Gli stipendi d'oro dei governatori: Formigoni e Vendola i più pagati
Quanto guadagnano gli amministratori regionali dopo i tagli della spending review? Tra indennità, rimborsi e assegni di fine mandato, le cifre sono sempre altissime come si evince dall'ultimo rapporto della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, pubblicata su Libero.
I vociferati tagli della spending review sembrano non aver toccato quasi per nulla gli stipendi degli amministratori regionali del Belpaese. Dall'ultimo rapporto della Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, pubblicato su Libero, emerge infatti che tra buste paga, indennizzi, rimborsi e Tfr (il trattamento di fine rapporto), i compensi dei politici restano altissimi. Le cifre però non sono uguali per tutti. Il più fortunato tra i Presidenti di Regione è Roberto Formigoni. Il Governatore della Lombardia, attualmente indagato per corruzione dalla procura di Milano, riceve un'indennità annuale di 5.400 euro. A questa, naturalmente, vanno aggiunti i rimborsi, la cui cifra può variare dal minimo di 5.866,92 euro al massimo di 9.366,92. Totale 14.766 euro. Sono proprio i rimborsi a fare la differenza . «In alcune Regioni – scrive il quotidiano Libero, che pubblica tutti i dati – a volte sono pari, quando non doppiano addirittura l'indennità di funzione». Nessun problema, quindi, se le indennità sono “basse”: basta presentare all'amministrazione le ricevute giustificative per le spese ricevute, «nell'adempimento del mandato». Nella Puglia del governatore Nichi Vendola, ad esempio, le indennità di funzione sono più contenute (4.971,54 euro al mese per 12 mensilità), ma i rimborsi rappresentato la fetta più importante dei guadagni dei Presidenti, con un forbice che va dai 7.744,11 ai 9.624,19 euro al mese.
Formigoni e Vendola sono dunque i più pagati. Scorrendo la classifica delle Regioni, dietro di loro troviamo i presidenti di Regione: di Sicilia (14.193,25 euro), Piemonte (12.451,48), Lazio (11.753,11), Molise (11.124,90),Calabria (11.109,77), Liguria (10.841,25), Campania(10.775), Sardegna (10.571,01), Veneto (9.891,93), Valle d’Aosta (9.751,38), Trentino Alto Adige (9.698,05), Basilicata (9.221,07), Marche (8.620,30), Abruzzo (8.615), Friuli (8.063), Emilia-Romagna (7.768,16), Umbria (7.603,52), Toscana (7.544,78).
Vanno fatti i necessari distinguo. Il Trentino Alto Adige, ad esempio è una delle Regioni virtuose che ha applicato forti riduzioni ai compensi dei propri amministratori, per quanto il rimborso sia uguale per tutti: 3.207,05 euro, come del resto avviene anche in Umbria (3.700 euro al mese). In Friuli, invece, i rimborsi sono stati drasticamente tagliati a “soli” 735 euro.
Ma non è finita qui, c'è da mettere in conto anche il Tfr o assegno di fine mandato. In questo caso si arriva anche a svariate decine di migliaia di euro e ancora la Puglia appare la regione più generosa: «L'importo netto dell'indennità di fine mandato è di 80 mila euro da moltiplicare per il numero di legislature per le quali è stata ricoperta la carica di consigliere» scrive Libero, sottolineando come tre legislature nella regione di Nichi Vendola portano a 241.928,37 euro. Assai prodigo, in tal senso, si dimostra pure il Lazio dove un mandato assicura un assegno di 31.103 euro, che sale a 58.449 euro al termine della seconda legislatura e a 85.800 euro della terza. E pensare che queste cifre servono a reintrodurre i politici nel mondo lavorativo.
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