mercoledì 30 settembre 2020
martedì 29 settembre 2020
Covid e mascherine
di Alberto Rizzo
Sommario: 1. Premessa - 2. L’obbligo di indossare mascherine n...
Su La Testa!: MASCHERINE FUORILEGGE!
domenica 27 settembre 2020
Quanto dura il ciclo di vita del Coronavirus? Ecco i risultati di una ricerca israeliana
Quanto dura il ciclo di vita del Coronavirus? Ecco i risultati di una ricerca israeliana
Analizzando i dati diffusi in tutto il mondo sulla situazione dei contagi da Covid-19, lo scienziato israeliano è giunto a tale conclusione: ecco i risultati delle sue ricerche
Il professore Isaac Ben Israel
Tutte le epidemie seguono un ciclo epidemico composto
da una curva che segue un preciso andamento: i primi contagi iniziano a
salire, poi segue un'impennata con il raggiungimento del picco e infine
una tendenza a diminuire fino ad azzerarsi.
Un ciclo epidemico "naturale" che - secondo un
importante studio israeliano condotto dal professore Isaac Ben Isreal -
coinvolge anche il Coronavirus.
Analizzando i dati che ogni giorno vengono diffusi in tutto il mondo
sulla situazione dei contagi da Covid-19, lo scienziato ha rilevato
infatti la presenza di una variabile costante: ossia il numero 70, che
secondo l'esperto rappresenterebbe la durata complessiva di un ciclo
epidemico di Covid 19.
In altre parole, secondo il professore, il Coronavirus sparirebbe da solo dopo 70 giorni.
E ciò accadrebbe a prescidere dalle misure di restrizione e di distanza
sociale che tutti i Paesi del mondo hanno adottato in queste settimane
di emergenza sanitaria.
In un'intervista rilasciata a Channel12, il professore ha sottolineato come il virus raggiunga il picco di contagio
entro 4-6 settimane per poi cominciare una fase discendente che si
concluderebbe intorno all'ottava/nona settimana, sviluppandosi nell'arco
di 70 giorni.
mercoledì 23 settembre 2020
martedì 22 settembre 2020
lunedì 21 settembre 2020
domenica 20 settembre 2020
Covid e mascherine
di Alberto Rizzo
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lunedì 14 settembre 2020
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Centro Studi e Ricerche Artecultura 7: Il MARCHIO della BESTIA - cosa e' il 666 dell'Apo...
venerdì 11 settembre 2020
mercoledì 9 settembre 2020
martedì 8 settembre 2020
lunedì 7 settembre 2020
domenica 6 settembre 2020
La famiglia Bush finanziò Adolfo Hitler
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di A.Barnet – speciale per Granma Internacional 12 maggio 2003 -
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Lei si è mai chiesto come Adolfo Hitler, un pittore mediocre di origine austriaca, riuscì a divenire il Führer della Germania durante i decenni ’30 e ’40 dello scorso secolo?
Il fenomeno nazi non costituì una casualità storica né un capriccio filosofico messo in pratica da un solo uomo. Ebbe dei sostenitori, molti di loro con grandi capitali, i veri alchimisti del mondo della finanza di quell’epoca.
Le indagini realizzate negli ultimi tempi riferiscono che i banchieri di Wall Street (tra gli altri) finanziarono la scalata al potere di Hitler ottenendo abbondanti guadagni. Ancora più deplorevole è il fatto che la famiglia dell’attuale Presidente USA fece parte di quel gruppo di persone.
Gli autori nordamericani Webster G. Tarpley e Anton Chaitkin nell’opera pubblicata di recente "George Bush: The Unauthorized Biography (GB:una biografia indesiderabile)" segnalano che "Prescott Bush (il nonno di George W. Bush) e altri direttori della Union Banking Company (UBC) furono collaboratori dei nazi".
Il libro racconta che nel 1922, all’inizio del nazionalsocialismo, l’industriale in trasporti ferroviari, W. Averell Harriman, viaggiò a Berlino e incontrò la famiglia Thyssen alla quale propose di fondare una banca tedesco - nordamericana. I Thyssen erano i padroni di varie istituzioni finanziarie che permettevano loro di trasferire il denaro dalla Germania in Olanda e poi negli USA.
Le loro banche erano l’August Thyssen Bank con sede a Berlino, il Bank voor Handel (Paesi Bassi) e l’Union Banking Corporation (New York).
All’inizio degli anni ’20 uno dei membri di quella famiglia, Fritz Thyssen - l’autore del libro I paid Hitler (Io finanziai Hitler) - sborsò 25 mila $ per il neo costituito Partito Nazional Socialista Tedesco e riuscì a diventare il primo e più importante finanziatore nella presa del potere del Führer.
Secondo gli autori dell’opera, Hitler affascinò Thyssen: "Mi sono reso conto del suo talento di oratore e della sua capacità di dirigere le masse. Tuttavia quel che mi ha fatto più impressione è l’ordine che regnava durante i suoi meeting, la disciplina quasi militare dei suoi sostenitori".
Nel 1931 Thyssen si affiliò al Partito nazista e divenne uno degli uomini più poderosi nell’organizzazione da guerra nazista.
A quell’epoca questo magnate presiedeva la German Steel Trust, un consorzio dell’industria dell’acciaio fondato da Clarence Dillon, uno degli uomini forti di Wall Street. Un collaboratore di fiducia di Dillon era Samuel Bush, il padre di Prescott, il nonno di George senior e il bisnonno di George junior, l’attuale Presidente USA.
Nel 1923 Harriman e i Thyssen decisero di creare una banca e designarono presidente George Herbert Walker, il suocero di Prescott.
Nel 1926 crearono l’Union Banking Corporation (UBC) e nominarono capo Prescott. Quel medesimo anno Prescott venne designato vice-presidente e socio della Brown Brothers Harriman. Le due entità permettevano ai Thyssen di inviare il loro denaro dalla Germania agli USA, via Olanda.
"Anche se un grande numero di altre società aiutarono i nazisti (la Standard Oil, la Chase Bank dei Rockefeller, i grandi costruttori di automobili nordamericani), gli interessi di Prescott Bush furono molto più profondi e dichiarati", ha scritto l’economista nordamericano Victor Thorn.
Thorn ha aggiunto: "La UBC divenne la via segreta per la protezione del capitale nazista che usciva dalla Germania verso gli USA, passando per i Paesi Bassi. Quando i nazisti avevano bisogno di rinnovare le loro provviste, la Brown Brothers Harriman rimandava i loro fondi direttamente in Germania".
La UBC riceveva i soldi dai Paesi Bassi e la Brown Brothers Harriman li rinviava. Chi faceva parte della direzione di queste due compagnie? Prescott Bush in persona: il primo riciclatore del denaro dei nazisti.
Tarpley e Chaitkin spiegano nella loro opera: "Così una parte importante delle fondamenta finanziarie della famiglia Bush venne costituita grazie all’appoggio e all’aiuto dati ad Adolfo Hitler. Quindi l’attuale presidente USA, come suo padre (l’ex direttore della CIA, ex vice-presidente ed ex presidente) è giunto al culmine della gerarchia politica nordamericana grazie al fatto che il nonno e il padre, la famiglia in generale, aiutarono finanziariamente e incoraggiarono i nazisti ".
Nell’ottobre 1942 le autorità USA confiscarono i fondi bancari nazisti della UBC di New York il cui massimo dirigente era Prescott Bush. La ditta venne dichiarata "Ente finanziario e commerciale collaboratore col nemico" e tutti i suoi averi furono confiscati.
Successivamente il Governo nordamericano ordinò anche il sequestro di altre due società gestite da questo signore per conto della società bancaria Harriman: la Holland-America Trading Corporation (La società del commercio olandese - nordamericana) e la Seamless Steel Equipment Corporation (La società delle Attrezzature dell’Acciaio).
L’11 novembre 1942 un’altra società diretta da Bush e Walker, la Silesian - American Corporation - venne sequestrata nel rispetto della Legge del commercio col nemico.
Nel 1951 si mise fine all’embargo. L’intraprendente uomo d’affari recuperò un milione e mezzo di $ che destinò a nuovi investimenti che, col tempo, ingrossarono il patrimonio della famiglia Bush.
A questo va aggiunto il riassunto di un gruppo di rapporti appartenenti ai servizi di sicurezza olandesi e nordamericani che confermano "i vincoli diretti tra Prescott Bush, la famiglia tedesca Thyssen e le entrate della morte ottenute da un gruppo di famiglie ricche nordamericane durante la 2ª Guerra Mondiale".
Tarpley e Chaitkin affermano che "la grande crisi finanziaria del 1929 - 1931 scosse l’America, la Germania e la Gran Bretagna rendendo deboli i loro rispettivi governi. Inoltre rese più diligente Prescott Bush, più desideroso di fare quanto necessario per preservare il suo privilegiato posto nel mondo. Durante quella crisi alcuni anglo - nordamericani danarosi sostennero l’instaurazione del regime di Hitler nella Germania".
Gli autori di Una biografia... hanno affermato categoricamente: "Il capitale della famiglia del Presidente nasce dal sostegno incondizionato al progetto politico di Adolfo Hitler".
La UBC gestita da Prescott Bush e in stretta cooperazione con l’ente German Steel Trust di Fritz Thyssen prese parte alla nascita, la preparazione e il finanziamento delle macchine da guerra naziste con la costruzione di carri blindati, aerei da combattimento, cannoni ed esplosivi.
La tendenza a impadronirsi dei territori e dei capitali non è nuova nella famiglia Bush. Quei geniali fascisti si svilupparono negli anni ’30, quindi non è uno sproposito ritenere "fascista" l’occupazione dell’Afghanistan, dell’ Iraq, le minacce ad altri paesi di nuove offensive Blitzkrieg. Non è un invito retorico convocare la creazione di un fronte contro il fascismo.
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