domenica 25 novembre 2012

Primarie

Oggi il voto-messinscena. Per scegliere il cosiddetto leader del cosiddetto centrosinistra
C’è quello che si legge dappertutto: i sondaggi di ogni tipo fino a quelli risibili basati sugli utenti Twitter; le discussioni e i battibecchi tra i candidati e i relativi schieramenti; i dati sulle preiscrizioni e le ipotesi sull’affluenza effettiva.
E poi c’è quello che non si legge quasi da nessuna parte: le analisi politiche che denuncino la vera natura e le reali finalità del progetto. Che, come l’Ulivo di Prodi e le sue imitazioni successive, finge di schierarsi dalla parte del popolo per imbrigliarne il disagio e la rabbia. E che infatti, come parole d’ordine, si sceglie due scatole vuote come «ricostruzione e cambiamento».
Nuove promesse. Nuove illusioni. Accortamente avvolte nell’ipocrisia suadente di un Pd che dopo aver sfornato la sua Carta d'intenti, che sotto il titolo-slogan “Italia. Bene Comune” ricorda gli abusi della finanza speculativa e addirittura i «guasti del collasso liberista», continua a tessere l’elogio di Mario Monti.
Peccato, allora, che l’albo dei votanti alle Primarie non sia pubblico. Per poterlo consultare liberamente e sapere, con nome e cognome, chi sono stati gli sciocchi a non rendersene conto. E ad abboccare all’amo anche stavolta.

Fonte: Massimo Fini

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