giovedì 20 settembre 2012

AMMAZZATA A BADILATE


SOLERO (AL), LA MAIALINA VIETNAMITA SGRONFY AMMAZZATA A BADILATE


Mercoledì, 19 Settembre 2012

Un appello su Facebook per chiedere giustizia



Uccisa a badilate dopo che è scappata dal cortile in cui viveva a Solero, in provincia di Alessandria. Sgronfy era una maialina vietnamita salvata da Paola Anna Castelli. "Apparteneva ad un mio ex inquilino, che voleva macellarla ed io - racconta - l'ho riscattata per 50 euro. Già conoscevo questa creatura, sapevo che viveva tra il cortile ed un recinto fatiscente, non l'avrei mai abbandonata al suo destino. Così, con l'aiuto della mia famiglia,è stata liberata". Sgronfy era ospite a casa di Paola, accudita e amata, anche perché molto affettuosa. Lo scorso 13 settembre, però, la bestiola è riuscita ad aprire il cancello del cortile ed è andata nel prato di fronte al cimitero, a 50 metri dall'abitazione della donna. Qui, evidentemente, ha incontrato qualche malintenzionato, che l'ha uccisa a badilate, spaccandole la testa. Di lei è rimasto solo qualche dente. E sull'erba è stata trovata una chiazza di sangue. Ora la sua "mamma" chiede giustizia, ricordando la legge 189: "Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni".
"In un paese civile, quando si trova un animale domestico si chiede di chi è, non si uccide senza pietà spaccandogli la testa", sostengono gli animalisti, che hanno lanciato un appello su Facebook (qui il link) in cui chiedono che vengano al più prestato arrestati i responsabili.
"Una cosa mi ha colpito sin dal primo giorno di Sgronfy - spiega Paola - l'amore del mio cane Fedro. Lui la seguiva, era la sua ombra. Se volevo sapere dove si trovava Sgronfy, mi bastava chiamare il suo fedele amico a quattro zampe. La maialina era riuscita a rubare un pezzo del mio cuore e di quello di mio marito".
Poi la tragedia: "Ma il tutto ha avuto fine il 13 settembre quando mio figlio ha trovato il cancelletto spalancato (è automatico e molto pesante, per cui stiamo cercando di capire come si sia aperto). Ho cercato Sgronfy quel giorno e il giorno successivo, in cui ho fatto segnalazione ai carabinieri. Sino a quando ho ricevuto una telefonata, in cui mi hanno detto di smettere di cercare. Sgronfy non c'era più. Mi sono sentita morire. Ho raccolto quel poco che è rimasto di lei e lo conservo nel mio freezer. Ho chiamato i carabinieri quel giorno, ma non li ho trovati, mi ha risposto il 112 di Alessandria. L'indomani sono andata in caserma e ho informato il maresciallo, l'ho accompagnato sul posto e nel pomeriggio ho sporto denuncia contro ignoti".
E Paola, allora, si sfoga: "Tutti mi dicono che non ho prove, ma non hanno sentito la telefonata del 14 settembre. Io sostengo che Sgronfy è stata ammazzata il giorno prima, il 13, nel prato del cimitero di Solero. Era stata segnalata in Comune e poi è sparita nel nulla. Io non posso fare il nome di chi sa cosa è successo quel giorno, ma non vuole parlare perché crollerebbe un castello. Io voglio giustizia per un membro della mia famiglia, che ha trovato le morte in un modo atroce, dopo che le avevamo promesso di non avere più paura e di fidarsi dell'uomo".

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