Come è possibile giustificare
ancora l’iniezione di alluminio nei neonati?Milani Gabriele - tratto da
http://autismovaccini.com
Un nuovo
studio pubblicato da Journal of Trace Elements in Medicine and Biology
avanza una possibilità inquietante: l’idrossido di alluminio, adiuvante
comunemente utilizzato nei vaccini dell’infanzia [soprattutto nell'esavalente e
nell'anti-pneumoccica], è causa di sovraccarico d’alluminio nel sito
dell’iniezione e contribuisce alla patogenesi di malattie come la sindrome da
stanchezza cronica, miofascite macrofagica e pseudolinfoma
sottocutaneo.
Ciò che
crea stupore è la valutazione del caso di una donna di 45 anni che, molti anni
dopo aver ricevuto le vaccinazioni, ha manifestato una forma di pseudolinfoma
sottocutaneo indotto proprio dai vaccini inoculati in quella precisa zona del
corpo, ovvero una forma di lesione cutanea caratterizzata dalla raccolta di
linfociti, macrofagi e cellule dendritiche della cute. I ricercatori hanno
eseguito una biopsia cutanea nel sito di iniezione dei vaccini e hanno trovato
la presenza di Alluminio nei macrofagi. Quando il campione di pelle è stato
esaminato si è rilevata la presenza di 768,1 microgrammi per grammo, in peso a
secco, contro 5,61 e 9,13 microgrammi di altri due pazienti inseriti nel caso
controllo: ben 153 volte superiore alla norma!
Lo studio
ammonisce:
Data la
patologia della paziente e l’alta concentrazione di alluminio nella biopsia
cutanea, gli autori desiderano richiamare l’attenzione in merito all’utilizzo di
sali d’alluminio noti per essere efficaci nella preparazione di vaccini singoli
o multipli. Il possibile rilascio di alluminio può indurre altre patologie
imputabili alla nota tossicità di questo metallo.
I sali di
alluminio e altri adiuvanti dei vaccini sono utilizzati per aumentare la
risposta anticorpale, ma svolgono questa loro funzione attraverso la
ipersensibilizzazione e/o la disregolazione del polo umorale del sistema
immunitario [Th2] che, in termini immunologici, equivale a tirare un calcio ad
un alveare.
Mentre la
presenza di questi adiuvanti consente ai produttori di indurre una stimolazione
anticorpale utilizzando meno antigeni [una scelta di profitto], questa reazione
anticorpale indotta sinteticamente produce effettivamente un aumento anticorpale
ma non assicura che la risposta anticorpale si concentri sull’antigene corretto,
contibuendo quindi a minare il concetto di antigene-affinità che dovrebbe essere
alla base di misurazione dell’efficacia di un vaccino. Infatti, questi anticorpi
stimolati in modo totalmente innaturale generano reazioni incrociate [ad esempio
contro la proteina basica della mielina - MBP], causano la rottura della
tolleranza del sistema immunitario nel riconoscimento di ciò che è proprio
rispetto a ciò che è estraneo [concetto del self e del non-self], scatenando
reazioni autoimmunitarie.
E’
decisamente curioso come l’idrossido d’alluminio è iniettato in miliardi di
persone ed è utilizzato da un secolo come adiuvante nei vaccini, ma il suo
meccanismo d’azione ancora oggi non è del tutto chiaro ed è oggetto di studi
approfonditi solo da cinque anni, ovvero dopo che vi sono stati tentativi [mai
andati a buon fine] di eliminare la presenza di mercurio nei
vaccini.
Sappiamo che l’idrossido di alluminio induce una risposta immunitaria attaverso l’attivazione della risposta infiammatoria all’interno delle cellule mieloidi, attraverso l’attivazione di una chiave immunomediata dell’infiammazione che è nota per indurre la morte celluare. Tuttavia, senza comprendere l’esatto meccanismo d’azione, risulta inaccettabile poter accettare per principio un simile pericolo per la salute dei neonati.
Sappiamo che l’idrossido di alluminio induce una risposta immunitaria attaverso l’attivazione della risposta infiammatoria all’interno delle cellule mieloidi, attraverso l’attivazione di una chiave immunomediata dell’infiammazione che è nota per indurre la morte celluare. Tuttavia, senza comprendere l’esatto meccanismo d’azione, risulta inaccettabile poter accettare per principio un simile pericolo per la salute dei neonati.
Qui di
seguito trovate allegata una fotografia che racchiude [se non fosse che nulla
c'è da ridere] il folle concetto dichiarato dal nostro Ministero della Salute in
merito alla tossicità dell’alluminio, vecchio al 2003, e che spesso entra a far
parte delle definizioni fuorvianti dei nostri media in merito agli imprecisati
”recenti studi di sicurezza dei vaccini del Board Scientifico Vaccinale” assunti
come prova per rigettare la correlazione autismo e vaccinazioni
Il
fosfato di alluminio contiene il 41,79% di alluminio molecolare mentre
l’idrossido di alluminio ne contiene il 34,58%, e dato che ogni dose di
ESAVALENTE ILLEGALE contiene rispettivamente 1,45 mg di fosfato di alluminio e
0,95 mg di idrossido di alluminio, risulta che ogni dose contiene 935 mcg di
ALLUMINIO MOLECOLARE. Se poi pensiamo che al vaccino ESAVALENTE oggi combinano
nella stessa seduta il vaccino ANTIPNEUMOCOCCICO che contiene altri 125 mcg di
ALLUMINIO MOLECOLARE, se la matematica non è un’opinione comporta un carico
totale di ALLUMINIO MOLECOLARE di 1060 mcg.
Pertanto, cari medici vaccinatori, quando iniettate 1060 mcg di ALLUMINIO MOLECOLARE in un neonato di 6 kg siete coscienti del potenziale danno che state provocando?
Pertanto, cari medici vaccinatori, quando iniettate 1060 mcg di ALLUMINIO MOLECOLARE in un neonato di 6 kg siete coscienti del potenziale danno che state provocando?
Lo scorso
anno, uno studio pubblicato sulla rivista Current Medicinal Chemistry
[intitolato "Adiuvanti vaccinali con alluminio: sono sicuri?"] ha sottolineato i
problemi di sicurezza:
“L’alluminio è una neurotossina
sperimentalmente dimostrata e l’adiuvante più comunemente utilizzato nei
vaccini. Nonostante i quasi 90 anni di uso diffuso degli adiuvanti in alluminio,
la comprensione medica e della scienza medica in merito al meccanismo di azione
è ancora notevolmente scarsa. C’è anche una notevole scarsità di dati al
riguardo della tossicologia e farmacocinetica di questi composti. Nonostante
questo, la nozione che l’alluminio nei vaccini è sicuro sembra essere ampiamente
accettata. La ricerca sperimentale, tuttavia, dimostra chiaramente che gli
adiuvanti con alluminio inducono gravi disturbi immunologici negli esseri umani.
In particolare, l’alluminio sotto forma di adiuvante comporta un rischio di
reazioni autoimmunitarie, infiammazione cerebrale a lungo termine e relative
complicazioni neurologiche, e possono avere profonde e diffuse conseguenze
negative sulla salute. A nostro parere, la possibilità che il beneficio del
vaccino è stato sopravvalutato e il rischio di potenziali effetti negativi
sottovalutato, non è stata valutata rigorosamente dalla comunità medica e
scientifica”.
Un altro
studio pubblicato nel 2011 sulla rivista Journal of Inorganic Biochemistry ha
sollevato il tema della correlazione tra autismo e vaccinazioni, concentrandosi
sul ruolo cruciale degli adiuvanti in alluminio come agenti neurotossici. Vale
veramente la pena leggere l’abstract dello studio, in quanto non sarà mai
possibile ritrovare queste informazioni in alcun quotidiano, rivista o programma
televisivo nazionale:
I
Disturbi dello Spettro Autistico [DSA] sono gravi malattie mulsistemiche dello
sviluppo e rivestono una urgente preoccupazione nella salute pubblica.
Disfunzioni del sistema immunitario e disfunzioni cerebrali sono alla base delle
carenze determinate nei DSA. L’alluminio, adiuvante più comunemente utilizzato
nei vaccini, è una dimostrata tossina neurotossica e forte stimolatore
immunitario. Quindi, l’alluminio ha le potenzialità per indurre disturbi
neuroimmunitari. Nel valutare il grado di tossicità nei bambini, devono essere
considerati alcuni punti chiave:
- i
bambini non dovrebbero essere mai considerati come “piccoli adulti”, in quanto
la loro particolare ed unica fisiologia li rende vulnerabili agli insulti
tossici;
- se la
sola esposizione all’Alluminio con pochi vaccini può portare alla compromissione
cognitiva e immunitaria negli adulti, è irragionevole non domandarsi se i
programmi vaccinali dell’infanzia [spesso contenenti 18 vaccini con vari
adiuvanti] sono davvero sicuri;
Applicando i criteri di Hill per
stabilire la causalità tra l’esposizione e l’esito, abbiamo valutato se
l’esposizione all’Alluminio dei vaccini può contribuire all’aumento della
prevalenza dei DSA nel mondo occidentale; i nostri risultati dimostrano
che:
1) i
bambini provenienti dai paesi con la più alta prevalenza di DSA hanno una
maggiore esposizione ai vaccini contenenti alluminio;
2)
l’aumento dell’esposizione agli adiuvanti con Alluminio è correlata con
l’aumento della prevalenza di DSA osservata negli ultimi decenni negli Stati
Uniti,
3) esiste
una correlazione significativa tra la quantità di Alluminio somministrata in età
pre-scolare e la prevalenza attuale di DSA in sette paesi occidentali, in
particolare a 3-4 mesi d’età
4)
l’applicazione dei criteri di Hill per questi dati indica che la correlazione
tra l’Alluminio dei vaccini e i DSA può essere causale;
5) poichè
i bambini rappresentano una frazione della popolazione più a rischio di
esposizione all’Alluminio, una valutazione più rigorosa della sicurezza degli
adiuvanti in Alluminio è giustificata.
L’Alluminio non ha alcuna nota
funzione benefica in biologia. E’ necessario aumentare la consapevolezza della
pericolosità di questo metallo nel ruolo del cancro alla mammella, per la sua
proprietà d’azione “metalloestrogena”, e per la sua presenza anche nei prodotti
per la cura del corpo [per esempio negli antitraspiranti], nei farmaci,
nell’ambiente, e nel nostro cibo.
Ricordo il concetto più volte espresso dal 2008 dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare [EFSA] che ha affermato come la quantità settimanale di alluminio nella dieta [di una persona adulta!] non dovrebbe superare 1 mg/Kg di peso corporeo, riducendo di ben sette volte la soglia precedente, eppure si prosegue ad iniettare Alluminio in quantità criminali nel corpicino dei neonati [e qualcuno ha anche la faccia tosta di paragonare la dose diretta dell'iniezione intramuscolare in un neonato con la dose ipotetica assunta con la dieta dall'adulto].
Ricordo il concetto più volte espresso dal 2008 dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare [EFSA] che ha affermato come la quantità settimanale di alluminio nella dieta [di una persona adulta!] non dovrebbe superare 1 mg/Kg di peso corporeo, riducendo di ben sette volte la soglia precedente, eppure si prosegue ad iniettare Alluminio in quantità criminali nel corpicino dei neonati [e qualcuno ha anche la faccia tosta di paragonare la dose diretta dell'iniezione intramuscolare in un neonato con la dose ipotetica assunta con la dieta dall'adulto].
Nel
documento dell’EFSA si fa riferimento ad alimenti [pane, dolci, biscotti,
cereali, spinaci, funghi, lattuga], ai latti artificiali per neonati [necessità
di fare controlli]; si ritengono trascurabili le quantità di alluminio cedute da
rotoli, vaschette, utensili da cucina e sono assolte le lattine. Si cita anche
che:
“Dopo
l’assorbimento, l’alluminio si distribuisce in tutti i tessuti degli animali e
dell’uomo accumulandosi in alcuni di essi, in particolare nelle ossa. Il
principale trasportatore degli ioni di alluminio nel plasma è la proteina
legante il ferro, la transferrina. L’alluminio è in grado di penetrare nel
cervello e raggiungere la placenta e il feto“.
E’ ormai
chiaro che in osservanza del principio di precauzione, i vaccini che contengono
Alluminio [e qualunque altro prodotto tossico] non dovrebbero essere
somministrati in neonati di pochi mesi. Alluminio e Vaccini: accoppiata
devastante per il cervello.
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