lunedì 4 marzo 2013

responsabilità delle banche centrali, FED e BCE

DI FRANCESCO CARBONE* Ieri Draghi ha tenuto presso l’accademia cattolica della Bavaria un discorso dal titolo:La politica monetaria e il ruolo della BCE durante la crisi nell’Eurozona. Consiglio a tutti di leggerlo, perchè ha veramente dell’incredibile: pura propaganda autocelebrativa mirata ad assolvere la BCE da ogni responsabilità relativa a questa crisi e ad attribuirle invece il ruolo salvifico. Tutto ciò nel contesto del Superstato europeo in fieri che Draghi, noncurante del voto di disapprovazione sollevatosi proprio in Italia, ha pensato bene di rimarcare come unica soluzione al problema sociale economico: Dovremmo puntare a costruire una forte e profonda unione politica ed economica in Europa, che dovrebbe andare a beneficio di tutti i membri della moneta unica. Come ho detto a inizio discorso, la questione sociale di oggi non è solo nazionale, essa trascende in confini di stato. Questo percorso di costruire una unione più forte fondata sulla fiducia reciproca rappresenta l’unica via per poter risolvere tale questione. C’è poi un passaggio particolarmente indicativo della mendacia che si nasconde dietro le parole di Draghi: Ho fatto precedentemente notare che “senza etica, non ci può essere uno sviluppo genuino”. Non possiamo avere un modello economico che permette agli eccessi di rimanere tali, che si affida esclusivamente sull’autoregolamentazione dei mercati e nel quale gli individui credono che tutto sia permesso. In ultima analisi, dobbiamo essere guidati a uno standard morale più alto e una profonda convinzione nel creare un ordine economico in grado di servire ogni persona. Ogni commento è superfluo. Un’altro passaggio invece è indicativo di tutto ciò che la BCE è riuscita a realizzare contrariamente alle proprie intenzioni: Non operiamo per aiutare le banche (centinaia di miliardi alle banche, ndt), non operiamo per aiutare i governi (centinaia di miliardi ai governi, ndt), ma agiamo per mantenere il flusso del credito verso le aziende e le famiglie (praticamente a secco, come peraltro è giusto che sia, visto che all’alcolizzato le dosi di alcol vanno tolte non aumentate, ndt). Agiamo per preservare la stabilità dei prezzi (da quando è entrato l’euro potere d’acquisto dimezzato, a essere generosi, ndt). E infine la sparata più incredibile: L’euro è un mezzo per favorire la pace tra le nazioni e un mezzo per incoraggiare la nostra prosperità collettiva. La Tragedia dell’Euro ci ha mostrato, con l’esplosione della crisi del debito sovrano, tutto il contrario. Nessuna valuta fiat, creata dal nulla e gestita arbitrariamente da una banca centrale può riuscire in quell’impresa, anzi essa è causa di effetti e risultati opposti. Se dal dopoguerra ad oggi il mondo ha conosciuto pace e prosperità ciò è riconducibile a tutt’altri fattori, peraltro continuamente ostacolati e compromessi da questa gestione sempre più immorale, non etica e arbitraria del bene monetario. Aver azzardato la più massiccia manipolazione dei tassi di interesse della storia, insieme con il complice d’oltreoceano, anche tramite intervento diretto sui prezzi del mercato obbligazionario, come misura disperata per cercare di tamponare la crisi europea, ha relativamente funzionato (almeno finora), ma nel lungo termine si rivelerà, non ne ho dubbio, l’ennesima miope decisione mirata a conseguire benefici di breve termine causando disastri strutturali ancora più profondi. Gli stessi che hanno fatto emergere la crisi finanziaria di qualche anno fa. Checché ne dica Draghi, essi sono e restano in gran parte responsabilità delle banche centrali, FED e BCE in primis. Il mea culpa, state tranquilli, non lo sentirete mai. *Link all’originale: http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=999:questione-di-etica&catid=39:politiche-economiche&Itemid=176

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