giovedì 27 maggio 2010

Il piano andra a segno (Simplicissimus)

Stavamo meglio di tutti e invece scopriamo di essere “attaccati a una parete.” Avevamo un genio della finanza creativa e ci ritroviamo con i soliti condoni e i rastrellamenti estemporanei di denaro. Niente di strutturale e niente contro gli evasori, i grandi patrimoni, i tesori occulti o sfacciatamente esibiti, il lavoro nero. Niente di serio. E un cavaliere che si è scoperto solo un allevatore di asini.

La casta-cricca-cosca ancor più di prima ha un solo pensiero: nascondere i suoi affari, chiudere dentro l’armadio della legge bavaglio la corruzione diffusa per non far incazzare quelli che pagheranno il conto della crisi. E per non rivelare la propria amorale cialtroneria.

L’unico metodo in questa telecrazia che si avvia a diventare teleautocrazia è il silenzio: niente indagini sui potenti e niente notizie su di loro. Come non si riesca a capire che l’informazione è la base stessa della libertà, rimane per me un mistero doloroso.

Eppure, nonostante una parte del Paese si ribelli, il piano andrà a segno perché sono troppi quelli che chinano la testa ricevendo il piatto di lenticchie e soprattutto sono tanti quelli che non partecipano, disinteressati per idiozia morale, dispersi intorno al loro ombelico o confusi da una moderazione che è solo vigliaccheria.

L’Italia diventerà definitivamente una specie di sultanato: la crisi con le paure che scatena e le difficoltà che annuncia non aiuta a guardare con lucidità al futuro e nemmeno ai propri interessi. Fa il gioco del padrone e dell’oligarchia di rapina.

Del resto è questo il destino di un Paese che vive con desideri che ripugnano alla sua buona coscienza e una buona coscienza che ripugna ai suoi desideri
Pubblicato in Senza categoria | 3 commenti

3 Risposte
su 24 maggio 2010 a 9:26 pm Prepuzio
Gia, quello che un po’ tutta la flora batterica intestinale di Giuliano Ferrara (a proposito, che fine ha fatto l’elefantino?) si sta chiedendo è: ma quanto ci costa questa casta-cricca-cosca che, anche in crosta di signoraggio, non vale una cicca?



su 25 maggio 2010 a 9:14 am ziggy
ok, ma cosa si può fare ora? Credo che chi credeva in una società diversa, più onesta e intelligente, sia ora col morale sotto le scarpe. Ha vinto l’ingoranza e l’arroganza, la corruzione e l’interesse privato. Non è per “idiozia morale” che tanti hanno rinunciato a lottare, ma solo per profonda delusione. L’assopimento delle coscienze è il vero capolavoro che il berlusca è riuscito a fare nel popolo italiano.
Attendiamo venti nuovi (dalle prossime future remote generazioni).



su 25 maggio 2010 a 11:41 pm Floriana Bastia
Non lottano perchè sono stati ammaestrati ad avere cieca fiducia nel padrone.
Giuliano Ferrara sta scrivendo articoli di fuoco su sputtanopoli , quindi ben venga la legge bavaglio …..e anche Piero Ostellino sul Corriere si meraviglia della pretesa di volere una stampa libera. ( è la privacy che va privilegiata, sostengono i nostri amici del caimano).





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