lunedì 11 giugno 2012

Economia e Finanza


Economia
Economia e Finanza: CONCENTRATO DI GOLPE: THE GROUP OF 30 (@MIO 0.2 %)

DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info

(Un po’ tecnico, o “wonkish” come direbbero gli MMTers)

Che venisse da un Vinci di Matrix, nulla di che. Ma anche da un Giannino, passi, quello è pagato per rovinarci. O dallo Scacciavillani del Fatto Quotidiano, che però ci crede secondo me, quindi è meglio di Oscar. O anche da uno dei tromboni del Corriere, stessa busta paga di Giannino, dei Rocca, Vaciago, Secchi ecc. Infatti, se a tutti questi si prova a dire che siamo sotto un Golpe Finanziario, all’unisono scrollano le spalle e col sorrisetto scuotono la testa. Fantasie da complotto, fine del dibattito, e sentenziano “Via! Siamo seri”. Ok, sappiamo chi sono, inutile insistere.
 
 
 Postato da cdcnet il 04/05/2012 (171 letture)
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 EconomiaEconomia e Finanza: IL PERCHE' DELL'ESORBITANTE IMPENNATA DEL PREZZO DEL PETROLIO

PEAK OIL O SPECULAZIONI DI WALL STREET? 

DI F. WILLIAM ENGDAHL
Global Research

Sin da circa l'ottobre dell'anno passato, il prezzo del greggio sulle borse merci mondiali è esploso. Diverse persone offrono diverse versioni. La più comune è la convinzione nei mercati finanziari che lo scoppio di una guerra tra Israele e l'Iran, tra gli Stati Uniti e l'Iran oppure tra tutti e tre sia imminente. Altri fronti sostengono che il prezzo stia aumentando inesorabilmente a causa del superamento del cosiddetto "Peak Oil", il picco del petrolio, il punto di una curva gaussiana immaginaria in cui la metà delle riserve conosciute sono esaurite, mentre la quantità estratta diminuirà parallelamente all'impennata dei prezzi.
 
 
 Postato da cdcnet il 18/03/2012 (336 letture)
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 EconomiaEconomia e Finanza: LETTONIA E ARGENTINA: DUE RISPOSTE ALLA CRISI

DI RAMON TRUJILLO
Rebeliòn

La Lettonia ha già vissuto sulla propria pelle le politiche economiche che sono ora implementate in Spagna per far fronte alla crisi. Dal 2007 al 2009 la repubblica baltica è stata spazzata via dalla crisi finanziaria globale e ha subito un crollo del PIL, che è sceso del 24%. Il tasso di disoccupazione è passato dal 5,3% del 2007 al 20,5% all'inizio del 2010 [i]. 

Prima della crisi, il governo lettone aveva deciso di praticare una svalutazione interna per diminuire il costo della produzione e per incrementare le esportazioni. Così ha ridotto lo stipendio diretto (le retribuzioni dei lavoratori), lo stipendio indiretto (la spesa sociale) e lo stipendio differito (le pensioni). In teoria, la spesa pubblica più bassa avrebbe dovuto ridurre il passivo di bilancio e i salari inferiori avrebbero reso le esportazioni più competitive; in questo modo, si sarebbe riusciti a emergere dalla crisi. Nella pratica, invece, i bassi salari e la sempre maggiore disoccupazione provocheranno una flessione dell'attività economica e delle entrate fiscali, e tale manovra, messa in atto per uscire dalla crisi, impoverirà in modo permanente i cittadini.
 
 
 Postato da cdcnet il 05/03/2012 (317 letture)
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 EconomiaPolitica: IL NEOLIBERISMO E LA FINE DELLA RIDUZIONE DELL'ORARIO DI LAVORO

DI CHRISTOPH HERMANN
Socialist Project
Mentre nelle crisi precedenti la riduzione dell’orario di lavoro fu analizzata per combattere la disoccupazione in crescita, dal 2007 a oggi possiamo notare sorprendentemente che questa misura non è mai stata proposta in una qualsiasi agenda politica. Neppure in Francia e in Germania, i campioni dell’orario di lavoro ridotto che avevano introdotto la settimana corta di 35 ore per affrontare l’alta disoccupazione degli anni ’80. È ancor più straordinario se si pensa la riduzione dell’orario di lavoro per un periodo limitato, applicato da vari paesi europei nel corso delle crisi, si è dimostrato uno strumento utile per limitare la disoccupazione (anche se lascia inalterate le diseguaglianze del capitalismo)[1].
Anche se il capitale europeo dette il benvenuto alla riduzione dell’orario di lavoro nella fase iniziale della crisi, i datori di lavoro richiesero rapidamente un orario più lungo e una maggiore flessibilità quando la crescita cominciò a riavviarsi nel 2010. 

In alcuni paesi i governi hanno annunciato un posticipo dell'età di pensionamento nell’ambito di una serie di misure di austerità adottate per limitare i deficit di bilancio causati dalla crisi. Un'età di pensionamento più bassa e l'introduzione del pensionamento anticipato furono usati negli anni ’80 per creare opportunità di lavoro per i giovani lavoratori. Con un'inversione radicale nell’approccio, ora ci si aspetta che i lavoratori rimangano attivi per più tempo e per più anni per conservare il posto di lavoro e ricevere una pensione.
 
 
 Postato da cdcnet il 29/02/2012 (284 letture)
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 EconomiaLA NOSTRA NOTTE DEGLI OSCAR A RIMINI

DI MICHAEL HUDSON
Counterpunch

Sono appena ritornato da Rimini in Italia, dove ho sperimentato uno degli spettacoli più sorprendenti della mia carriera accademica. Quattro associati dell'Università del Missouri di Kansas City (UMKC) sono stati invitati a tenere una conferenza di tre giorni sulla Teoria Monetaria Moderna (MMT), per spiegare perché oggi l'Europa ha così tanti problemi monetari, e per mostrare che esiste un'alternativa rispetto all'austerità imposta al 99% e che l’enorme e violento rastrellamento della ricchezza da parte dell’1% non è una legge di natura. 
 
 
 Postato da cdcnet il 28/02/2012 (288 letture)
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 EconomiaL'ELEFANTE NELLA STANZA E' LA SPAGNA, NON L'ITALIA

DI MARSHALL AUERBACK
New Economic Perspectives
Un altro giorno è passato e i mercati sono tutti lì a vedere se la Grecia raggiunge un accordo "volontario" con i creditori. La parola chiave è "volontario" perché il mito dell’accondiscendenza volontaria” deve essere ben propagandato, così che quei maledetti credit default swap non vengano riscossi. 

Ma diciamola tutta: la Grecia è un brufolo. Se il resto dell'eurozona zona l’avesse estromessa con un minimo rischio sistemico, Atene avrebbe da tempo lasciato Troia. Il vero problema è che i credit default swaps minacciano un macello tale con le controparti da poter creare un nuovo stress sistemico che oltrepassa di molto i benefici destinati ai possessori dei CDS.
 
 
 Postato da cdcnet il 11/02/2012 (257 letture)
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 EconomiaOpinioni: L'USCITA DALL'EURO E' FATTIBILE

DI PATRICK BERNAU
Frankfurter Allgemeine Blogs

Lord Wolfson ha chiesto come si possa dissolvere l’Unione Monetaria, offrendo 250.000 sterline per l’idea migliore. Il 1° gennaio, un articolo dell’edizione domenicale del quotidiano Frankfurter Allgemeine ha fatto una proposta. A partire da oggi, la giuria sta esaminando i contributi, e pubblichiamo i nostri commenti in merito.

Una cosa è chiara: l’uscita dovrà accadere improvvisamente. Se la popolazione greca sapesse in anticipo di un ritorno della dracma, preleverebbe all’istante i propri soldi dalle banche greche e li porterebbe in Germania. Questo sarebbe un problema per le banche di entrambi i paesi. Per questo, l’uscità dovrebbe avvenire in una lunga fine settimana, ad esempio dal venerdì al lunedì di Pasqua.
 
 
 Postato da cdcnet il 05/02/2012 (329 letture)
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 EconomiaIL PATTO FAUSTIANO CHE GLI ECONOMISTI MODERNI NON CITANO MAI

DI GARY PETERS
Our Finite World
Storicamente le persone hanno mutato i propri sistemi di credo in vario modo. I greci e romani credevano in molti dèi e in molte dee, e gli attribuirono ogni sorta di potere. Poi sono venute le grandi religioni monoteistiche e le persone iniziarono a credere in solo uno dio, anche se lo hanno venerato con nomi differenti.

Le credenze sono cambiate anche di recente, e le persone adorano solo una sezione di un dio, la sua mano invisibile. Grazie ad Adam Smith e ai suoi seguaci, soprattutto i contemporanei teologi economici neoclassici, abbiamo assistito a un notevole aumento della ricchezza nel mondo e a numeri che erano difficile da immaginare prima della rivoluzione industriale, con il passaggio dalla forza muscolare quasi sempre umana e animale verso i combustibili fossili ad alta energia, petrolio, e gas naturale. È anche difficile immaginare che l'umanità possa retrocedere un giorno o l'altro in un'altra epoca con un’energia più scarsa e più costosa, ma è una possibilità che non può essere esclusa dal nostro pensiero.
 
 
 Postato da cdcnet il 17/01/2012 (427 letture)
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 EconomiaEconomia e Finanza: L'IMMINENTE SCOPPIO DELLA BOLLA DEL CREDITO

DI MIKE WHITNEY
Counterpunch
Per la seconda volta in tre anni il sistema bancario è crollato, il che significa che le banche non sono più in grado di finanziare sé stesse attraverso i normali mezzi, cioè i mercati all'ingrosso. Questa stessa cosa è avvenuta nel luglio del 2007 quando due hedge fund di Bear Stearns fallirono e trilioni di dollari di titoli garantiti da ipoteca, detenuti dalle banche degli Stati Uniti, iniziarono a subire un netto decremento di valore. Nel giro di pochi mesi la maggior parte delle più importanti banche di America erano tecnicamente insolventi anche se la farsa è continuata per un altro intero anno prima che la Lehman Brothers saltasse in aria e il marciume del sistema divenisse evidente a tutti. Ora la stessa cosa sta avvenendo in Europa.
 
 
 Postato da cdcnet il 07/01/2012 (393 letture)
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 EconomiaInterviste: IL MONDO E' GIA' ENTRATO NELLA SECONDA FASE DELLA CRISI

DI ARMANDO BOITO JR.
Jornal da Unicamp 

L'economista francese Gerard Dumen­il è autore di vari testi e saggi sul capitalismo contemporaneo. Quest'anno ha pubblicato, in collaborazione con Dominique Levy, il libro “The crisis of neoliberalism” (Harvard University Press, 2011). 
Dumenil ha tenuto all'Unicamp una conferenza sulla crisi attuale nel Centro di Studi Marxisti (Cemarx) nell’ambito del programma post-laurea di scienze politiche dell'Istituto di Filosofia e Scienze Umane (IFCH) dell'Unicamp. 
In questa occasione, ha concesso un'intervista al politologo Armando Boito Junior, professore titolare dell'IFCH.
 
 
 Postato da cdcnet il 02/01/2012 (456 letture)
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 EconomiaQUEI COMPUTER CHE RENDONO FOLLE LA BORSA

DI PIERRIC MARISSAL
www.humanite.fr
Più della metà delle transazioni finanziarie nel mondo sono automatizzate, realizzate da macchine adatte a eseguire parecchie migliaia di operazioni al secondo. Ancor più dei traders è l’intelligenza artificiale che specula più di ogni altro.
Questi robot sono responsabili del 70% delle transazioni del mercato americano, il 50% di quelle nelle borse e già più del 40% nel mercato europeo. Sono capaci di imparare, di reagire in un nanosecondo per acquistare o vendere e anche di giocare d'astuzia per far sbagliare le macchine dei concorrenti. Queste intelligenze artificiali rappresentano un investimento enorme e solo i grandi gruppi ne traggono profitto, in quello che viene definito trading alta frequenza (HFT). La velocità è il cardine di questa assurdità galoppante. Le grandi banche tentano di affittare gli edifici sempre più vicino alle piattaforme borsiste per collocare le loro macchine e per poter avere il più breve tempo di latenza possibile.
 
 
 Postato da cdcnet il 18/12/2011 (415 letture)
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 EconomiaDEMOCRAZIA E DEBITO

DI MICHAEL HUDSON
Michael-hudson.com
Il Libro V della Politica di Aristotele descrive il ciclo eterno della transizione che vede le oligarchie trasformarsi in aristocrazie ereditarie, che finiscono per essere rovesciate da tiranni o sviluppare rivalità interne quando alcune famiglie decidono di "far entrare il popolo nell’arena politica" per poter arrivare a una democrazia, da cui riemerge una nuova oligarchia, seguita da una aristocrazia, e poi da una democrazia, e così via nel corso della storia.
Il debito è stato il principale motore di questi cambiamenti, sempre con nuovi colpi di scena e trasformazioni. Si polarizza ricchezza per creare una classe creditrice, la cui guida oligarchica finisce quando nuovi dirigenti (i "tiranni" di Aristotele) ottengono l'appoggio popolare, cancellando i debiti e ridistribuendo la proprietà o l’usufrutto dei terreni a favore dello Stato.
 
 
 Postato da cdcnet il 18/12/2011 (328 letture)
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 EconomiaEconomia e Finanza: SEI RIVELAZIONI SHOCK SUL "GOVERNO SEGRETO" DI WALL STREET

DI LES LEOPOLD
Alternet.org
Alti funzionari hanno volontariamente mascherato la vera dimensione dei salvataggi del 2008-'09 al Congresso e all’opinione pubblica.
Ora abbiamo prove concrete che Wall Street e Washington stanno gestendo un governo segreto bel lontano dal processo democratico. Grazie a una richiesta per la libertà di informazioni fatta da Bloomberg News, il pubblico ha ora accesso a oltre 29.000 pagine di documenti della Fed e ad altre 21.000 transazioni della Fed che sono state deliberatamente nascoste, e per buone ragioni. (Vedi qui e qui.)

Questi documenti mostrano come alti funzionari del governo hanno volontariamente celato al Congresso e al pubblico il vero scopo dei salvataggi del 2008-'09 che hanno arricchito i pochi e rafforzato gli interessi dei giganti di Wall Street. Ora sappiamo che: 
 
 
 Postato da cdcnet il 14/12/2011 (353 letture)
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 EconomiaIL DEBITO PUBBLICO, UN MECCANISMO DI REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA DAI POVERI

DI IVAN GORDILLO
Rebelion.com
L'unica parte della cosiddetta ricchezza nazionale che entra realmente in possesso della collettività dei paesi moderni è il debito pubblico.
Il Capitale, Karl Marx (1867)
Gli ultimi avvenimenti economici e politici si stanno susseguendo a una velocità vertiginosa. La sparizione del governo della Grecia e dell'Italia in meno di dieci giorni è stato un colpo duro inferto dai cosiddetti mercati alle deboli democrazie parlamentari per come le avevamo conosciute sinora. Il colpo di stato finanziario iniziato nel 2008 col piano di salvataggio pubblico per i capitali privati ha preso una forma più vasta: i tecnocrati provenienti della banca internazionale - da Goldman Sachs nel caso del massimo dirigente della Banca Centrale Europea (BCE) - occupano le posizioni di controllo di queste due nazioni. Ora le porte girevoli girano anche alla rovescia: non solo i politici in uscita occupano i posti dei consigli d’amministrazione delle grandi imprese, ma anche i tecnici del capitale privato dirigono governi, della cui legittimità rimane oramai ben poco.
 
 
 Postato da cdcnet il 04/12/2011 (440 letture)
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 EconomiaPERCHE' LA CRESCITA ECONOMICA E' COSI' POPOLARE?

DI UGO BARDI
Cassandra's Legacy
Negli ultimi anni il sistema finanziario ha inviato al mondo un segnale evidente quando tutti i prezzi delle materie prime sono schizzati a livelli mai visti prima. Se i prezzi sono alti, c’è un problema nelle forniture. Dato che la gran parte delle commodities che usiamo non sono rinnovabili – il greggio, ad esempio – è almeno ragionevole supporre che ci sia un problema di esaurimento.
Invece, la reazioni dei lettori, dei decisori e degli esperti economici di tutte le risme è stata – ed è ancora – quella di ignorare le basi fisiche del sistema economico e promuovere la crescita economica come soluzione a tutti i problemi; tanto più, tanto meglio. 
Ma, se l’esaurimento è il vero problema, dovrebbe essere ovvio che la crescita può solo peggiorare le cose. 
Dopo tutto, se cresciamo consumiamo più risorse e ciò aumenta il suo sfruttamento. E allora perché i nostri lettori sono fissati sulla crescita? Non riescono a capire che si tratta di un errore colossale? Sono stupidi o altrimenti che sono?
 
 
 Postato da cdcnet il 30/11/2011 (200 letture)
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 EconomiaEconomia e Finanza: I PARADISI FISCALI: VISITA GUIDATA

DI THOMAS VENDRYES
www.laviedesidees.fr
Quali somme sono nascoste nei paradisi fiscali? Da chi? E come? Con l'aiuto di un metodo originale e di dati finora poco sfruttati, Gabriel Zucman fa piena luce su questi problemi, sperando che ciò possa aiutare a migliorare la lotta contro i paradisi fiscali.

Avete svolto un importante lavoro su quello che lei chiama la "ricchezza mancante delle nazioni", ossia il patrimonio delle famiglie che non appare nelle statistiche nazionali e mondiali, perché nascosto nei paradisi fiscali. Vorremmo chiederle di fornirci un ordine di grandezza: quale sarebbe l'importo di questa ricchezza? La sua struttura? Quali i principali detentori? Quali sono i principali paradisi fiscali?
 
 
 Postato da cdcnet il 29/11/2011 (335 letture)
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 EconomiaTORNARE AL 1693

DI MARTIN HUTCHINSON
Asia Times Online
La crisi dell’eurozona, che poteva essere disinnescata consentendo alla Grecia di uscire dall’euro, ha preso una piega molto più seria. Se, come sembra plausibile, Italia, Spagna e persino la Francia hanno perso la fiducia dei mercati internazionali e sono costrette a contrarre più debito, allora il debito sovrano delle nazioni di prima fila non può più essere considerato privo di rischi. 

Ciò riporterà i mercati molto prima dei traumi del XX secolo, prima del relativamente sereno XIX secolo, prima persino del XVIII in cui si formarono le istituzioni.
Manderà a pezzi il trionfo del 1751 del dimenticato finanziere Samson Gideon per la formazione dei Consoli immortali, manderà a morte l’egoistico ma eccellente lavoro di Sir Robert Walpole che impedì al collasso della South Sea Company di distruggere il mercato dei bond del governo britannico, come riuscì a fare quello del Mississippi con quello della Francia, e manderà in frantumi anche le fondamenta del credito britannico, fissate con la creazione della Banca di Inghilterra. La vita per chi scambia le obbligazioni tornerà a uno stato di natura primitivamente hobbesiano, spregevole, brutale e rapido. Ma tutti noi ne soffriremmo, eccetto che nel breve termine?
In base al mercato delle obbligazioni per come lo abbiamo conosciuto nell’ultimo secolo o due, solo la Grecia era destinata al default. Il suo problema non era tanto il suo rapporto iniziale tra debito e PIL, ma il fatto che il suo PIL era iper-inflazionato, e si basava su un livello di vita totalmente irrealistico per il popolo greco.
 
 
 Postato da cdcnet il 28/11/2011 (285 letture)
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 EconomiaPolitica: L'EURO E' UNO STRUMENTO PER SCHIACCIARE LA CLASSE OPERAIA

DI ENRIC LLOPIS
Rebelion.org
L'economista Pedro Montes inaugura il seminario dell'Accademia del Pensiero Critico di Socialismo21
La maggior parte delle analisi della redditività della zona euro e i benefici (o meno) di rimanere nella moneta unica sono inseriti, con poche eccezioni, nel quadro dell'ortodossia neoliberista e incorrono in un'inflazione di cifre e tecnicismi. Ma al di là di queste analisi funzionali al sistema, cosa è l'euro? “Uno strumento nelle mani dei poteri economici per schiacciare la classe operaia”, risponde l'economista Pedro Montes dopo trentasei anni di lavoro nel Dipartimento Studi del Banco di Spagna.
 
 
 Postato da cdcnet il 21/11/2011 (316 letture)
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 EconomiaEconomia e Finanza: PRIMA DELL'ONDA

FONTE: Crashoil.blogspot.com
Cari lettori,
Uno dei fenomeni più intriganti che sono a cavallo tra oceanografia e geologia è quello deglitsunami, principalmente quelli di origine sismica. Un spostamento trasversale di una faglia sul fondo marino, per l'enorme energia che libera, può spostare tutta la massa di acqua al di sopra per una distanza non tanto grande, forse 50 centimetri, qualche volta un metro. Il problema è che lo spostamento colpisce tutta la colonna d’acqua, che può essere di quattro o più chilometri di altezza. L'onda generata dalla semplice gravità si diffonde alla velocità di centinaia di chilometri orari, e in alcuni casi, se il terremoto avviene in acque molto profonde, giunge quasi a velocità supersoniche. Quando questa onda si avvicina alla costa, la pendenza del suolo marino induce un effetto conosciuto come frantumazione (shoaling): l'onda solitonica si rompe e si scompone in diversi pacchetti, che si diffondono a velocità molto più piccole, alcuni chilometri l’ora, ma per l'aumento della pressione dell’acqua l’altezza cresce sempre di più.
 
 
 Postato da cdcnet il 20/11/2011 (255 letture)
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 EconomiaEconomia e Finanza: NONNA, TI SPIEGO LA CRISI ECONOMICA 9 E 10

DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info

Nonna: Ma sai che adesso tutti parlano delle cose che dici tu? Ma nessuno dice le cose che dici tu. Ma sei sicuro che hai studiato nella scuola giusta?

P. Sì, eccome. I miei professori appartengono alla scuola di uno dei più importanti economisti mai esistiti, John Maynard Keynes. Sono tutti accademici di rigore.

Nonna: Ma non dicevi che sono stati tutti comprati dai ricconi? E allora sto Chenes, o come si chiama, e i suoi amici sono gli unici buoni?

P. Bè, più o meno… Keynes fu il più importante economista del XX secolo, grazie a lui abbiamo le garanzie democratiche moderne. Ma fu fatto fuori proprio dalle elite di cui parliamo, non lo comprarono, lo fecero fuori…

Nonna: L’hanno ammazzato? Ma di sù…
 
 
 Postato da cdcnet il 19/11/2011 (478 letture)
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 EconomiaEconomia e Finanza: L'1% DELLA POPOLAZIONE E' FORMATO DAI PIU' ACCANITI DISTRUTTORI

CHE IL MONDO ABBIA MAI CONOSCIUTO

DI GEORGE MONBIOT
Guardian.co.uk
Negli ultimi trent’anni gli psicopatici industriali si sono appropriati del nostro tesoro comune. Questo è il motivo per cui siamo quasi in fallimento.
Se la ricchezza fosse il risultato inevitabile del duro lavoro e dell’intraprendenza, ogni donna in Africa dovrebbe essere milionaria. Le affermazioni che gli ultra-ricchi che formano l’1% della popolazione fanno su sé stessi – che sono in possesso di intelligenza, creatività o spirito di iniziativa al di fuori dell’ordinario - sono esempi di vera e propria millanteria. Dire che ciò significa attribuire a sé stessi risultati per cui non si ha alcun merito. Molti di coloro che oggi sono ricchi lo sono diventati perché sono stati in grado di ottenere certi lavori, più per una combinazione di sfruttamento spietato degli altri e di incidenti di percorso che per il talento e l’intelligenza, visto che questi posti di lavoro, nella stragrande maggioranza dei casi, sono in mano a persone nate in certi luoghi e all’interno di determinate classi sociali.
 
 
 Postato da cdcnet il 19/11/2011 (373 letture)
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 EconomiaNONNA, TI SPIEGO LA CRISI ECONOMICA 7 E 8

DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info

(Il Più Grande Crimine spiegato agli anziani, agli adolescenti e a persone del tutto digiune di economia)
Nonna: Allora chi sono sti delinquenti che ci tolgono i soldi dello Stato, quelli che dicono che il debito pubblico è un nostro debito, quando invece non lo è, insomma, sti qui che con l’Euro ci hanno fatto sto brutto scherzo. Perché guardavo la televisione ieri e mi dicevo “ma sta a vedere che quel politico lì è uno di loro”. Dimmi mò.
P. Attenta, il debito pubblico non è un nostro debito quando lo Stato ha una moneta sovrana, come le lire di una volta. Ti ho spiegato che con l’Euro tutto è ribaltato. Ok? Allora nonna, per la tua domanda bisogna prima capire un paio di cose, poi ti faccio i nomi… 

Nonna: Ohh, sempre bisogna capire cento cose per capirne una, insomma…
 
 
 Postato da cdcnet il 04/11/2011 (481 letture)
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 EconomiaNONNA, TI SPIEGO LA CRISI ECONOMICA 5 E 6

DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info

(Il Più Grande Crimine spiegato agli anziani, agli adolescenti e a persone del tutto digiune di economia)

Nonna: Senti, però ci sono due cose dell’altra volta che non ho capito. Tu dici che se lo Stato spende per darci tutto quello ci manca, e magari compra le cose che le fabbriche non vendono, allora tutti noi stiamo meglio. Bè, stamattina ero dal dottore per l’anca, e lui mi diceva che per l’operazione ci vogliono 7-8 mesi. Io gli ho detto: “Mio nipote dice che se lo Stato spende di più, può fare altri ospedali e assumere tutti i medici che vuole”. E sai lui cosa ha risposto? Ha risposto che è d’accordo, ma poi c’abbiamo l’inflazione. Cosa vuol dire?

P. Ah! Eccoli quelli dell’inflazione…

Nonna: Aspetta, poi c’è l’altra cosa. Ieri sera al telegiornale quella signora che fa l’industriale capo, che c’ha dei bei gioielli sempre addosso, adesso non ricordo il nome…
 
 
 Postato da cdcnet il 26/10/2011 (443 letture)
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 EconomiaEconomia e Finanza: I SIGNORI DEL DENARO: COSA C'E' DIETRO LA CRISI DEL DEBITO

DI ADRIAN SALBUCHI
Global Research
Negli Stati Uniti vediamo, come mai prima d’ora, milioni di persone che soffrono per l’impatto pesante dei pignoramenti e della disoccupazione, in Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia, vengono imposte dure misure di austerità sull’intera popolazione, il tutto unito al collasso delle principali banche in Islanda, Regno Unito e Stati Uniti, oltre agli indecenti salvataggi dei banchieri “troppo grandi per fallire”. 

Senza dubbio il grosso della responsabilità per questi tracolli ricade sulle spalle dei governi di queste nazioni, che sono subordinati agli interessi e agli obiettivi del potere economico. Ovunque, questo si accompagna a una intrinseca corruzione, oggi particolarmente evidente oggi in Regno Unito, Italia e Stati Uniti.
Analizzando in questo articolo alcune delle componenti fondamentali dei modelli finanziari, ci si auspica che i lettori possano ottenere una migliore comprensione del perché siamo in questa crisi e del fatto che andrà a peggiorare nei mesi e negli anni a venire.
 
 
 Postato da cdcnet il 24/10/2011 (560 letture)
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 EconomiaNONNA, TI SPIEGO LA CRISI ECONOMICA. 3 E 4

DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info

(Il Più Grande Crimine spiegato agli anziani, agli adolescenti e a persone del tutto digiune di economia)

P. Allora nonna, riassunto delle puntate precedenti. Spero che tu abbia capito che solo lo Stato e le nazioni estere possono immettere denaro nuovo e al netto nel contenitore dei cittadini privati e delle aziende. Cioè: la ricchezza nuova, quella in più rispetto a quella già esistente, può venire solo da loro. Ok. Hai capito che uno Stato come l’Italia con la sua moneta Lira non aveva in realtà grandi problemi di debito. Che anzi, il debito di uno Stato che inventa la sua moneta dal nulla e che la spende, o che emette titoli, è la ricchezza dei cittadini e delle aziende private. Bene. Hai capito che vi hanno sempre raccontato una bugia immensa su cosa sia il debito “pubblico”, che pubblico non è per nulla…
 
 
 Postato da cdcnet il 23/10/2011 (504 letture)
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 EconomiaNONNA, TI SPIEGO LA CRISI ECONOMICA 2

DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info

(Il Più Grande Crimine spiegato agli anziani, agli adolescenti e a persone del tutto digiune di economia)

Nonna: Paolo, tu spieghi tante cose, ma insomma, mi dici perché c’è la crisi? 

P. Nonna, io te la spiego, ma prima devi aver pazienza e capire delle cose. Poi ci arriviamo. 

Nonna: Ci ho pensato a quello che mi hai detto l’altra volta, sai? Quando ti portavamo a Cesenatico da bambino stavamo in albergo in quattro dal primo al 20 agosto, e poi una settimana nella pensione in montagna col nonno. Oggi chi se lo può permettere fra la gente come noi? Il governo che ci dava i soldi, hai detto. Ma dove li prendeva?

P. Vero nonna, verissimo. Una cosa alla volta. Ti ricordi che ti ho detto che voi nel 1950, voi nel contenitore dei cittadini privati, avevate, fa conto, 100 soldi e che poi sono diventati molti di più? Ti ho detto anche che solo il governo e le nazioni straniere possono mettere soldi nuovi al netto nel contenitore dei cittadini, che se no si passano sempre gli stessi soldi fra di loro. Ok, infatti in quegli anni fu proprio un governo, il nostro, e una nazione straniera, l’America, che ci resero più ricchi. Il baby boom… i governi italiani degli anni ’50 e ’60 spesero la lira a frotte, poi c’erano gli americani che ci compravano le cose a frotte, e investivano da noi.
 
 
 Postato da cdcnet il 23/10/2011 (327 letture)
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 EconomiaNONNA, TI SPIEGO LA CRISI ECONOMICA. 1

DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info

Nonna: Paolo, chi ci dà i soldi? Insomma, perché non ne abbiamo mai abbastanza? E poi adesso c’è anche la crisi e come si fa?

P. Per capire cosa sta succedendo, dobbiamo capire un paio di cose prima. Abbi pazienza. Allora: prendi una nazione e pensa a come è fatta. C’è un territorio con delle frontiere, e dentro ci sono solo due cose: il governo e tutta la sua roba, cioè le sue proprietà, aziende, uffici, scuole ospedali ecc.; e il resto dei cittadini privati, con le loro proprietà, le loro aziende, uffici, negozi ecc. e la gente che lavora. Quindi in una nazione c’è il settore governativo pubblico, e il settore dei cittadini privati. Non ce ne sono altri.

Ora immagina questi due settori come dei contenitori, proprio immagina due cassetti. Entrambi contengono ricchezze, cioè palazzi, terre, case, fabbriche, attività. Entrambi contengono denaro. Bene. Prendi il contenitore dei cittadini privati che è quello dove io e te e tutti quelli che conosciamo vivono. Pensa a cosa succede in esso quando qualcuno fa soldi.
 
 
 Postato da cdcnet il 20/10/2011 (301 letture)
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 EconomiaCRISI PER MILIARDARI

DI ISRAEL SHAMIR
Counter Punch

Il destino di Gheddafi aleggia come lo spirito del padre di Amleto su molte scrivanie di presidenti e manager. Il leader libico ha ammassato una fortuna, in parte per sé stesso e la sua famiglia, in parte per la sua nazione, piazzandola in diverse banche, fondi e rifugi e alla fine, invece di banconote, avrebbe potuto accumulare tante belle foglie di acero con maggior soddisfazione e sicurezza. 

Con un gesto della mano, gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno congelato i beni e poi li hanno rubati. Alcuni sono stati dati a libici scelti arbitrariamente, i "ribelli di Bengasi", altri sono stati usati per pagare il cibo per cani aerotrasportato a Tripoli per nutrire la popolazione resa indigente dagli attacchi NATO.
 
 
 Postato da cdcnet il 18/10/2011 (278 letture)
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 EconomiaL'APOCALISSE ECONOMICA DIVENTA MAINSTREAM: COLLASSO IN DUE O TRE SETTIMANE

SI DIFFONDERÀ OVUNQUE, LA PIÙ GRAVE CRISI FINANZIARIA DELLA STORIA

DI MAC SLAVO
SHTF Plan
Lee Rockwell
Le previsioni di un’apocalisse economica non sono più ristrette all’ambito dei pessimisti di nicchia che stanno in agguato negli angoli bui di Internet. Come abbiamo in precedenza suggerito l’incertezza ora pervade la coscienza sociale, non solo in America, ma in tutto il mondo. Ogni uscita dei maggiori media nelle nazioni sviluppate sta riportando il vento contrario che schiaccia la cosiddetta ripresa. I problemi e le minacce per la stabilità planetaria non possono più esser minimizzate come argomenti teorici, perché si stanno attualizzando, in tempo reale.

Gli scioperi in Grecia hanno praticamente posto la nazione in stallo e l’ex viceministro delle Finanze ha detto a CNBC che un defaultgreco è "inevitabile" e che l’unica speranza era per un approccio ordinato per affrontare le ricadute.
 
 
 Postato da cdcnet il 11/10/2011 (379 letture)
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 EconomiaLA RIVOLTA ECONOMICA DEL TERZO MONDO

FONTE: Infochina.be
Dopo cinque secoli di schiavitù e di colonialismo, la collaborazione tra Cina e Africa offre finalmente al continente nero una prospettiva di sviluppo. Le relazioni tra la Cina e decine di paesi dell’Asia, dell’America Latina e dell’Africa allontanano sempre più il centro di gravità dell’economia mondiale dai paesi capitalisti. Tali erano le tesi centrali della relazione di Peter Franssen, editore di Infochina, in occasione di un colloquio organizzato a Bruxelles da sei organizzazioni, tra cui i due sindacati belgi. Di seguito è riportato l’intervento. 

Gli organizzatori della giornata di studi, intitolata «Tra la Cina e l’Africa, cosa accade effettivamente?», erano la CSC (Confederazione dei Sindacati Cristiani), la FGTB (Federazione Generale del Lavoro del Belgio), 11.11.11, Intal [ONG belga, ndt], l’Inem (International Network Enviromental Management) e Gresea (Gruppo di Ricerca per una Strategia Economica Alternativa). I relatori erano: la professoressa Deborah Brautigam (American University, Washington D.C.), il professore Stefaan Marysse (Università di Anversa), Yenga Mabolia (coordinatore al Ministero congolese delle Miniere), Carlos Polenus (consulente particolare per la Cina alla Confederazione sindacale internazionale), Paul Fortin (ex direttore esecutivo della società G馗amines) e Peter Franssen, editore di questo sito. Ecco la sua relazione.
 
 
 Postato da cdcnet il 10/10/2011 (212 letture)
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