giovedì 14 marzo 2013
La politica pilotava il Monte Paschi di Siena
Mps,
così la politica
pilotava
le nomine
Spunta Bisignani
e persino una suora
legata ad Andreotti
L'INFORMATIVA
Siamo tra l'aprile e il maggio del
2009, gli anni in cui Mps ristruttura i derivati, e a Napoli un imprenditore della sanità è finito sotto acDA CARDINALE A PAPA
«Di un imminente incontro a Siena di Lupinacci e Pollina con il
presidente di Mps Giuseppe Mussari, vengono informati Deborah
Bergamini e anche, attraverso
quest'ultima, Madre Tekla, e un
non meglio identificato "ornino
nero"». E' il12 maggio 2009, quando Lupinacci chiama la Bergamini
raccontandole che Pollina ha un
rapporto straordinario con Mussari e l'incontro è andato «molto
bene». Poi aggiunge: «Siamo stati
una mezz'oretta insieme, mi ha
spiegato i termini: la prima data è
il 27 agosto. Bergamini gli chiede
se è una cosa certa, Lupinacci risponde: «Me l'ha data per certa,
perché aspetta la Fondazione; non
appena la Fondazione completa i
suoi assetti si procede. Ha fatto un
discorso molto serio». Quando poi
Pollina e Lupinacci sono convinti
di avercela fatta, esplodono al telefono: «Lupinacci da cardinale diventerà Papa».
CURRICULUM SPARITO
Si legge nell'informativa: «Dal contenuto delle conversazioni intercettate tra Pollina e Lupinacci
emergono due elementi importanti: l'interessamento del presidente
Berlusconi alla definizione dei
membri del cda: «Stasera si decide
tutto a Milano ove si trova il presidente del Consiglio». A tal proposito Deborah Bergamini avrebbe dovuto anche consegnare al Presidente del consiglio (ad Arcore) il
curriculum di Lupinacci che invece non si sarebbe trovato quando
Bisignani si recò ad Arcore per
proporre Lupinacci nella carica».
Valentina Errante
c RIPRODUZIONERISERVATA , a. n ., .. . nn v
cusa, ma nelle intercettazioni del
UNCH I ESTA
R 0 M A Arriva da Napoli sulle scrivanie dei pm di Siena Antonio Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso l'informativa che racconta come avvenissero le nomine ai vertici di Monte dei Paschi durante la
gestione Mussari. Ed emerge che
la politica, anche con il Pdl, non e
più soltanto un'ombra sulla gestione della banca. «Stasera si decide
tutto a Milano dove si trova il Presidente del Consiglio», dice Angelo Pollina, ex vicepresidente della
Regione Toscana, già sentito dai
pm e all'epoca fedelissimo del coordinatore del Pdl, Denis Verdini.
E' intercettato mentre parla con
Sergio Lupinacci, un avvocato che
vuole a tutti i costi una poltrona
nel cda e quando capisce che non
sarà possibile, punta su Antonveneta. Ma il documento è anche
uno spaccato sugli interventi della
politica sulle altre banche, perché
Giuseppe Mussari, ex presidente
Mps, spiega a Pollina: «Tremanti
su Siena non ha messo bocca, perché lui si è preso Unicredit».
nucleo Tributario della Finanza,
finiscono anche le conversazioni
tra Pollina e Lupinacci, un avvocato e noto per gli incarichi ottenuti
anche durante i lavori per i "Grandi eventi" dall'ex presidente del
consiglio per i Lavori pubblici Angelo Balducci. Lupinacci ha saputo che i componenti del cda di Mps
aumenteranno, da dieci a dodici, e
vuole un posto. Così scende in
campo con tutte le sue forze: si rivolge a Pollina, alla parlamentare
Pdl Deborah Bergamini perché
UN 'INFORMATIVA
RACCONTA
LA RACCOLTA
Di RACCOMANDAZIONI
PER DIVENTARE
MEMBRO DEL COA
«interessi» il sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio Gianni
Letta (che se ne lava le mani), a
Madre Tekla, badessa generale
dell'ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida, affinché lo
metta in contatto con Giulio Andreotti, e a Luigi Bisignani. Alla fine «nonostante l'interessamento
dei personaggi di rilievo», il progetto non riesce: il numero dei
consiglieri di Mps rimane immutato e quelli in carica vengono riconfermati. Lupinacci non si arrende: Pollina e Bisignani lavorano per lui e punta ad Antonveneta.
Ma nelle conversazioni si parla anche del «collocamento in seno al
gruppo di Giambattista Duso, già
responsabile direzione corporate
del medesimo istituto di credito».
Il Messagero
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