sabato 7 giugno 2014

La Gabbia - Buttiamo il cibo per colpa dell'UE (04/06/2014)



Oggi, i moralisti nei tg hanno parlato dello spreco del cibo; dello
spreco alimentare e che l’Italia oggi come oggi non si può permettere visto la
profonda crisi “indotta”. Quindi, nei servizi dei tg si raccomandava di non
sprecare del cibo… Che ipocrisia. Eppure, per regole dettate e imposte dalla
disumana carnefice Unione europea, il cibo viene buttato. Per colpa dell’Unione
Europea.


Mi vi sembra normale?


Vi sembra normale quando il vostro premier italiano 2014 dice:
che l'Ue non è il nemico? Che l'Ue non è il problema? 
Visionate il video: Assurde norme europee ci costringono letteralmente a buttare
del cibo. Uno spreco assurdo (servizio di Nello Trocchia)


Buona parte delle regole provengono dalla "comunità europea". Sono stati
fatti degli accordi, ma tutto a svantaggio dei contadini italiani. Ma
attenzione, i contadini nord africani, non è che ne stanno traendo benefici...
Ne trae beneficio la multinazionale.


L'agricoltura è al collasso: colpa dei prezzi fissati dalla grande
distribuzione in arrivo da altri paesi.


Un produttore agricolo si sfoga così:


“Merce invenduta, non abbiamo a chi darla”. Roba alimentare, merce
lavorata e portata al mercato che se andava venduta avrebbero preso dai 10 ai 15
centesimi.
Ma il produttore l'ha dovuta portare indietro perché gli hanno
detto che non si può vendere. Non c'è a chi venderla.


Non riesce a piazzare le sue melanzane al mercato. Sono le migliori, li
vende a 20 centesimi al chilo. Le altre, le butta. Perché non rientra nei costi
di produzione. Infatti per realizzare un chilo di prodotto spende 45 centesimi,
ma così rischia di chiudere perché è in perdita.
La colpa è degli
accordi sottoscritti dall'unione europea, con il conseguente ingresso di
prodotti di altri paesi con diverse regole e con un altro costo del
lavoro.
Così l'agricoltura italiano è sull'orlo del baratro. Dagli
altri paesi entrano merce senza nessun controllo... è una concorrenza sleale...
i dipendenti di questi paesi vengono pagati a 3,50 euro al giorno. Come possono
competere i contadini, i produttori italiani?  Ricordate ancora gli spot
pro-Europa per questa scorsa farsa delle elezioni europee? Lo slogan faceva
così:  Il nostro cibo, sarebbe altrettanto sicuro senza l’Europa? (Andate a
fondo voi carnefici, la vostra criminale moneta unica dell’€ e anche il vostro
progetto degli stati uniti d’Europa!)


Un appello ai produttori agricoli


I tempi sono difficili, critici, c’è gente che non si può permettere di
comprare un pezzo di pane per il proprio sostentamento giornaliero… Ci sono
pensionati, donne anziane che rovistano tra la spazzatura delle bancarelle orto
fruttiferi… produttori agricoli, uomini e padri di famiglia:
perché non dare il vostro prodotto invendibile a queste famiglie
bisognose anziché buttarlo via e lasciarlo marcire su un terreno?
Il
governo non aiuta il popolo, non ha cuore e orecchi per ascoltare la
disperazione del popolo
, questo è più che evidente oggi, allora il
popolo fatto di uomini di buona volontà deve aiutarsi tra loro!


Non buttate a perdere la vostra merce! Donatela a chi non riesce a fare
più di un pasto al giorno!


Come organizzarsi? Basta un camion, una piazza e distribuire liberalmente
la merce a chi si avvicina.


Il paese è piccolo? Magari vi conoscete tra di voi paesani, magari siete
anche conoscenza di una famiglia o più famiglie che sono indigenti, hanno perso
il lavoro… che bel gesto a buon rendere sarebbe lasciare una cassetta del vostro
prodotto!


Io ho fiducia in voi, brava gente italiana!


Grazie.


Mariella

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