domenica 26 agosto 2012

Il piano di monti nelle parole di Nietzsche

Il piano di Monti nelle parole di Nietzsche

Friedrich Nietzsche Mario Monti Europa Unita

 La necessità della dissoluzione delle sovranità nazionali e della costruzione (o meglio:costrizione) di una sola, grande unica volontà, attuata anche mediante una politica di marionette (la scemenza parlamentare), è stata teorizzata almeno nel 1886. Ecco le parole che sembrano bene descrivere le aspirazioni e la strategia degli europeisti di oggi.

 di Friedrich Nietzsche

 La nostra Europa di oggi, il teatro di un'insensato esperimento di mescolanza radicale di classi sociali e di conseguenza di razze, è quindi scettica a tutti i livelli di profondità e di altitudine [...].


 In Europa la malattia della volontà è diffusa in modo non uniforme: si manifesta maggiormente e più variegata laddove la cultura è di casa da più tempo; sparisce nella misura in cui 'il barbaro' fa valere ancora, o di nuovo, il proprio diritto sotto le vesti cascanti della cultura occidentale. [...] Le cose stanno così nella Francia odierna, ove la volontà è più gravemente malata; [...] La forza di volere, e cioè di volere a lungo una volontà, è già un po' più forte in Germania del Nord che non in quella centrale, sensibilmente più forte in Inghilterra, Spagna e Corsica, là legata alla flemma, qui alla durezza di cervice (per non parlare dell'Italia, che è troppo giovane per poter sapere ciò che vuole e che deve prima dimostrare di saper volere), ma è più forte e stupefacente in quell'infinito impero intermedio nel quale l'Europa rifluisce in Asia, e cioè in Russia. Là la forza di volere è da lungo tempo messa da parte e accumulata, là la volontà attende (non si sa se come volontà di negazione o di affermazione) in modo minaccioso, di venire liberata per farsi prestare dai fisici di oggi la loro parola d'ordine.

 Affinché l'Europa venga liberata dal suo massimo pericolo non dovrebbero essere necessarie solo guerre indiane e complicazioni asiatiche, ma crolli interni, lo smembramento dell'impero in piccoli corpi e soprattutto l'introduzione della scemenza parlamentare, compreso l'obbligo per ciascuno di leggere il giornale a colazione. Non lo dico augurandolo: a me sarebbe più gradito il contrario! Intendo un aumento tale della pericolosità della Russia da indurre l'Europa a decidersi a diventare altrettanto pericolosa, e cioè ad avere una volontà, tramiteuna nuova casta regnante sull'Europa, una lunga terribile volontà propria in grado di proporsi mete al di là dei millenni, in modo che finalmente la commedia a lungo protrattasi dei suoi piccoli Stati, come pure la sua dinastica quanto democratica molteplicità di volontà, arrivasse a una conclusione. E' finito il tempo della piccola politica; già il secolo prossimo porterà la lotta per il dominio sulla terra, la costrizione alla grande politica.
 

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