venerdì 28 giugno 2013

PESCARA, GLI SFORZI DEI VOLONTARI PER SALVARE UN CAVALLO MALATO

PESCARA, GLI SFORZI DEI VOLONTARI PER SALVARE UN CAVALLO MALATO Giovedì, 27 Giugno 2013 La Lega del cane: inaudito lasciare gli animali al sole PESCARA, GLI SFORZI DEI VOLONTARI PER SALVARE UN CAVALLO MALATO La struttura diroccata del vecchio canile comunale di Pescara, quello dove persero la vita decine e decine di cani a causa dell'alluvione nel 1992, è da anni occupata abusivamente da un gruppo di rom che la usano per custodirvi soprattutto cavalli ma anche alcuni cani, lasciati per lunghi periodi sotto il sole o le intemperie. Nei giorni scorsi, i volontari della Lega nazionale per la difesa del cane, in servizio nella zona, hanno dovuto assistere alla sofferenza di uno di questi cavalli, in agonia a causa di una colica, una patologia spesso letale per gli equini. I volontari della Lega del cane purtroppo non sono riusciti a prestare il soccorso desiderato all'animale, che al loro arrivo già non ce la faceva a reggersi e presentava evidenti segni di deterioramento degli organi. Infatti, al suo arrivo, il veterinario Asl non ha potuto fare altro che constatare le condizioni disperate del cavallo e purtroppo praticargli l'eutanasia. Molto probabilmente, un intervento tempestivo da parte dei detentori, avrebbe potuto salvare la vita all'animale che - come emerso da alcune dichiarazioni - era già sofferente dalla sera precedente. "E' inaudito che questi animali siano detenuti per ore sotto il sole – afferma Paola Canonico, responsabile del settore Equidi Lndc sez. di Pescara - spesso bardati pesantemente, costretti a camminare, se non a correre sull'asfalto, nelle condizioni quanto più lontane a quelle naturali. Nonostante il cavallo giochi un ruolo di primo piano nelle terapie mediche, in cui la base fondante della cura è proprio l'interazione tra uomo e animale (Ippoterapia), ancora oggi è tra i pochissimi animali a non godere di una specifica legislazione, né nazionale né europea. In Italia esistono regolamentazioni comunali che ogni città stila o dovrebbe stilare per proprio conto, ma risultano troppo generiche, e come in questo caso non assicurano la tutela dell'animale".

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