ALLA PROCURA
DELLA REPUBBLICA
presso
il Tribunale di Cagliari
e
p.c. al
Consiglio Nazionale Forense
Via Arenula 71 – 00186 Roma
Al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari
P.zza Repubblica – Cagliari
Via Arenula 71 – 00186 Roma
Al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari
P.zza Repubblica – Cagliari
Alla Camera
degli Avvocati
Tributaristi di Cagliari
C/o Avv.Giuseppe Lai
Via Tuveri 118 – 09129 Cagliari
All’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi
C/o Avv. Patrizio Tumietto
Via Dante 4 – 20121 Milano
Tributaristi di Cagliari
C/o Avv.Giuseppe Lai
Via Tuveri 118 – 09129 Cagliari
All’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi
C/o Avv. Patrizio Tumietto
Via Dante 4 – 20121 Milano
DENUNCIA
“COSTITUZIONE
DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Principi
Fondamentali
Art.1
L’Italia è una Repubblica Democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
L’Italia è una Repubblica Democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Secondo
la definizione di montesquieuiana memoria la
natura del governo repubblicano si
distingue in “democratica” o “aristocratica”(cfr.
Mario d’Addio in “Appunti di Storia delle dottrine politiche”
vol.II) e consiste nel fatto che “il popolo in corpo” (repubblica
democratica) “o alcune famiglie”(repubblica aristocratica), “vi
godano la suprema potestà”(Montesquieu “L’ésprit des lois”).
La democrazia e l’aristocrazia costituiscono due diversi modi
d’essere della forma repubblicana, che si distinguono a seconda
dell’appartenenza del potere sovrano o al popolo ( e si parla
allora di Repubblica Democratica) o ad alcune famiglie (ed allora si
parla di Repubblica Aristocratica). Chi ha pensato e scritto
quell’articolo aveva perfettamente chiari i concetti formulati dai
pensatori politici francesi dell’’800 (da Montesquieu a Rousseau
a Tocqueville). Quell’art.1
della Costituzione su cui si fonda l’intero impianto
costituzionale, redatto con l’uso sapiente e pensato dei
termini “Repubblica
democratica”,
il cui concetto viene ulteriormente ribadito dall’espressione “la
sovranità appartiene al popolo”, è
stato scritto con il ricordo ancora vivo del sangue delle migliaia di
giovani morti nel sogno e nel segno di quegli ideali e di quei
principi.
Contenuto
essenziale e imprescindibile della sovranità di un popolo è dato
dalla propria sovranità
in materia di politica monetaria, economica e fiscale: è con essa,
ed attraverso i suoi strumenti, che il popolo determina le sue
sorti! Svuotare
un popolo e la sua sovranità di quello specifico contenuto,
significa, e comporta, privarlo della sovranità stessa, in quanto lo
si priva della facoltà e del potere di determinare il proprio
destino ed il proprio stesso “essere”, compromettendone la sua
stessa esistenza.
L’art.11
della Costituzione recita: “L’Italia ripudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizioni
di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità
necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra
le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali
rivolte a tale scopo”.
Quell’articolo
11 fu concepito per consentire l’ingresso dell’Italia nell’ONU
e nelle altre nascenti organizzazioni internazionali, nello spirito
di una ritrovata pace all’indomani della terribile esperienza del
ventennio e della seconda guerra mondiale. Ma le “limitazioni di
sovranità” di cui si parla non hanno nulla a che vedere con lo
svuotamento della sovranità popolare e con il sovvertimento
dell’ordinamento repubblicano-democratico quale sancito dall’art.1
della Costituzione. Sì, perchè il
limite inviolabile dell’art.11
della Costituzione., così come dell’art.10 della stessa e, più
avanti, dello stesso art.117 Cost., è
e rimane sempre l’art.1 della Costituzione, oltre all’art.139
Cost.
A
partire dal Trattato di Maastricht (1992) e poi, a seguire, con
l’ingresso nell’euro, il fagocitamento e la trasformazione di
tutte le istituzioni finanziarie e monetarie dello Stato nel sistema
facente capo alla BCE ed al SEBC, per culminare, in maniera più
incisiva e determinata, col Trattato di Lisbona (2005) e passando
infine, tra gli altri, per l’Europact del 25 marzo 2011 ed il
“six-pack” (gruppo di cinque regolamenti ed una direttiva) del
novembre 2011, e per il più recente “Fiscal compact” del 2 marzo
2012 (il quale, assurdo!, entrerà comunque in vigore il 1° gennaio
2013 anche solo con la ratifica di 12 paesi euro – vedi art.14
par.2), il tutto attraverso un vorticoso susseguirsi di regolamenti,
direttive, accordi intergovernativi, il Presidente della Repubblica,
il Governo, i membri del Parlamento, ciascuno di questi organi nelle
persone medio tempore in carica, ed ogni volta che gli stessi hanno
sottoscritto, approvato, ratificato, promulgato ognuno dei singoli
atti di cui sopra e partecipato agli stessi, in violazione dell’art.1
della Costituzione, del’’art.91 Cost., nonchè dell’art.11
Cost. e dell’art.139 Cost., hanno consegnato
la sovranità del popolo italiano in
materia di politica monetaria, economica e fiscale (vedi artt.119 e
ss. TFUE, regolamenti nn.1173, 1174, 1175, 1176, 1177 del 2011,
direttiva 2011/85/UE e il “Treaty on Stability, Coordination and
Governance in the Economic and Monetary Union” del 2 marzo 2012) e,
con essa, la sostanza essenziale ed intangibile della sovranità
popolare, nelle mani di organismi esterni alla Repubblica (BCE, SEBC,
Commissione), di struttura e composizione prettamente oligarchica e
privi di alcun fondamento democratico e, tanto meno, repubblicano
e senza
che il popolo vi abbia mai manifestato espresso e formale
consenso. Ma,
di più, in un chiaro ed evidente sovvertimento dello stesso impianto
repubblicano e democratico dello Stato, in quanto la sovranità
popolare ed il parlamento ne risultano totalmente svuotati di
contenuto ed il cui culmine è stata la recente
destituzione di un governo,
ultima espressione di una sovranità popolare di cui è rimasto solo
il nome, avvenuta in modo del tutto “anomalo” etotalmente
al di fuori dai principi e dalle norme previste nel nostro
ordinamento, nonché
in aperta violazione dell’art.94 della Costituzione,
oltre che illegittimamente
sostituito con un “soggetto” che rappresenta, già solo nella
persona del Presidente del Consiglio, una chiara espressione della
citata oligarchia.
Pertanto,
ricordato ancora
- che,
ai sensi e per gli effetti delle norme del Titolo VIII del Trattato
sul Funzionamento dell’Unione Europea (artt.119 e ss. TFUE) come
integrato, da ultimo, dall’Europact sottoscritto il 25 marzo 2011,
dai citati Regolamenti nn.1173, 1174, 1175, 1176, 1177 del 16
novembre 2011 e dalla Direttiva 2011/85/UE del consiglio dell’8
novembre 2011 (pubblicati sulla G.U. dell’Unione europea del 23
novembre 2011), noti anche come “six-pack”, entrati in vigore il
13 dicembre 2011, ed il cui contenuto è stato poi sostanzialmente
trasfuso nel “Treaty on Stability, Coordination and Governance in
the Economic and Monetary Union”, meglio noto come “Fiscal
compact”, firmato il 2 marzo 2012, in corso di ratifica, la
Commissione europea viene investita di poteri penetranti e di
gestione sostanzialmente esclusiva della politica economica e
fiscale, che giungono sino alla diretta ingerenza in termini di
“natura, portata e quadro temporale dell’azione correttiva da
intraprendere” (Titolo III, art.3, par.2 del “Fiscal compact”)
in caso di scostamento dello Stato membro dai
vincoli insostenibili ed economicamente e socialmente distruttivi del
patto di bilancio di cui già al “six-pack (in particolare
regolamento n.1175/2011 par.5 e ss.) e ripreso agli artt.3 e ss. del
Fiscal compact;
- che
in forza degli artt.127 e ss. del TFUE lo Stato è in via definitiva
esautorato della propria sovranità in materia di politica monetaria
in favore del SEBC e della BCE, il
cui consiglio direttivo e comitato esecutivo sono composti da membri
sostanzialmente nominati a titolo individuale e senza alcuna
possibilità di controllo di tipo democratico, nell’ambito di una
struttura impostata secondo un impianto di tipo prettamente
privatistico (con
la conseguenza sostanziale dell’affidamento della gestione della
politica monetaria ad una sorta di istituto finanziario privato)
e con tanto
di garanzia di immunità (art.39
dello Statuto Bce ) (si veda il Protocollo n.4 (statuto della BCE)
allegato al TUE ed al TFUE);
- che
in tutto questo costrutto, l’unico organo che abbia un minimo di
fondamento democratico, il Parlamento europeo, non ha ruolo alcuno o,
se previsto, è del tutto inconsistente e limitato ad una marginale
funzione, di fatto e/o nella sostanza, comunque solo consultiva;
- che
i succitati poteri, unitamente ai vincoli di bilancio imposti ed al
previsto regime sanzionatorio, munito di meccanismi di operatività
sostanzialmente automatici (vedi “six-pack” e “fiscal
compact”), di fatto e nella sostanza comportano non una semplice
“limitazione”, ma unaRADICALE
SOTTRAZIONE DELLA SOVRANITA’, con il sostanziale esautoramento del
Parlamento e dell’Esecutivo nazionali, ridotti
a semplici esecutori delle disposizioni della Commissione europea e
della BCE;
- che
la Commissione europea (art.17 del TUE), come già anche gli organi
direttivi della BCE, è composta da membri nominati a titolo
individuale, secondo una procedura, descritta nell’art.17 del
Trattato sull’Unione Europea che prevede la centralità del ruolo
del Consiglio (il quale è composto da un rappresentante di ogni
stato membro a livello ministeriale) e che nulla ha di “democratico”;
- che
come già rilevato nel 2003 dall’europarlamentare Patricia McKenna
nell’interrogazione parlamentare del 4 aprile 2003 (fonte:
documentazione agli atti del Parlamento Europeo rinvenibile sul sito
ufficiale dello stesso), diversi commissari (ma lo stesso può dirsi
dei membri degli organi direttivi della BCE. Scorrendo ad esempio gli
elenchi dei nomi dei membri della Trilateral Commission, si trova
Erkki Liikanen, attuale membro del consiglio direttivo della BCE, e
l’attuale capo del governo greco ex vice presidente BCE e già
membro della Trilateral), tra cui lo stesso Mario Monti, attuale
Presidente del Consiglio dei Ministri, sono e/o sono stati membri e/o
partecipano e/o hanno partecipato alle riunioni del gruppo Bilderberg
e della Trilateral Commission. In proposito, si osserva come lo
stesso Mario Monti figuri ancora , nonostante le annunciate
dimissioni, nello Steering Committee del Bilderberg, rinvenibile sul
sito ufficiale dello stesso alla data del 29/3/2012, nonché nel
Comitato esecutivo dell’Aspen Institute (dati sempre tratti dal
sito ufficiale alla medesima data) e, dal 2010 sino alle dimissioni,
avvenute successivamente alla nomina alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri, è stato Presidente della Trilateral Commission per la
regione europea, organizzazione che non nasconde nelle pagine del suo
sito ufficiale il particolare interesse al rapido raggiungimento
dell’unificazione europea (per quale motivo?) e convinta che
l’eccessiva partecipazione democratica sia un male ( si veda in
proposito il rapporto della Trilaterale “The crisis of democracy”
agevolmente recuperabile in internet). Si rileva, inoltre, in
proposito, come benché dalla risposta data dall’allora Presidente
della Commissione europea Romano Prodi all’interrogazione
parlamentare della McKenna, “Per quanto riguarda la Commissione
Trilaterale, il suo statuto esclude la partecipazione di un membro
che esercita una funzione pubblica”, dall’analisi dell’elenco
dei membri, in cui sono riportati anche gli incarichi dagli stessi
ricoperti, molti di essi sono rivestiti di pubbliche funzioni (si va
dal deputato e/o senatore, al ministro, all’ambasciatore e vi
troviamo anche, come ricordato, quali “già membri”, a parte
Mario Monti, l’attuale capo del governo greco, Papademos, già vice
presidente della Bce!)
- che
siffatto descritto esautoramento e sottrazione della sovranità
popolare, unitamente al connesso esautoramento e sovvertimento
dell’ordinamento repubblicano e democratico costituzionalmente
garantito, tutt’ora in corso di perfezionamento, è avvenuto, e
continua ad essere attuato, in modo significativamente preordinato e
colluso con le principali lobbies dei poteri finanziari, con
prepotente e sfacciata violazione della Carta Costituzionale e dei
principi fondatori della stessa,
per tutto
quanto sopra esposto,
si
propone formale denuncia
affinché
l’Autorità Giudiziaria competente, accertata la sussistenza
del reato ed identificati gli autori, in particolare nelle persone
del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio dei
Ministri, dei ministri, dei membri del Parlamento, ciascuno nelle
persone attualmente e medio tempore in carica in relazione all’arco
temporale interessato, nonché tutte le altre persone eventualmente
coinvolte, lo persegua ai termini di legge per tutti i reati
ravvisabili e, comunque, per quelli previsti dagli articoli:
- 241
c.p.
attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello
Stato;
- 270 c.p. associazioni sovversive;
- 283 c.p. attentato contro la Costituzione dello Stato;
- 287 c.p. usurpazione di potere politico;
- 289 c.p. attentato contro gli organi costituzionali;
- 294 c.p. attentato contro i diritti politici del cittadino;
- 304 c.p. cospirazione politica mediante accordo;
- 305 c.p. cospirazione politica mediante associazione.
- 270 c.p. associazioni sovversive;
- 283 c.p. attentato contro la Costituzione dello Stato;
- 287 c.p. usurpazione di potere politico;
- 289 c.p. attentato contro gli organi costituzionali;
- 294 c.p. attentato contro i diritti politici del cittadino;
- 304 c.p. cospirazione politica mediante accordo;
- 305 c.p. cospirazione politica mediante associazione.
Si chiede
inoltre, di essere informata di un eventuale richiesta di
archiviazione ai sensi dell’art.408 c.p.p..
Io
sottoscritta Avv.Paola Musu, del Foro di Cagliari, in
onore del giuramento prestato e nel profondo rispetto ed in onore
della Costituzione della Repubblica Italiana, di chi l’ha
sottoscritta e di tutti quelli che per arrivare alla stessa hanno
sacrificato la propria vita,nata
a Cagliari il 08/10/1971, con Studio in Cagliari, Via dei Vittorini
n.13, presso il quale eleggo domicilio.0
Allego:
1. Europact
del 25 marzo 2011;
2. regolamenti nn.1173-1174-1175-1176-1177 /2011 e direttiva 2011/85/UE (c.d. “six-pack);
3. trattato sul “fiscal compact”;
4. Steering Committee Bilderberg al 29-3-2012 da www.bilderbergmeetings.org;
5. Comitato esecutivo Aspen Institute Italia al 29-3-3012 da www.aspeninstitute.it;
6. documento stampato dal sito ufficiale della Trilateral Commission www.trilateral.org
7. Elenco dei membri della Trilateral Commission al marzo 2012 dal sito ufficiale della stessa;
8. Interrogazione della parlamentare europea Patricia McKenna del 4 aprile 2003 e risposta del 15 maggio 2003 da www.europarl.europa.eu;
2. regolamenti nn.1173-1174-1175-1176-1177 /2011 e direttiva 2011/85/UE (c.d. “six-pack);
3. trattato sul “fiscal compact”;
4. Steering Committee Bilderberg al 29-3-2012 da www.bilderbergmeetings.org;
5. Comitato esecutivo Aspen Institute Italia al 29-3-3012 da www.aspeninstitute.it;
6. documento stampato dal sito ufficiale della Trilateral Commission www.trilateral.org
7. Elenco dei membri della Trilateral Commission al marzo 2012 dal sito ufficiale della stessa;
8. Interrogazione della parlamentare europea Patricia McKenna del 4 aprile 2003 e risposta del 15 maggio 2003 da www.europarl.europa.eu;
Cagliari, 2
aprile 2012
Avv.Paola
Musu
Nessun commento:
Posta un commento
artecultura@hotmail.it