lunedì 29 febbraio 2016

Contatori elettrici non certificati.


Contatori elettrici non certificati, le associazioni protestano Il caso arriva in parlamento, al via una class action

Contatori elettrici non certificati, le associazioni protestano <br> Il caso arriva in parlamento, al via una class action

foto: www.codici.org
 
Pronta la Class Action contro i contatori dell’energia elettrica. Dopo una diffida dell’associazione Codici Onlus si riaccende il caso della certificazione non a norma.
Il problema riguarderebbe una serie di contatori utilizzati dall’Enel, ma anche da altre società di distribuzione dell’energia, tra cui Acea, e sarebbe incentrato sulla presunta mancata certificazione da parte di un ente terzo, prevista per legge e finalizzata a garantire la corretta misurazione dei consumi. Non pochi italiani si troverebbero in casa questo tipo di contatori e potrebbero trovarsi ad aver pagato più di quanto dovuto.
Sulla questione è intervenuto anche il Parlamento con un’interrogazione parlamentare firmata dal deputato del Movimento 5 stelle Davide Crippa che, insieme ad altri colleghi di partito, ha chiesto al Ministro dello Sviluppo Economico perché “il governo italiano non abbia mai stabilito come debbano avvenire i controlli di routine previsti dalla legge sui contatori dell’energia elettrica”.
“Di fatto – ha affermato l’onorevole Crippa – i cosiddetti contatori “intelligenti” sono apparecchi non omologati scrupolosamente, mai verificati da un ente terzo incaricato dallo Stato, certificati solo su base volontaria dall’ “IMQ” (Istituto Italiano del Marchio di Qualità), e, come di nuovo segnalato da riviste di settore, spesso marchiati con un “CE” identico nella grafica al marchio “China Export” che solleva più di un dubbio sulla loro conformità alla legislazione europea.
La risposta del MISE, così come riportata sul sito dell’associazione Codici è stata, di fatto, un’ammissione di grande confusione sul tema: “La legislazione in materia, è in effetti lacunosa ed ha probabilmente risentito anche della circostanza che almeno per tutti gli anni in cui la fornitura dell’energia elettrica era riservata allo Stato o ad imprese concessionarie, l’affidabilità della misurazione era nei fatti ritenuta connessa alla caratterizzazione pubblica del soggetto distributore. Inoltre, ha risentito dell’oggettiva difficoltà e complessità ad apportare innovazioni normative in un settore di misurazione che interessa un servizio pubblico essenziale di diffusione generalizzata, con milioni di punti di misurazione e che non consente applicazioni rigide e solo formalistiche delle norme, senza tener conto, peraltro, delle conseguenze in termini di possibili interruzioni di tale servizio pubblico”.
Proprio su questa presunta incertezza, e sulla necessità di sapere se gli italiani pagano effettivamente quanto consumano, è stata fondata la Class action di Codici Onlus alla quale – hanno fatto sapere dall’associazione – hanno già aderito 200 utenti.
L’associazione ha dunque invitato chiunque voglia ottenere un risarcimento dei danni causati da una contabilizzazione o fatturazione del consumo di energia avvenuta con contatori privi dei requisiti richiesti dalla legge a prendere contatto con Codici Onlus tramite il sito www.codici.orgda cui è possibile scaricare, previa registrazione, il modulo di adesione per chiedere il rimborso o per aderire all’azione legale. CONTINUA A LEGGERE
 fonte retenews - 24
 
 

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