COLONIE FELINE
Che cos’è una colonia felina
La colonia felina nelle città e nei paesi è tutelata dalle Leggi. Le leggi regionali, dispongono che i gatti che vivono in libertà siano protetti e che debba essere salvaguardata la loro integrità fisica ed il mantenimento della loro ubicazione.
· Quale funzione sociale ha una colonia felina?
Nelle città la popolazione è in aumento, ma non solo quella umana. Il numero di topi, attirati dall’aumentato volume di rifiuti e liquami, segue quello di esseri umani in un rapporto stimato di 10 a 1. La crudele, dispendiosa ed a lungo termine inefficace attività di derattizzazione (attività che determina anche una dispersione di veleni sul territorio) può essere di fatto sostituita dalla presenza controllata numericamente e sul piano sanitario di predatori naturali quali i gatti, simpatici controllori naturali di questo fenomeno.
· Il Comune e i cittadini devono “sopportare” una colonia felina?
Il Comune non solo deve tollerare, ma per Legge deve tutelare e supportare la colonia felina. A fronte di problematiche sanitarie o di riproduzione eccessiva, di concerto con l’Autorità sanitaria, deve provvedere esso stesso ad azioni di controllo sanitario e della riproduzione tramite sterilizzazione.
· Come va gestita una colonia felina?
Il fatto che la figura della cosiddetta “gattara” , sia sempre stata un po’ bistrattata non è che una delle tante miopie sociali. Infatti assolve ad una funzione fondamentale, controllando lo stato sanitario, curando (quasi sempre a sue spese) l’alimentazione e lo stato igienico dell’area di somministrazione. Spesso ha una cultura comportamentale e veterinaria che stupisce gli stessi professionisti del settore. E’ bene che il gestore di una colonia si appoggi sempre ad un’associazione protezionistica ampiamente riconosciuta attraverso la quale colloquiare con le Autorità sanitarie segnalando problematiche e necessità. Al tempo stesso, la sua azione sul territorio deve essere discreta, rendendo il più possibile “invisibile” la colonia per salvaguardarla dai sempre presenti pericoli della città e della talvolta presente cattiveria umana.
· La colonia felina è inamovibile?
L’ubicazione della colonia, pur se tutelata dalle Leggi, può diventare incompatibile a fronte di presenze invasive in strutture sanitarie o della necessità di lavori edili di ristrutturazione o distruttivi dell’area ospitante. In tal caso il Comune deve provvedere allo spostamento della colonia.
· Quale funzione sociale ha una colonia felina?
Nelle città la popolazione è in aumento, ma non solo quella umana. Il numero di topi, attirati dall’aumentato volume di rifiuti e liquami, segue quello di esseri umani in un rapporto stimato di 10 a 1. La crudele, dispendiosa ed a lungo termine inefficace attività di derattizzazione (attività che determina anche una dispersione di veleni sul territorio) può essere di fatto sostituita dalla presenza controllata numericamente e sul piano sanitario di predatori naturali quali i gatti, simpatici controllori naturali di questo fenomeno.
· Il Comune e i cittadini devono “sopportare” una colonia felina?
Il Comune non solo deve tollerare, ma per Legge deve tutelare e supportare la colonia felina. A fronte di problematiche sanitarie o di riproduzione eccessiva, di concerto con l’Autorità sanitaria, deve provvedere esso stesso ad azioni di controllo sanitario e della riproduzione tramite sterilizzazione.
· Come va gestita una colonia felina?
Il fatto che la figura della cosiddetta “gattara” , sia sempre stata un po’ bistrattata non è che una delle tante miopie sociali. Infatti assolve ad una funzione fondamentale, controllando lo stato sanitario, curando (quasi sempre a sue spese) l’alimentazione e lo stato igienico dell’area di somministrazione. Spesso ha una cultura comportamentale e veterinaria che stupisce gli stessi professionisti del settore. E’ bene che il gestore di una colonia si appoggi sempre ad un’associazione protezionistica ampiamente riconosciuta attraverso la quale colloquiare con le Autorità sanitarie segnalando problematiche e necessità. Al tempo stesso, la sua azione sul territorio deve essere discreta, rendendo il più possibile “invisibile” la colonia per salvaguardarla dai sempre presenti pericoli della città e della talvolta presente cattiveria umana.
· La colonia felina è inamovibile?
L’ubicazione della colonia, pur se tutelata dalle Leggi, può diventare incompatibile a fronte di presenze invasive in strutture sanitarie o della necessità di lavori edili di ristrutturazione o distruttivi dell’area ospitante. In tal caso il Comune deve provvedere allo spostamento della colonia.
16 giugno 2008 at 14:46
Solo perchè abito al primo piano non significa che devo sopportare questa condizione di scarsa igiene?
Gradirei avere maggiori lumi sui reciproci diritti.
Grazie
Antonella Di Giuro
16 giugno 2008 at 17:18
Giustamente come Lei fa notare, gatti rinchiusi in un cortile non rappresentano la libertà. È importante sottolineare come oggi il gatto sia diventato simbolo di libertà ed autonomia. Libero ma non randagio, il gatto è un animale territoriale, Questo comportamento non è casuale: “il territorio” definito in termini tecnici “un’area protetta dall’intrusione di coospecifici”, contiene le risorse necessarie per sopravvivere e riprodursi. La gestione delle colonie presuppone che i gatti siano liberi nel loro territorio che varia in base alla densità di popolazione, generalmente si aggira intorno ai 7 Km quadrati.Una concentrazione così grossa di gatti andrebbe gestita con buonsenso e rispetto di alcune norme, prima di tutto bisogna provvedere alla strerilizzazione e castrazione di tutte le unità presenti; da quello che posso intuire dalla sua descrizione molti o tutti gli esemplari non sono stati trattati. Per questo, esiste il servizio veterinario pubblico, a cui far riferimento… chieda un sopralluogo da parte dei veterinari USL per chiarire problematiche inerenti l’impatto ambientale ed eventuali criticità individuate (scarsa igiene, malattie etc…)
La legge riconosce al gatto il diritto al territorio formulando un espresso divieto di spostamento dei soggetti dal loro habitat, intendendo per habitat il luogo dove i gatti trovano abitualmente rifugio, cibo e protezione, identificando con questo termine sia aree pubbliche che private. Pertanto la permanenza dei gatti nelle aree condominiali, è da considerare assolutamente legittima, alla stregua della presenza degli uccelli sugli alberi; d’altro canto, al fine di escludere ogni sorta di disturbo per i condomini, la legge prevede che il loro numero sia tenuto sotto controllo attraverso la sterilizzazione, e che gli animali siano nutriti nel rispetto dell’igiene dei luoghi.
Le porgo i miei saluti e spero che questo disagio venga presto ridemensionato.
2 settembre 2008 at 16:10
3 settembre 2008 at 18:11
18 giugno 2009 at 11:39
19 giugno 2009 at 14:03
inizio con il ringraziarla per la sua opera, credo che casi come questi siano molto complessi da gestire, soprattutto se non esiste, depositato nell’ ufficio preposto, un censimento della colonia, in realtà la 281/91 dice chiaramente che è vietato spostare i gatti dal loro territorio, quindi ciò che le è stato consigliato è la strada migliore da intraprendere. La legge serve, ma a condizione che qualcuno si prenda la responsabilità di denunciare l’accaduto. Da parte mia posso dirle che per una corretta gestione occorre che venga eseguita l’ovariectomia (sterilizzazione) di tutte le gatte presenti nella colonia, così da evitare ogni sorta di inconveniente.
Si metta in contatto con l’associazione protezionista più vicina a lei e vedrà che le consiglieranno come muoversi per affrontare il problema. Rimanendo a disposizione la saluto cordialmente!
24 agosto 2009 at 18:59
22 ottobre 2009 at 22:39
di circa ottanta anime,
ivi sono presenti due colonie feline di circa 11 e 20 gatti.
con un compaesano ,manteniamo a nostre spese le colonie ed invitato il sindaco ad un interessamento,ci ha risposto picche.
come dobbiamo comportarci?
Atendiamo risposta. grazie
23 ottobre 2009 at 23:02
Stampa la legge ligure torna dal Sindaco e dai battaglia… Qui in Valle i Comuni danno pochissimo ma la Regione viene in nostro soccorso e c’è un buon servizio per la sterilizzazione delle femmine, poi abbiamo un Gattile che funziona benissimo anche se sempre al limite delle sue possibilità… fammi sapere, saluti miacis
complimenti per quello che fate, da conforto sapere che siamo ovunque
23 aprile 2010 at 22:52
26 aprile 2010 at 10:30
P.S. Non esistono gatti brutti.
27 aprile 2010 at 17:15
29 aprile 2010 at 14:48
30 agosto 2010 at 15:05
30 agosto 2010 at 15:53
partiamo dalla definizione di “Colonia Felina” fornita dalla legge quadro statale 14 agosto del 1991 n. 281 “Gruppo di gatti che vivono in libertà” (art. 2, commi 7 ss; l.cit.) e che sono per motivi di interesse pubblico, oggetto di particolare tutela da parte della legge stessa.
I gatti che vivono in libertà sul territorio sono protetti ed è fatto divieto a chiunque di maltrattarli o di allontanarli dal loro habitat. s’intende per habitat qualsiasi territorio o porzione di territorio… nel quale risulti stabilmente una colonia felina… e ancora, i comuni devono prioritariamente favorire e tutelare le colonie feline; Il Sindaco (art. 823 e 826 del Codice Civile) esercita la tutela delle specie animali presenti allo stato libero nel territorio comunale. in particolare:
1. in applicazione della legge 11 febbraio 1992 n. 157, il sindaco esercita la cura e tutela delle specie di mammimeferi ed uccelli che vivono stabilmente o temporaneamente allo stato libero nel territorio comunale.
2. il Sindaco, esercita il diritto di proprietà verso le specie animali, escluse quelle cacciabili, presenti stabilmente o temporaneamente allo stato libero nel territorio del comune.
3. al Sindaco spetta la vigilanza sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e locali, relativi alla protezione degli animali a difesa del patrimonio zootecnico…
ergo, lo status giuridico dei felini che vivono in libertà, all’interno di colonie o anche all’esterno, è esattamente quello di beni del patrimonio indisponibile della stato.
Detto questo viene da se che i comuni debbano prendersi carico, anche economicamente, della cura degli animali, affiancati ovviamente dal servizio pubblico veterinario. Le strutture pubbliche quali canili-gattili, vengono dati in gestione ad associazioni animaliste che ne curano la gestione a spese dello stato ovviamente… è vero che le convenzioni non prevedono tutto, comprensibile, e quindi la loro opera va a coprire delle necessità non previste. Ma La base, ciò che viene discusso da tempo, i LEA livelli essenziali di assistenza, dovrebbero essere garantiti. Per esperienza posso dirle che quando, come associazione, si è iniziato a esigere, attraverso presentazione di fattura, il rimborso spese, ai vari comuni, degli animali che transitavano nella nostra struttura, si è alla fine arrivati ad un accordo economico tra Noi e il consorzio dei comuni… bisogna lottare ed alla fine i risultati arrivano!!!
Saluti
1 settembre 2010 at 13:35
vivono nel mio cortile e si spostano di casa in casa per cercare di accoppiarsi.. le cucciole oramai hanno 4 o 5 mesi e le loro mamme sono già in calore e 2 credo siano già nuovamente incinta.
ho chiesto alla mia asl6 di riconoscerne la legittimità di colonia felina… attraverso il mio comune ho fatto fare il sopralluogo ai vigili e ora dopo quasi due mesi mi si dice che non ci sono soldi!! MA COME È POSSIBILE? i veterinari della asl son pagati a prescindere dalle operazioni svolte O NO? non sono obbligati ad aiutarmi visto che già mi sono assunta l’onere di accudirli, dargli cibo, acqua e tenerli al pulito?
ora cosa dovrei fare? andare in banca e aprire un mutuo per sterilizzare di tasca mia i gatti? non posso permettermelo…. :'(
già ho speso un bel po di soldi per curarli da una malattia che gli aveva causato una specie di paralisi….. cosa devo fare??
potete darmi una mano? suggerirmi qualche soluzione che non sia nè l’uccisione nè l’adozzione dei gatti(ci ho già provato e son riuscita a regalarne solo uno)?non voglio lasciarli nei gattili perché ormai mi ci sono affezionata
Vivo vicino cagliari………aiuto!
3 ottobre 2010 at 17:51
4 ottobre 2010 at 16:21
12 gennaio 2011 at 22:40
13 gennaio 2011 at 16:52
12 gennaio 2011 at 23:35
13 gennaio 2011 at 17:43
13 gennaio 2011 at 17:13
13 gennaio 2011 at 18:29
22 gennaio 2011 at 15:18
Quindi non so cosa fare, al giorno d’oggi il posto di lavoro è sacro ma non posso nemmeno lasciarli morire di fame. se mi potete aiutare con gli articoli di legge specifici in questione per far valere i diritti dei gatti. ve ne sarei molto grata.
Grazie
22 febbraio 2011 at 20:04
il mio nome è Emanuela e scrivo dalla provincia di Palermo.
Ho un problema: ho bisogno di sterilizzare circa una ventina di gatti,ma l’asl non provvede a sterilizzare gratuitamente gatti portati da privati.Io non so a chi rivolgermi e non mi sarei nemmeno posta il problema se non fosse che i gatti creano problemi ai vicini di casa.
Io sto in campagna ma non posso pretendere che ciò che piace a me debba piacere anche agli altri.
Potreste consigliarmi un’associazione o un ente che possa aiutarmi a palermo o nell’immediata provincia?
grazie.
23 febbraio 2011 at 11:22
23 febbraio 2011 at 11:30
i gatti non sono miei ma mi occupo di loro e sono liberi.
proverò a chiamare il comune e vedere cosa succede.incrocio le dita.
Grazie infinitamente.^_^
23 febbraio 2011 at 22:47
25 febbraio 2011 at 13:32
se non riesco a risolvere nulla con il comune e con l’asl provvederò a rivolgermi all’Enpa.
Davvero grazie per la gentilezza e l’indicazione.^_^.
A presto……..Emanuela
7 aprile 2011 at 00:47
Grazie
8 aprile 2011 at 11:36
21 giugno 2011 at 17:01
28 giugno 2011 at 16:06
27 giugno 2011 at 16:59
grazie
p.s. i gatti sono tutti sterilizzati (a mie spese) e periodicamente seguiti da un veterinaio
17 ottobre 2011 at 18:13
volontarimente sia io che alcune signore che abitano li ci prendiamo cura dei gatti ma tanti altri condominiali non li vogliono ed hanno chiamato il carro attrezzi e fatto portare via la macchina oggi .Ora, ok forse la macchina non poteva star lì non aveva l’assicurazione etc… ma io vorrei sapere c’èmodo di far costruire una casetta lì dal comune di Catania che ne ha costruita recentemente una assolutamente inutile oppure eventualmente io potrei portare una semi struttura di qualsiasi genere per accomodare i gatti sfrattati ?
Manuela
7 novembre 2011 at 10:51
11 gennaio 2012 at 16:42
Non ha senso discutere ciò che è stato già discusso.
A chi pensa di ridiscutere ciò che è fissato da sempre, consiglio questo semplice articolo:
http://www.ilmiogatto.net/egitto.htm
New York ha ormai raggiunto i 300 milioni di topi, che hanno invaso la metropolitana e reso impossibile la vita.
D’altronde si tratta di un fatto sintomatico: molti uomini vivono come ratti e si circondano di propri simili.
Il topo non si ciba di rifiuti alimentari ma di stupidità umana.
Gli egizi condannavano a morte gli uccisori di gatti, affinché un intero popolo non morisse di peste.
Ma alla fine anche gli egizi si estinsero. Perché contro la stupidità umana non c’è rimedio.
9 febbraio 2012 at 21:01
9 aprile 2012 at 23:02
Per quanto riguarda il resto è necessario tener presente che i gatti stanno dove vogliono e non è colpa del vicino se stanno nel vialetto, i gatti non si possono tenere al guinzaglio o costringere a rimanere a casa, è invece assolutamente indispensabile spulciarli, sverminarli o anche sterilizzarli…poveri animali (gatti e cani) maltrattati dal padrone e detestati dai vicini…sei di catania hai scritto…allora aggiungo CCHI MALA VITA!
2 giugno 2012 at 13:49