domenica 14 agosto 2016

Riforma pensioni 2016

Riforma pensioni 2016: precari a vita e poi “solidarietà”, da cittadini a plebei




RIFORMA PENSIONI (ULTIME NOTIZIE 8 AGOSTO 2016) – Nelle ultime novità sulle pensioni abbiamo già elencato le idee del governo Renzi in arrivo a fine anno. Ma attenzione: adesso nel mirino dell’esecutivo renziano ci sarebbero non solo i lavoratori anziani, i precoci e i pensionati, ma anche i giovani.
Le ultimissime arrivano da un’intervista di Tommaso Nannicini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, rilasciato al Sole 24 ore. Il percorso della riforma pensioni 2016 del governo Renzi dovrebbe attraversare diverse tappe, fra le quali non mancheranno incontri di concertazione con i sindacati di categoria, Cigil, Cisl e Uil (il prossimo è previsto per il 6 settembre 2016).
Si parte dall’Ape (anticipo pensionistico) novità che sarà introdotta nella legge di Stabilità in presentazione il 20 ottobre 2016. Abbiamo già parlato più volte di questo vero e proprio insulto ai lavoratori italiani: in soldoni si tratta di proporre agli over 63 di andare in pensione anticipata (da uno a tre anni prima del requisito anagrafico stabilito dalla riforma Fornero), ma di farlo a caro prezzo, cioè indebitandosi con una banca per 20 anni. Insomma, accendere un mutuo con il quale finanziarsi gli anni di pensione anticipata.
riforma pensioni 2016

Riforma pensioni 2016 (ultime novità 8 agosto): prima l’Ape (anticipo pensionistico), poi interventi chirurgici su aliquote e quattordicesima

Nannicini parla di ben 350.000 euro soggetti interessati all’Ape nei prossimi tre anni: un vero affare per le banche e per le assicurazioni che dovranno garantire per i prestiti non totalmente restituite (sapete com’è, se a 67 anni avete 20 anni di debiti da pagare, può capitare di non arrivare a saldare tutto…).
Andando avanti, nella legge di Stabilità potrebbero finire un’aliquota forfettaria del 10%, nell’ottica di maggiori incentivi sul salario di produttività. Si parla anche di elevare – dai 2.000-2.500 euro di oggi – il tetto dei premi agevolabili e altri aggiustamenti relativi alla quattordicesima, anche se qui Nannicini è apparso piuttosto tentennante: un bonus sulla quattordicesima, aumentando la platea degli aventi diritto oppure incrementando l’importo a chi già la percepisce, sarebbe una buona mossa elettorale in vista del referendum costituzionale, ma di certo non economica e facilmente sostenibile come l’Ape.

Riforma pensioni (ultime notizie 8 agosto 2016): il governo Renzi parla di “misure di solidarietà”. Da diritto, la pensione diventa un’elemosina di Stato a chi è stato precario a vita

Non finisce qui. Il governo Renzi, secondo le ultime notizie sulle pensioni comunicate da Nannicini, avrebbe in mente anche una riforma strutturale del sistema contributivo. Parole che mettono i brividi solo a sentirle, visto che ogni volta che lo fanno c’è una fregatura dietro.
Nel mirino infatti ci sono quelli che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995, quindi nell’era del contributivo puro, successiva alla riforma Dini: con l’arrivo della Fornero solo chi ha maturato pensioni superiori a 2,8 volte il minimo Inps (1.500 euro circa al mese) può andare in pensione con tre anni di anticipo. Si parla anche di “misure di solidarietà” per chi ha avuto una carriera lavorativa discontinua e minata da vuoti contributivi, situazione tipica dei precari e quindi in particolare dei giovani lavoratori.
La brutta sensazione, insomma, è che anche con la riforma pensioni ci si voglia avviare verso una “normalizzazione” del precariato, come già successo con il Jobs act: secondo loro dovremmo abituarci al fatto lavorare a singhiozzo, con il licenziamento che può arrivare da un momento all’altro (i famosi contratti indeterminati del Jobs act sono tali solo di nome, di fatto con le cosiddette “tutele crescenti” si può essere licenziati quando così gira al datore di lavoro) e, alla fine, andare in pensione non perché sia un nostro diritto maturato con decenni di lavoro e contributi versati, bensì perché ci sono delle “misure di solidarietà” che ci permettono di sopravvivere.
Trasformarci da cittadini a plebei: questa è la riforma pensioni che il governo Renzi ha in mente?

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