venerdì 23 maggio 2014

NON AMMAZZIAMO PIU’ PER VOI: MILITARI CHE RESTITUISCONO LE MEDAGLIE – GUERRE E BUGIE

NON AMMAZZIAMO PIU’ PER VOI: MILITARI CHE RESTITUISCONO LE MEDAGLIE – GUERRE E BUGIE
23mag

Durante il Vertice NATO del 21-05-2012 a Chicago, almeno 50 veterani della US-Army buttano via le loro decorazioni militari e mostrano così al mondo quanto sia controproducente e stupida la guerra!
militari che restituiscono le loro medaglie -
Dal VIDEO 

Niente NATO, niente guerra! Non lavoriamo più per voi!
Non ammazziamo più per voi!

Il mondo si sveglia
La verità viene alla luce
Un ex soldato introduce i veterani di guerra che testimonieranno la loro sofferenza e verità:
“Adesso parleranno, uno dopo l’altro, i veterani delle guerre nato.
Ci diranno perché restituiscono alla nato le loro medaglie (chiamate anche ordini) militari”.

“Il mio nome è Iris Feliciano. Ho prestato servizio nel marine corp.
Nel gennaio 2002 sono stata impiegata nell’operazione
enduring freedom in afghanistan.
Voglio dire alla gente dietro di noi, quelli che fanno politica,  fanno una politica che si basa sulle bugie e sulla paura.
Che, non rispondiamo più di questo, non ci prestiamo per le loro bugie, per una politica fallita e per delle
guerre ingiuste.
Portate le nostre truppe a casa, e mettete subito fine a queste guerre. Potete riprendervi gli ordini”. L’ex soldatessa lancia via le medaglie!
“Il mio nome è Greg Miller. Sono un veterano della us-army infanteria, e nel 2009 sono stato impiegato in Iraq.
L’apparato militare distribuisce queste medaglie scadenti ai soldati, ai parenti dei soldati, e cerca così di riempire il vuoto.
Dove prima c’era la loro coscienza, prima che la distruggessero attraverso l’indottrinamento. Ma questo con me non ha funzionato e per questo sono qui, per restituire la mia national defense medal a la global war on terrorism medal. Perché sono bugie”. L’ex soldato lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Vince Emanuele, e ho prestato servizio nel us-marine corps.
Prima cosa: questo accade per le persone in Iraq e in Afghanistan.
…Il punto più importante: I nostri nemici non vivono 10.000 km da qui.
Stanno seduti nei consigli d’amministrazione. Sono i capi dei gruppi industriali. Sono banchieri. Sono hedgefond-manager.
Non vivono 10.000 km da qui. I nostri nemici sono qui davanti a noi, e li vediamo tutti i giorni. E sono gli uomini e le donne della polizia che abbiamo qui davanti. Sono i milionari e miliardari, che controllano questo pianeta,e noi ne abbiamo abbastanza di loro. Si possono riprendere l’ordine”.  L’ex soldato lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Jason Hurd. Ho passato 10 anni nella us-army facevo il soldato di sanità.
Nel 2004 ero in missione a Bagdad. Sono qui per restituire la mia global war on terrorism medal come gesto di solidarietà verso le persone in Iraq e in Afghanistan.
Provo immenso dispiacere per la distruzione che abbiamo causato in questi paesi e in tutto il mondo, …Erano bugie. La dò indietro”. L’ex soldato lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Scott Kimball. Sono un veterano della guerra in Iraq.
Oggi restituisco quest’ordine per le persone in Pakistan, Iraq, Palestina e per tutte le vittime dell’occupazione in tutto il mondo.
E anche per i veterani e i soldati, che sono contro queste guerre, non siete soli!” L’ex veterano lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Christopher Mai. Ho lasciato l’esercito come obiettore di coscienza.
Ci è stato detto che queste medaglie rappresentano la democrazia, la speranza e il cambiamento del mondo.
Questi ordini rappresentano il fallimento dei capi di stato e della nato nel rappresentare il volere dei propri popoli.
Rappresentano il fallimento dei capi di stato e della nato nel fare il giusto per le persone senza diritti di questo mondo. Anziché aiutarli, li usano e peggiorano il tutto.
Io non voglio essere più una parte di tutto questo. Questa decorazione non ha più significato per me, e se la possono riprendere”. L’obiettore di coscienza lancia via la medaglia.
“Il mio nome p Ash Woolson. Ero maresciallo.
Nel 2003 ero in Iraq e ciò che ho visto laggiù mi ha schiacciato.
Non voglio che noi dobbiamo sopportare ancora una volta questo, e non voglio neanche che i
nostri bambini debbano sopportare questo, e così restituisco questa decorazione!” L’ex maresciallo lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Magghie Martin. Ero sergente militare. Sono stata due volte in Iraq. Ordini e bandiere non potranno mai compensare la sofferenza umana che è stata causata da queste guerre.
Noi non vogliamo questa immondizia. Volgiamo i nostri diritti umani.
Volgiamo il nostro diritto di guarire”. L’ex sergente lancia via la medaglia.
“Sono Jakob Crawford. Sono stato in Iraq e in Afghanistan. Quando mi vennero date le
decorazioni, sapevo che erano senza significato.
Mi dispiace solo di non averne parlato prima, di quanto sia stupida questa guerra.
Restituisco l’ordine”. L’ex soldato lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Steven Lunn. Veterano di guerra, sono stato impiegato
due volte in Iraq.
Restituisco quest’ordine per i bambini in Iraq che non hanno più
né padre né madre”. L’ex veterano lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Shawna, ero una specialista nel campo nucleare-biologico-chimico, in una guerra in cui non c’erano le armi di distruzione di massa.
Per questo ho disertato. Sono solo una dei 40.000 che hanno lasciato l’esercito, perché era una bugia!” L’ex soldatessa lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Steve Acheson dal Wisconsin.
Ero osservatore avanzato nella us-army per 5 anni.
Nel 2005 ero impiegato a Sadr City in Iraq. Restituisco l’ordine per i bambini in Iraq e in Afghanistan.
Possano riuscire a perdonarci per ciò che gli abbiamo fatto.
Possano le loro ferite guarire, così che un giorno riusciremo a vivere in pace, da qui fino in eterno”. L’ex soldato lancia via la medaglia.
“Ciao, il  mio nome è Michael Thuman. Sono un obiettore di coscienza della us-air force.
Restituisco la mia global war on terrorism medal e le mie decorazioni militari, per l’appunto bradley manning. Che ha sacrificato tutto ciò che aveva, per mostrarci la verità su queste guerre”. L’obiettore di coscienza lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Matt Howard.
Ho prestato servizio nella us-marine corps dal 2001 al 2006, due volte in Iraq.
Restituisco la mia decorazione ricevuta in Iraq e la mia global war on terrorism, per tutti i miei fratelli e sorelle che soffrono di lesioni al cervello, che soffrono a causa di trauma sessuale, e di disturbi post-traumatici”.  L’ex soldato lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Zach LaPOrte, e sono un veterano dell’Iraq e vengo da Milwaukee in Wisconsin.
Oggi dò le mie decorazioni indietro, perché sono stato sedotto a partecipare a una guerra illegale, che mi è stata venduta come la liberazione del popolo Iracheno,ma anziché liberare gli Iracheni, ho liberato i loro pozzi di petrolio”. L’ex soldato lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Scott Olsen.
Oggi ho con me la mia global war on terror medal, la mia operation Iraqi freedom medal, la mia national deffense medal e la mia marine corps good conduct medal.
Un tempo queste decorazioni, mi davano una buona sensazione, la sensazione di aver fatto la cosa giusta.
Ma sono giunto alla realtà: non le voglio più!” L’ex soldato lancia via le sue medaglie.
“Il mio nome è Dave. Ho prestato servizio nella us-navy dal 1999 al 2003 e ho partecipato all’invasione in Iraq e in Afghanistan.
Ero in torto a presentarmi, e chiedo al popolo Afghano e a quello Iracheno perdono per aver distrutto le loro nazioni”. L’ex soldato lancia via la medaglia.
“Il mio nome è Chuck Winant.
Oggi sono qui per rappresentare sei bravi Americani, che sarebbero stati volentieri qui, ma non possono.
Perché sono stati subito arrestati alla frontiera us.
I crimini di cui vengono accusati, sono l’aver rifiutato di continuare a prendere
parte alle ingiustizie/crimini contro l’Iraq e l’Afghanistan.
E questi bravi Americani, che ora sono esiliati da questo paese,
e che meritano un’amnistia… Ho le loro decorazioni nella mia
tasca, e le butto via con tanta rabbia!” – Le lancia via.
“Il mio nome è Aaron Hughes.
Prestavo servizio presso la Illinois army national guard dal 200 al 2006.
Questa decorazione è per Antony Wagner. E’ morto l’anno scorso”. Lancia via la medaglia dell’amico e prosegue: “Questa medaglia è per un terzo delle donne nell’esercito, che vengono molestate e aggredite sessualmente dai nostri stessi soldati.
Parliamo di difendere le nostre sorelle in Afghanistan, e non riusciamo neanche ad occuparci delle nostre stesse sorelle”. L’ex soldato lancia via la seconda medaglia.
Prosegue: “E questa medaglia qui, mi dispiace. Mi dispiace per tutti voi. Mi dispiace”. Lancia via la terza e ultima medaglia in suo possesso.
Il soldato che aveva introdotto il simposio dei veterani di guerra conclude dicendo:
”Da nessuna parte sentirete che così tanti che hanno partecipato e combattuto in guerre, ora esigono la pace.
Alcuni di noi hanno ucciso innocenti. Alcuni di noi hanno contribuito a condurre le guerre da qui.
Alcuni di noi hanno visto i propri amici morire. Alcuni di noi non sono qui.
Perché ci siamo tolti la vita. Non abbiamo ricevuto la cura, che ci è stata promessa dal nostro governo.
Tutti noi abbiamo visto la politica fallire e diventare un bagno di sangue.
Ascoltateci! C’era per caso qualcosa di conveniente in tutto questo?
Le decorazioni ci ringraziano per aver fatto un buon lavoro? Oppure mascherano le bugie, la corruzione e l’abuso fatto su giovani uomini e donne? Che hanno giurato di difendere la loro nazione?
Noi strappiamo via questa maschera!”

film inchiesta
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f. Mariella

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