINETWORK  (Movimento per la Libertà di vaccinazione) viale Gramsci 279 - 41100 Modena - tel 059/310797 Tratto da Vaccinazione obbligatoria antiepatite B  - maggio 2001 - Macro Edizioni
Bisogna sapere che un aspetto assolutamente certo e riscontrabile in tutte le vaccinazioni consiste nella soppressione post-vaccinale delle difese immunitarie, con un massimo di caduta dei livelli di linfociti 10 giorni dopo l'inoculazione.
Un vaccino diminuisce l'immunità mediata da linfociti del 50%, due vaccini insieme del 70%. Ormai sono una norma 3 vaccini nella stessa iniezione, il tutto ripetuto in tre dosi successive a distanza di qualche mese. I vaccini riducono il numero di globuli bianchi, la capacità fagocitante dei neutrofili polimorfonucleari, la vitalità dei linfociti, la segmentazione dei neutrofili (Robin, 1997)
"Il vaccino attenuato del morbillo produce soppressione immunitaria che contribuisce ad un aumento di suscettibilità ad altre infezioni. Recentemente vaccini antimorbillo ad elevato titolo sono stati correlati a mortalità a lungo termine dei soggetti vaccinati" (Auwaeter, 1996)
Nel 1989 fu creato un tipo di vaccino per il morbillo altamente concentrato e quindi potenzialmente immunizzante più a lungo o meglio. Raccomandato dalla OMS, fu sperimentato da 1500 bambini di un quartiere di Los Angeles che su bambini del Messico, Haiti ed Africa. Fu rivelato che i bambini iniettati con tale prodotto stavano morendo in gran numero. Le bambine africane, cui nell'esperimento fu somministrata una dose doppia rispetto a quella dei bambini, avevano una mortalità significativamente maggiore di quella dei bambini. Nel 1992 l'OMS ritirò tale vaccino dal mercato.
Il super-vaccino creato per il morbillo nel 1989 risultò causare una super-soppressione (da 6 mesi a 3 anni) del sistema immunitario. 
Lorenzo Acerra (Federazione del COMILVA)
 
Il meccanismo delle encefaliti virali è noto e sono noti casi di autismo prodotti da encefaliti virali. Il passaggio dell'attacco del virus latente (vaccinale) all'autismo è meno ovvio e più articolato. Infatti c'è una progressione asintomatica, clinicamente invisibile, se si eccettuano inizialmente, reazioni post-vacciniche quali febbri, pianti prolungati con strilli acuti, alterazione del ritmo del sonno, etc.
La vaccinazione non fa altro che realizzare proprio quello che tutto il corpo e il sistema immunitario cercano di evitare o prevenire quando in contatto con un virus: ovvero l'iniezione immette il virus direttamente nel sangue, senza che siano state attivate le difese locali e fagocitarie, offrendogli accesso libero ed indisturbato verso alcuni target più delicati e questa volta vulnerabili (neurologico, endocrino, etc).
Zecca e collaboratori (1998) segnalano che i livelli di anticorpi a rosolia e morbillo in bambini diagnosticati autistici erano del 300% superiori a quelli normali. Questi livelli elevati di anticorpi possono essere interpretati come un'attivazione cronica del sistema immunitario contro un' infezione subclinica.
Ricercatori del Royal Free Hospital di Londra (Wakefield, 1998 e 2000) hanno dimostrato, mediante ileocolonscopia, la presenza nell'intestino del virus latente del morbillo nel 100% dei bambini la cui regressione autistica aveva avuto inizio con reazioni avverse alle vaccinazioni.
Un altro gruppo di ricerca, quello irlandese del prof. John O'Leary, ha confermato la presenza del virus del morbillo dello stesso ceppo del vaccino nell'intestino di 24 bambini autistici su 25.
Sembra che il bambino autistico non riesca a liberarsi della presenza di tale virus vaccinale nell'organismo. Il prof. Kawashima, dell'Università di Tokio, ha trovato il virus del morbillo (del ceppo vaccinale) nel sangue di bambini che hanno avuto una regressione autistica a seguito delle vaccinazioni.
Virus di ceppi vaccinali dunque sono una presenza costante (anche a distanza di anni dalla vaccinazione)  in bambini autistici ma non in bambini di controllo sani.
Con il test rapido del sangue denominato "Polymerase Chain Reaction" (PCR test), cioè test sulla catena di reazione della polimerase, è possibile rilevare la presenza subclinica nell'organismo del virus dello stesso ceppo vaccinale.
Lorenzo Acerra (Federazione del COMILVA)

Jim Carrey e la delirante politica dei vaccini

Vaccinazioni: perché sono un pericolo
Dottor Mercola (www.mercola.com) - Traduzione di Cristina Bassi www.thelivingspirits.net

Avviso importante. Si consigliano caldamente i genitori di documentarsi sugli effetti (e l’utilità) del vaccino che il Ministero della "Sanità" ci sta proponendo, prima di permettere che il delicato sistema nervoso dei loro bambini (e quello degli adulti in generale) sia violato dai forti inquinanti presenti nel vaccino stesso.

Perchè le vaccinazioni sono un pericolo per il corpo?
Si presume che una vaccinazione ci aiuti a costruire immunità nel nostro sistema nei confronti di organismi potenzialmente dannosi che causano malessere e malattia. Tuttavia il nostro sistema immunitario è già programmato per ciò, in risposta ad organismi che invadono il corpo.
La maggior parte degli organismi che generano malattie entra nel corpo attraverso le mucose del naso, della bocca, del sistema polmonare o del tratto digestivo.
Queste membrane mucose hanno un loro sistema immunitario, chiamato IgA (1).
Questo è un sistema di protezione diverso da quello attivato quando il vaccino viene iniettato nel corpo.
Il sistema IgA è la prima linea di difesa del corpo.
La sua funzione è combattere gli organismi invadenti nei loro punti d’ingresso, riducendo o addirittura eliminando il bisogno di attivare il sistema immunitario del corpo.
Quando s’inietta un vaccino nel corpo e, soprattutto, quando questo lo si combina ad un immuno-adiuvante come lo squalene (2, vedi sotto), il sistema immunitario IgA viene bypassato e il nostro sistema immunitario va su di giri in risposta alla vaccinazione.

Gli ingredienti
I maggiori ingredienti in un vaccino sono i virus morti e quelli vivi che sono stati attenuati (cioè, indeboliti e resi meno nocivi).
I vaccini contro l’influenza contengono anche un numero di tossine chimiche, incluso: il glicole etilenico (antigelo), la formaldeide,il fenolo (acido carbolico) e antibiotici come neomicina e streptomicina.
In aggiunta ai virus e ad altri additivi, molti vaccini contengono anche immuno-adiuvanti come l’alluminio e lo squalene.
L’immuno-adiuvante aggiunto al vaccino ha lo scopo d’aumentare la risposta immunitaria alla vaccinazione. Gli adiuvanti fanno si che il sistema immunitario iperreagisca alla introduzione dell’organismo contro il quale si è stati vaccinati.
Questi adiuvanti si suppone che facciano il lavoro più velocemente (ma certamente non in modo innocuo). Gli adiuvanti riducono la dose del vaccino quindi, tanto meno sarà il vaccino richiesto per ogni individuo, tanto più dosi individuali saranno disponibili per le campagne di vaccinazione di massa.
Nei vaccini contro la febbre suina ci saranno immuno-adiuvanti?
Il governo USA ha contratti con molte case farmaceutiche per sviluppare e produrre vaccini contro la febbre suina. Almeno due di queste aziende, la Novartis e la GlaxoSmithKline, stanno usando un adiuvante nei loro vaccini H1N1.

Cosa fa l’adiuvante squalene ai topi
Adiuvanti di vaccini su base oleosa come lo squalene, a lungo raggio temporale non hanno dimostrato di produrre risposte immunitarie utili, cioè concentrate e ininterrotte (4).
Inoltre, una ricerca del 2000 pubblicata nell’American Journal of Pathology ha dimostrato che una singola iniezione dell'adiuvante squalene sui topi, ha attivato “una infiammazione cronica, mediata immunologicamente sull’articolazione”, altresi nota come artrite reumatoide (5)

Cosa fa lo squalene agli esseri umani
Il nostro sistema immunitario riconosce lo squalene come una molecola d’olio appartenente al corpo. Essa si trova in tutto il sistema nervoso e nel cervello. Infatti, si può consumare squalene in olio d’oliva. Il sistema immunitario non solo la riconosce, ma si avvale anche delle sue proprietà antiossidanti.
La differenza tra “squalene buono” e “squalene cattivo” dipende dal metodo attraverso il quale essa entra nel corpo.
L’iniezione è una via d’ingresso anormale, che incita il sistema immunitario ad attaccare tutto lo squalene nel corpo, non solo quello contenuto nell'adiuvante.
Il sistema immunitario, quindi, tenterà di distruggere la molecola ovunque la trovi, inclusi i luoghi dove è vitale per la salute del sistema nervoso (6)
I veterani della Guerra del Golfo che hanno contratto la sindrome che porta questo nome (Gulf War Syndrome:GWS) ricevettero vaccini all’antrace che contenevano squalene (7)
L’MF59 (l'adiuvante allo squalene della Novartis, ora usato nel vaccino contro la febbre suina) fu un ingrediente NON approvato nei vaccini sperimentali all’antrace e da allora è stato collegato alle malattie devastanti e autoimmuni di cui soffrono molti veterani del Golfo (8).
Il ministero della Difesa (USA ndt) fece di tutto per negare che lo squalene fosse veramente un inquinante nel vaccino all’antrace somministrato al personale militare nella guerra nel Golfo Persico – schierato o meno.
Tuttavia, la FDA (Food and Drug Administration, ndt) scoprì la presenza di squalene in certi lotti di prodotto AVIP (= programma di vaccinazione per l’immunizzazione all’antrace). .

Una ricerca condotta al Tulane Medical School e pubblicata nel numero di febbraio 2000 di Experimental Molecular Pathology, include queste statistiche allarmanti:
“ …la maggioranza sostanziale (95%) dei pazienti che svilupparono la Sindrome della Guerra del Golfo (Gulf War Syndome - GWS) aveva anticorpi verso lo squalene. Tutti (100%) i pazienti GWS immunizzati per il servizio “Tempesta nel Deserto” anche non impiegati sul campo di battaglia, ebbero gli stessi segni e sintomi di quelli che lo furono, ovvero anticorpi allo squalene (9).

Secondo la dr Viera Scheibner, in precedenza eminente ricercatore scientifico per il governo australiano:
“…questo adiuvante [lo squalene] contribuì alle reazioni a cascata chiamate "Gulf War Syndrome," (sindrome della Guerra del Golfo) documentate nei soldati coinvolti nella Guerra del Golfo.

I sintomi da loro sviluppati includevano: artrite, fibromialgia, adenopatia, irritazioni cutanee fotosensitive, fatica cronica, emicranie croniche, perdita abnorme di peli, lesioni cutanee non guaribili, ulcere da afte, vertigini, debolezza, perdita di memoria, attacchi epilettici, cambi di umore, problemi neuropsichiatrici, effetti antitiroidei, anemia, alto tasso di sedimentazione degli eritrociti, lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, fenomeno di Raynaud, sindrome di Sjorgren, diarrea cronica ecc.” (10)

La scienza è latitante
Non esiste al presente una scienza medica che possa garantirci la sicurezza dei vaccini.
La scienza e i promotori di vaccini non conoscono le loro conseguenze a lungo termine sulla nostra salute e su quella dei nostri figli. Studi su pazienti controllati sono durati mediamente solo due settimane.
Eppure, malattie autoimmuni come quelle viste nella sindrome del Golfo spesso necessitano di anni prima di venire diagnosticate, causa la vaghezza dei sintomi iniziali. Lamentele circa emicranie, fatica e dolori cronici sono sempre sintomi di malattie e disturbi seri.
(…)

Traduzione di Cristina Bassi - www.thelivingspirits.net

Fonte dell’articolo:
http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2009/08/04/Squalene-The-Swine-Flu-Vaccines-Dirty-Little-Secret-Exposed.aspx

Related Links:
Adverse Effects Of Adjuvants In Vaccines
Mercury In Vaccines Was Replaced With Something Even MORE Toxic
Study Suggests Link Between Vaccines, Gulf War Illnesses



(1) Ig è l’abbreviazione di immunoglobulina.
Dette anche anticorpi, le immunoglobuline sono proteine presenti nel sangue. Ne esistono cinque tipi (IgA, IgD, IgE, IgG e IgM) Le IgA sono gli anticorpi particolarmente presenti nelle secrezioni (saliva, lacrime, muchi, ecc.). In quanto tali costituiscono una barriera che le mucose oppongono ad un agente infettivo che vuole introdursi nel nostro organismo.
(2) Lo squalene è anche implicato nella debilitazione della sindrome del Guerra del Golfo ( Gulf War Syndrome and squalene ).
(3) Meryl Nass, M.D., July 3, 2009 http://anthraxvaccine.blogspot.com/2009/07/h1n1-vaccines-with-novel-adjuvants.html
(4) Rense.com, Vaccines, Autism, and Gulf War Syndrome, August 15, 2005.
(5) The American Journal of Pathology, the Endogenous Adjuvant Squalene Can Induce a Chronic T-Cell-Mediated Arthritis in Rats, 2000.
(6) Vaccination Liberation, Adjuvant Index Page http://www.vaclib.org/basic/adjuvants.htm
(7) Autoimmune Technologies, News Release: SQUALENE FOUND IN ANTHRAX VACCINE, http://www.autoimmune.com/SqualeneInVaccine.html
(8) http://www.autoimmune.com/GWSGen.html
(9) ScienceDirect.com, Experimental and Molecular Pathology, Volume 68, Issue 1, February 2000, Pages 55-64 http://www.sciencedirect.com/
(10) Adverse Effects of Adjuvants in Vaccines, by Viera Scheibner, Ph.D., 2000. http://www.whale.to/vaccine/adjuvants.html

Da: http://www.thelivingspirits.net/php/articolo.php?lingua=ita&id_articolo=177&id_categoria=14&id_sottocategoria=63


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L'islam conquisterà l'Europa - discorso di Gheddafi

lunedì 2 gennaio 2017

Papa Francesco invoca la pace nel mondo

1° settembre, Papa Francesco invoca la pace nel mondo

Domenica 1° settembre, Angelus di Papa Francesco in Piazza San Pietro

Cari fratelli e sorelle,
buongiorno!

Quest’oggi, cari fratelli e sorelle, vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità, con angoscia crescente: è il grido della pace! E’ il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato.

Vivo con particolare sofferenza e preoccupazione le tante situazioni di conflitto che ci sono in questa nostra terra, ma, in questi giorni, il mio cuore è profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano.

Rivolgo un forte Appello per la pace, un Appello che nasce dall’intimo di me stesso! Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l’uso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti bambini non potranno vedere la luce del futuro! Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche! Vi dico che ho ancora fisse nella mente e nel cuore le terribili immagini dei giorni scorsi! C’è un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire! Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!

Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all’altro come ad un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione. Con altrettanta forza esorto anche la Comunità Internazionale a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell’intera popolazione siriana.

Non sia risparmiato alcuno sforzo per garantire assistenza umanitaria a chi è colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei Paesi vicini. Agli operatori umanitari, impegnati ad alleviare le sofferenze della popolazione, sia assicurata la possibilità di prestare il necessario aiuto.

Che cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo? Come diceva Papa Giovanni: a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza nella giustizia e nell’amore (cfr Lett. enc. Pacem in terris [11 aprile 1963]: AAS 55 [1963], 301-302).

Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà! E’ un forte e pressante invito che rivolgo all’intera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e sorelle che non credono: la pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità.

Ripeto a voce alta: non è la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo; questa è l’unica strada per la pace.

Il grido della pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall’anelito di pace.

Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà.

Il 7 settembre in Piazza San Pietro - qui - dalle ore 19.00 alle ore 24.00, ci riuniremo in preghiera e in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per l’amata Nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo. L’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace! Chiedo a tutte le Chiese particolari che, oltre a vivere questo giorno di digiuno, organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione.

A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell’amore. Lei è madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli! Aiutaci, Maria, a superare questo difficile momento e ad impegnarci a costruire ogni giorno e in ogni ambiente un’autentica cultura dell’incontro e della pace.

[Recita dell’Angelus]

Maria, Regina della Pace, prega per noi! Maria, Regina della Pace, prega per noi!

Dopo l’Angelus

Cari fratelli e sorelle,

ieri a Bucarest è stato proclamato beato Vladimir Ghika, sacerdote diocesano, nato a Istanbul e morto martire a Bucarest nel 1954. Domani, invece, a Messina, avrà luogo la beatificazione di Antonio Franco, Prelato Ordinario di Santa Lucia del Mela, vissuto tra i secoli XVI e XVII. Rendiamo grazie a Dio per questi esemplari testimoni del Vangelo!

Oggi, in Italia, ricorre la Giornata per la custodia del creato, promossa dalla Conferenza Episcopale. E’ molto bello il tema di quest’anno: “La famiglia educa alla custodia del creato”.

Attraverso Maria, il Signore ci fa sentire la sua tenerezza! Ci uniamo oggi a tutti i fedeli di Siracusa nella ricorrenza del 60° anniversario delle lacrime della Madonna.

Saluto con affetto tutti i romani e i pellegrini presenti, in particolare i giovani di tanti Paesi del mondo: impegnatevi, impegnatevi a conoscervi, a confrontarvi, a fare progetti insieme! Questo costruisce un futuro di pace!

Saluto le famiglie dell’Azione Cattolica di Mellaredo e Rivale; le Suore di San Giuseppe dell’Apparizione; la “Pia Società San Gaetano” di Thiene.

Saluto i fedeli della Valle di Scalve, di Reschigliano, Albano Sant’Alessandro, Caerano di San Marco, Padova e Marradi; il gruppo ACLI di Tolmezzo; l’Associazione Nazionale Carabinieri di Pontedera; il coro di Taviano, i ragazzi di Zelarino, Zevio, Gandino e Matera.

E oggi ce ne andiamo con questo desiderio di pregare per la pace. Vi aspetto il prossimo sabato alle 19!

A tutti auguro buona domenica e buon pranzo. Arrivederci! 



Sapevate che il Vaticano è il produttore di armi più grande del mondo? 




Sapevate che il Vaticano è il produttore di armi più grande del mondo? Notizia vera o bufala?

Questa è una notizia che gira da tempo su Facebook.
Forse pochi sanno che la FABBRICA D’ARMI PIETRO BERETTA ( tra le più grandi industrie di armi al mondo) S.p.A. è controllata dal gruppo Beretta Holding SpA e il maggior azionista del gruppo Beretta Holding SpA dopo Ugo Gussalli Beretta, è lo IOR (L’Istituto per le Opere di Religione [comunemente conosciuto come Banca Vaticana]) è un istituto privato, creato nel 1942 da papa Pio XII e con sede nella Città del Vaticano.
Che cos’è lo IOR?
Lo IOR comunemente conosciuto come ” Banca Vaticana”, è un istituto pontificio di diritto privato, creato nel 1942. In molti sostengono che sia la Banca centrale della Santa Sede quando, in realtà, è solo la terza in ordine di capitali contenuti. Il compito di sede centrale ( Banca) spetta invece all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica che ha la mansione di gestire lo sterminato patrimonio immobiliare e artistico che la  Chiesa Cattolica possiede.
Tornando allo IOR, il suo direttore generale riporta direttamente ad un consiglio di amministrazione composto da Cardinali che a loro volta rispondono al Papa.
Lo IOR è stato più volte coinvolto in scandali, finanziari e non, fra i quali spiccano “l’affare della sindone” e il crac del banco Ambrosiano.
Secondo quanto stabilisce il suo statuto, ha lo scopo di:


“provvedere alla custodia e all’amministrazione dei beni mobili e immobili trasferiti o affidati allo IOR medesimo da persone fisiche o giuridiche e destinati a opere di religione e carità. L’Istituto pertanto accetta beni con la destinazione, almeno parziale e futura, di cui al precedente comma. L’Istituto può accettare depositi di beni da parte di Enti e persone della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.”
Si stima che il suo capitale sia di 7 miliardi di euro circa ma le cifre sono chiaramente manipolate.
Se pensiamo che solo lo IOR possiede questo capitale, se sommiamo a questo i capitali degli altri Istituti la CHIESA CATTOLICA arriverebbe a circa 10 trilioni di Dollari, una cifra pazzesca! Allora una prima domanda sorge spontanea: Perchè pagare alla chiesa l’8×1000? I suoi capitali non basterebbero già a porre rimedio a tante questioni attuali? Non riporterebbe forse la “casa di Dio” per le strade del mondo?
Non è tutto, si stima che circa il 60% del patrimonio italiano farebbe capo al Vaticano, dunque il colosso economico più importante del nostro tempo in Italia è gestito attualmente da Papa Bergoglio, un abile manager di affari.
Conclusa questa breve sintesi sulle cifre che girano intorno alla Santa Sede concentriamoci adesso sul vero grande scandalo degli ultimi decenni: La Chiesa Sarebbe il secondo azionista della FABBRICA D’ARMI PIETRO BERETTA ( Tra le industrie di armi più grandi al mondo) .