Altro che americani. Lo scandalo lo abbiamo dato noi.
Dopo tutto quel che è successo, qualcuno dovrà spiegare alla Cia che la “gara dei rutti” è l’epilogo di un rituale cui tanti appassionati sportivi sfogano la delusione dopo aver visto in televisione la propria squadra del cuore perdere il derby in cui era data favorita. Qualcun altro sarà costretto a chiarire che la flatulenza, invece, non è endemica e affligge solo una parte della nostra popolazione, andando a colpire prevalentemente i telespettatori disgustati da palinsesti atti a sollecitare turbolenze intestinali.
Il disgustoso incipit era d’obbligo.
La notizia che le spie americane hanno violato la riservatezza dei più disparati contesti famigliari può essere esorcizzata solo immaginando gli agenti segreti alle prese con desolanti scenari degni della sigla di “Cinico TV” un tempo in onda a notte fonda su RaiTre. Registrazioni audio e video di ignari cittadini sono state illecitamente acquisite e in molti casi il risultato ha determinato un incredibile danno di immagine per le persone vittime di una simile scorrettezza. Quanti sono stati immortalati mentre – dinanzi al televisore ritenuto erroneamente muto testimone – davano luogo a radicali pulizie di Pasqua dei condotti nasali, introducendo le falangi nelle narici in una innocente operazione di esplorazione e recupero di detriti ingombranti la regolare respirazione?

Nessuno poteva sapere che il 16 giugno di tre anni orsono un gruppo di lavoro angloamericano stava revisionando le modalità di invisibile intrusione nelle nostre case. Revisionando, già, perché simili esperimenti erano in corso da tempo con esiti incoraggianti.
Uno dei tanti documenti che Wikileaks sta diffondendo riporta una serie di appunti tecnici redatti per il potenziamento di Weeping Angel, il micidiale malware capace di tramutare innocue “smart tv” in trappole infernali. Le annotazioni evidenziano la buona riuscita della modalità “Fake-Off”, che – andando a isolare il Led che segnala l’accensione o lo stand-by dell’apparato – poteva ingannare l’utente lasciandogli credere che il televisore fosse spento, mentre invece erano attivi i circuiti alimentati elettricamente e perfettamente in funzione sia la webcam sia il microfono incorporati nel televisore.Una delle preoccupazioni degli esperti – si legge – riguardava l’eventuale aggiornamento degli apparati domestici. Un “update” del firmware che anima la smart tv avrebbe potuto sterilizzare le modifiche apportate dal virus Weeping Angel alla versione originaria delle istruzioni funzionali di base.
Altro problema si sarebbe manifestato nella memorizzazione delle riprese video e delle registrazioni audio. La smart tv in modalità “Fake-Off” non garantisce il funzionamento dell’interfaccia WiFi e quindi quanto viene “catturato” nell’ambiente in cui è installato l’apparato non può essere inoltrato alla centrale di ascolto, ma deve essere stoccato provvisoriamente nella memoria interna del televisore per poi essere trasmesso all’effettiva riaccensione del televisore. Questa circostanza ha fatto osservare l’esigenza di comprimere il più possibile i file malandrini perché lo spazio a disposizione arriva a stento a 700 megabyte su uno spazio totale di circa 1,7 giga.Quando il vostro riparatore radio-tv è in ferie oppure è troppo impegnato per dar ascolto alle vostre sollecitazioni a rimediare ai malfunzionamenti della vostra smart tv Samsung serie 8000, non vi disperate. I tecnici della Cia e quelli del servizio segreto britannico MI5 sono pronti a darvi una mano per trovare un rimedio.
Probabilmente basta bussare sullo schermo e chiedere “c’è nessuno?” per poter ricevere immediatamente assistenza.

Smart tv e il pc vi spiano? Ecco come può accadere e come difendersi

Lunedì 23 Maggio 2016 di Andrea Andrei
Qualsiasi dispositivo connesso a Internet è potenzialmente hackerabile. Quando si legge di casi in cui qualcuno, ignaro, viene "spiato" dalla propria tv, com'è accaduto a una coppia britannica che si è ritrovata pubblicata su un sito pornografico, oppure in cui alcune foto personali vengono diffuse in Rete, è da questo presupposto che bisogna partire.

E il rischio diventa ancora maggiore quando quel dispositivo è dotato di una videocamera, come alcune smart tv o alcune console di gioco: la webcam può infatti essere attivata all'insaputa di chi vi è di fronte. In occasione dell'uscita di Xbox Kinect, la videocamera a riconoscimento facciale della console di Microsoft, furono molti a mettere in guardia gli utenti dal rischio di avere un "occhio" in salotto, pronto a spiare tutto ciò che succede. La stessa cosa è accaduta con la camera di Sony Playstation e con le smart tv. Per non parlare dei pc: addirittura l'Fbi ha ammesso di aver hackerato le webcam di parecchi computer a scopi di spionaggio.

Si tratta di una preoccupazione che non è affatto infondata: negli anni passati infatti alcuni sistemi si sono rivelati abbastanza semplici da violare. La casistica è assai vasta: si va dalla ragazza a cui un hacker ha inviato delle foto di lei che guardava un film al pc insieme al fidanzato, fino all'uomo che tramite la videocamera del suo portatile ha immortalato il ladro che glielo aveva sottratto, facendolo catturare.

Di solito le webcam inviano un segnale luminoso quando entrano in funzione, ma per chi sia un po' esperto è facile anche spegnere quella luce e registrare in tutta tranquillità. C'è da dire che oggi comunque i sistemi di smart tv e soprattutto le console di gioco sono particolarmente difficili da violare: basti pensare che pare che i terroristi dell'Isis utilizzino le chat della PlayStation per comunicare senza essere intercettati. Senza contare che, a parte casi sporadici, non si ha notizia che questo sistema sia utilizzato in larga scala. Ad esempio, non si conoscono casi di ladri d'appartamento che abbiano hackerato una smart tv prima di compiere un furto. Insomma, se avete in casa una tv con la videocamera o una Xbox con Kinect non è di certo automatico che veniate spiati. Ma la prudenza, in questi casi, non è mai troppa. E per proteggersi, la soluzione più semplice può essere anche quella più efficace: basta coprire l'obiettivo della camera per evitare "ospiti indesiderati". Inoltre, un dispositivo per "spiare" deve essere acceso. È vero, un hacker può riuscire anche ad accendere un pc a distanza, ma in quel caso, quando ci si allontana, basta chiudere lo sportello del laptop o orientare la web cam verso il muro.

Ad oggi esistono varie "barriere" che i produttori di hi-tech mettono sui propri prodotti per evitare questi spiacevoli casi: password, pin, riconoscimenti facciali o delle impronte digitali. Ma è chiaro che, se si ha intenzione di tenere per sé una foto, un video o un documento, il metodo migliore è di conservarlo in un dispositivo che non sia connesso, come una chiavetta usb o un cd. E soprattutto, non salvarlo mai nel "Cloud", lo spazio di archiviazione gratuito che Apple, Google, Microsoft e altri grandi marchi mettono a disposizione.Ultimo aggiornamento: 19:22© RIPRODUZIONE RISERVATA