mercoledì 5 settembre 2012

La chiesa cattolica non paga l'Imu

La chiesa cattolica non paga l'Imu. E forse non la pagherà

Pubblicato il 05 set 2012 da alessandro condina
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Avete pagato l’Imu, voi o i vostri genitori? Se sì, come hanno fatto quasi tutti gli italiani, potete cominciare a indignarvi o persino a inc…vi! Al contrario di quello che il governo Monti aveva annunciato e promesso la Chiesa cattolica italiana non ha ancora pagato l’Imu e forse non la pagherà mai, privando i Comuni italiani di un tesoretto da 600 milioni di euro.
In base al decreto Cresci-Italia, modificato da un emendamento al Senato, la vecchia esenzione dell’Ici del 1992 viene conservata solo per gli immobili nei quali si svolge
«un’attività esclusivamente non commerciale»
mentre in tutti quelli dove si svolge un’attività commerciale, l’esenzione è cancellata, sia per la chiesa sia per sindacati, partiti e fondazioni. Tutto bellissimo e giusto: peccato che per rendere operativa questa nuova legge manchi un decreto attuativo del governo.
 

 

 

Come rivela il quotidiano Milano Finanza, il ministero dell’Economia, guidato fino a pochi mesi fa da Monti in persona e adesso da Vittorio Grilli, avrebbe dovuto emanare un regolamento attuativo con un modello per la dichiarazione da parte della chiesa di quali parti degli edifici siano commerciali e quali no. Ma il decreto non è mai stato emanato.
L’associazione dei Comuni, l’Anci, ha calcolato il gettito possibile dell’Imu ecclesiastica in 600 milioni di euro, ma la Cei, l’associazione dei vescovi italiani, ha sempre contestato queste valutazioni. Finché il governo non agirà, niente versamento: né 600 né 60 né 6 milioni. La Chiesa continuerà ad essere esente.

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