Da sempre chi detiene il potere è reazionario. Da sempre ha paura di essere detronizzato lotta con tutte le sue forze per consolidare il suo status.
Lo sapevano i saggi greci, che elaborarono il mito del dio Crono (Saturno) il quale, dopo aver appreso la profezia secondo cui uno dei suoi figli lo avrenbe sostituito, decise di divorarli uno alla volta (indicativo il capolavoro di Goya "Saturno che divora i figli"). Si salvò solo Zeus che realizzò la profezia.
Lo sapeva Erode, che dopo aver ricevuto i Magi che predissero la nascita di un nuovo Re (Gesù di Nazareth) fece uccidere tutti i bambini del Paese.
Lo sanno anche loro, i burocrati dinosauri formatisi mentalmente 40 anni prima dell'avvento di Internet, che chi arriverà dopo di loro è destinato a soppiantarli così come loro hanno soppiantato la generazione degli eroi partigiani. Per evitare di perdere il potere, hanno deciso di soffocare i loro figli fin dalla culla. Sono i 30-40enni di oggi, quelli che oggi sono cianotici e non riescono più a respirare. E' stato un percorso lungo, ma ce l'hanno fatta. I loro figli sono quelli con meno prospettive lavorative ed economiche al mondo, quelli che staranno peggio dei loro padri nel 99% dei casi.
Sono la "generazione perduta" come l'ha chiamata il premier Monti in un'intervista al settimanale Sette. "La verità, purtroppo non bella da dire, è che messaggi di speranza possono essere dati ai giovani che verranno tra qualche anno. Ma esiste un aspetto di generazione perduta, purtroppo. Si può cercare di ridurre al minimo i danni, di trovare formule compensative di appoggio ma più che attenuare il fenomeno con parole buone, credo che chi in qualche modo partecipa alle decisioni pubbliche debba guardare alla crudezza di questo fenomeno e dire: facciamo il possibile per limitare i danni alla generazione perduta, ma soprattutto impegniamoci seriamente a non ripetere gli errori del passato, a non crearne altre, di generazioni perdute.
Insomma, cari 30/40enni siete fottuti. Vi abbiamo fottuto noi e ce ne sbattiamo anche le balle. Il premier insomma fa spallucce verso 10milioni di italiani lasciati in mutande da una generazione che si è ingrassata alle sue spalle all'inverosimile perdendo il contatto con la realtà.
L'idea che siano proprio loro la chiave per riequilibrare le cose non li sfiora. Sono mediamente infinitamente più preparati di loro, più onesti, più aperti dal punto di vista culturale. E poi diciamocelo: è esistita una generazione peggiore nella storia dell'universo dei nati negli anni '30/'50? Ma loro, gradassi come sono, si sentono insostituibili.
Non c'è dubbio che questi siano i figli del fascismo. Ma proprio per questo dobbiamo operare un profondo ricambio generazionale in fretta. Vi immaginate cosa diventeranno, poverini, i figli del berlusconismo (anni '90 e primo decennio del 2000)?
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