lunedì 28 maggio 2018

Il PD, prima di andarsene, stanzia altri 51mln per COOP e ONG

Cacciamo Mattarella. Ha tradito Costituzione e 17 mln di italiani

Si consolida il progetto "Britannia" per l'Italia

Dal Britannia alle liquidazioniRinascita www.rinascita.info del 5 giugno 2006
L’allievo prediletto del fu, dello scomparso, professor Caffè, il Gran Timoniere del Sacco d’Italia, e cioè di quelle privatizzazioni e “liberalizzazioni” (sic) che hanno di fatto azzerato ogni partecipazione e vigilanza pubblica - e cioè di tutti noi - sulle aziende strategiche, fondamentali, nazionali (dall’energia alle telecomunicazioni, dai trasporti alle banche), mercoledì ha parlato.
Il “primo giorno” di Henry Paulson quale nuovo segretario al Tesoro Usa, è stato dunque anche il “primo giorno” dell’ex direttore generale del Tesoro italiano, del delfino di Ciampi.
A Washington l’amministratore delegato di Goldman & Sachs, a Roma il direttore generale della stessa banca d’affari nonché vicepresidente della Goldman & Sachs International.
A Washington Paulson va al timone del Tesoro - come dichiarato dal suo presidente, Bush - ''grazie a un'intima conoscenza dei mercati finanziari” e e cioè a dettare il ribasso del dollaro per bloccare ulteriormente le esportazioni dai Paesi dell’euro.
A Roma Draghi ha dettato, di pari passo, gli ultimi accorgimenti per sfasciare lo stato sociale: la rapina del tfr da investire in borsa sotto l’etichetta di “fondi pensione”, il completamento delle svendite di Stato, l’assenso preventivo - chiamato “indifferenza” - sulle fusioni tra istituti bancari e cento altre riforme finanziarie di struttura.
Buona scuola non mente. Non a caso il 2 giugno del 1992 proprio Draghi - assieme al governatore della Banca d’Inghilterra, ai vari rappresentanti delle banche d’affari ( la Goldman & Sachs, appunto) al ministro della Distruzione dell’Industria Pubblica Italiana Beniamino Andreatta, e al “mecenate” Georges Soros, partecipò ad una crociera sull’allora panfilo della Regina d’Inghilterra, il Britannia, al largo di Civitavecchia, per tessere la tela della svendita del settore italiano a partecipazione statale che tanta golosità calamitava tutt’intorno.
Non a caso, poco dopo, ci fu il “settembre nero” dell’economia italiana, determinato dalle speculazioni sulla lira del compagno di viaggio Georges Soros che, denunciate da Bettino Craxima non ostacolate dal duo Scalfari-Ciampi, portarono alla svalutazione della nostra valuta, alla sua fuoriuscita dal Sistema monetario europeo, e quindi al più grande buco annuale di bilancio italiano del dopoguerra (“sanato”, da una megastangata, da un megaprestito internazionale, con i relativi interessi moltiplicati che dunque tuttora pesano sul deficit pubblico nazionale).
Non a caso a fornire i dollari - la “materia prima” per svalutare la lira - fu la solita Goldman & Sachs.
Non a caso nel Consiglio di Goldman Sachs è stato presente anche Romano Prodi.
Non a caso Romano Prodi è stato lo sponsor ufficiale della laurea honoris causa (sic) elargita dall’Università di Bologna al “mecenate” Soros (tra l’altro condannato all’ergastolo in Malesia per aver replicato la speculazione monetaria anche in quel Paese).
Non a caso c’è ancora un “amico italiano” nella Goldman & Sachs, un “consulente”, sul quale fare riferimento in caso di necessità: l’esimio Mario Monti.
Non a caso Mario Draghi è tuttora “l’uomo forte” dell’euro (si legga la sua primissima dichiarazione d’intenti...), di un euro che deve restare “forte” sul dollaro (per bloccare le nostre esportazioni e facilitare quelle del padrone d’oltre Atlantico). Un “euro” che però non deve essere dei cittadini, delle Nazioni, ma della cupola angloamericana delle Banche centrali, la segreta Banca per i Regolamenti Internazionali
 

domenica 27 maggio 2018

Pier Giorgio Caria/Archivio - L'Incredibile Realtà di Marte

POPOLO UNICO – SIAMO DAVVERO PROPRIETA’ DELLO STATO? Scopriamo come tute...

Sovranità individuale in tribunale a Udine

Sovranità individuale

L'imposizione di Mattarella è incostituzionale. Savona Ministro

Il PD critica il contratto M5S per paura della GALERA

CARI TEDESCHI, SCROCCONI NOI ??? - GIANLUIGI PARAGONE

DI BATTISTA A SKY SU MATTARELLA "NIENTE VETI SU MINISTRI"

sabato 26 maggio 2018

David Icke Svela Il Mistero Degli Illuminati

Manipolazione Mentale attraverso abusi e traumi

La manipolazione mentale attraverso l’induzione di traumi e abusi reiterati: dal progetto Mk-Ultra alle sette segrete

La manipolazione mentale attraverso l’induzione di traumi e abusi reiterati: dal progetto Mk-Ultra alle sette segrete

Manipolazione Mentale attraverso abusi e traumi

Scriveva nel 1958 Aldous Huxley in Ritorno al mondo nuovo:
«Se la dottrina è impartita nel modo giusto e al momento giusto dell’esaurimento nervoso, essa penetra. In condizioni opportune si può convertire in pratica chiunque, a qualunque dottrina si voglia».
Tenete a mente questa frase. Oggi vi parlerò di uno degli argomenti più difficili da trattare per la ricerca alternativa: la manipolazione mentale attraverso l’induzione di traumi e abusi reiterati (violenze sessuali, percosse, shock indotti, deprivazione sensoriali, privazione di cibo, luce, sonno, somministrazione di droghe).
L’argomento è accuratamente evitato dai media mainstream come un tabù: chi ne parla viene liquidato come un visionario. Negli anni la tematica è tornata più volte alla ribalta, venendo sempre tacciata di essere l’emblema delle paranoie cospirazioniste.
Eppure essa ha una storia documentata sconcertante che coinvolge personaggi al di sopra di ogni sospetto. E forse per questo è così intrigante.

NXIVM: setta di Keith Rainere e dell'attrice Allison Mack

Avviene poi sporadicamente, che persino i media mainstream siano costretti a diffondere delle notizie quando queste riguardino scandali giudiziari che coinvolgono persone note allo star-system e sul cui sfondo emergano abusi sessuali e pedofilia.
Si parla di “sette” in modo improprio e del plagio che queste esercitano sui loro adepti per giustificare che se ne parli e per nascondere sotto al tappeto il fatto che queste tecniche siano state utilizzate anche e soprattutto dai governi, dai servizi segreti o dai militari.
Negli ultimi mesi ha destato clamore il culto NXIVM capeggiato da Keith Raniere (accusato di aver avuto anche rapporti sessuali con bambine di dodici anni) e dall’attriceAllison Mack nota per il ruolo di Chloe Sullivan nella  nota serie TV Smallville.
Mack, ora fuori su cauzione, è accusata  di essere la seconda in comando all’interno del movimento, e di essere stata lareclutatrice di giovani donne nel presunto programma sull’auto-miglioramento morale e psichico per le donne, che in realtà funzionava come una vera e propria setta sessuale per Raniere e altri. Chiamata “DOS”, un acronimo che starebbe per una frase latina che si traduce liberamente in italiano con “Signori delle donne schiave”, il gruppo funzionava con più livelli di schiave guidate dai relativi padroni. Le schiave dovevano reclutare a loro volta altre schiave che a loro volta dovevano servire chi si trovava al di sopra di esse nella gerarchia.
Le giovani reclutate venivano pertanto istruite a servire come schiave sessuali per i padroni designati (e come se non bastasse venivano persino marchiate a fuoco sulla carne).
Ora è impossibile non pensare al progetto Mk-Ultra e alla sua prosecuzione in Monarch.

Il progetto Mk-Ultra

Il progetto MK-Ultra parte proprio dal presupposto citato da Huxley, facendo cioè del “trauma” il suo punto di partenza. Ciò che segue è storicamente accertato e documentato e dovrebbe farci riflettere su quanto sappiamo realmente del potere “invisibile” che muove tutti noi come burattini.
Il progetto fu ordinato dal direttore della CIA, Allen Dulles, il 13 aprile 1953, al fine di contrastare gli studi russi, cinesi e coreani sul cosiddetto controllo mentale (mind control).
Questa tecnica avrebbe dovuto portare numerosi vantaggi, come ad esempio la creazione di assassini inconsapevoli o il controllo di leader stranieri scomodi. Il progetto sarebbe stato sovvenzionato da un totale di 25 milioni di dollari e ne furono coinvolte 80 istituzioni tra cui 44 università e 12 ospedali. Da quel che emerge dagli oltre 22 mila documentistatunitensi declassificati e riportati alla luce nel 1977, gli esperimenti prevedevano il ricorso ad abusi fisici e psichici, radiazioni, elettroshock, ipnosi, infine la somministrazione di sostanze psicotrope quali l’LSD.
Stando ai documenti recuperati (la maggior parte purtroppo fu distrutta), le cavie degli esperimenti erano dipendenti della CIA, personale militare, agenti governativi, prostitute, pazienti con disturbi mentali e persone comuni che si offrivano come volontari “a pagamento”; il tutto con lo scopo di verificare che tipo di reazione avessero queste persone sotto l’influsso di droghe e altre sostanze.
L’obiettivo ufficiale degli esperimenti era quello di preparare un’azione di difesa per gli agenti americani a un’eventuale azione analoga che avrebbero potuto subire da agenti russi durante la guerra fredda.

Il progetto Monarch: esiste?

Stando a numerosi ricercatori, questo genere di sperimentazioni non sarebbe però terminato nei “mitici” anni ‘70 ma si sarebbe raffinato e continuerebbe ancora oggi in segreto seguendo un protocollo specifico che avrebbe, secondo alcuni (pensiamo ad esempio a Estulin) trovato la propria sede ideale presso l’Istituto Tavistock, situato nell’omonima cittadina inglese, secondo altri nel progetto Monarch.
Su quest’ultimo aspetto, però, la ricostruzione storica risulta ancora frammentaria, mentre sull’Mk-Ultra i documenti ufficiali che vennero accidentalmente resi pubblici − sfuggiti per errore alla loro distruzione ordinata nel 1973 dall’allora direttore della CIA Richard Helms − si configurano come fonti pienamente attendibili; semmai non sono ancora chiari i traguardi raggiunti da coloro che lavorarono a questo progetto.
Le notizie che ci arrivano oltreoceano su NXIVM dovrebbero spingerci a ripensare quello che sapevamo sui progetti di controllo mentale e farci mettere in discussione i dubbi più che leciti che si avevano sul Monarch.
Altrettanto inquietanti i nomi di membri legati alle élite che stanno emergendo nelle ultime settimane. Maurizio Blondet ha giustamente sottolineato il ruolo che avrebbe avuto Sara e Clare Bronfman –  le due figlie di Edgar Bronfman, il padrone della Seagram Whisky, miliardario “canadese”, e presidente del Congresso Ebraico Mondiale – all’interno del movimento come finanziatrici occulte di Raniere.
Le due sorelle avrebbero infatti dato a Raniere una cifra astronomica che si aggira oltre i 150 milioni di dollari! Come se non bastasse, scrive Blondet, NXVIM avrebbe «"addestrato in pochi anni 3700 personalità”  del bel mondo, da sir Richard Branson (il fondatore del gruppo Virgin) alla Ana Cristina Fox, figlia dell’ex presidente del Messico, da Stephen Cooper, capo esecutivo della Enron alle sorelle Bronfman».
Questa è solo la punta dell’iceberg, ma basta per intuire come più si sale la piramide del potere e del successo, più si consumano a nostra insaputa crimini di inaudita violenza: induzione alla schiavitù, plagio, pedofilia e chissà cos’altro.

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di Enrica Perucchietti: laureata col massimo dei voti alla Facoltà di Lettere e Filosofia, vive e lavora a Torino come giornalista e scrittrice. È autrice di numerose pubblicazioni. Per Uno editori: "NWO - New World Order", "Utero in affitto" e "Le origini occulte della musica. VOL 1-2-3"

La manipolazione invisibile

Tra sorveglianza, propaganda e controllo tecnologico: una manipolazione invisibile ormai onnipresente

Tra sorveglianza, propaganda e controllo tecnologico: una manipolazione invisibile ormai onnipresente

La manipolazione invisibile 

«Un governo del terrore funziona nel complesso meno bene del governo che, con mezzi non violenti, manipola l’ambiente e i pensieri e i sentimenti dei singoli, uomini donne e bambini». Così scriveva Aldous Huxley in Ritorno al Mondo Nuovo, spiegando la differenza tra il modello di dittatura dolce che si esercita nelle società democratiche e quello sadico e violento che ritroviamo nelle dittature vere e proprie e il cui modello letterario è stato perfettamente riprodotto da George Orwell in 1984.
Sebbene la coscienza della maggior parte delle persone “rifugga” all’idea che un potere esterno possa avere un tale ascendente sulle proprie scelte da poterle condizionare, la scienza della manipolazione si è fatta con i decenni e con la attuale società di massa sempre più sofisticata e capillare.
Si tratta ovviamente di un potere che, a differenza di quello dei secoli passati, risulta efficace soprattutto se rimane “nell’ombra”. Non a caso Edward Bernays – considerato il fondatore delle Pubbliche Relazioni – parlava già nel lontano 1928 di un «potere invisibile che dirige veramente il paese [gli USA]» .

Sorveglianza, propaganda e controllo tecnologico

Quello che cambia nell’attuale società rispetto a quella immaginata ad esempio da Orwell, è che il controllo sociale, grazie da un lato alla sorveglianza tecnologica e dall’altro a tecniche di propaganda sempre più sofisticate, si è reso invisibile, permanente e capillare e investe tutti in quello che il sociologo Marshall McLuhan ha denominato il “villaggio globale”.
Oggi, grazie a una fitta rete di controllo  che avviene grazie al web, ogni individuo può spiare il prossimo arrivando persino a “segnalarlo” e a tradirlo schierandosi di fatto col potere invisibile (come nei regimi). Tutti controllano tutti e di fatto si mantiene l’ordine anche grazie all’omologazione dei cittadini che non si rendono conto di essere solo le pedine di uno schema di controllo più grande di loro. 

Opinion makers: manipolatori a pagamento

Normalmente si pensa che questo potere di manipolare le masse sia concentrato nelle mani della televisione, ma quest’immagine è giusta solo in parte: il primo passaggio della manipolazione di massa, infatti, avviene manipolando i manipolatori: ovvero “creando le élite” destinate a loro volta a diffondere un certo tipo di messaggio: artisti, scrittori, musicisti, star, opinion makers, studiosi e scienziati.
Alle volte questo processo è addirittura pagamento. E gli opinion makers diventano dei meri mercenari…
Che non si tratti di mera speculazione lo conferma un articolo pubblicato il 16 novembre scorso su «Il Sole 24 Ore» a firma di Nicola Borzi, che ha svelato la l’esistenza di molti conti bancari dei servizi segreti – l’Aisi in questo caso – dentro la Banca Popolare di Vicenza.
L’inchiesta svela anche l’obiettivo di questa liquidità dei servizi segreti: finanziare chi dà una mano all’attività dei servizi. Chi sono costoro?
Tra questi, leggiamo nell’articolo, «Ci sono giovani autori e registi di fortunatissimi programmi di infotainment di tv nazionali private, conduttori di trasmissioni di successo sulla radio pubblica, fumettisti vicini al mondo dei centri sociali». Si conferma così l’attenzione dei servizi segreti verso soggetti che avrebbero il compito di “influenzare” l’opinione pubblica in cambio di una ricompensa monetaria… Una verità inconfessabile che ancora molti, troppi, si rifiutano di accettare.
di Enrica Perucchietti: laureata col massimo dei voti alla Facoltà di Lettere e Filosofia, vive e lavora a Torino come giornalista e scrittrice. È autrice di numerose pubblicazioni. Per Uno editori: "NWO - New World Order", "Utero in affitto" e "Le origini occulte della musica. VOL 1-2-3".

mercoledì 23 maggio 2018

Articolo 1 della Costituzione italiana

Articolo 1 della Costituzione italiana

Non viene citato che la Repubblica e fondata sui privilegi di pochi, che è soggetta agli interessi dei banchieri o degli interessi degli stranieri; il popolo si è espresso secondo la costituzione in modo democratico. Gli Italiani hanno votato Lega e M5Stelle, mattarella non tradire la costituzione.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La prima pagina tratta da uno dei tre originali della Costituzione italiana ora custodito nell'Archivio Storico della Presidenza della Repubblica
« L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »
(Articolo 1 della Costituzione italiana)
L’articolo 1 fissa in modo solenne il risultato del referendum del 2 giugno 1946: l'Italia è una repubblica.
La forma repubblicana da quella monarchica si distingue per il titolare della sovranità: se nella monarchia la sovranità appartiene al re, in nome del quale si fa e amministra la legge, a cui egli è superiore, nella repubblica la sovranità, come ribadito nel secondo comma dell'art.1, appartiene al popolo, in nome del quale si legifera e si giudica senza che nessuno sia posto al di sopra della legge.
Tratti successivi caratteristici, ma non fondamentali sono poi:
  • L’elettività
  • La temporaneità delle cariche pubbliche.
L'accesso ad esse non avviene per ereditarietà e per appartenenza dinastica, ma, appunto, per elezione, e la durata in carica non può mai essere vitalizia (se si esclude il caso particolare dei pochi senatori a vita) ma limitata ad un tempo fissato dalla legge, si tratti del Sindaco di un piccolo Comune o del Presidente della repubblica.
Diventa chiaro, in questo modo, anche il significato etimologico della parola repubblica: lo Stato non è un patrimonio familiare e dinastico che si possa trasmettere ereditariamente come un bene qualsiasi, ma è invece una res publica, appunto una cosa di tutti.
Coloro che sono temporaneamente chiamati a svolgervi un importante ruolo di direzione politica non ne sono i proprietari, ma i servitori.
E, per converso, i governati non sono sudditi, ma cittadini che devono essere messi in condizione di esercitare la loro sovranità.
Per questo l'articolo 1 stabilisce il carattere democratico della repubblica.
Con esso, conformemente all'etimologia del termine democrazia (dal greco δῆμος, popolo, e -κρατία, potere), si intende che la sovranità, cioè il potere di comandare e di compiere le scelte politiche che riguardano la comunità, appartiene al popolo.
È naturale che un simile ruolo non possa essere esercitato in forma arbitraria.
L'inciso “nelle forme e nei limiti della Costituzione” sta a indicare proprio questo fatto.
Più precisamente, l'esercizio effettivo della sovranità popolare avviene in varie forme, specie il diritto di voto (art. 48 Cost.), mediante il quale ogni cittadino sceglie i propri rappresentanti a cui viene delegata non la sovranità, ma la cura effettiva degli affari pubblici.
Il modello appena delineato prende perciò il nome di democrazia rappresentativa e deve essere tenuto distinto da quello della cosiddetta democrazia diretta, che di fatto può essere praticato soltanto in comunità molto piccole.

Mentre nel primo caso, proprio delle grandi democrazie moderne, il cittadino è rappresentato dagli eletti, nel secondo caso l'esercizio della sovranità è diretto e non richiede il meccanismo della delega e della rappresentanza. Se ne può avere un esempio nella democrazia ateniese del V secolo a.C., purché non si dimentichi che la diretta partecipazione di tutti gli uomini liberi agli affari dello Stato era resa possibile anche dall'esclusione legale delle donne, degli schiavi e degli stranieri da ogni forma di attività politica.

Costituzione della Repubblica italiana Art. 3

Costituzione della Repubblica italiana
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali.
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.
_______________
Questo articolo rappresenta uno dei cardini dell’intera Costituzione, della quale offre come
chiave di lettura il
principio di uguaglianza
(e di non discriminazione).
La pari dignità sociale di tutti i cittadini viene affermata non tramite l’astrattezza della
norma giuridica, ma additando concretamente alcuni ambiti (sesso, religione, opinioni
politiche ecc.), in cui le discriminazioni risultano più diffuse e comuni. Il principio di
uguaglianza formale
rispetto all’ordinamento giuridico impone a tutti i cittadini di
osservare la legge: non può esistere, dunque, alcun tipo diprivilegio che consenta a singoli
o a gruppi di porsi al di sopra della legge.
Il secondo comma trae ispirazione da un dato oggettivo: la disparità di condizioni
economiche e sociali determina diseguaglianze di fatto. Perciò la Repubblica è chiamata a
svolgere un ruolo politicamente attivo per promuovere un’
uguaglianza sostanziale
,
creando le condizioni necessarie per consentire a tutti di sviluppare la propria personalità
e di realizzare le proprie aspirazioni: ne deriva che il diritto alla salute (v. art. 32), al lavoro
(v. artt. 4 e 38), all’istruzione (v. art. 34) deve essere garantito a tutti, tramite idonei
interventi dello Stato, volti ad offrire pari opportunità anche ai soggetti più deboli.
L’esplicito riferimento ai “lavoratori”, nella parte conclusiva dell’articolo, va interpretato in
senso estensivo, alla luce di quanto viene detto nel successivo art. 4, intendendo cioè per
“lavoratore” ogni cittadino che svolga o abbia svolto “un’attività o una funzione che
concorra al progresso materiale e spirituale della società”.  

sabato 19 maggio 2018

«NON CONVIENE CURARE I PAZIENTI», PAROLA DI GOLDMAN SACHS

«NON CONVIENE CURARE I PAZIENTI», PAROLA DI GOLDMAN SACHS
Marcello Pamio - 25 aprile 2018

Molti pensano alle lobbies del farmaco come a delle industrie che costantemente lavorano nei loro laboratori sotterranei per cercare il rimedio miracoloso in grado di debellare ogni malattia.
Visione tanto stupenda quanto assurda.
Sarebbe bellissimo avere a disposizione una cura per il diabete, così da aiutare oltre 415 milioni di persone nel mondo che diventeranno, secondo le previsioni, 642 milioni nel 2040.
Sarebbe ancor più meraviglioso sconfiggere il cancro, che colpisce ogni anno circa 17 milioni di persone mietendo oltre 9 milioni di morti.
Per non parlare delle malattie cardiovascolari.
Se ciò avvenisse sarebbe certamente per l’uomo un miracolo, ma una catastrofe economica inaudita per quelle stesse industrie. La cosa peggiore che possa accadere loro perché si vedrebbero ridimensionati i fatturati di miliardi di dollari ogni anno. Impensabile anche perché chiuderebbero la stragrande maggioranza delle aziende nel mondo.
La realtà è che le società che vendono farmaci e/o vaccini sono alla disperata ricerca di persone malate da drogare con i loro prodotti.

Parola di Goldman
Questa è l’amara realtà, che ci piaccia o meno, e la conferma arriva da una delle più potenti banche private d’investimento del mondo: la Goldman Sachs (GS).
Alla domanda se è conveniente curare i pazienti, l’onesta risposta della Goldman è stata un lapidario no! «Se guariscono non si guadagna più».
L’analista della GS Salveen Richter in un report per i clienti del biotech si è chiesto se fosse «un business model sostenibile curare i pazienti»
Ecco la risposta nel documento ufficiale The Genome Revolution: «la possibilità di somministrare una ‘cura one shot’ è uno degli aspetti più attraenti della terapia genica (…). Tuttavia tali trattamenti offrono una prospettiva molto diversa per quanto riguarda i guadagni, se confrontato con i guadagni che ci sono nelle terapie croniche» .
Il cliente ideale è quindi il malato cronico, ossia la persona costretta a prendere farmaci per tutta la vita. Grasso che cola per la sgrinfie malefiche di chi specula sulla malattia!

Il caso dell’epatite C
L’esempio dell’epatite è (fulminante ci starebbe bene) è illuminante.
Il farmaco per l’epatite C funziona e i profitti ovviamente calano...
Il trattamento per l’epatite C della Gilead Sciences ha raggiunto tassi di guarigione del 90% e negli USA le vendite hanno raggiunto un picco di 12,5 miliardi di dollari nel 2015. Poi il profitto ha iniziato a crollare e la Goldman Sachs stima che le vendite per il 2018 saranno inferiori ai 4 miliardi dollari. Se un farmaco funziona provoca il crollo degli introiti.

Ricerca & Sviluppo
La conferma che alle case farmaceutiche non interessa guarire i malati, ma solo vendere droghe, arriva dai dati ufficiali in merito alla Ricerca & Sviluppo (Research and Development, R&D).
La sezione Ricerca e Sviluppo è il ramo importantissimo di una impresa che si occupa dello studio delle innovazioni tecnologiche volte a migliorare i prodotti e a crearne di nuovi.
Le aziende farmaceutiche spendono ogni anno in marketing più del doppio di quello che spendono in R&D. Quindi invece di spendere miliardi per produrre nuovi prodotti terapeutici funzionanti, spendono miliardi di dollari in pubblicità, per corrompere medici (comparaggio), per organizzare eventi, stampare materiale (libri, articoli), ecc.
Questa è la pistola fumante che dimostra come alle potentissime multinazionali interessi solo creare malati, mantenere le malattie croniche e corrompere i medici che dovranno spacciare i loro farmaci.

Conclusione
Il report elaborato da una delle banche più potenti del mondo è molto interessante perché conferma che sviluppare farmaci che funzionano non conviene ai produttori.
Sarà questo il motivo per cui le principali aziende stanno producendo vaccini e nuovi farmaci ma solo per il cancro? Non a caso la maggior parte dei farmaci “innovativi” sono quasi tutti in ambito oncologico. Come mai?
Ricordiamo che un paziente oncologico costa circa 400.000 dollari ogni anno, superando spesso e volentieri il milione. Se teniamo conto che tra i pazienti nuovi e i vecchi stiamo parlando di centinaia di milioni di persone, il business diventa faraonico.
Idem per i vaccini. Nonostante le idiozie sparate dai giornalisti venduti dei media mainstream che continuano a ripetere come pappagalli indottrinati e ignoranti che i vaccini sono di marginale interesse per le lobbies, le punturine sono un mercato che arriverà - secondo il report del «Grand View Research» (1) - entro il 2024 a 77,5 miliardi di dollari.
Stiamo parlando di una crescita del 10,3% annuo dal 2013 (2).
Tra in principali protagonisti figurano AstraZeneca, Novartis, Johnson&Johnson, Pfizer e GSK.
La Glaxo è indubbiamente la più potente e interessante nel settore vaccini, anche perché recentemente la Novartis ha comprato il reparto oncologia dalla GSK per 14,5 miliardi di dollari, vendendo al gruppo britannico per 7,1 miliardi di dollari la sua divisione vaccini. (3) Quindi la GSK rimane la più potente casa farmaceutica legata ai vaccini.
Le principali nuove applicazioni dei vaccini - sempre secondo il report - includeranno allergie, autismo, cancro e altre malattie infettive. Per esempio il segmento vaccini contro il cancro si espanderà con una crescita annuale superiore all’11,8% a causa della forte domanda di prodotti contro varie forme di tumore. (4)
In tutto questo calcolo mancano i danni e tutte le altre patologie indotte, provocate e/o slatentizzate dalle vaccinazioni di massa che faranno aumentare il numero di malati e quindi la vendita di altri farmaci. I vaccini sono il nuovo Eldorado…
Convincere i sani di essere malati; creare nuove patologie o slatentizzarle; cronicizzare quelle che già esistono. Ecco la vera mission delle industrie farmaceutiche.

Note
1) Grand View Research, https://www.grandviewresearch.com
2) «Vaccini, mercato mondiale a 77,5 miliardi di dollari entro 2024». PharmaKronos, AdnKronos salute 17 aprile 2018
3) «Novartis compra l’oncologia di GSK e cede a quest’ultima i vaccini»www.aboutpharma.com/…/rivoluzione-novartis-acquisisce-l-on…/
4) Idem