martedì 11 settembre 2012

Dpo Monti Monti bis

"Prenderò una vacanza breve", dice Mario Monti a tutti coloro - e sono tanti - che voglia di correre per un altro mandato come presidente del Consiglio nella legislatura a partire da aprile 2013. Dopo dieci mesi a capo del primo governo tecnico che l'Italia abbia mai conosciuto, il Professore ritiene che il tempo di mano si avvicina. Non che si sente a 69 anni, troppo vecchio per continuare la sua missione. Oppure è stanco di giocare "pellegrino dell'euro". Ma perché è convinto che l'esperienza di un governo tecnico non può essere altro che un episodio di passaggio, "necessariamente limitato nel tempo": "Una volta completata, rimarrà in eredità l'idea che è importante essere competenti di impegnarsi in attività politica. "
Così, come Cincinnato che, dopo aver salvato Roma dai suoi nemici cinque secoli prima della nostra era, era tornato al suo aratro rifiutando ogni onore, Mario Monti, ha rifiutato in anticipo qualsiasi altro mandato di senatore a vita che è stato nominato dal Presidente, quattro giorni prima di essere contattato per formare il governo nel novembre 2011. "Non posso credere che il paese sia in grado di emergere un leader politico può governare", ha detto. Aggiungendo: "Mi permetto di suggerire al mio successore che il governo d'Italia è ormai in gran parte a Bruxelles, con la partecipazione attiva di Italia".
"Dopo Monti Monti ci"
Il suo argomento non è convincente. L'ultimo fine settimana sulle rive del Lago di Como, il seminario Ambrosetti - l'italiano Davos per le imprese - è stata sollecitata a rivedere il suo rifiuto. E un sondaggio mostra che, mentre gli italiani hanno delle riserve circa l'idea di estendere il potere un governo tecnico, la maggioranza avrebbe concesso i suoi favori a una politica del governo ... guidato da Mario Monti. Che ha visto la sua popolarità crescere ancora per oltre il 56%. "Per noi, dopo Monti Monti fa», dice il centrista Pierferdinando Casini la cui formazione si trova al crocevia di equilibrio politico. Attenzione prevale nel campo di Berlusconi che si trova in Kenya in attesa di una decisione sul suo futuro politico.
Nessuno mette in dubbio apertamente in discussione le riforme strutturali fatte da Mario Monti. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si pone watchdog. Nella prossime elezioni, dice che non tollererà forza politica che dipana le sue riforme, rinuncia il riordino dei conti pubblici o l'ancoraggio d'Italia Mario Monti in Europa, che è il garante e il simbolo.
Leader democratico Pierluigi Bersani, che si affronteranno a novembre con primaria difficile ribadito la sua lealtà al presidente del Consiglio. Ma si dice "pronto ad assumersi la responsabilità" "Siamo un partito senza padroni. Non-governative banchieri. Gli italiani a decidere chi governerà. Il PD è pronto a farlo. "
Dato di fatto l'Italia non ha più sovranità, questa casta di politici venduti l'hanno ceduta alle banche e come se non bastasse a cominciare dal nalulitano vorrebbero condizionare e ipotecare un futuro governo che la pensa diversamente.


fonte Le figaro

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