lunedì 6 giugno 2011

REFERENDUM: RAGGIUNGERE IL QUORUM

SI ALL'ACQUA PUBBLICA
Parlare dell'acqua può sembrare ovvio, ma così non è, in realtà tanto ci sarebbe da dire su questo argomento, argomento complesso che avrebbe bisogno di approfondimenti. Come ormai noto da statistiche e dati, a causa di diversi fattori, tra cui l'inquinamento causato dall'ignoranza e dal menefreghismo, nonché dall'avidità di società e multinazionali per ricavare utili privati, tali pratiche hanno inquinato diversi fiumi, laghi, mari ecc, causando l'inutilizzo del 40% in meno di acqua, senza escludere il fatto che la grande parte di popolazione mondiale in crescita chiede sempre più acqua, (sempre meno reperibile visto l'inquinamento è privatizzazione). Certo è che le prossime guerre saranno per l'acqua, L'ORO BLU.( da tenere in considerazione che dalle guerre a scapito dei morti ci sono tanti privati che ci guadagnano!). In diversi paesi non Europei, (vedi ad esempio America latina) già ci sono e ci sono state tensioni e scontri per l'acquisizione delle risorse idriche. In certe zone d'Italia per esempio la questione dell'acqua è vecchia, vedi il sud in particolare la Sicilia, dove da sempre la mafia ha sempre cercato di controllare e gestire l'acqua, ma dal momento che oggi la mafia “quella con la lupara non esiste più”, ormai sostituita dalla mafia in doppio petto che fa le scalate finanziarie e bancarie. La banca mondiale, (cioè la banca delle banche) che è la causa di tutti i mali, di cui l'euro) sa molto bene come speculare, già da tempo cerca e privatizza l'acqua. Le Lobby, le multinazionali e i governi, anzichè fare l'interesse del popolo si uniscono con privati speculatori per un personale tornaconto, si sono buttati su questo redditizio business. Mercificare è privatizzare tutto è lo scopo delle banche nonchè quello di privatizzare qualunque cosa. Alcuni anni fa in Bolivia il governo corrotto in combutta con le banche aveva privatizzato persino l'acqua piovana, con la conclusione che la popolazione non ce la più fatta, ovviamente rivoltandosi pagando un alto prezzo, tanti giovani sono morti, tanti feriti e mutilati a causa degli scontri con l'esercito e la polizia, in Francia hanno avuto anche la privatizzazione, i Francesi si sono anch'essi duramente ribellati e cosi via per tutti quei paesi ove hanno avuto l'esperienza della privatizzazione. Purtroppo le banche i “plutocrati”(Potere dei ricchi) non si arrenderanno, l'affare è troppo grosso. Quello che possiamo fare noi di importante e significativo intanto e andare a votare il referendum, votando “SI” per abrogare questa legge, perchè per coloro che non lo sapessero questo buon governo ha decretato la privatizzazione, se non votiamo (“SI” all'abrogazione) l'acqua passerà in mano hai privati con tutte le conseguenze del caso a cominciare dalle bollette più salate, finirà che pagheremo l'acqua più cara del petrolio, non possiamo permettere che ciò accada. Le lobby interessate a questo affare, tramite i soliti lacchè, pennivendoli e falsa informazione ci vogliono far credere che privatizzare è più utile e più efficiente, ma così non è!! Dove c'è la privatizzazione ci deve essere un utile, un sempre maggiore guadagno, un guadagno da qualcosa che non può essere mercificato, l'acqua è di tutti, l'acqua è nostra e nessuno ha il diritto di privatizzarla. Privatizzare l'acqua è un furto!! E giusto che sappiate che oggi con questo modello di società capitalista nulla viene fatto per l'interesse della collettività, qualunque cosa nasconde un interesse personale e privato, ovviamente a danno del pubblico, cioè del popolo. Questi protagonisti privati ai nastri di partenza, hanno già messo lo zampino nel mercato idrico nazionale e si stanno organizzando da tempo per la grande partita della privatizzazione. A far gola non è soltanto il business dell'acqua in sé. Il boccone più grosso sono gli investimenti necessari per tappare le falle degli acquedotti nazionali: una torta gigantesca da circa 65 miliardi di euro nell'arco dei prossimi 30 anni (compresi interventi su fogne e impianti di depurazione), stima del Blue Book 2011 (Libro Blu), che fa gola anche a costruttori. Da dove arriveranno questi soldi? Per il 14%, stima il censis (istituto di ricerca socioeconomica), da aiuti pubblici a fondo perduto per il resto saranno finanziati con le bollette. (In sintesi tra aiuti pubblici e aumento delle bollette a pagare saremo sempre noi!! E i privati? I privati si spartiscono la torta con i politici corrotti. L'aumento necessario tra il 2010 e il 2020 - calcola Utilitatis (Società “pro acqua energia e ambiente”) – sarebbe del 18%. Tali situazioni e dati hanno già attirato diversi pretendenti al business dell'acqua privata. Tra le società italiane interessate alla privatizzazione dell'acqua vede in campo tre big e qualche comprimario. (“ACEA” , la municipalizzata Romana nel cui capitale sta crescendo rapidamente il gruppo Caltagirone ,attivo nelle costruzioni è imputato con l'accusa di falso e bancarotta fraudolenta) ad oggi ha già 8 milioni di utenti in diversi (“ATO”, ambito territoriale ottimale) a cavallo tra Lazio, Toscana e Umbria. Non solo la società capitolina non ha mai nascosto il suo interesse per l'acquedotto Pugliese, ma ha anche iniziato a muovere i primi passi verso la Lombardia. Le società emergenti – pronte a sfidare “ACEA” per la leadership italiana nella privatizzazione dell'acqua - sono la “IREN” e la “UTILITY” (nata dalla fusione delle municipalizzate di Genova, Torino, Parma, Piacenza e Reggio Emilia e partecipata da INTESASANPAOLO) opera già in Emilia, Liguria, Piemonte , Sardegna e Sicilia, ed ha stretto un'alleanza azionaria di ferro con “F21”( il fondo per le infrastrutture di Vito Gamberale), alla finestra c'è anche la “HERA”, la “UTILITY” bolognese, mentre “A2A” E “ACEGAS” si muovono per adesso a livello locale. Poi ci sono i big stranieri pronti come avvoltoi a buttarsi sulla preda, per adesso ci sono “SUEZ”( il colosso transalpino), a fianco della “ACEA”, con cui già lavora in Toscana e Umbria e il rivale francese “VEOLIA”, che distribuisce l'acqua nella “ATO” di Latina, Lucca, Pisa, Livorno e nel Levante Ligure. Poi ancora gli Inglesi di “SEVEM TRENT” e gli spagnoli di “AQUALIA” che già operano in Umbria e Caltanissetta. In sintesi e concludendo, chiedo, secondo voi tutte queste società tra cui anche quelle straniere, vogliono gestire privatizzando la nostra acqua perchè ci vogliono bene? Perchè vogliono fare il bene comune oppure per arricchirsi sulla nostra pelle? Quindi nell'interesse comune e per i motivi e i dati sopra citati e quant'altro, invito tutti a votare “SI” per l'abrogazione di questa legge!

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