Perché ci si
ammala?“I
batteri e i virus non producono malattia: è la malattia che li
produce”
Franco Libero Manco
Franco Libero Manco
Non ci si ammala
per colpa dei germi, dei batteri, dei virus, del destino o del
patrimonio genetico. La genetica incide minimamente sulla percentuale
di malattie e in gran parte ridimensionabili attraverso un corretto
stile di vita. Il diabete e il cancro non arrivano dall’esterno: è
il corpo che li sviluppa. L’obesità non si prende: è il
corpo che accumula grasso. Il mal di testa, il mal di schiena,
l’artrite, l’impotenza, non si prendono: sono tutte condizioni
patologiche che il corpo sviluppa dal suo interno.
Ci ammala perché
vengono violate le leggi naturali che ogni organismo vivente, a
seconda della sua specie, deve rispettare. Quando la popolazione
assume standard di vita sbagliati, viola le leggi naturali e si
alimenta con prodotti industrializzati, le persone incominciano ad
ingrassare, ad ammalarsi, a sviluppare i disturbi della civiltà
moderna. Le malattie sono dovute a: tossine, caos elettromagnetico,
stress psicofisico, ma soprattutto a causa della cattiva
alimentazione dovuta a cibo cotto, industriale che causa carenze
nutrizionali (nonostante la sovralimentazione) e le nostre cellule
restano affamate e assetate per carenza di veri nutrienti.
Non ci ammala a
causa dei virus o dei batteri. Se si espongono due soggetti al virus
dell’influenza uno si ammala e l’altro no, perché? Perché
l’organismo del primo non riesce a difendersi a causa di una
condizione di debolezza del suo sistema immunitario e le tossine
aggrediscono l’organismo. Quando l’organismo è intossicato, si
abbassano i livelli di acidità del sangue. Il pH del corpo dovrebbe
essere alcalino, quando invece è acido si è esposti al rischio di
malattie. Se il pH è alcalino praticamente non ci si ammala quasi
mai. Ogni individuo malato di cancro ha un pH basso, cioè molto
acido.
Ci si ammala a
causa delle radiazioni elettromagnetiche a cui si è giornalmente
esposti. I campi magnetici interferiscono con la naturale vibrazione
delle cellule, favorendo l’insorgenza di patologie anche tumorali.
Ci si ammala a
causa dei farmaci i quali risultano essere responsabili della maggior
parte delle malattie. L’ OMS dice che il 60% della malattie sono
iatrogene, praticamente i medicinali generano più malattie di
quante non ne curino. La presenza di malattie è direttamente
proporzionale al consumo di farmaci. Più farmaci si prendono
più ci si ammala, perché tutti i farmaci hanno effetti collaterali
negativi, tossici, dannosi: sono veleni, le peggiori tossine, spesso
mortali. I farmaci producono malattie perché eliminano i sintomi,
non curano la causa. Tutti i farmaci, sia quelli prescritti sia
quelli acquistati liberamente senza ricetta, sono causa di malattie e
disturbi. La risposta alle malattie non sta nei farmaci: la malattia
non arriva perché nell’organismo manca l’aspirina o
l’antinfiammatorio.
Le malattie
degenerative sono direttamente proporzionate al consumo di farmaci.
Esiste un legame certo tra assunzione di farmaci e suicidi. La quarta
causa di morte in America sono i medici sia perché prescrivono
farmaci potenzialmente letali e sia perché eseguono interventi che
si concludono con il decesso del paziente, o perché sbagliano
diagnosi, o perché prendono decisioni scorrette e fatali. Il Journal
of the American Medical Association nel numero 284 afferma: “Gli
interventi chirurgici non necessari, gli errori medici, gli effetti
collaterali dei farmaci ecc. causano lo stesso numero di morti della
cardiopatie e dei tumori…”
Ci si ammala a
causa di cattivi stili di vita: droghe, fumo di sigaretta, alimenti
voluttuari, mancanza di esercizio fisico.
Ci si ammala per
mancanza di serenità interiore: stress, ansia, depressione, gelosia,
rancore, frustrazioni, preoccupazioni, pessimismo…
Ci si ammala a
causa di mancanza di ideali positivi.
Gli europei
ingeriscono ogni anno 170.000 tonnellate di aromi industriali e
95.000 tonnellate di glutammati (antischiuma, stabilizzatori di
colori, antiagglomeranti, umidificatori, solventi, flocculanti ecc.).
A causa di questo il 15% della popolazione europea soffre di
allergie. Siccome le proprietà organolettiche degli alimenti
naturali non sono fatti per durare nel tempo, il ricorso agli aromi
naturali è sistematico. Allora succede per es. che lo yogurt alla
fragola riporti la scritta “aroma naturale” in realtà è una
pasta, ottenuta con una mescolanza di trucioli di un albero
australiano fatta con acqua, alcol e qualche ingrediente segreto. Da
questa ricetta, con qualche aggiunta, è possibile ottenere l’aroma
del lampone, del cioccolato, di vaniglia e così via. E così si
potrebbero trovare tracce di proteine del latte nel liquore alla noce
di cocco, dei peptidi di glutine nella caramelle, nei corn-flakes,
delle tracce di nocciole in un dolce al limone e così via.
Questa alterazione
del gusto degli alimenti non è senza conseguenze per la salute delle
persone. Anche se gli industriali garantiscono l’innocuità
degli additivi impiegati, non dispongono di alcuna possibilità di
verifica scientifica: controllare 20.000 additivi costerebbe troppo e
richiederebbe tempi troppo lunghi. Né sono mai stati studiati finora
agli inevitabili effetti delle interazioni fra i diversi prodotti
chimici utilizzati. Gli industriali non hanno né i mezzi né il
tempo per far testare tutti gli additivi impiegati. Per contro la
gente, sempre più indaffarata ed in corsa con il tempo, ha
difficoltà a cucinare ortaggi o cereali o di consumare frutta in
modo sano e naturale, magari cercandola in qualche negozio bio un po’
più distante. E allora le allergie si diffondono e a guadagnarci
sono le lobby dell’industria chimico-farmaceutica.
Ma non solo il
corpo fisico è soggetto ad ammalarsi; si ammala anche la mente e la
coscienza. Il corpo si ammala quando perde il suo equilibrio
biochimico; la mente si ammala quando è pervasa da pensieri
disarmonici e pessimistici; la coscienza si ammala quando perde la
capacità di nutrire sentimenti, sensibilità, condivisione. Ma
questo è un problema ancora più ampio e pericoloso che sula dal
tema.
F. DISINFORMAZIONE.IT
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