domenica 22 settembre 2013

Gli zingari svaligiano la casa della ministra Kyenge la colpa è dei poveri Italiani.

E’ stato un duro rientro a casa questa mattina quello della Ministra e compagna Kyenge’ che ha trovato la casa svaligiata e semidistrutta da un gruppo di zingari rom . La devastante operazione, che ha avuto diversi testimoni , è avvenuta nella notte per opera di un gruppo di 4/5 persone che con l’ausilio di un furgoncino hanno letteralmente depredato l’elegante abitazione della Ministra con l’ausilio di un furgoncino con targa tedesca.I testimoni parlano di schiamazzi e risa durante il furto e gli inquirenti durante il sopralluogo hanno verificato, oltre al furto di preziosi suppelletili e vestiario ,anche diversi danni sia alla mobilia che alla muratura e materiale organico in ogni stanza dell’abitazione. La ministra dal canto suo ha minimizzato l’episodio con molta calma definendo “ancora incerta la provenienza degli autori del furto” e “comunque non si puo fare di tutta un erba un fascio”. Incalzata dalle domande ha aggiunto: ” se pure fossero stati i Rom a compiere tale furto , cio’ lo si deve ricercare nelle loro condizioni di estrema poverta’ , sarebbero giustificati da tale gesto , i veri colpevoli sono tutti gli italiani che permettono ancora oggi a certe persone di vivere in condizioni di estrema poverta’ per i soliti motivi razzisti, questa è una spinta ulteriore a dover trovare strumenti e leggi che ne migliorino le condizioni di vita , non basta dare loro solo una casa ma anche un sussidio sicuro per evitare tali episodi delinquenziali.” Roma, 22 set. - (Adnkronos) - Dall'inizio della crisi sono praticamente raddoppiati (+99%) gli italiani che si trovano in una condizione di povertà assoluta ed oggi sono 4,81 milioni quelli che non hanno una disponibilità economica sufficiente neanche ad acquistare beni e servizi essenziali per vivere. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti che fotografa la realtà del Paese, in base dei dati Istat relativi agli ultimi 5 anni segnati dalla crisi. La situazione si è aggravata di più nel nord Italia dove l'aumento dal 2007, sottolinea la Coldiretti, è stato addirittura del 105% rispetto al Mezzogiorno (+90%) anche se il peggioramento più marcato è stato registrato nel centro Italia (+112%). In valori assoluti tuttavia si contano 2,35 milioni di cittadini in grave difficoltà nel Mezzogiorno, 1,78 milioni nel Nord e 684mila nel centro Italia. Ad essere entrati in una condizione di povertà assoluta negli ultimi 5 anni di crisi sono stati ulteriori 3,4 milioni di persone e oggi sul territorio nazionale più di un italiano su dieci (11,3%) si trova in questa situazione. L'effetto principale è stato un crollo storico dei consumi di beni essenziali come il cibo poiché ben il 16,6% degli italiani non può neanche permettersi un pasto con un contenuto proteico adeguato almeno una volta ogni due giorni. La spesa alimentare delle famiglie è tornata indietro di 20 anni. Nel 2012 i consumi delle famiglie italiane per alimentari e bevande a valori concatenati sono stati pari a 117 miliardi, di mezzo miliardo inferiori a quelli del 1992. La crisi ha fatto retrocedere il valore della spesa alimentare, che era sempre stato tendenzialmente in crescita dal dopoguerra, fino a raggiungere l'importo massimo di 129,5 miliardi nel 2007, per poi crollare oggi al minimo di ben quattro lustri fa. La situazione, conclude la Coldiretti, si è aggravata nel 2013 con le famiglie italiane che hanno tagliato gli acquisti per l'alimentazione, dall'olio di oliva extravergine (-10%) al pesce (-13%), dalla pasta (-10%) al latte (-7%), dall'ortofrutta (-3%) alla carne (-2%), sulla base delle elaborazioni su dati Ismea-Gfk Eurisko relativi al primo semestre dell'anno che fanno registrare complessivamente un taglio del 4% nella spesa alimentare delle famiglie italiane.

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