giovedì 10 ottobre 2013
Nel 1950, dopo molti anni di ricerche, un appassionato biochimico di nome Ernest T. Krebs, Jr. isolò una nuova vitamina, cui diede la sigla di B-17 e chiamò Laetrile. Man mano passarono gli anni, in migliaia di persone si convinsero che la vitamina di Krebs fosse un modo concreto per controllare il cancro, e questa convinzione oggi è sempre più diffusa e radicata.
La vitamina B-17 si trova in natura ed è gratuita: è contenuta in pesche, mele, uva, albicocche, lamponi, fragole, prugne e more. Basta mangiare una dose adeguata di questi frutti, in modo continuo nel tempo, per beneficiare degli effetti anti-cancro di questa vitamina. Eppure, in molti sono ancora diffidenti…
Il perché è presto detto. Negli anni Cinquanta, dopo la scoperta di Krebs, le multinazionali cercarono in qualche modo di brevettare la vitamina B-17 e così lanciarono una propaganda senza precedenti per screditare la scoperta, nonostante vi siano prove scientifiche in abbondanza sugli effetti di questa vitamina sulla salute umana ed in particolar modo per lottare contro il cancro. La ragione di questa battaglia della medicina ortodossa contro i rimedi naturali è spiegata nel libro di G. Edward Griffin “Un mondo senza Cancro”, che indica come la risposta non sia da ricercare nella scienza, ma nella politica che detta di nascosto l’agenda dei poteri economici del pianeta e di coloro che sono ai vertici dell’establishment della medicina.
Ogni anno migliaia di Americani viaggiano in Messico per ricevere la terapia a base di Vitamina B-17; negli ospedali messicani, infatti, si somministrano terapie a base di cibo (come del resto nella medicina tradizionale cinese). Questo pelleggrinaggio avvinene perché la terapia è stata soppressa negli Stati Uniti. A molti di loro erano stati diagnosticati pochi mesi di vita, ma coloro che hanno usato la terapia a base di vitamina B-17 sono ancora vivi e vegeti e stanno vivendo le loro vite normalmente. Nonostante l’evidenza il Laetrile viene considerato una “truffa” e i casi di queste persone catalogati come remissioni spontanee della malattia. Invece, non si riesce nemmeno a tentare delle critiche serie sugli “effetti collaterali” di terapie ben più violente e invasive come la kemioteramia, la chirurgia o i bombardamenti localizzati delle cellule.
Chi ha provato la terapia a base di Vitamina B-17 ha riportato di sentire un maggior senso di benessere generalizzato, una visione più ottimista della vita, crescita dell’appetito, di peso e, di frequente, di aver riacquistato un colorito naturale, contro a una diminuzione del dolore e del fetore causato dal cancro. Sono migliaia i casi in cui la remissione di tutti i sintomi del cancro sono stati confermati.
Per generazioni nel nostre nonne hanno preparato le loro conserve di frutta pestando attentamente i semi delle pugne, delle mele, delle albicocche, e delle ciliegie, così come di altre piante della famiglia delle rosacee, per aggiungerle e mischiarle alla frutta. Forse non sapevano che cosa stavano facendo, ma tutti i semi di questi frutti sono una risorsa potentissima di vitamina B-17. Nei tropici la vitamina B-17 si trova in grandi quantità nella cassava (o tapioca).
Così come secoli fa si è potuto combattere lo scorbuto adottando una dieta che contribuisse a fornire all’organismo un’adeguata quantità di vitamina C, c’è chi pensa anche che lo stesso possa essere ottenuto con la Vitamina B-17 per far sparire il cancro.
Per maggiori informazioni su questa affascinante teoria, vi invito a leggere il libro sopra citato. Buona lettura!
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