Prelievo forzoso sui conti degli italiani
Che le cose non stiano andando bene lo si capisce dall’intervista di ieri del premier Matteo Renzi a La7, dove ha ammesso che sarà difficile centrare l’obiettivo di crescita del governo dello 0,8% per quest’anno.
Ieri alcuni organi di stampa hanno ripreso una presunta affermazione resa in privato agli amici da parte di niente di meno che del direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, il quale avrebbe definito Matteo Renzi “la rovina d’Italia”. De Bortoli avrebbe confidato agli amici che il governo sarà costretto a varare ad ottobre una manovra da 20 miliardi, che sarebbe in arrivo un prelievo forzoso, e che dopo arriverà la Troika (UE, BCE e FMI). Pare inoltre che anche il banchiere Giovanni Bazoli – presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa-Sanpaolo, a sua volta azionista in Rcs (il gruppo editoriale che controlla il Corriere) – sia della stessa opinione del direttore.
Potremmo declassare le affermazioni di De Bortoli a semplice sfogo, ma stiamo parlando non solo del numero uno del principale quotidiano italiano, bensì di colui che gestisce l’organo di informazione dei salotti buoni italiani, che ha perfetta percezione di cosa pensi la finanza nazionale e internazionale. Se De Bortoli arriva ad affermare che ci sarà una maxi-manovra da 20 miliardi, che sarà effettuato un prelievo forzoso e che alla fine arriverà la Troika, significa che verosimilmente ha informazioni che lo spingono a esternare simili frasi. (Fonte)
Ieri alcuni organi di stampa hanno ripreso una presunta affermazione resa in privato agli amici da parte di niente di meno che del direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, il quale avrebbe definito Matteo Renzi “la rovina d’Italia”. De Bortoli avrebbe confidato agli amici che il governo sarà costretto a varare ad ottobre una manovra da 20 miliardi, che sarebbe in arrivo un prelievo forzoso, e che dopo arriverà la Troika (UE, BCE e FMI). Pare inoltre che anche il banchiere Giovanni Bazoli – presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa-Sanpaolo, a sua volta azionista in Rcs (il gruppo editoriale che controlla il Corriere) – sia della stessa opinione del direttore.
Potremmo declassare le affermazioni di De Bortoli a semplice sfogo, ma stiamo parlando non solo del numero uno del principale quotidiano italiano, bensì di colui che gestisce l’organo di informazione dei salotti buoni italiani, che ha perfetta percezione di cosa pensi la finanza nazionale e internazionale. Se De Bortoli arriva ad affermare che ci sarà una maxi-manovra da 20 miliardi, che sarà effettuato un prelievo forzoso e che alla fine arriverà la Troika, significa che verosimilmente ha informazioni che lo spingono a esternare simili frasi. (Fonte)
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