domenica 3 gennaio 2016

Le Antiche civiltà che arrivarono prima: auto-eradicamento o cataclisma naturale? – Parte I

Le Antiche civiltà che arrivarono prima: auto-eradicamento o cataclisma naturale? – Parte I

The-End-of-the-World
L’umanità è “invecchiata” così tanto che ha dimenticato la sua infanzia, e l’origine dell’uomo è avvolta nel mistero.
La saggezza popolare afferma che l’ umanità nel passato era primitiva e nel tempo le cose hanno cominciato ad evolversi fino a che le persone emersero dallo stato di barbarie per divenire più intelligenti e più abili. Nuove evidenze tuttavia suggeriscono diversamente; forse l’alba della storia era caratterizzata da una evoluta dimenticata scienza e una tecnologia che potrebbero superare di gran lunga le aspettative dell’ uomo moderno riguardo il lontano passato.
Questo punto di vista è antico quanto la storia. Gli antichi parlavano del loro passato come di uno glorioso. Il racconto di Atlantide nei dialoghi di Platone nel Timeo è il ricordo più vivo che abbiamo di questo periodo d’oro.
Manoscritto medievale di Timeas di Platone, traduzione latina.
Manoscritto medievale di Timeas di Platone, traduzione latina.
Uno dei più moderni ricercatori ad “immergersi” in un serio studio sul racconto di Platone è stato Ignatius Loyola Donnelly, uomo del Congresso degli Stati Uniti (1831 – 1901). Credeva che Atlantide fosse storicamente accurata e raccogliesse tutte le prove allora disponibili a favore di una precoce e possente civiltà di gran lunga più avanzata di quanto non avesse ragione di essere.
 
Pochi anni dopo, nel 1929, una mappa misteriosa dal 1513 chiamata “la mappa di Piri Reis” è stato trovata a Istanbul. La mappa mostra le coste dell’Antartide e del Sud America con l’ esattezza di quelle moderne. Questa mappa riaccese la visione sulle antiche civiltà avanzate offrendo così un solido terreno.
 
Più di recente ‘il Mondo Prima del Nostro’, il libro (1978) di Brad Steiger, esponeva nuovi fatti a favore delle prime società avanzate. Steiger scoprì che alcuni avanzati manufatti umani erano situati nel più primordiale strati geologici mentre quelli più primitivi in strati superiori. Ha etichettato questi elementi anacronistici, apparentemente fuori proprio posto nel tempo, “Out-of-Place Artifacts” (OPA). Il suo libro alimentò una serie di successive opere che caratterizzarono gli ultimi 30 anni con una sorta di ribellione nei confronti della corrente visione del mondo sul passato antico.
 
Se esistevano società avanzate, che cosa ha portato alla loro distruzione? Ci sono principalmente due possibili eventi passati; in entrambi i casi queste persone erano così avanzate che si distrussero da soli, oppure una forza naturale portò alla loro distruzione. L’evidenza a favore del secondo evento è più consistente rispetto alla prima. Ci sono tuttavia anche alcuni indicazioni di un’ antica guerra.
Mappa del mondo da ammiraglio ottomano Piri Reis, disegnato nel 1513.
Mappa del mondo da ammiraglio ottomano Piri Reis, disegnato nel 1513.
Antica Creazione, Distruzione
“Quando la prima bomba atomica esplose nel New Mexico, la sabbia del deserto si trasformò in vetro fuso verde. Questo fatto, secondo la rivista Free World, offrì uno stimolo ad alcuni archeologi. Essi scavarono nell’ antica valle dell’ Eufrate e portarono alla luce uno strato di cultura agricola vecchia di 8.000 anni, e uno strato di cultura pastorale molto più antica, e una cultura ancora più vecchia riguardante l’ uomo delle caverne. Recentemente, hanno raggiunto un altro livello, uno strato di vetro verde fuso “. (New York Herald Tribune, 1947)
 
Uniformitariani non sarebbero comunque d’ accordo riguardo il secondo scenario in cui si descrive che le civiltà antiche potrebbero essere state distrutte dalle forze della natura. Essi ipotizzano che le caratteristiche attuali della Terra sono il risultato di un processo di milioni di anni. I Cataclismici al contrario sostengono che queste caratteristiche sono eredità di una catastrofe mondiale.
 
La vista uniformitarianista però soffre di alcuni problemi e incongruenze, per esempio l’ inesattezza della datazione al carbonio. Questo metodo di datazione presuppone un equilibrio già stabilito tra il carbonio radioattivo in formazione e decadente che ha mantenuto il suo equilibrio per milioni di anni nell’ atmosfera terrestre. La formazione di Carbonio14 (C14) è però in realtà maggiore rispetto alla sua decomposizione. Nessuno stato di equilibrio è ancora stata raggiunto. Come risultato, il rapporto di C14 nell’atmosfera (0,0000765 %) non può essere scientificamente utilizzato come parametro di riferimento per la datazione di fossili. In altre parole, non possiamo conoscere l’età dei fossili con i quali determinare l’età degli strati di terra. Pertanto, non possiamo essere certi sull’età effettiva delle caratteristiche della terra.
 
Un secondo esempio è la pietrificazione verticale degli alberi attraverso strati geologici della terra che “si suppone” fossero appartenenti a epoche diverse della terra. Questi strati penetrati potrebbero solo suggerire che potrebbero essersi formati in un breve periodo di tempo, risultato di una sedimentazione dovuta ad un cataclisma per esempio, ma non durante un processo di milioni di anni in cui gli alberi pietrificati sarebbero un’ impossibilità.
 
Un altro esempio è la grande somiglianza che è possibile riscontrare in miti e leggende di tutto il globo riguardo un cataclisma mondiale – più specificamente un diluvio. Molti miti simili su questo argomento si trovano in Africa, Cina, Nord America, Australia, Sumeria, e in culture molto remote che non avevano modo di connettersi le une con le altre. Si stima che siano più di 500 leggende antiche sul diluvio simili a quelle menzionate nei racconti biblici e coranici. Questi miti sono in realtà tracce di una memoria collettiva globale che si riferisce ad un effettivo evento verificatosi in un lontano passato. Aggiungete a ciò la prova genetica di una quasi estinzione che ebbe luogo migliaia di anni fa, anche conosciuta come evento “collo di bottiglia” della popolazione che supporta la visione del cataclisma.
Il diluvio o grande diluvio universale si trova nelle culture di tutto il mondo.
Il diluvio o grande diluvio universale si trova nelle culture di tutto il mondo.
L’età d’oro dello scetticismo e dello scientismo
“Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie.” – Carl Sagan
 
Il mondo postmoderno è un periodo d’oro di scetticismo, il relativismo, il materialismo, presentismo, oscurantismo e scientismo. Tali straordinarie affermazioni non richiamerebbero l’ attenzione del pubblico; non perché le prove sono insufficienti o non valide, ma perché è pregiudicata dalla parziale visione filosofica corrente della moderna era. Di conseguenza, la dichiarazione non è perseguita e resta nel regno della pseudoscienza. Credere in tali affermazioni presuppone un evento distruttivo che ha distrutto la faccia della terra, così che la sfida nel trovare le prove per dimostrare tutto ciò è ancora più grande.
 
Tuttavia, quanto ne sappiamo veramente sulla terra? Diamo così tanto per scontato sulla terra; pensiamo di conoscere ogni pollice di essa quando non  conosciamo nemmeno noi stessi. L’ assenza di prove non è prova di assenza. Il dottor Melvin Cook, chimico compiuto e medaglia Nitro Nobel, ha concluso che i giacimenti petroliferi sotterranei della terra si sono formati a seguito di una improvvisa e rapida sepoltura di materiali organici appena qualche migliaio di anni fa. Potrebbe essere che i depositi sotterranei di petrolio siano città preistoriche  trasformate in petrolio a causa della sedimentazione improvviso e l’alta pressione?
 
Nuovi modi di pensare
 
Parlando di prove concrete, che ne dici se cominciamo con quella struttura preistorica che era  l’ edificio più alto sulla terra fino alla costruzione del grattacielo Empire State Building completato nel 1931, ed è ancora “il più colossale edificio unico mai costruito sul pianeta.”
 
La possente piramide di Cheope silenziosamente parla più forte delle chiacchiere degli scettici. E’ allineata al vero Nord geodetico e la sua posizione si trova ad essere al centro della massa terrestre. Questo tipo di precisione comporta una completa conoscenza della geografia terrestre, ad esempio la Proiezione di Mercatore, che è qualcosa di molto inaspettato per l’antico Egitto. Per quanto riguarda la struttura, ingegneri e scienziati concludono che è impossibile replicare la grande piramide, nonostante la sofisticata tecnologia che abbiamo adesso, data l’immensità della struttura e la sconcertante precisione.
 
Parlando in numeri, l’ ingegnere Markus Schulte ipotizza che la Grande Piramide da sola sarebbe costata 35 miliardi di $. Investire tanto denaro in una colossale struttura – una che non è nemmeno abitabile e senza alcun profitto atteso – è certamente qualcosa che non si farebbe oggi. In questo senso, la domanda ‘come è stata costruita?’ è meno importante del ‘perché è stata costruita?’
Le Piramidi di Giza.
Le Piramidi di Giza. (Bruno Girin, Flickr / CC BY-SA 2.0)
Scienza e tecnologia cambiano le nostre aspettative per il futuro. Se si confrontano i film di fantascienza degli anni ’50 con qualcosa di più moderno si può percepire immediatamente come i nostri atteggiamenti verso il futuro siano cambiati nel tempo. Ciò è dovuto alle nostre numerose innovazioni e ai nuovi orizzonti e agli obiettivi che sembrano raggiungibili. Tuttavia, non riusciamo a notare che il progresso scientifico e tecnologico modifica il nostro atteggiamento verso il passato, dati l’aumento di nuove tecniche e processi per investigare i fatti.
Traduzione di:Giuliano Monteleone
Foto di presentazione:. Di John Martin La Fine del Mondo, che raffigura la “distruzione di Babilonia e il mondo materiale da un cataclisma naturale” (Public Domain)
 
 
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