venerdì 24 febbraio 2017

Un'accozzaglia di cialtroni governa Settimo




Ha ragione Bersani quanto spiega che la scissione è già stata consumata. Ma non tra il Pd e qualche parte della sua classe dirigente, quanto tra questo partito nato nel 2007 e i suoi elettori e iscritti. Il crollo delle tessere lo dice chiaramente. Quelle del 2016 – mancano ancora dati ufficiali ma queste erano le tendenze di qualche settimana fa – erano circa il 10% in meno dell’anno precedente. Nel 2015 il Pd si era fermato a 385.320 iscritti. Un dato drammatico, uno smottamento tremendo per una forza politica che voleva essere popolare e di massa.

Una scissione sulla carta potremmo dire in quanto nelle Regioni o nei Comuni non ci pensano minimamente a scindersi veramente, prendiamo il caso del Comune di Settimo Torinese, ove le ventate di cambiamento (si fa per dire) sarebbero arrivate anche nella nostra città, quattro assessori si sarebbero schierati con la corrente di Rossi, tre altri assessori con la corrente d'alema (tra questi risalta l'assessore Pace), più 3-4 consiglieri schierati con la minoranza, adesso che la scissione di Rossi e D'alema-Bersani è un dato di fatto costororo si dovrebbero dimettere dalla maggioranza e dal loro incarico per coerenza e onestà intellettuale, così facendo la giunta Settimese non avrebbe più la maggioranza e si dovrebbe andare a nuove elezioni. Secondo voi costoro che hanno un buon lavoro, che in più percepiscono uno stipendio da assessori pensano veramente di dimettersi attaccati alla poltrona come sono? Non ci pensano minimamente, faranno la solita sceneggiata, useranno la solita retorica ma resteranno al loro posto, diranno che non si dimettono per senso di responsabilità; già peccato che quando cittadini sottopongono o chiedono il loro aiuto o intervento per cose serie ma anche di importanza sociale, non prendono in considerazione,oppure come già accaduto si rimangino quanto detto il giorno prima. In breve prima cade questa giunta e meglio sarà per tutti, in tanti l'hanno capito da tempo, vedi infatti la fuga degli iscritti.

La fuga degli iscritti è costante ma, nel 2013, la ditta di Bersani poteva vantare comunque 539.354 iscritti. Crollati nel 2014, nella scintillante era Renzi-Lotti-Boschi-Franceschini a 380 mila. Le cronache raccontano di un Pd paralizzato in intere regioni, quali Sicilia e Calabria. In Sardegna si sono dimenticati di eleggere da molti mesi il segretario regionale dopo la spenta parentesi di Renato Soru (l’aedo della comunità di destino). In Emilia Romagna le adesioni nel 2015 non avevano superato le 37 mila (nel Pci, per dire e senza fare paragoni impossibili, erano mezzo milione), nella città di Torino mille, novemila a Milano. A Roma partito commissariato con quasi tutti i circoli sprangati e gli iscritti in picchiata.

Ecco perché di fronte a una sequela ininterrotta di sconfitte nate dopo l’ubriacatura del 41% alle Europee, temere una scissione nel Pd è come non vedere la realtà. I tre anni di turborenzismo sono edificati su un cumulo di macerie: le sconfitte nelle amministrative e nelle regionali avevano preparato il tracollo referendario, una sollevazione popolare di dimensioni imponenti. Sconfitte non analizzate né affrontate adeguatamente per fare tesoro degli errori. Ma invece costruite sapientemente in tre anni, originate dal vizio d’origine della manovra di palazzo per far fuori un presidente del Consiglio del Pd, dopo il via libera di Napolitano.

Mettendo in fila le scelte di Renzi nei tre anni di governo si trova la soluzione (e c’è da restare allibiti anche per la docile acquiescenza dimostrata dall’informazione, dai cosiddetti corpi intermedi e dagli intellettuali abbacinati dal mito assai funesto della giovinezza e della celerità a-democratica). Anzitutto il disastro che si chiama jobs act. Non è propagandistico affermare che si tratta della peggior legge dal dopoguerra, una riscrittura della legislazione sul lavoro imponente ma con un unico obbiettivo: precarizzarlo, renderlo flessibile al punto da rendere impossibili le tutele, impoverirlo dei diritti fondamentali, intimidendo i lavoratori. Gli ammortizzatori sociali, considerati un lusso scandinavo, sono quasi spariti.

Oltre a questo anche la pervicacia nell’attacco ai contratti collettivi nazionali, all’aggressione – fino all’irrisione – delle forze sindacali spesso cloroformizzate o rinchiuse nei ridotti di aziende e territori (per fare contratti più o meno vantaggiosi dove si torna alle gabbie salariali), alle politiche di corto respiro come i bonus a sotto-categorie o a coriandoli di esse che hanno lasciato una voragine nei conti e non hanno determinato crescita e sviluppo. La cosiddetta buona scuola ha determinato uno strappo profondo. Ritenere l’istruzione una merce, aziendalizzarla, imbrogliare le carte sulle graduatorie e la precarietà, criminalizzare gli insegnanti e lasciare l’istruzione pubblica come orpello è stata una prova di forza disastrosa. A questo si deve aggiungere – lo ammettono anche alcuni ministri – le leggi che agevolano le devastazione del territorio con l’incredibile Sblocca Italia, sbocco naturale per un partito che ha rafforzato oltre ogni remora morale i suoi rapporti con l’imprenditoria in particolare con quel capitalismo di relazione o straccione.

Infine, l’azzardo di voler distruggere una parte della Costituzione. Sono trascorsi alcuni mesi e non si sono sentite dalle parti del Nazzareno analisi profonde. Renzi e i suoi ammettono – e ci mancherebbe altro – la sconfitta. Ma la ritengono frutto di un mero difetto di comunicazione. Non hanno compreso quei gruppi dirigenti quanto era ed è profondo il disagio del paese, quanto inadeguata sia stata l’azione del governo basata su un ottimismo di maniera e su raffiche di annunci. Oltre ad aver sottovalutato il legame che lega l’Italia alla sua Costituzione.

Il Pd non esiste più. Esiste il Pd di Renzi – sono parole del trio Speranza-Rossi-Emiliano – diventato un partito personale, un partito del capo: fuori all’alveo della tradizione della sinistra italiana, intossicato da corruzione e arroganza, incapace di parlare al Paese profondo, pericoloso per la sua pulsione autoritaria. Nei territori il partito, ridotto ai minimi termini come forza organizzata, è un grumo avvelenato di correnti dirette da capi bastone.

A questo punto bisogna avere l’onestà di riconoscere che la fusione tra Ds e Margherita è stata un errore. Un gravissimo e colpevole azzardo. Un salvataggio reciproco di partiti declinanti e che, solo in parte, detenevano le chiavi di antiche tradizioni. Ora il Pd è in mano a una generazione assai spregiudicata di democristiani spuri e di post cattolici democratici: Renzi, Boschi, Guerini, Bonifazi, Delrio, Rosato, Franceschini, Zanda. Nomi di peso e tutti di estrazione Dc. Gli ex comunisti (che sono tali, precisiamo) sono stati messi ai margini, massacrati con la finta rottamazione, irrisi come orpelli novecenteschi (meglio Bisaglia e Rumor di Berlinguer?) e collocati ad abbellire qualche comodino come ad esempio Fassino. La tradizione comunista è stata cancellata, annullata, osteggiata.

Alla base della fusione veltronian-prodiana c’era inoltre un’idea sbagliata: mettere in soffitta il conflitto tra capitale e lavoro. Che non significa non vedere i cambiamenti del lavoro e come si sia scomposto ma come lo scontro degli interessi sia sempre presente anche nel XXI secolo. E si tratta di interessi che non coincidono spesso. Tra Landini e Marchionne bisogna decidersi da che parte stare. Per questo motivo il partito ha smarrito il suo ruolo, la sua funzione di rappresentanza.

Politiche di centrosinistra difficilmente distinguibili da quelle di centrodestra, prone alla finanza e a un’Europa che non è certamente amica, hanno alimentato il cosiddetto populismo. Scelte del lavoro sbagliate, gestione immigrazione opaca, diritti dei cittadini e dei consumatori messi da parte, ambiente non protetto. Burocrazia, ottusità e miopia europea hanno alimentato i nuovi fascismi ma anche fatto aprire gli occhi su quanto anche l’Euro fosse un grande, gigantesco imbroglio. Un partito e un’intera generazione politica che hanno legato il loro e il nostro destino a una moneta unica, che devasta gli interessi nazionali e di conseguenza i popoli, ha il respiro corto.

Fa dunque sorridere l’intervista di Veltroni al Corriere di qualche giorno fa. Lui afferma che la scissione è un incubo. Non affronta però i nodi del declino e rilancia la sua ottusa vocazione maggioritaria. Dice che la sinistra deve affrontare la sfida del mondo nuovo. Ha ragione, ma non deve farlo con gli strumenti della destra. Il Pd, per sua natura, non può essere la casa di chi ha storie di sinistra o progressiste o cerca qualcosa di nuovo. Il Pd è il vecchio, il notabilato, l’imprenditoria furba. Prenderne atto è urgente.


DOCUMENTARIO SHOCK SULL'ALIMENTAZIONE


giovedì 23 febbraio 2017

Ecco come ci otturano la ghiandola pineale per evitare che l’uomo si evolva nella vita

Ecco come ci otturano la ghiandola pineale per evitare che l’uomo si evolva nella vita


C’è un piano, accuratamente nascosto, che cerca di tenere le persone sul filo del rasoio determinando la mancanza di evoluzione spirituale, poiché se gli uomini si evolvessero non sarebbe più possibile usare qualcosa che egli possiede, per cui se l’ascensione fosse alla portata di tutti, verrebbe a mancare la materia prima al piano. Quindi, la cosa migliore, è tenere le persone bloccate con carestie, malattie, burocrazia, problemi economici, guerre, criminalità: sono tutti diversivi e distrazioni in modo che l’uomo, impegnato nel risolvere le necessità materiali, NON ABBIA TEMPO PER EVOLVERSI verso il riconoscimento della sua natura spirituale.
Probabilmente il piano di controllo risale alla notte dei tempi, alla Torre di Babele e anche prima e le forze in gioco sono così grandi e inimmaginabili e hanno riversato, periodicamente, ondate di paura sull’umanità. Oggi l’unico modo per farcela è l’ascensione personale; il mondo non potrà mai evolversi a livello planetario: chi davvero muove i fili del mondo questo non lo permetterà mai. E’ da notare che da quando i metodi di comunicazione si sono evoluti e sono stati resi disponibili a tutti (internet in testa), si è ottenuto un inevitabile fluire di conoscenza e qualcosa poteva far ben sperare in un processo evolutivo. Ma. guarda caso. contemporaneamente all’era della tech sono state ” scoperte” altre pericolose malattie (ADIS, Ebola), alcuni studi sono stati accuratamente censurati, sono nate nuove fonti alternative di informazione devianti e pericolose (channelling, siti web, false organizzazioni di aiuto ecc..), nuove droghe vengono immesse sul mercato, prodotti alcolici a base di frutta vengono pubblicizzati per abbindolare i giovani e alla fine siamo sempre allo stesso punto, forse anche peggio. A OGNI PASSO IN AVANTI CHE FA’ L’UMANITA’, NASCONO CORRENTI CHE IN QUALCHE MODO LA RIPORTANO INDIETRO. Una delle più grandi fonti di soppressione si espresse nel medio evo, periodo in cui un oppressivo potere religioso provocò un enorme blocco delle coscienze di cui, ancora oggi, ne portiamo segni indelebili. Il mondo vive da sempre nella paura. La paura è necessaria per bloccare la crescita; lo abbiamo visto nel comportamento della cellula e dell’organismo (attacco-fuga) : se sei nella paura non puoi crescere, è impossibile.
La paura e l’ignoranza alimentano la trappola, la verità rendere liberi.



 
 
 
 

Volete nascondere la testa sotto la sabbia ?

Miele senza miele, confettura di fragole senza fragole, gamberetti gonfiati, té verde bio impregnato di pesticidi, prodotti tipici locali made in Cina.. dalle spezie in polvere mescolate ad escrementi di ratto, al prosciutto per il sandwich passando per il minestrone, vige un solo credo nelle aziende produttrici: minimizzare i costi e aumentare i profitti.

Tutto questo viene spiegato nel dettaglio nel libro di recentissima pubblicazione intitolato “Siete pazzi a mangiarlo!” Edizioni Piemme. L’autore è Christophe Brusset che ha lavorato per 20 anni nell’industria agroalimentare come dirigente di alto livello di importanti aziende del settore. Il libro è proprio la confessione-denuncia di un insider delle multinazionali del cibo, che cerca di fornire anche un decalogo per sopravvivere all’orrore dei prodotti del supermercato!

Siete pazzi a mangiarlo! è l’immediata constatazione di una truffa mondiale ai danni del consumatore. Punto e basta. Non ci sono spiegazioni ideologiche o filosofiche che possano giustificare come i dirigenti delle aziende agro-alimentari vogliono comprare a prezzi sempre più bassi diventando disposti a far finire dentro al cibo venduto cacche di topo, segatura, pesticidi, coloranti per vernici, solventi, antibiotici, ormoni che stimolano l’appetito e anche ad allungare le date di scadenza e usare imballaggi altamente tossici.

Un vasetto di miele su due in commercio è di origine straniera, il più delle volte cinese, e spesso non ha visto neppure un’ape. Additivi e sostanze chimiche che non compaiono, legalmente, tra gli ingredienti. Alimenti conservati in confezioni di cartone o plastica riciclati altamente nocivi. Date di scadenza allungate ad arte. Cibi che contengono diserbanti, coloranti nocivi, sporcizie varie, a volte perfino escrementi. Sughi e prodotti con carne di manzo che però all’origine era cavallo.

Nel libro viene spiegato ad esempio anche che della semplice contraffazione dell’origano, letteralmente sostituito in percentuali sempre maggiori dal sommacco, delle spezie in polvere mescolate ad escrementi di ratto, dei formaggi preparati mescolando acqua, latte in polvere, polifosfati, citrato di sodio e acido citrico tanto da affermare che “i consumatori medi non hanno mai avuto la fortuna di gustare un vero formaggio”! I salumi vengono gonfiati con polifosfati così da diventare più pesanti per poi essere immersi in un bagno di additivi finché non si crea un pastone che viene colato in stampi di dieci metri tagliato poi finemente per finire in tavola come Cordon Bleu.

L’autore mostra chiaramente come i controlli delle autorità sono scarsi e inefficaci e che gli scandali che mostrano nei giornali sulle partite confiscate di OGM, prodotti inquinati da pesticidi e quant’altro non sono altro che la punta di un iceberg in cui spesso sono le autorità politiche stesse a chiudere un occhio per non disturbare i padroni del cibo venduto nei supermercati.

Per chi segue Dionidream sa da tempo quanta denuncia abbiamo fatto su questi argomenti. E’ divertente come alcuni anni fa questi argomenti suscitavano le risa dell’italiano medio convinto di mangiare gli stessi prodotti che ha mangiato i suoi avi, mentre oggi questa risa è diventata amarezza per il fatto che le statistiche sul cancro stanno diventando 1 persona su 2 come ha detto Veronesi. I cibi non hanno più il sapore di una volta e ormai mangiare bene è diventato un lusso dato che le vendite dei prodotti di qualità non possono reggere la competizione degli ultra-sconti e dei prodotti da discount.

La stessa cosa vale anche per frutta e verdura che oggi hanno l’80% in meno di vitamine e minerali e non sorprende dunque che oggi siamo costretti a consumare integratori ed estratti concentrati di frutta e verdura.

Circa due anni fa in un articolo intitolato Ecco chi controlla e produce il cibo dei supermercati dicevamo: “Sono dieci i signori che controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Queste multinazionali gestiscono 500 marchi che entrano nelle nostre case quotidianamente. Così pasta, biscotti e caffè diventano globali, anche in Italia. E le grandi questioni, come l’uso di oli e grassi nei prodotti, vengono decise a tavolino.”

Christophe Brusset è un ingegnere che ha lavorato per anni ai massimi livelli delle principali multinazionali del cibo, e ha deciso di svelare i meccanismi allucinanti dell’industria alimentare, dopo esserne stato testimone e complice. Svela i lunghi viaggi delle materie prime da una frontiera all’altra, racconta quali procedure e trucchi si nascondono dietro i prodotti che troviamo sugli scaffali, e ci fa capire che per mantenere le super-offerte che tutti rincorriamo, i grandi supermercati costringono i produttori ad abbassare enormemente la qualità.

Nell’introduzione dichiara:

Per queste società, il cibo non ha nulla di nobile: si tratta unicamente di un business, di un mezzo per fare soldi, sempre più soldi. 
Sono stati anni difficili, perché la mia visione idealizzata del cibo mal si accordava con la realtà che vivevo. Mi sarebbe piaciuto acquistare i migliori ingredienti, e che la mia Azienda realizzasse prodotti di cui andar fieri, prodotti che potessi consumare io stesso con golosità o far mangiare ai miei figli con totale fiducia. Mi sarebbe piaciuto nutrire il mondo con pietanze industriali, certo, ma preparate a partire da ricette sane, da formule nutrizionali equilibrate. Eravamo ben lontani dal farlo, sia a parole che nei fatti, ma dovevo pur mantenere la famiglia…
Sapete mangiare? Vi siete già interrogati sul posto che il cibo occupa nella vostra vita? Su cosa è buono? Su cosa significa “mangiare sano”? È importante? Lo è per noi? Per i nostri figli? Sono tutte domande fondamentali che pochi tra noi si pongono seriamente e di cui ancora meno persone conoscono le vere risposte.
Noi siamo ciò che mangiamo, nel vero senso della parola. Gli alimenti sono nientemeno che i materiali di costruzione del nostro corpo. E converrete con me che, affinché una costruzione duri cent’anni, bisogna scegliere i materiali migliori. E ammetterete anche voi che difficilmente si potrà avere un corpo da atleta mangiando solo hamburger e patatine fritte con bibite gasate.

mercoledì 22 febbraio 2017

Rino Gaetano - Ti Ti Ti Ti ....


Rino Gaetano - Spendi Spandi Effendi (Per tutti gli Italioti)


RINO GAETANO-FABBRICANDO CASE (A tutti i politici e i corruttori)


Rino Gaetano - Capofortuna (Per belusconi e renzino )


Rino Gaetano - Nun te reggae piu' già a quel tempo, pensa oggi.


Aida-Rino Gaetano


Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu


CONTRO IL FESTIVAL DI YULIN, IN PRIMA LINEA L'ON. BRAMBILLA


lunedì 20 febbraio 2017

David Icke sull'elezione di Trump


Putin stupisce tutti

Putin stupisce tutti affermando che la classe dirigente mondiale e’ di razza rettiliana



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Putin ha affermato di non essere uno di “loro” , essi hanno paura di lui e hanno tentato di arruolarlo nel loro “Attico culto Babilonese”.
Le onde d’urto riverbrano tutto intorno al Cremlino oggi mentre si diffonde notizia riguardo una riunione straordinaria invocata da Vladimir Putin nella giornata di ieri in cui, secondo le fonti, il presidente russo ha detto che “il 95% della classe dirigente del mondo non sono nemmeno umani”, ma che sono “ibridi a sangue freddo” e che sono “membri di un antico culto “.
Putin ha appena esposto l’élite politica e finanziaria del mondo come una razza a sangue freddo di rettili umani ibridi? Ha davvero fatto un simile passo?
Parlando a un forum a porte chiuse per le più alte sfere del governo e del personale nella sua città di San Pietroburgo, Putin ha risposto alle domande riguardo al leak dei Panama Papers sottolineando che era una mossa prevista ed era noto chi ne fossero gli autori: il governo degli Stati Uniti, le agenzie di spionaggio, e dell’OCCRP di George Soros.
Putin ha sbattuto il pugno sul tavolo esclamando, “George Soros, drago sornione, questa è guerra”, secondo fonti vicine al presidente, Putin ha poi promesso ulteriori sanzioni nei confronti della Open Society di Soros.
Interrogato da un collaboratore senior su ciò che egli intendesse per “drago” (una parola inusuale in russo), Putin sospirò pesantemente e, fissando col suo caratteristico sguardo pesante il gruppo li riunito, ha spiegato che non tutto è ciò che sembra per quanto riguarda il modo in cui il mondo e’ governato.
Pur resistendo ai gentili tentativi dei suoi piu’ stretti collaboratori per tentare di fermarlo dall’addentrarsi ulteriormente nell’argomento, Putin ha detto che le prove erano ovunque, e che aveva personalmente profonda conoscenza dei loro rapporti. Ha detto che non era uno di loro, ma che hanno paura di lui e hanno cercato di attirarlo nel loro “antico culto babilonese.”
“Le prove, sia antiche che moderne, sono enormi” ha detto.
Putin ha detto che l’umanità è stata manipolata per diventare “inconscia”, attraverso l’utilizzo di programmazione da parte dei media e della politica, ne sono il perfetto esempio i recenti leak dei Panama Papers. La classe dirigente del mondo ha il controllo tirannico sul nostro cibo, acqua, e aria, e lavorano attivamente per imbecillire le masse.
Traduzione: raggioindaco

domenica 19 febbraio 2017

La verità sta venendo a galla e non è più possibile fermarla.

Oggi è pervenuta nei nostri uffici  la notizia shock relativa all'arrivo di minacce di morte verso il nostro autore Mauro Biglino.
Il mandante firmato FLCM ha fatto arrivare una lettera presso il  Centro Kundalini Yoga dove questa sera l'autore terrà una Conferenza sul suo nuovo libro "La Bibbia non è un libro sacro".
La lettera accompagnata da una pallottola richiede che vengano sospese tutte le conferenze dell'autore da qui in avanti altrimenti provvederanno loro a farlo tacere eliminando la sua persona, minaccia estesa anche al resto della sua famiglia.
Mauro Biglino nel suo lavoro porta alla luce le realtà che emergono dalla vera Traduzione letterale dell'Antico Testamento che differisce totalmente rispetto a ciò che da sempre la Teologia racconta, da anni tramite i suoi libri e le sue conferenze diffonde ciò che scaturisce dalla semplice lettura dell'Antico Testamento così come si manifesta senza filtri e manipolazioni, non si professa portatore di verità assolute, si limita a riportare quanto è stato scritto grazie alla sua conoscenza dell'ebraico antico, cosa che gli ha consentito di lavorare per diversi anni per conto delle Edizioni San Paolo proprio come traduttore.
Come mai si vogliono mettere a tacere tali rivelazioni? Si sta forse giungendo verso quella che è la realtà dei fatti,  piuttosto scomoda a chi cerca di manovrare le nostre menti e azioni?
Quello che è certo è che questo lavoro non terminerà, noi continueremo ad andare avanti e questa sera la conferenza ci sarà e con la presenza della Polizia in sala.
La verità sta venendo a galla e non è più possibile fermarla.
Uno Editori

Questa gente è quella che vuole credere in un dio, che dicono che dio è buono e che la religione è sinonimo di pace e amore (dimenticandosi tute le stragi e atrocità fatte dalle religioni), vogliono uccidere chi si permette di scoprire le verità, pensate se non fosse una religione di pace e amore.


sabato 18 febbraio 2017

Governare gli Italiani è inutile

Governare gli italiani non è impossibile, è utile

Quando nel 1932 il giornalista tedesco Emilio Ludwig, dopo sei mesi di permanenza in Italia per scrivere un libro sul nostro Paese e il popolo, andò ad intervistare Mussolini, gli chiese: “Ma deve essere ben difficile governare gente cosi’ individualista ed anarchica come gli italiani!”, Mussolini rispose: “Difficile?” Ma per nulla. E’ semplicemente inutile!“ ("Colloqui con Mussolini” di Emilio Ludwig - Milano - A. Mondadori - 1932).
 
La frase fu attribuita allo statista Giovanni Giolitti forse in virtù del discorso che tenne alla Camera dei Deputati il 4 febbraio 1901:
   “La ragione principale per cui si osteggiano le Camere del Lavoro è questa: che l'opera loro tende a far crescere i salari. Il tenere i salari bassi comprendo che sia un interesse degli industriali, ma che vantaggio ha lo Stato? Il governo quando interviene per tener bassi i salari commette un'ingiustizia, un errore economico e un errore politico. Commette un'ingiustizia perché manca al suo dovere di assoluta imparzialità tra i cittadini, prendendo parte alla lotta contro una classe. Commette un errore economico perché turba il funzionamento economico della legge della domanda e dell'offerta, la quale è la sola legittima regolatrice della misura delle retribuzioni come del prezzo di qualsiasi altra merce. Il Governo commette infine un errore politico perché rende nemiche dello stato quelle classi le quali costituiscono in realtà la maggioranza del Paese. Il moto ascendente delle classi popolari si accelera ogni giorno di più ed è un moto invincibile perché comune a tutti i Paesi civili e perché poggiato sul principio dell'uguaglianza fra gli uomini”.
   Che fa il paio con l'intervento parlamentare di L. Sciascia del 5 agosto 1979:
   “In realtà questo Paese è invece il più governabile che esista al mondo: le sue capacità di adattamento e di assuefazione, di pazienza e persino di rassegnazione sono inesauribili. Basta viaggiare in treno o in aereo, entrare in un ospedale, in un qualsiasi ufficio pubblico, avere insomma bisogno di qualcosa che abbia a che fare con il governo dello Stato, con la sua amministrazione, per accorgersi fino a che punto del peggio l'Italia sia governabile, e quanto invece siano ingovernabili coloro che nei governi lo reggono: ingovernabili e ingovernati non dico soltanto nel senso dell'efficienza; intendo soprattutto nel senso di un'idea del governare, di una vita morale del governare”.
   Quindi gli italiani non bisognano di una forma di governo ma di una sorta di classe clientelare politica che distribuisca favori. Ed in effetti è la forma mentis perfetta per creare habitat ideali per fenomeni umani come Berlusconi e la sua congrega o per un'opposizione senza nerbo e senza ideali come quella attuale. Se rivisitiamo i personaggi che si sono succeduti, dal 1992 ad oggi, nei vari Governi, a parte Berlusconi che, come detto, rappresenta un fenomeno a sé, ci ritroviamo a fasi alterne De Mita, Ciampi, Amato, D'Alema, per arrivare a colui che è stato definito “un loden pieno di niente”, mi riferisco, è ovvio, a Mario Monti, che tramite la piagnona Fornero ha varato la più laida delle riforme sulle pensioni oggi dichiarata incostituzionale. E dopo? Il Letta, nipote naturalmente, che tutto quello che riuscì a fare fu quello di dichiarare continuamente di non essere Babbo Natale, neppure di possedere la bacchetta magica e, sorpresa sorpresa, di non aver scritto in fronte “Jo Condor”.
Così siamo approdati alla guida scout Renzi Matteo saltato piè pari dalla bicicletta all'auto blu blindata corredata di scorta, che non ha minimamente toccato gli stipendi dei parlamentari, i più alti e scandalosi del Mondo, che si è circondato di elementi del calibro di un Angelino Alfano e Maurizio Lupi e una pletora di donne che sembrano i cloni delle Gelmini e Santanchè. L'uomo che dagli atteggiamenti paternalistici prima maniera è ultimamente passato ad una condotta supponente e autoritaria nel procedere a varare riforme inutili, se non dannose, a colpi di fiducia che perfino la sua opposizione interna alla fine approva per paura di finire “dietro la lavagna”. Un leader che continua a parlare di ripresa quando dal suo Jobs Act sono emersi 138 mila disoccupati in più.
   E come reagiscono gli italiani? Continuano a fare i conti con i sempre più miseri stipendi e le vergognose pensioni che percepiscono tanto, alla sera, dopo i brevi talk show ormai trasformati in conviviali salotti, si consolano con programmi del tipo “Chi l'ha visto”, “Quarto grado”, ecc. seguendo morbosamente i casi Elena Ceste, padre Graziano, Bossetti. Ci avete fatto caso? In giro non si sente parlare d'altro.
   Il problema vero, vorrei sbagliarmi, è che sembrerebbe interessare a pochissimi il fatto di essere governati da gente che non ha la minima idea del significato di Stato, politica, democrazia, solidarietà e neppure delle leggi di mercato che regolano i rapporti economici (a parte gli interessi personali e quelli dei loro parenti). Anche in questo caso, mi dispiace per i nostalgici, Mussolini si era sbagliato, per fortuna, altrimenti chissà, potrebbe essere che oggi ci potremmo ritrovare con Alessandra a Palazzo Chigi e noi a scrivere in una stamperia, chiaramente clandestina.
Mauro Giovanelli - Genova

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