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Gilbert Rémond, Le PCF
“Siamo tutti Charlie” proclama Libération,
Ma non io.
Non ho fatto campagna per il trattato di Maastricht, non sono Charlie.
Non ho mai confuso PCF e FN, non sono Charlie.
Non ho sostenuto i bombardamenti NATO sulla Jugoslavia, non sono Charlie.
Non ho fatto campagna per votare sì al referendum sulla Costituzione europea nel 2005, non sono Charlie.
Non ho provato a screditare Denis Robert e difeso Clearstream, non sono Charlie.
Non ho mai pensato che Cuba sia una dittatura, non sono Charlie.
Non ho mai pensato che Chavez fosse un dittatore, non sono Charlie.
Non ho approvato il bombardamento della Libia, non sono Charlie.
Non ho salutato l’assassinio di Gheddafi, non sono Charlie.
Ho deprecato, nel 2006, l’attacco israeliano al Libano, non sono Charlie.
Non sono sistematicamente dalla parte d’Israele contro i palestinesi, non sono Charlie.
Non chiudo gli occhi sul nazismo in Ucraina, non sono Charlie.
Penso che le Femen siano un movimento vicino all’estrema destra ucraina, non sono Charlie.
Non credo che la Russia sia un Paese pericoloso per la pace nel mondo, non sono Charlie.
Non credo che la Russia sia responsabile della situazione in Ucraina, a differenza di UE e NATO, non sono Charlie.
Non ho invocato l’intervento in Siria, non sono Charlie.
Non ho mai definito l’opposizione siriana eroica, ho sempre pensato che siano fanatici islamici più o meno manipolati, non sono Charlie.
I giornalisti di Charlie, come gli agenti di polizia e l’addetto alla manutenzione sono ovviamente innocenti e il loro omicidio è ingiustificabile, ma non sono eroi…
Rendere omaggio alle vittime, certo, ma non è intorno a Charlie e ai suoi ‘valori’ che vorrei vedere raccogliersi il popolo francese… rifiuto questa Unione nazionale che maschera il vero intento dei terroristi e le schiaccianti responsabilità dei capi francesi per l’odio generato dal nostro Paese…
Sono d’accordo al cento per cento con questo testo; rispondo a qualcuno che ha voluto chiedermi di firmare una petizione per Charlie: ciò che succede con l’omicidio dei giornalisti è imperdonabile, quindi non sono Charlie, non mi piaceva tale giornale che non amava noi comunisti e spesso disprezzava il popolo. La stampa è in difficoltà e la libertà di opinione è seriamente messa in discussione da anni, e da questo punto di vista il gruppo Lagardère, come pure altri mercanti di armi, ha gravi responsabilità per ciò che succede. Pertanto trovo ipocrita che il gruppo Lagardère, che fornisce armi a tutti i regimi reazionari nel mondo arabo, guidi la campagna per la stampa della rivista. Il CNR aveva una visione ben chiara della libertà di stampa, in particolare contro i monopoli e le grandi concentrazioni nella stampa. Si applichi la legge e si ritorni ai principi dell’ordine del 45.
Gilbert Rémond, Le PCF
Tratto da: https://aurorasito.wordpress.com/2015/01/10/je-ne-suis-pas-charlie/
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