domenica 29 gennaio 2012
venerdì 27 gennaio 2012
AMBIENTEVALSUSA 26 gennaio 2012 LA VALLE NON SI ARRESTA
AMBIENTEVALSUSA
26 gennaio 2012
LA VALLE NON SI ARRESTA
NOI E LA CRISI DA QUESTA PARTE; LE OPERE INUTILI I POLITICANTI, I PROFESSORI E I BANCHIERI DEL GOVERNO DALL'ALTRA.
Ancora arresti, ancora provvedimenti ad orologeria, 2 giorni prima di una manifestazione NO TAV che si svolgerà sabato 28 nella città di Torino per informare sulla truffa colossale del TAV, fonte inesauribile di nuovo debito pubblico, per noi, nuovo mangime per la pappatoria della politica (citazione del Giudice Imposimato), per quelli che stanno dall'altra parte.
Una ferrovia da 130 milioni a km a preventivo, 1300 a centimetro, un colossale spreco di risorse pubbliche per un'opera che non serve e che è già tecnicamente obsoleta anche se viene maldestramente venduta come icona della modernità dai faccendieri, lobbisti e corte politica.
La madre di tutte le truffe, capace di infiltrare non solo la politica corrotta, ma anche gran parte della carta stampata e alcuni settori dell'industria, generando contemporaneamente illusioni in tanti piccoli padroncini e tanti disoccupati. Una truffa che ha una sponda irresponsabile nella UE che promette briciole di finanziamento. Un'opera in grado di muovere più denaro che terra, di cui le grandi banche sono i principali beneficiari dal momento che i capitali dati in prestito produrrebbero enormi interessi con rischio pari a zero visto che i capitali utilizzati sono i nostri depositi bancari e a garantire le banche ci sarebbe lo Stato, cioè sempre gli stessi, noi contribuenti, coi nostri risparmi che copriranno i loro interessati debiti.
Una torta spartita tra chi ha la pancia già piena che se la ride pensando ai cittadini che la finanziano e ne pagheranno i costi per decenni. Diciamocelo, pagare non sarebbe neppure un dramma, ma un conto è pagare per avere servizi efficienti, un altro se dobbiamo pagare lo spreco studiato compiutamente a tavolino, un colposo tentativo di drenare risorse togliendole a scuola, sanità, trasporti, pensioni per fregare noi che lavoriamo che stiamo di qua e arricchire loro di là... Un piano delinquenziale che mira semplicemente a trasferire risorse dentro le tasche delle banche, dei Contraenti generali e loro amici, nelle saccocce delle imprese mafiose, sicuramente in quelle di molti politicanti corrotti.
Ormai sappiamo che i politici in buona fede favorevoli all'opera non esistono.
LA POLITICA E' UN'ALTRA COSA.
Sia chiaro, non c'è nulla di politico in queste nostre considerazioni, il concetto è troppo semplice: quando ti viene un ladro in casa e ti ruba tutto non stai a guardare se era di destra o di sinistra. E' un ladro, un malvivente. Si tratta di un'opera pubblica di cui non si sa ancora nulla, neppure se è realizzabile, e nel caso non prima del 2030. Un'opera da 10, 20, 30, forse 40 miliardi di Euro (80.000 miliardi di lire)che invece di creare benessere provocherà ulteriore debito pubblico. Non si tratta solo di truffa e furto, ma di un'organizzazione delinquenziale specializzata che ha lo scopo di prolungare il furto nel tempo. Semplifichiamo per analogia: è come per la Salerno Reggio Calabria, dove a nessuno importa nulla dell'opera e della sua utilità, ma ai soliti noti interessa solo che i finanziamenti pubblici, pagati dai cittadini si prolunghino all'infinito. Il Professor Angelo Tartaglia ha chiarito con una battuta: “Vogliono solo aprire il rubinetto, e tenerlo aperto all'infinito”. La “Salerno - Reggio Calabria del Nord”....
NON SI PUO' APPROVARE UN SIMILE PROGETTO.
C'è molto di politico quando invece si parla di “prescrizioni”. Le prescrizioni ad un progetto come quello della tratta internazionale della Torino Lyon hanno due particolarità: 1) Evidenziano gravi mancanze progettuali causando una enorme lievitazione dei costi. 2) Vengono richieste dagli organi di controllo tecnici e ribadite dai decisori politici. Ognuno ha fatto formalmente il suo compito, ma nessuno controlla che le prescrizioni vengano rispettate. Controllori e controllati sono lo stesso soggetto, coincidono con i costruttori... Un bel timbro e via? Come se non bastasse la Magistratura può intervenire solo a “danno conclamato”, non prima.
LE PRESCRIZIONI, ESPRESSIONE DI UN DISASTRO ANNUNCIATO.
A nessuno deve sfuggire che la Commissione VIA ha dato parere favorevole al progetto sulla tratta tra Chiusa San Michele ed il confine di Stato condizionandolo all'ottemperanza di 63 prescrizioni e 6 raccomandazioni di tipo ambientale. Lo strano è che nella fase successiva di approvazione la regione Piemonte ha approvato lo stesso progetto condizionandolo a oltre 150 prescrizioni. Tante prescrizioni equivalgono ad un progetto fatto coi piedi, per legge andrebbe rifatto, ma cosa fa il CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica che deve stanziare le risorse necessarie)? Approva il 3 agosto 2011 lo stesso progetto preliminare, ma con 222 prescrizioni e 5 raccomandazioni “proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”.
222 prescrizioni, come a dire che quel progetto preliminare ha lacune terribili, forse insanabili... ma approvano. Perché? semplice, se non approvassero la UE bloccherebbe la procedura di finanziamento, le famose briciole. Sta scritto proprio nella delibera CIPE... “al fine di evitare il definanziamento del contributo comunitario assegnato all'opera in esame, si rende necessaria la sollecita approvazione del progetto in esame”.
Possiamo dire che il progetto è da rifare e che chiedere il finanziamento sulla base di queste carte è una truffa? Possiamo ribadire che l'opera non è necessaria visto che la linea attuale è utilizzata al 30%? Possiamo definire questa procedura un grande Bluff?
Ma c'è una terza truffa in questa faccenda. E' facile verificare e lo ha spiegato benissimo Ivan Cicconi, esperto di appalti pubblici: i debiti del TAV sono fuori dalla contabilità nazionale anche se lo Stato viene regolarmente chiamato a ripianarli. Una truffa contabile sconosciuta alla UE. Si tratta di tanti debiti, roba da far accapponare la pelle, ma vengono contabilizzati a parte. Famosa in tal senso la denuncia della Corte dei Conti che metteva in guardia da questa procedura... Tutto documentato da tempo.
Orbene, sapete che c'è di nuovo? Il Professor Monti, bocconiano doc, professionista politico travestito da tecnico, Presidente del Consiglio di uno “strano governo” fatto di banchieri per nulla pentiti, ha già la soluzione in tasca. I prossimi debiti per infrastrutture cercheremo di finanziarli con Bond europei... almeno così ha detto in TV intervistato da Fabio Fazio alcune settimane fa. Le banche li piazzeranno, come al solito guadagnandoci una bella commissione. E i cittadini sottoscriveranno (se ci sarà ancora liquidità...).
Siamo alla frutta? Forse se la sono già mangiata, ma non disperiamo, continuiamo a ragionare con la nostra testa opponendoci pacificamente ma con fermezza, come sempre, diffondiamo per quanto possibile le nostre ragioni... spieghiamo cosa rappresenta la militarizzazione di Maddalena... spieghiamo perché i pensionati, gli artigiani, i giovani, i contribuenti attenti girano con le bandiere NO TAV. Prima o poi qualche giudice come Falcone e Borsellino risorgerà. Non c'è verso! Comunque la truffa TAV di qui non passerà. Non c'è verso! Lo sanno, perciò vanno in giro nelle case dei contribuenti a perquisire ed arrestare... Nessuno che indaghi sui lacrimogeni sparati in faccia alla gente! SARA' DURA, ma di qui non passeranno.
Le prossime manifestazioni:
28 gennaio a Torino: manifestazione No Tav "Una garanzia per il Futuro".
Scarica l'appello con le motivazioni dell'iniziativa.
Sesta edizione del Grande Cortile 2012. Vai al sito.
Prossimamente grande manifestazione nazionale No Tav in valle di Susa con la partecipazione dei sindaci.
La redazione: Ambiente Valsusa
Scrivi a: info@ambientevalsusa.it
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26 gennaio 2012
LA VALLE NON SI ARRESTA
NOI E LA CRISI DA QUESTA PARTE; LE OPERE INUTILI I POLITICANTI, I PROFESSORI E I BANCHIERI DEL GOVERNO DALL'ALTRA.
Ancora arresti, ancora provvedimenti ad orologeria, 2 giorni prima di una manifestazione NO TAV che si svolgerà sabato 28 nella città di Torino per informare sulla truffa colossale del TAV, fonte inesauribile di nuovo debito pubblico, per noi, nuovo mangime per la pappatoria della politica (citazione del Giudice Imposimato), per quelli che stanno dall'altra parte.
Una ferrovia da 130 milioni a km a preventivo, 1300 a centimetro, un colossale spreco di risorse pubbliche per un'opera che non serve e che è già tecnicamente obsoleta anche se viene maldestramente venduta come icona della modernità dai faccendieri, lobbisti e corte politica.
La madre di tutte le truffe, capace di infiltrare non solo la politica corrotta, ma anche gran parte della carta stampata e alcuni settori dell'industria, generando contemporaneamente illusioni in tanti piccoli padroncini e tanti disoccupati. Una truffa che ha una sponda irresponsabile nella UE che promette briciole di finanziamento. Un'opera in grado di muovere più denaro che terra, di cui le grandi banche sono i principali beneficiari dal momento che i capitali dati in prestito produrrebbero enormi interessi con rischio pari a zero visto che i capitali utilizzati sono i nostri depositi bancari e a garantire le banche ci sarebbe lo Stato, cioè sempre gli stessi, noi contribuenti, coi nostri risparmi che copriranno i loro interessati debiti.
Una torta spartita tra chi ha la pancia già piena che se la ride pensando ai cittadini che la finanziano e ne pagheranno i costi per decenni. Diciamocelo, pagare non sarebbe neppure un dramma, ma un conto è pagare per avere servizi efficienti, un altro se dobbiamo pagare lo spreco studiato compiutamente a tavolino, un colposo tentativo di drenare risorse togliendole a scuola, sanità, trasporti, pensioni per fregare noi che lavoriamo che stiamo di qua e arricchire loro di là... Un piano delinquenziale che mira semplicemente a trasferire risorse dentro le tasche delle banche, dei Contraenti generali e loro amici, nelle saccocce delle imprese mafiose, sicuramente in quelle di molti politicanti corrotti.
Ormai sappiamo che i politici in buona fede favorevoli all'opera non esistono.
LA POLITICA E' UN'ALTRA COSA.
Sia chiaro, non c'è nulla di politico in queste nostre considerazioni, il concetto è troppo semplice: quando ti viene un ladro in casa e ti ruba tutto non stai a guardare se era di destra o di sinistra. E' un ladro, un malvivente. Si tratta di un'opera pubblica di cui non si sa ancora nulla, neppure se è realizzabile, e nel caso non prima del 2030. Un'opera da 10, 20, 30, forse 40 miliardi di Euro (80.000 miliardi di lire)che invece di creare benessere provocherà ulteriore debito pubblico. Non si tratta solo di truffa e furto, ma di un'organizzazione delinquenziale specializzata che ha lo scopo di prolungare il furto nel tempo. Semplifichiamo per analogia: è come per la Salerno Reggio Calabria, dove a nessuno importa nulla dell'opera e della sua utilità, ma ai soliti noti interessa solo che i finanziamenti pubblici, pagati dai cittadini si prolunghino all'infinito. Il Professor Angelo Tartaglia ha chiarito con una battuta: “Vogliono solo aprire il rubinetto, e tenerlo aperto all'infinito”. La “Salerno - Reggio Calabria del Nord”....
NON SI PUO' APPROVARE UN SIMILE PROGETTO.
C'è molto di politico quando invece si parla di “prescrizioni”. Le prescrizioni ad un progetto come quello della tratta internazionale della Torino Lyon hanno due particolarità: 1) Evidenziano gravi mancanze progettuali causando una enorme lievitazione dei costi. 2) Vengono richieste dagli organi di controllo tecnici e ribadite dai decisori politici. Ognuno ha fatto formalmente il suo compito, ma nessuno controlla che le prescrizioni vengano rispettate. Controllori e controllati sono lo stesso soggetto, coincidono con i costruttori... Un bel timbro e via? Come se non bastasse la Magistratura può intervenire solo a “danno conclamato”, non prima.
LE PRESCRIZIONI, ESPRESSIONE DI UN DISASTRO ANNUNCIATO.
A nessuno deve sfuggire che la Commissione VIA ha dato parere favorevole al progetto sulla tratta tra Chiusa San Michele ed il confine di Stato condizionandolo all'ottemperanza di 63 prescrizioni e 6 raccomandazioni di tipo ambientale. Lo strano è che nella fase successiva di approvazione la regione Piemonte ha approvato lo stesso progetto condizionandolo a oltre 150 prescrizioni. Tante prescrizioni equivalgono ad un progetto fatto coi piedi, per legge andrebbe rifatto, ma cosa fa il CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica che deve stanziare le risorse necessarie)? Approva il 3 agosto 2011 lo stesso progetto preliminare, ma con 222 prescrizioni e 5 raccomandazioni “proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”.
222 prescrizioni, come a dire che quel progetto preliminare ha lacune terribili, forse insanabili... ma approvano. Perché? semplice, se non approvassero la UE bloccherebbe la procedura di finanziamento, le famose briciole. Sta scritto proprio nella delibera CIPE... “al fine di evitare il definanziamento del contributo comunitario assegnato all'opera in esame, si rende necessaria la sollecita approvazione del progetto in esame”.
Possiamo dire che il progetto è da rifare e che chiedere il finanziamento sulla base di queste carte è una truffa? Possiamo ribadire che l'opera non è necessaria visto che la linea attuale è utilizzata al 30%? Possiamo definire questa procedura un grande Bluff?
Ma c'è una terza truffa in questa faccenda. E' facile verificare e lo ha spiegato benissimo Ivan Cicconi, esperto di appalti pubblici: i debiti del TAV sono fuori dalla contabilità nazionale anche se lo Stato viene regolarmente chiamato a ripianarli. Una truffa contabile sconosciuta alla UE. Si tratta di tanti debiti, roba da far accapponare la pelle, ma vengono contabilizzati a parte. Famosa in tal senso la denuncia della Corte dei Conti che metteva in guardia da questa procedura... Tutto documentato da tempo.
Orbene, sapete che c'è di nuovo? Il Professor Monti, bocconiano doc, professionista politico travestito da tecnico, Presidente del Consiglio di uno “strano governo” fatto di banchieri per nulla pentiti, ha già la soluzione in tasca. I prossimi debiti per infrastrutture cercheremo di finanziarli con Bond europei... almeno così ha detto in TV intervistato da Fabio Fazio alcune settimane fa. Le banche li piazzeranno, come al solito guadagnandoci una bella commissione. E i cittadini sottoscriveranno (se ci sarà ancora liquidità...).
Siamo alla frutta? Forse se la sono già mangiata, ma non disperiamo, continuiamo a ragionare con la nostra testa opponendoci pacificamente ma con fermezza, come sempre, diffondiamo per quanto possibile le nostre ragioni... spieghiamo cosa rappresenta la militarizzazione di Maddalena... spieghiamo perché i pensionati, gli artigiani, i giovani, i contribuenti attenti girano con le bandiere NO TAV. Prima o poi qualche giudice come Falcone e Borsellino risorgerà. Non c'è verso! Comunque la truffa TAV di qui non passerà. Non c'è verso! Lo sanno, perciò vanno in giro nelle case dei contribuenti a perquisire ed arrestare... Nessuno che indaghi sui lacrimogeni sparati in faccia alla gente! SARA' DURA, ma di qui non passeranno.
Le prossime manifestazioni:
28 gennaio a Torino: manifestazione No Tav "Una garanzia per il Futuro".
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giovedì 26 gennaio 2012
sabato 21 gennaio 2012
Goldman Sachs e il governo tecnico
Da Tre-Monti ad un Monti: il Calvario
Marcello Pamio – 11/11/11
Oggi 12 novembre 2011 si è dimesso il Premier Silvio Berlusconi!
Casualmente, lo stesso giorno di 215 anni fa, Napoleone si arrese agli austriaci nella battaglia di Caldiero! Certamente il parallelo tra il condottiero francese e l'omino di Arcore è una bestemmia, ma la coincidenza della data è veramente interessante...
“Tutta colpa di Silvio Berlusconi. Se l’Italia è in rovina è colpa sua. Non ha fatto nulla per questo paese, se non leggi ad personam”.
La colpa è di una persona e adesso che si è dimesso, avremo risolto tutti i problemi nazionali.
Tale è il messaggio che sta passando, e anche i mercati internazionali danno segnali di questo tipo.
Il presente articolo non ha lo scopo di difendere l’indifendibile, difendere cioè un personaggio (politico?) che non ha fatto nulla per il popolo, se non evitare con tutti gli strumenti possibili la magistratura e farsi leggi ad uso e consumo personale.
Lo scopo è invece quello di cercare di usare il proprio cervello per pensare fino in fondo e capire cosa sta realmente succedendo nello scenario nazionale e internazionale: quali sono le dinamiche e soprattutto le forze in gioco.
L’agnello sacrificale è stato trovato, e dopo la sua caduta, verrà scannato al pubblico ludibrio.
Festeggiamo con spumante, perché finalmente ci siamo liberati dalla dittatura berlusconiana, dal male per antonomasia.
Ma è proprio così? E’ solo colpa del grembiulino di Arcore o invece c’è dell’altro che non ci dicono?
Ci sono potentissime forze, in confronto alle quali Silvio è un ridicolo e innocuo cantastorie. Forze che lavorano nell’ombra da decenni e che hanno permesso a Silvio di occupare Palazzo Chigi, perché funzionale al sistema.
Ora quelle stesse forze che lo hanno voluto, sostenuto e appoggiato, lo hanno abbandonato, perché?
Il cancro della speculazione finanziaria
Mentre noi sbraitiamo, la speculazione selvaggia affonda gli ultimi colpi sulla povera. Mentre perdiamo tempo ed energia vitale, gli sciacalli sentono l’odore del sangue. E dove c’è sangue, c’è guadagno![1] Se poi nel frattempo la gente si scanna, poco importa: il sangue è sempre sangue.
Lo spread con i Bund ha avuto in questi giorni un andamento altalenante, salendo e abbassandosi a seconda delle voci di dimissioni del premier. Il tutto conferma che i mercati e gli speculatori, cioè i veri avvoltoi, non credono nel governo. Come mai credono nell'Italia e non nel governo?
Anche se il fenomeno interessa i cosiddetti P.I.I.G.S., acronimo che sta a indicare “maiali”: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna, le domande da porci (a proposito di suini) sono le seguenti: perché l’Italia e perché in questo momento?
Ovviamente l'Italia non è la sola e l’esempio della Grecia è lampante: prima i banchieri l’hanno devastata e disintegrata economicamente, per poi comperarsi le ricchezze con gli spiccioli. L’attuale premier greco è Luca Papademus (uomo Goldman Sachs, ha lavorato alla Federal Reserve Bank di Boston) e nientepopodimenoché ex vicepresidente della B.C.E., la Banca Centrale Europea di Francoforte!
La stessa cosa è avvenuta in Italia a partire dal 1992 e continua in questi giorni.
Il momento storico è molto importante: forse per la prima volta nella storia i popoli europei sono stati totalmente privati della loro sovranità politica e monetaria con il Trattato di Maastricht prima e con quello di Lisbona poi.
I governi sono diventate mere finzioni teatrali del Regime per distrarre i sudditi, e le bandierine politiche destra o sinistra sono specchietti per le allodole. I partiti di qualsiasi colore e posizione, sono le ali del medesimo avvoltoio: il potere economico! I politici, come direbbe Ezra Pound, sono i camerieri dei banchieri. Ed è proprio così: a gestire la politica e l’economia in Europa e nel mondo intero, sono i banchieri internazionali.
Perché gli speculatori finanziari, provenienti dai soliti mercati anglo-ebraici-statunitensi, hanno preso di mira i P.I.I.G.S. e soprattutto l’Italia?
Ecco alcune possibili spiegazioni.
1) La politica energetica italiana dava molto fastidio alle consorelle e ai confratelli che gestiscono e controllano l’energia a livello mondiale.
Il cavaliere, nella sua totale inutilità politica, è però riuscito a instaurare rapporti commerciali energetici con Libia e Russia.
Queste ovviamente non sono cose da fare, e il tragico incidente all’aereo di Enrico Mattei dovrebbe insegnare…
Dopo l’eliminazione fisica del colonnello Gheddafi è rimasta soltanto la Russia di Putin.
Attualmente, e ancora per molto poco, il 30% dell’E.N.I. è in mano pubblica.[2] Un altro 20% lo possiedono gli stessi investitori anglo-statunitensi che vogliono accaparrarsi, grazie alla crisi economica creata ad arte, tutto il malloppo di decine di miliardi.
Vogliono mettere i loro artigli affilati sul gioiello italiano per guadagnare e impedire qualsiasi altro sviluppo energetico del paese.
L’indipendenza energetica è sempre un male da combattere con ogni mezzo, lecito e illecito.
2) Un’altra cosa da interessante da sapere, e forse il vero bersaglio della speculazione internazionale nei nostri confronti, sono le riserve auree dell’Italia.
Il nostrano Fort Knox, ammonta a circa 2.451,80 tonnellate di oro fisico.
Con quasi 2500 tonnellate di oro, l’Italia possiede la terza maggior riserva di oro al mondo, dopo Stati Uniti e Germania.[3] Un piatto molto invitante...
3) La svendita di altri importantissimi patrimoni pubblici è sempre invitante per i capitali stranieri, vedi Grecia. E la storia tende a ripetersi, se non compresa.
A poche settimane dalla strage di Capaci (il 23 maggio 1992 perdettero la vita il giudice Giovanni Falcone la moglie e tre agenti della scorta), esattamente il 2 giugno 1992 sul Britannia, il panfilo della Regina Elisabetta II, si organizzò un vero e proprio complotto ai danni dell’Italia.
Personaggi come il “filantropo” George Soros, Giulio Tremonti, il Direttore generale del Tesoro Mario Draghi, Il Presidente dell’IRI Romano Prodi, il Presidente dell’ENEL Franco Bernabé, il Governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi, il Ministro Beniamino Andreatta, svendettero il patrimonio pubblico ai capitali stranieri come Goldman Sachs, Barings, Warburg, Morgan Stanley e pochi altri.
Gli altri “complici” italiani furono il Ministro del Tesoro Piero Barucci, il Direttore di Bankitalia Lamberto Dini, e l’allora capo del governo, Giuliano Amato.
Partendo dal declassamento dei nostri B.O.T., da parte di Moody’s, l’agenzia statunitense di rating, lo speculatore ungaro-ebraico George Soros, cercò di impossessarsi di 10.000 miliardi di lire della Banca d’Italia, speculando sterlina contro lira.
Carlo Azeglio Ciampi, per “impedire”, diciamo così, tale speculazione, bruciò le riserve in valuta straniera: 48 miliardi di dollari. Ciampi, per questi suoi servigi sarà premiato con la Presidenza della Repubblica...
Su George Soros indagarono le procure di Roma e Napoli, ma sappiamo bene come andò a finire, anche perché trattasi di un uomo di punta del gruppo bancario anglo-francese Rothschild.
A seguito di questo attacco mirato alla lira, e della sua immediata svalutazione del 30% partì la più grande privatizzazione di Stato a prezzi stracciati (ENEL, ENI, Telecom, ecc.), per opera dei governi Amato (1992-1993) e Prodi (1996-1998).
Continuerà tale svendita con il prossimo governo Monti e/o Dini e/o Amato.
4) Non dimentichiamo mai la madre dell'Euro. La moneta unica europea è nata nel grembo del mondialismo, e lo scopo è quello di frantumare politicamente ed economicamente tutta l'Europa. Uniti per dividerci. L'illusione dell'unione dei popoli e delle culture infatti ci stanno portando alla debacle politica, economica e sociale. Problema-Reazione-Soluzione. E la soluzione qual è? La medicina salvavita per tutti è la moneta unica mondiale, magari elettronica.
Un ulteriore passo verso l'instaurazione di un Nuovo Ordine Internazionale.
All’ombra della Goldman Sachs
Quasi tutti gli uomini interessati da queste mega speculazioni, sono legati a doppia mandata a banche d’affari internazionali come per esempio l’anglo-ebraica Goldman Sachs.
Nomi come Mario Draghi (vice Presidente Internazionale della Goldman per l’Europa), Romano Prodi (advisor), Gianni Letta (l’ex sottosegretario alla presidenza del governo Berlusconi è advisor di Goldman[4]) e lo stesso Mario Monti…
All’ombra della massoneria
I personaggi che contano non si incontrano solo a bordo dei panfili reali, ma anche in riunioni supersegrete come quelle del Gruppo Bilderberg.
Nel 2004 il Gruppo si è riunito a Stresa, lungo le rive del Lago Maggiore, e ha visto la partecipazione di nomi quali Franco Bernabè, Mario Draghi, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa (scomparso di recente), Riccardo Passera, Paolo Scaroni, Marco Tronchetti Provera e altri.
Negli anni successivi, a parte qualche nome nuovo, a questi meeting figurano sempre gli stessi..
Attualmente nel Comitato centrale del potente gruppo lobbistico, figurano tra gli italiani: Franco Bernabé (Telecom Italia spa) e l'attuale capo del governo italiano Mario Monti (Presidente Bocconi).
Il Gruppo Bilderberg nasce nel 1952, ma viene ufficializzato nel giugno del 1954, quando un ristretto gruppo di vip dell’epoca si riunisce all’hotel Bilderberg di Oosterbeek, in Olanda. Da quel momento le riunioni si sono svolte una o due volte all’anno, nel più totale riserbo. I primi incontri si sono svolti esclusivamente nei paesi europei, ma dall’inizio degli anni ’60 anche negli Usa. Si tratta di una delle associazioni più controverse dei nostri tempi, accusata di decidere i destini del mondo a porte chiuse. Nessuna parola di quanto viene detto nel corso degli incontri è (quasi) mai trapelata.
Il senatore Mario Monti
Come ha scritto la grande d.ssa Ida Magli nel suo recente articolo: "creare all’improvviso un senatore a vita per far credere che si tratti di un politico e fingere così che l’Italia non si sia consegnata nelle mani dei banchieri, è un sotterfugio intollerabile".
Il neo senatore a vita (grazie all’intervento provvidenziale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, uomo politico funzionale*), il prof. Mario Monti (che ha studiato dai gesuiti e poi è finito anche a Yale, università sede della Skull & Bones...), oltre ad essere uomo Goldman Sachs, membro del Bilderberg Group, è anche Presidente europeo della “famigerata Commissione Trilaterale, una specie di massoneria ultraliberista statunitense, europea e nipponica, ispirata da David Rockefeller e Henry Kissinger”[5].
La Commissione Trilaterale, nasceva quasi quarant’anni fa, nel luglio 1973, ed è il cenacolo dell’élite politica ed economica internazionale: un circolo chiusissimo e sempre attivo che si prefigge di diventare un organo privato di concertazione e orientamento della politica internazionale dei paesi della triade (Stati uniti, Europa, Giappone), da qui il nome.
Tra le altre cose fa parte pure del comitato esecutivo del gruppo Aspen Institute Italia[6], un’altra struttura abbastanza ambigua finanziata da Fondazione Ford e Fondazione Rockefeller, il cui presidente attuale è Giulio Tremonti e vicepresidente Enrico Letta[7] nipote del più potente Gianni Letta.
I membri esecutivi del Comitato dell’Aspen Institute sono: Luigi Abete, Giuliano Amato, Lucia Annunziata, Francesco Caltagirone, Fedele Confalonieri, Francesco Cossiga, Gianni De Michelis, Umberto Eco, John Elkann, Franco Frattini, Cesare Geronzi, Enrico Letta, Gianni Letta, Umberto Colombo, Paolo Mieli, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa (scomparso), Corrado Passera, Romano Prodi, Cesare Romiti, Carlo Scognamiglio, Domenico Siniscalco, Lucio Stanca, Giulio Tremonti, Giuliano Urbani ecc. – tratto dal sito ufficiale dell’Aspen Institute www.aspeninstitute.it/AspenWeb/AspenWeb.nsf/esecutivo?OpenForm&Lingua=E&Area=10000. Tra i membri stranieri, figurano personaggi come Henry Kissinger, Madeleine K. Albright, ecc.
Ricapitolando, Goldman Sachs, la banca privata anglo-ebraica più potente del mondo, ha messo diversi uomini nei posti di comando, i più noti forse sono:Mario Draghi (BCE), Mario Monti (in Italia) e Papademus (in Grecia)
Quindi il nuovo capo del governo italiano, accettato da destra e sinistra, è indiscutibilmente uno degli uomini più potenti d'Italia, forse dopo Mario Draghi (chiamato Mr. Britannia negli ambienti che contano), ed il portavoce dell’ultraliberismo anglo-ebraico-statunitense.
Sotto la brillante immagine del brizzolato rettore e professore di economia, sotto la tunica del senatore, porterà avanti, forse come non mai, la svendita definitiva dell’Italia e di quello che rimane del nostro paese. Il tutto a beneficio dei soliti poteri forti internazionali.
Dalle vergognose leggi ad personam, per la pace di molti, passeremo alle leggi ad massonam…
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* Giorgio Napolitano, nell'aprile 1978 fu il primo dirigente comunista di alto livello, ad avere il visto d'ingresso negli Stati Uniti. Fu ospite in varie università, come Harvard, Yale, Princeton e tenne una conferenza al C.F.R., il Council on Foreign Relations di New York. Al C.F.R. Napolitano affermò che "Il Pci non si oppone più alla NATO come negli anni Sessanta"
Nel gennaio 1978, al Dipartimento di Stato USA erano molto preoccupati per una partecipazione comunista al governo Andreotti, che proprio in quei giorni era entrato in crisi, e infatti l'operazione segreta era quella di spaccare il Pci.
Nel marzo 1978 Aldo Moro venne sequestrato e il resto è storia...
Tornato in Italia Napolitano insieme ad altri "moderati" fonderà una corrente interna al Partito, detta "migliorista", mentre Berlinguer guardava alla "terza via", una via capace di andare al di là del capitalismo e della socialdemocrazia. Il progetto di spaccare il Pci formalmente riuscì e grazie a questa corrente, il Partito Comunista sposò la causa della NATO. Tratto da http://www.appelloalpopolo.it/?p=3969
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Qualche articolo per approfondire:
- Commissione Trilaterale: http://www.disinformazione.it/trilaterale2.htm
- Gli opachi poteri della Trilaterale http://www.disinformazione.it/trilaterale.htm
- Gruppo Bilderberg a Stresa 2004: http://www.disinformazione.it/bilderberg.htm
- Il Bilderberg riunito: cosa deciderà per noi? http://www.disinformazione.it/bilderberg6.htm
- Bilderberg 2006: http://www.disinformazione.it/bilderberg7.htm
- I massoni e la sinistra italiana: http://www.disinformazione.it/massoniesinistra.htm
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[1] “La speculazione affonda gli ultimi colpi sull’Italia”, Filippo Ghira, “Rinascita”, 8 novembre 2011
[2] Idem
[3] “Chi specula sulla crisi e perché”, Lucio Garofalo, “Rinascita”, 9 novembre 2011
[4] Gianni Letta nominato advisor di Goldman Sachs: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2007/06/letta-goldman.shtml?uuid=909fc446-1d74-11dc-ab9f-00000e251029&DocRulesView=Libero
[5] Piergiorgio Odifreddi, www.repubblica.it - http://www.trilateral.org/go.cfm?do=Page.View&pid=32#nag
[6] Aspen Institute Italia - http://www.aspeninstitute.it/istituto/comunita-aspen/comitato-esecutivo
[7] “Mario Monti – Da Goldman Sachs ad Aspen Institute passando per la Trilateral” - http://www.polisblog.it/post/12335/chi-e-mario-monti-aspen-goldman-sachs
www.disinformazione.it
Marcello Pamio – 11/11/11
Oggi 12 novembre 2011 si è dimesso il Premier Silvio Berlusconi!
Casualmente, lo stesso giorno di 215 anni fa, Napoleone si arrese agli austriaci nella battaglia di Caldiero! Certamente il parallelo tra il condottiero francese e l'omino di Arcore è una bestemmia, ma la coincidenza della data è veramente interessante...
“Tutta colpa di Silvio Berlusconi. Se l’Italia è in rovina è colpa sua. Non ha fatto nulla per questo paese, se non leggi ad personam”.
La colpa è di una persona e adesso che si è dimesso, avremo risolto tutti i problemi nazionali.
Tale è il messaggio che sta passando, e anche i mercati internazionali danno segnali di questo tipo.
Il presente articolo non ha lo scopo di difendere l’indifendibile, difendere cioè un personaggio (politico?) che non ha fatto nulla per il popolo, se non evitare con tutti gli strumenti possibili la magistratura e farsi leggi ad uso e consumo personale.
Lo scopo è invece quello di cercare di usare il proprio cervello per pensare fino in fondo e capire cosa sta realmente succedendo nello scenario nazionale e internazionale: quali sono le dinamiche e soprattutto le forze in gioco.
L’agnello sacrificale è stato trovato, e dopo la sua caduta, verrà scannato al pubblico ludibrio.
Festeggiamo con spumante, perché finalmente ci siamo liberati dalla dittatura berlusconiana, dal male per antonomasia.
Ma è proprio così? E’ solo colpa del grembiulino di Arcore o invece c’è dell’altro che non ci dicono?
Ci sono potentissime forze, in confronto alle quali Silvio è un ridicolo e innocuo cantastorie. Forze che lavorano nell’ombra da decenni e che hanno permesso a Silvio di occupare Palazzo Chigi, perché funzionale al sistema.
Ora quelle stesse forze che lo hanno voluto, sostenuto e appoggiato, lo hanno abbandonato, perché?
Il cancro della speculazione finanziaria
Mentre noi sbraitiamo, la speculazione selvaggia affonda gli ultimi colpi sulla povera. Mentre perdiamo tempo ed energia vitale, gli sciacalli sentono l’odore del sangue. E dove c’è sangue, c’è guadagno![1] Se poi nel frattempo la gente si scanna, poco importa: il sangue è sempre sangue.
Lo spread con i Bund ha avuto in questi giorni un andamento altalenante, salendo e abbassandosi a seconda delle voci di dimissioni del premier. Il tutto conferma che i mercati e gli speculatori, cioè i veri avvoltoi, non credono nel governo. Come mai credono nell'Italia e non nel governo?
Anche se il fenomeno interessa i cosiddetti P.I.I.G.S., acronimo che sta a indicare “maiali”: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna, le domande da porci (a proposito di suini) sono le seguenti: perché l’Italia e perché in questo momento?
Ovviamente l'Italia non è la sola e l’esempio della Grecia è lampante: prima i banchieri l’hanno devastata e disintegrata economicamente, per poi comperarsi le ricchezze con gli spiccioli. L’attuale premier greco è Luca Papademus (uomo Goldman Sachs, ha lavorato alla Federal Reserve Bank di Boston) e nientepopodimenoché ex vicepresidente della B.C.E., la Banca Centrale Europea di Francoforte!
La stessa cosa è avvenuta in Italia a partire dal 1992 e continua in questi giorni.
Il momento storico è molto importante: forse per la prima volta nella storia i popoli europei sono stati totalmente privati della loro sovranità politica e monetaria con il Trattato di Maastricht prima e con quello di Lisbona poi.
I governi sono diventate mere finzioni teatrali del Regime per distrarre i sudditi, e le bandierine politiche destra o sinistra sono specchietti per le allodole. I partiti di qualsiasi colore e posizione, sono le ali del medesimo avvoltoio: il potere economico! I politici, come direbbe Ezra Pound, sono i camerieri dei banchieri. Ed è proprio così: a gestire la politica e l’economia in Europa e nel mondo intero, sono i banchieri internazionali.
Perché gli speculatori finanziari, provenienti dai soliti mercati anglo-ebraici-statunitensi, hanno preso di mira i P.I.I.G.S. e soprattutto l’Italia?
Ecco alcune possibili spiegazioni.
1) La politica energetica italiana dava molto fastidio alle consorelle e ai confratelli che gestiscono e controllano l’energia a livello mondiale.
Il cavaliere, nella sua totale inutilità politica, è però riuscito a instaurare rapporti commerciali energetici con Libia e Russia.
Queste ovviamente non sono cose da fare, e il tragico incidente all’aereo di Enrico Mattei dovrebbe insegnare…
Dopo l’eliminazione fisica del colonnello Gheddafi è rimasta soltanto la Russia di Putin.
Attualmente, e ancora per molto poco, il 30% dell’E.N.I. è in mano pubblica.[2] Un altro 20% lo possiedono gli stessi investitori anglo-statunitensi che vogliono accaparrarsi, grazie alla crisi economica creata ad arte, tutto il malloppo di decine di miliardi.
Vogliono mettere i loro artigli affilati sul gioiello italiano per guadagnare e impedire qualsiasi altro sviluppo energetico del paese.
L’indipendenza energetica è sempre un male da combattere con ogni mezzo, lecito e illecito.
2) Un’altra cosa da interessante da sapere, e forse il vero bersaglio della speculazione internazionale nei nostri confronti, sono le riserve auree dell’Italia.
Il nostrano Fort Knox, ammonta a circa 2.451,80 tonnellate di oro fisico.
Con quasi 2500 tonnellate di oro, l’Italia possiede la terza maggior riserva di oro al mondo, dopo Stati Uniti e Germania.[3] Un piatto molto invitante...
3) La svendita di altri importantissimi patrimoni pubblici è sempre invitante per i capitali stranieri, vedi Grecia. E la storia tende a ripetersi, se non compresa.
A poche settimane dalla strage di Capaci (il 23 maggio 1992 perdettero la vita il giudice Giovanni Falcone la moglie e tre agenti della scorta), esattamente il 2 giugno 1992 sul Britannia, il panfilo della Regina Elisabetta II, si organizzò un vero e proprio complotto ai danni dell’Italia.
Personaggi come il “filantropo” George Soros, Giulio Tremonti, il Direttore generale del Tesoro Mario Draghi, Il Presidente dell’IRI Romano Prodi, il Presidente dell’ENEL Franco Bernabé, il Governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi, il Ministro Beniamino Andreatta, svendettero il patrimonio pubblico ai capitali stranieri come Goldman Sachs, Barings, Warburg, Morgan Stanley e pochi altri.
Gli altri “complici” italiani furono il Ministro del Tesoro Piero Barucci, il Direttore di Bankitalia Lamberto Dini, e l’allora capo del governo, Giuliano Amato.
Partendo dal declassamento dei nostri B.O.T., da parte di Moody’s, l’agenzia statunitense di rating, lo speculatore ungaro-ebraico George Soros, cercò di impossessarsi di 10.000 miliardi di lire della Banca d’Italia, speculando sterlina contro lira.
Carlo Azeglio Ciampi, per “impedire”, diciamo così, tale speculazione, bruciò le riserve in valuta straniera: 48 miliardi di dollari. Ciampi, per questi suoi servigi sarà premiato con la Presidenza della Repubblica...
Su George Soros indagarono le procure di Roma e Napoli, ma sappiamo bene come andò a finire, anche perché trattasi di un uomo di punta del gruppo bancario anglo-francese Rothschild.
A seguito di questo attacco mirato alla lira, e della sua immediata svalutazione del 30% partì la più grande privatizzazione di Stato a prezzi stracciati (ENEL, ENI, Telecom, ecc.), per opera dei governi Amato (1992-1993) e Prodi (1996-1998).
Continuerà tale svendita con il prossimo governo Monti e/o Dini e/o Amato.
4) Non dimentichiamo mai la madre dell'Euro. La moneta unica europea è nata nel grembo del mondialismo, e lo scopo è quello di frantumare politicamente ed economicamente tutta l'Europa. Uniti per dividerci. L'illusione dell'unione dei popoli e delle culture infatti ci stanno portando alla debacle politica, economica e sociale. Problema-Reazione-Soluzione. E la soluzione qual è? La medicina salvavita per tutti è la moneta unica mondiale, magari elettronica.
Un ulteriore passo verso l'instaurazione di un Nuovo Ordine Internazionale.
All’ombra della Goldman Sachs
Quasi tutti gli uomini interessati da queste mega speculazioni, sono legati a doppia mandata a banche d’affari internazionali come per esempio l’anglo-ebraica Goldman Sachs.
Nomi come Mario Draghi (vice Presidente Internazionale della Goldman per l’Europa), Romano Prodi (advisor), Gianni Letta (l’ex sottosegretario alla presidenza del governo Berlusconi è advisor di Goldman[4]) e lo stesso Mario Monti…
All’ombra della massoneria
I personaggi che contano non si incontrano solo a bordo dei panfili reali, ma anche in riunioni supersegrete come quelle del Gruppo Bilderberg.
Nel 2004 il Gruppo si è riunito a Stresa, lungo le rive del Lago Maggiore, e ha visto la partecipazione di nomi quali Franco Bernabè, Mario Draghi, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa (scomparso di recente), Riccardo Passera, Paolo Scaroni, Marco Tronchetti Provera e altri.
Negli anni successivi, a parte qualche nome nuovo, a questi meeting figurano sempre gli stessi..
Attualmente nel Comitato centrale del potente gruppo lobbistico, figurano tra gli italiani: Franco Bernabé (Telecom Italia spa) e l'attuale capo del governo italiano Mario Monti (Presidente Bocconi).
Il Gruppo Bilderberg nasce nel 1952, ma viene ufficializzato nel giugno del 1954, quando un ristretto gruppo di vip dell’epoca si riunisce all’hotel Bilderberg di Oosterbeek, in Olanda. Da quel momento le riunioni si sono svolte una o due volte all’anno, nel più totale riserbo. I primi incontri si sono svolti esclusivamente nei paesi europei, ma dall’inizio degli anni ’60 anche negli Usa. Si tratta di una delle associazioni più controverse dei nostri tempi, accusata di decidere i destini del mondo a porte chiuse. Nessuna parola di quanto viene detto nel corso degli incontri è (quasi) mai trapelata.
Il senatore Mario Monti
Come ha scritto la grande d.ssa Ida Magli nel suo recente articolo: "creare all’improvviso un senatore a vita per far credere che si tratti di un politico e fingere così che l’Italia non si sia consegnata nelle mani dei banchieri, è un sotterfugio intollerabile".
Il neo senatore a vita (grazie all’intervento provvidenziale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, uomo politico funzionale*), il prof. Mario Monti (che ha studiato dai gesuiti e poi è finito anche a Yale, università sede della Skull & Bones...), oltre ad essere uomo Goldman Sachs, membro del Bilderberg Group, è anche Presidente europeo della “famigerata Commissione Trilaterale, una specie di massoneria ultraliberista statunitense, europea e nipponica, ispirata da David Rockefeller e Henry Kissinger”[5].
La Commissione Trilaterale, nasceva quasi quarant’anni fa, nel luglio 1973, ed è il cenacolo dell’élite politica ed economica internazionale: un circolo chiusissimo e sempre attivo che si prefigge di diventare un organo privato di concertazione e orientamento della politica internazionale dei paesi della triade (Stati uniti, Europa, Giappone), da qui il nome.
Tra le altre cose fa parte pure del comitato esecutivo del gruppo Aspen Institute Italia[6], un’altra struttura abbastanza ambigua finanziata da Fondazione Ford e Fondazione Rockefeller, il cui presidente attuale è Giulio Tremonti e vicepresidente Enrico Letta[7] nipote del più potente Gianni Letta.
I membri esecutivi del Comitato dell’Aspen Institute sono: Luigi Abete, Giuliano Amato, Lucia Annunziata, Francesco Caltagirone, Fedele Confalonieri, Francesco Cossiga, Gianni De Michelis, Umberto Eco, John Elkann, Franco Frattini, Cesare Geronzi, Enrico Letta, Gianni Letta, Umberto Colombo, Paolo Mieli, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa (scomparso), Corrado Passera, Romano Prodi, Cesare Romiti, Carlo Scognamiglio, Domenico Siniscalco, Lucio Stanca, Giulio Tremonti, Giuliano Urbani ecc. – tratto dal sito ufficiale dell’Aspen Institute www.aspeninstitute.it/AspenWeb/AspenWeb.nsf/esecutivo?OpenForm&Lingua=E&Area=10000. Tra i membri stranieri, figurano personaggi come Henry Kissinger, Madeleine K. Albright, ecc.
Ricapitolando, Goldman Sachs, la banca privata anglo-ebraica più potente del mondo, ha messo diversi uomini nei posti di comando, i più noti forse sono:Mario Draghi (BCE), Mario Monti (in Italia) e Papademus (in Grecia)
Quindi il nuovo capo del governo italiano, accettato da destra e sinistra, è indiscutibilmente uno degli uomini più potenti d'Italia, forse dopo Mario Draghi (chiamato Mr. Britannia negli ambienti che contano), ed il portavoce dell’ultraliberismo anglo-ebraico-statunitense.
Sotto la brillante immagine del brizzolato rettore e professore di economia, sotto la tunica del senatore, porterà avanti, forse come non mai, la svendita definitiva dell’Italia e di quello che rimane del nostro paese. Il tutto a beneficio dei soliti poteri forti internazionali.
Dalle vergognose leggi ad personam, per la pace di molti, passeremo alle leggi ad massonam…
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* Giorgio Napolitano, nell'aprile 1978 fu il primo dirigente comunista di alto livello, ad avere il visto d'ingresso negli Stati Uniti. Fu ospite in varie università, come Harvard, Yale, Princeton e tenne una conferenza al C.F.R., il Council on Foreign Relations di New York. Al C.F.R. Napolitano affermò che "Il Pci non si oppone più alla NATO come negli anni Sessanta"
Nel gennaio 1978, al Dipartimento di Stato USA erano molto preoccupati per una partecipazione comunista al governo Andreotti, che proprio in quei giorni era entrato in crisi, e infatti l'operazione segreta era quella di spaccare il Pci.
Nel marzo 1978 Aldo Moro venne sequestrato e il resto è storia...
Tornato in Italia Napolitano insieme ad altri "moderati" fonderà una corrente interna al Partito, detta "migliorista", mentre Berlinguer guardava alla "terza via", una via capace di andare al di là del capitalismo e della socialdemocrazia. Il progetto di spaccare il Pci formalmente riuscì e grazie a questa corrente, il Partito Comunista sposò la causa della NATO. Tratto da http://www.appelloalpopolo.it/?p=3969
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Qualche articolo per approfondire:
- Commissione Trilaterale: http://www.disinformazione.it/trilaterale2.htm
- Gli opachi poteri della Trilaterale http://www.disinformazione.it/trilaterale.htm
- Gruppo Bilderberg a Stresa 2004: http://www.disinformazione.it/bilderberg.htm
- Il Bilderberg riunito: cosa deciderà per noi? http://www.disinformazione.it/bilderberg6.htm
- Bilderberg 2006: http://www.disinformazione.it/bilderberg7.htm
- I massoni e la sinistra italiana: http://www.disinformazione.it/massoniesinistra.htm
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[1] “La speculazione affonda gli ultimi colpi sull’Italia”, Filippo Ghira, “Rinascita”, 8 novembre 2011
[2] Idem
[3] “Chi specula sulla crisi e perché”, Lucio Garofalo, “Rinascita”, 9 novembre 2011
[4] Gianni Letta nominato advisor di Goldman Sachs: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2007/06/letta-goldman.shtml?uuid=909fc446-1d74-11dc-ab9f-00000e251029&DocRulesView=Libero
[5] Piergiorgio Odifreddi, www.repubblica.it - http://www.trilateral.org/go.cfm?do=Page.View&pid=32#nag
[6] Aspen Institute Italia - http://www.aspeninstitute.it/istituto/comunita-aspen/comitato-esecutivo
[7] “Mario Monti – Da Goldman Sachs ad Aspen Institute passando per la Trilateral” - http://www.polisblog.it/post/12335/chi-e-mario-monti-aspen-goldman-sachs
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giovedì 19 gennaio 2012
Londra 2012, il dossier segreto sulla sicurezza dimenticato nel treno e pubblicato da The Sun Scotland Yard
Londra 2012, il dossier segreto sulla sicurezza dimenticato nel treno e pubblicato da The Sun Scotland Yard ha definito la questione 'imbarazzante'; nel frattempo gli organizzatori devono fare i conti con altre due questioni: il rischio del diffondersi di epidemie e l'eccessivo inquinamento che potrebbe compromettere le prestazioni degli atleti Piccadilly Circus e i bus 'olimpici'Negli ultimi mesi a Londra hanno raddoppiato la spesa prevista inizialmente per le misure di sicurezza e triplicato il numero di uomini sul campo. Hanno organizzato le Olimpiadi più militarizzate di sempre, prevedendo postazioni di missili terra aria in allerta, elicotteri d’assalto in cielo e mezzi anfibi e sommergibili disseminati lungo il Tamigi. E poi? Poi è bastato che qualcuno, un poliziotto sbadato, dimenticasse su un treno un cartelletta scura contenente il dossier ufficiale con i documenti relativi alla difesa militare dei siti olimpici e le eventuali contromosse in vista di un attentato terroristico e si è rischiato di mandare a monte un investimento superiore al mezzo miliardo di sterline. La cartelletta contenente il dossier, abbandonata sul sedile di un treno, è stata trovata il 5 gennaio da un pendolare vicino a Dartford, nel Kent. Accortosi dell’importanza dei documenti, il pendolare li ha portati alla redazione del tabloid The Sun, che li ha prontamente consegnati alle autorità, non prima di avere titolato ieri a tutta pagina sullo “Scandalo Olimpico”.
Mentre il capo dell’Unità Territoriale di Scotland Yard ha definito la questione ‘imbarazzante’, un portavoce della London Metropolitan Police Service ha confermato l’accaduto e dichiarato laconico: “Il dipartimento di polizia preposto alla sicurezza olimpica era già stato prontamente informato dello smarrimento dei documenti. Non pensiamo che la cartelletta contenesse informazioni sensibili e comunque ora è di nuovo in possesso della polizia”. Eppure i giornalisti del Sun Stephen Moyes e Mark Sullivan, che quei documenti li hanno letti, affermano che nella cartelletta erano contenute informazioni definite ‘riservate’: come i piani di sicurezza specifici per ogni sito olimpico, le minute delle ultime riunioni ai massimi livelli in cui erano discusse le misure da intraprendere in caso di attacchi terroristici, le date e dettagli di tutte le prove delle operazioni antiterrorismo ancora da svolgere, nonché i nomi e i numeri di telefono degli ufficiali e degli agenti di polizia addetti alle operazioni di sicurezza.
Oltre al rischio sicurezza, Londra è ora in preda alla paura per possibili rischi del diffondersi di epidemie durante il periodo dei giochi. L’allarme è stato lanciato dalla rivista medica specializzata Lancet Infectious Diseases, che rileva come l’arrivo di persone da ogni anglo del mondo tutte concentrate nello stesso luogo faccia della città un potenziale focolaio di epidemie. Il servizio sanitario nazionale (NHS), interpellato da The Guardian, ha risposto di avere predisposto tutte le contromisure necessarie. Aumento dei controlli ovunque siano venduti cibo e acqua nella zona est di Londra, lancio di una campagna di sensibilizzazione sul tema, istituzione di linee telefoniche preferenziali e l’allerta ad ogni ospedale o pronto soccorso di non sottovalutare qualsiasi tipo di malessere ritenuto sospetto. Lo stesso NHS ha poi confermato di non ritenere necessarie vaccinazioni obbligatorie per i turisti che entrano in Gran Bretagna nel periodo dei giochi.
Un ulteriore allarme è stato invece lanciato da un gruppo di scienziati e medici, che ritengono l’eccessivo inquinamento della città possa divenire un fattore destabilizzante per le performance sportive degli atleti. Londra ha infatti la più elevata concentrazione annua di biossido di azoto d’Europa, eccede di diverse unità i limiti imposti per legge dalla UE (una media annuale di 40 microgrammi per metro cubo) e supera di gran lunga anche i limiti di concentrazione per metro cubo di PM 10 (le cosiddette polveri sottili). Frank Kelly, professore di salute ambientale al King’s College, ha dichiarato a The Independent che questi livelli di inquinamento potrebbero incidere sulle prestazioni degli atleti, che hanno bisogno di respirare maggiormente e più a fondo per sopportare sforzi protratti nel tempo. “Agli atleti potrebbe mancare il respiro, molti di loro sono a rischio di soffrire gli elevati livelli d’inquinamento e potrebbero non riuscire ad ottenere le prestazioni che si sono prefissati”, spiega il professore.
Nel 2008 a Pechino il governo proibì la circolazione di oltre metà delle autovetture e chiuse alcuni siti industriali particolarmente inquinanti nei pressi dei siti olimpici. Per la Cina fu una perdita economica di oltre 7 miliardi di euro, ma per le performance sportive, che si temeva potessero essere mortificate dall’aria irrespirabile, fu un toccasana. Secondo Simon Birkett, direttore del gruppo di sensibilizzazione Clean Air in London, il sindaco di Londra Boris Johnson non sarebbe però intenzionato a ripetere quanto fatto a Pechino o a intraprendere drastiche misure contro l’inquinamento ambientale. Con il rischio di vedere atleti esausti e con il respiro affannoso fin dalle prime batterie dei giochi.
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Mentre il capo dell’Unità Territoriale di Scotland Yard ha definito la questione ‘imbarazzante’, un portavoce della London Metropolitan Police Service ha confermato l’accaduto e dichiarato laconico: “Il dipartimento di polizia preposto alla sicurezza olimpica era già stato prontamente informato dello smarrimento dei documenti. Non pensiamo che la cartelletta contenesse informazioni sensibili e comunque ora è di nuovo in possesso della polizia”. Eppure i giornalisti del Sun Stephen Moyes e Mark Sullivan, che quei documenti li hanno letti, affermano che nella cartelletta erano contenute informazioni definite ‘riservate’: come i piani di sicurezza specifici per ogni sito olimpico, le minute delle ultime riunioni ai massimi livelli in cui erano discusse le misure da intraprendere in caso di attacchi terroristici, le date e dettagli di tutte le prove delle operazioni antiterrorismo ancora da svolgere, nonché i nomi e i numeri di telefono degli ufficiali e degli agenti di polizia addetti alle operazioni di sicurezza.
Oltre al rischio sicurezza, Londra è ora in preda alla paura per possibili rischi del diffondersi di epidemie durante il periodo dei giochi. L’allarme è stato lanciato dalla rivista medica specializzata Lancet Infectious Diseases, che rileva come l’arrivo di persone da ogni anglo del mondo tutte concentrate nello stesso luogo faccia della città un potenziale focolaio di epidemie. Il servizio sanitario nazionale (NHS), interpellato da The Guardian, ha risposto di avere predisposto tutte le contromisure necessarie. Aumento dei controlli ovunque siano venduti cibo e acqua nella zona est di Londra, lancio di una campagna di sensibilizzazione sul tema, istituzione di linee telefoniche preferenziali e l’allerta ad ogni ospedale o pronto soccorso di non sottovalutare qualsiasi tipo di malessere ritenuto sospetto. Lo stesso NHS ha poi confermato di non ritenere necessarie vaccinazioni obbligatorie per i turisti che entrano in Gran Bretagna nel periodo dei giochi.
Un ulteriore allarme è stato invece lanciato da un gruppo di scienziati e medici, che ritengono l’eccessivo inquinamento della città possa divenire un fattore destabilizzante per le performance sportive degli atleti. Londra ha infatti la più elevata concentrazione annua di biossido di azoto d’Europa, eccede di diverse unità i limiti imposti per legge dalla UE (una media annuale di 40 microgrammi per metro cubo) e supera di gran lunga anche i limiti di concentrazione per metro cubo di PM 10 (le cosiddette polveri sottili). Frank Kelly, professore di salute ambientale al King’s College, ha dichiarato a The Independent che questi livelli di inquinamento potrebbero incidere sulle prestazioni degli atleti, che hanno bisogno di respirare maggiormente e più a fondo per sopportare sforzi protratti nel tempo. “Agli atleti potrebbe mancare il respiro, molti di loro sono a rischio di soffrire gli elevati livelli d’inquinamento e potrebbero non riuscire ad ottenere le prestazioni che si sono prefissati”, spiega il professore.
Nel 2008 a Pechino il governo proibì la circolazione di oltre metà delle autovetture e chiuse alcuni siti industriali particolarmente inquinanti nei pressi dei siti olimpici. Per la Cina fu una perdita economica di oltre 7 miliardi di euro, ma per le performance sportive, che si temeva potessero essere mortificate dall’aria irrespirabile, fu un toccasana. Secondo Simon Birkett, direttore del gruppo di sensibilizzazione Clean Air in London, il sindaco di Londra Boris Johnson non sarebbe però intenzionato a ripetere quanto fatto a Pechino o a intraprendere drastiche misure contro l’inquinamento ambientale. Con il rischio di vedere atleti esausti e con il respiro affannoso fin dalle prime batterie dei giochi.
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Milano, perquisizioni della Guardia di finanza negli uffici di Standard & Poor’s
La visita delle Fiamme Gialle disposta dalla Procura della Repubblica di Trani, che indaga sulle agenzie di rating con le ipotesi di reato di aggiotaggio, manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiateStandard&Poor's Aggiotaggio, manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate: sono queste le ipotesi di reato a carico delle principali agenzie di rating internazionali sulle quali si concentrano le indagini della Procura della Repubblica di Trani e che stamattina hanno portato la Guardia di Finanza a compiere verifiche nella sede milanese di Standard & Poor’s. Due, in particolare, i procedimenti paralleli in corso, entrambi a firma del sostituto procuratore di Trani Michele Ruggiero.
Il primo procedimento è stato aperto nell’estate di due anni fa dopo la denuncia di Adusbef e Federconsumatori e riguarda l’agenzia Moody’s. Gli inquirenti stanno indagando sul report del 6 maggio del 2010 – a mercati aperti – e nel quale l’agenzia affermava che il sistema bancario italiano, in seguito alla crisi greca, era tra quelli a rischio. La diffusione del documento, che la Procura riteneva basato su “giudizi infondati e imprudenti”, provocò il crollo del mercato dei titoli italiani.
Il secondo procedimento, invece, è ancor più recente: avviato durante la scorsa primavera – sempre sulla base di denunce delle due associazioni per la tutela dei consumatori – sta scandagliando i giudizi espressi sul sistema italiano in tre differenti circostanze dall’agenzia Standard&Poor’s. In uno questi report, emesso il primo luglio 2011, l’agenzia espresse giudizi negativi sulla manovra finanziaria aggiuntiva che il governo Berlusconi stava preparando. Giudizi diffusi, però, quando i mercati erano aperti e – soprattutto – prima ancora che esistesse un testo definitivo della manovra e che questo venisse presentato al Consiglio dei ministri.
Gli altri due report al centro delle indagini della Procura di Trani sono quelli espressi da S&P il 20 e il 23 maggio 2011, con giudizi ancora una volta negativi sul debito pubblico italiano. In quella circostanza, le valutazioni dell’agenzia di rating determinarono – almeno a sentire gli inquirenti – “la svendita dei titoli del mercato bancario e di quelli pubblici”. Nell’ambito di queste indagini la Procura di Trani ha sentito vari esponenti delle istituzioni italiane, tra cui l’ex premier Romano Prodi, Mario Draghi (quando era governatore di Bankitalia) e Giulio Tremonti, quando era ministro.
Sempre nel luglio 2011, il pm Ruggiero, accompagnato da alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, si recò a Roma nella sede della Consob, per raccogliere dati e informazioni sul confronto che la stessa Autorità di Borsa aveva avviato con le agenzie di rating dopo la diffusione dei report. Dopo le valutazioni negative di Standard&Poor’s dellla primavera estate 2011, infatti, la Consob aveva chiamato i vertici italiani delle agenzie di rating per chiedere chiarimenti e valutazioni.
Per quanto riguarda la ‘visita’ di oggi negli uffici milanesi di S&P, insieme con i militari della guardia di finanza, c’è anche il pm inquirente, Michele Ruggiero, che secondo indiscrezioni starebbe indagando anche sull’ultimo declassamento del rating diffuso da S&P il 13 gennaio scorso, ovvero la scorsa settimana. “Non ho nulla da dire, non parlo” ha detto il procuratore della Repubblica i Trani Carlo Maria Capristo a proposito delle perquisizioni di oggi a Milano.
Diversa la posizione dell’agenzia di rating, che tramite l’avvocato Giuseppe Fornari (il quale rappresenta la società insieme ai legali Alleva e Golino – che lo hanno avvisato da Roma) ha confermato l’azione delle Fiamme Gialle. ”So solo che è una inchiesta della Procura di Trani, che si tratta di perquisizioni e sono stato avvertito dai miei colleghi romani. Per il resto non so nulla” ha detto il legale di S&P ai giornalisti fuori dalla sede di Standard & Poor’s.
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Il primo procedimento è stato aperto nell’estate di due anni fa dopo la denuncia di Adusbef e Federconsumatori e riguarda l’agenzia Moody’s. Gli inquirenti stanno indagando sul report del 6 maggio del 2010 – a mercati aperti – e nel quale l’agenzia affermava che il sistema bancario italiano, in seguito alla crisi greca, era tra quelli a rischio. La diffusione del documento, che la Procura riteneva basato su “giudizi infondati e imprudenti”, provocò il crollo del mercato dei titoli italiani.
Il secondo procedimento, invece, è ancor più recente: avviato durante la scorsa primavera – sempre sulla base di denunce delle due associazioni per la tutela dei consumatori – sta scandagliando i giudizi espressi sul sistema italiano in tre differenti circostanze dall’agenzia Standard&Poor’s. In uno questi report, emesso il primo luglio 2011, l’agenzia espresse giudizi negativi sulla manovra finanziaria aggiuntiva che il governo Berlusconi stava preparando. Giudizi diffusi, però, quando i mercati erano aperti e – soprattutto – prima ancora che esistesse un testo definitivo della manovra e che questo venisse presentato al Consiglio dei ministri.
Gli altri due report al centro delle indagini della Procura di Trani sono quelli espressi da S&P il 20 e il 23 maggio 2011, con giudizi ancora una volta negativi sul debito pubblico italiano. In quella circostanza, le valutazioni dell’agenzia di rating determinarono – almeno a sentire gli inquirenti – “la svendita dei titoli del mercato bancario e di quelli pubblici”. Nell’ambito di queste indagini la Procura di Trani ha sentito vari esponenti delle istituzioni italiane, tra cui l’ex premier Romano Prodi, Mario Draghi (quando era governatore di Bankitalia) e Giulio Tremonti, quando era ministro.
Sempre nel luglio 2011, il pm Ruggiero, accompagnato da alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, si recò a Roma nella sede della Consob, per raccogliere dati e informazioni sul confronto che la stessa Autorità di Borsa aveva avviato con le agenzie di rating dopo la diffusione dei report. Dopo le valutazioni negative di Standard&Poor’s dellla primavera estate 2011, infatti, la Consob aveva chiamato i vertici italiani delle agenzie di rating per chiedere chiarimenti e valutazioni.
Per quanto riguarda la ‘visita’ di oggi negli uffici milanesi di S&P, insieme con i militari della guardia di finanza, c’è anche il pm inquirente, Michele Ruggiero, che secondo indiscrezioni starebbe indagando anche sull’ultimo declassamento del rating diffuso da S&P il 13 gennaio scorso, ovvero la scorsa settimana. “Non ho nulla da dire, non parlo” ha detto il procuratore della Repubblica i Trani Carlo Maria Capristo a proposito delle perquisizioni di oggi a Milano.
Diversa la posizione dell’agenzia di rating, che tramite l’avvocato Giuseppe Fornari (il quale rappresenta la società insieme ai legali Alleva e Golino – che lo hanno avvisato da Roma) ha confermato l’azione delle Fiamme Gialle. ”So solo che è una inchiesta della Procura di Trani, che si tratta di perquisizioni e sono stato avvertito dai miei colleghi romani. Per il resto non so nulla” ha detto il legale di S&P ai giornalisti fuori dalla sede di Standard & Poor’s.
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Cofferati: “Il Pd deve stare attento
alle scorciatoie liberiste” L'ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati “Stiamo assistendo a una pericolosa distorsione ottica. Oggi il problema dell’Europa e dell’Italia è creare occupazione attraverso la crescita economica, non stimolare lo sviluppo con nuove regole del mercato del lavoro”. Sergio Cofferati, ex leader della Cgil e oggi europarlamentare del Pd, guarda con preoccupazione al cammino del governo Monti. “Siamo in una fase drammatica di calo dell’economia di tutti i Paesi europei, addirittura di recessione in Italia, con previsioni negative per il 2012 per la stessa Germania. E ci si perde dietro l’illusione della scorciatoia liberista”.
Di quale scorciatoia parla?
Di fronte a un dramma non più incombente ma in atto, con disoccupazione e povertà che crescono, con questo dramma che si sta consumando sotto i nostri occhi, invece di dedicare attenzione alle azioni necessarie per rovesciare la tendenza, c’’è una concentrazione carica di forzature ideologiche sui temi del mercato del lavoro. L’illusione è che flessibilizzare ciò che è già flessibile possa ridare stimolo all’economia.
Un mercato del lavoro più flessibile non incoraggia le imprese ad assumere?
Abbiamo 46 modelli di rapporto di lavoro, il mercato più flessibile del mondo. Un’impresa non assume non per la rigidità delle regole ma perché non ha bisogno di produrre. Di questo dovremmo discutere. Come si crea nuova occupazione? Con un’’antica e solida politica keynesiana, per la quale servono investimenti robusti, pubblici e privati, e incentivi ai consumi. Invece si tagliano i redditi bassi.
Si riferisce all’indicizzazione delle pensioni?
Certo. Un pensionato non ha modo di recuperare potere d’acquisto. Se gli togli la rivalutazione, il valore della pensione diminuirà anno dopo anno. Lo condanni a un calo irreversibile del tenore di vita.
Anche Massimo D’Alema ha notato che non siamo più negli anni ’ 70, quando c’era “un eccessivo potere sindacale”.
Ho ricordi diversi. Negli anni ’ 70 il sindacato aveva problemi enormi, c’era la crisi petrolifera, il ridimensionamento irreversibile di chimica e siderurgia con migliaia e migliaia di persone espulse dal lavoro, fu una fase difficilissima. Inventammo la cassa integrazione e i prepensionamenti come strumenti di difesa transitoria del lavoro, che però esisteva. Il primo accordo sui prepensionamenti l’ho firmato anche io, alla Pirelli nel 1973. La prima cassa integrazione straordinaria l’abbiamo fatta nello stesso anno per la Montefibre. Erano strumenti per un sistema produttivo che non c’è più, oggi il mondo del lavoro è più frammentato. Servono strategie nuove, ma questo governo non mostra nemmeno un barlume.
Che cosa proporrebbe?
L’Europa ha cominciato a indicare strumenti. Gli eurobond aiuterebbero i Paesi in difficoltà, ma aiuterebbero anche la capacità di investire. La Tobin Tax, sulle transazioni finanziarie, genererebbe risorse. E non capisco perché non si faccia una patrimoniale da destinare esclusivamente agli investimenti pubblici, fondamentali per trainare gli investimenti privati.
Queste posizioni vengono stigmatizzate come “arroccamento”. Non c’è un problema politico?
Sì, c’è un problema politico. Se la priorità è lo sviluppo ci vogliono risorse, decidiamo dove prenderle. La Tobin Tax è efficace se applicata in tutti i Paesi europei, perché l’Italia non si batte in Europa per adottarla? La patrimoniale è invece questione nazionale: facciamola.
Il Pd non sembra su queste posizioni.
Il Pd dovrebbe fare questa scelta. Sennò si torna a una discussione vecchia sul mercato del lavoro in una situazione storica nuova che rende addirittura paradossale la discussione stessa. Finiamo per dare un messaggio negativo rispetto alle aspettative di aiuto sulla tutela del reddito e sulla ricerca del lavoro. Dovremmo invece iniziare a discutere seriamente sull’ammortizzatore totale, il reddito minimo di cittadinanza.
Su questi temi la discussione anche dentro il Pd non sembra molto accesa.
La discussione c’è, basta vedere come è stato preso di mira dall’interno il responsabile economico Stefano Fassina. Ma ricordo che pochi mesi fa il Pd ha fatto a Genova una conferenza nazionale sul lavoro, e nei documenti conclusivi c’erano scritte cose molto lontane da quelle che annuncia il governo.
Che però oggi non sono al centro dell’agenda politica.
No. E vedere un governo che apre la disputa sul mercato del lavoro fa un po ’ impressione. Ripeto, l’illusione è che con il liberismo si rimette in moto il meccanismo incontrando meno resistenza. E invece credo che le resistenze saranno molto forti, e comunque non si rimette in moto nulla. Immagino che ci sarà un problema politico.
Vuol dire che il cammino del governo Monti è in pericolo?
La cruna dell’ago è stretta stretta, le forze politiche hanno imboccato un cammino difficile, ci sono cose che non possono fare a dispetto delle sacrosante ragioni delle persone che rappresentano. Qui non si parla di privilegi, la cosa è pesante e ruvida, si chiama lavoro, o ce l’hai o non ce l’hai. Gli ammortizzatori o ce li hai o non ce li hai. Il passaggio chiave è che se il governo punta solo al mercato del lavoro il rischio di involuzione del quadro politico è altissimo.
da Il Fatto Quotidiano del 4 gennaio 2012
Di quale scorciatoia parla?
Di fronte a un dramma non più incombente ma in atto, con disoccupazione e povertà che crescono, con questo dramma che si sta consumando sotto i nostri occhi, invece di dedicare attenzione alle azioni necessarie per rovesciare la tendenza, c’’è una concentrazione carica di forzature ideologiche sui temi del mercato del lavoro. L’illusione è che flessibilizzare ciò che è già flessibile possa ridare stimolo all’economia.
Un mercato del lavoro più flessibile non incoraggia le imprese ad assumere?
Abbiamo 46 modelli di rapporto di lavoro, il mercato più flessibile del mondo. Un’impresa non assume non per la rigidità delle regole ma perché non ha bisogno di produrre. Di questo dovremmo discutere. Come si crea nuova occupazione? Con un’’antica e solida politica keynesiana, per la quale servono investimenti robusti, pubblici e privati, e incentivi ai consumi. Invece si tagliano i redditi bassi.
Si riferisce all’indicizzazione delle pensioni?
Certo. Un pensionato non ha modo di recuperare potere d’acquisto. Se gli togli la rivalutazione, il valore della pensione diminuirà anno dopo anno. Lo condanni a un calo irreversibile del tenore di vita.
Anche Massimo D’Alema ha notato che non siamo più negli anni ’ 70, quando c’era “un eccessivo potere sindacale”.
Ho ricordi diversi. Negli anni ’ 70 il sindacato aveva problemi enormi, c’era la crisi petrolifera, il ridimensionamento irreversibile di chimica e siderurgia con migliaia e migliaia di persone espulse dal lavoro, fu una fase difficilissima. Inventammo la cassa integrazione e i prepensionamenti come strumenti di difesa transitoria del lavoro, che però esisteva. Il primo accordo sui prepensionamenti l’ho firmato anche io, alla Pirelli nel 1973. La prima cassa integrazione straordinaria l’abbiamo fatta nello stesso anno per la Montefibre. Erano strumenti per un sistema produttivo che non c’è più, oggi il mondo del lavoro è più frammentato. Servono strategie nuove, ma questo governo non mostra nemmeno un barlume.
Che cosa proporrebbe?
L’Europa ha cominciato a indicare strumenti. Gli eurobond aiuterebbero i Paesi in difficoltà, ma aiuterebbero anche la capacità di investire. La Tobin Tax, sulle transazioni finanziarie, genererebbe risorse. E non capisco perché non si faccia una patrimoniale da destinare esclusivamente agli investimenti pubblici, fondamentali per trainare gli investimenti privati.
Queste posizioni vengono stigmatizzate come “arroccamento”. Non c’è un problema politico?
Sì, c’è un problema politico. Se la priorità è lo sviluppo ci vogliono risorse, decidiamo dove prenderle. La Tobin Tax è efficace se applicata in tutti i Paesi europei, perché l’Italia non si batte in Europa per adottarla? La patrimoniale è invece questione nazionale: facciamola.
Il Pd non sembra su queste posizioni.
Il Pd dovrebbe fare questa scelta. Sennò si torna a una discussione vecchia sul mercato del lavoro in una situazione storica nuova che rende addirittura paradossale la discussione stessa. Finiamo per dare un messaggio negativo rispetto alle aspettative di aiuto sulla tutela del reddito e sulla ricerca del lavoro. Dovremmo invece iniziare a discutere seriamente sull’ammortizzatore totale, il reddito minimo di cittadinanza.
Su questi temi la discussione anche dentro il Pd non sembra molto accesa.
La discussione c’è, basta vedere come è stato preso di mira dall’interno il responsabile economico Stefano Fassina. Ma ricordo che pochi mesi fa il Pd ha fatto a Genova una conferenza nazionale sul lavoro, e nei documenti conclusivi c’erano scritte cose molto lontane da quelle che annuncia il governo.
Che però oggi non sono al centro dell’agenda politica.
No. E vedere un governo che apre la disputa sul mercato del lavoro fa un po ’ impressione. Ripeto, l’illusione è che con il liberismo si rimette in moto il meccanismo incontrando meno resistenza. E invece credo che le resistenze saranno molto forti, e comunque non si rimette in moto nulla. Immagino che ci sarà un problema politico.
Vuol dire che il cammino del governo Monti è in pericolo?
La cruna dell’ago è stretta stretta, le forze politiche hanno imboccato un cammino difficile, ci sono cose che non possono fare a dispetto delle sacrosante ragioni delle persone che rappresentano. Qui non si parla di privilegi, la cosa è pesante e ruvida, si chiama lavoro, o ce l’hai o non ce l’hai. Gli ammortizzatori o ce li hai o non ce li hai. Il passaggio chiave è che se il governo punta solo al mercato del lavoro il rischio di involuzione del quadro politico è altissimo.
da Il Fatto Quotidiano del 4 gennaio 2012
lunedì 16 gennaio 2012
domenica 15 gennaio 2012
venerdì 13 gennaio 2012
giovedì 12 gennaio 2012
Ipertensione: pressione alta
Principali cause di morte nel mondo occidentale
A cura di Marcello Pamio, tratto dalla dispensa "Le malattie inventate", di prossima pubblicazione
Principali cause di morte in America
Negli Stati Uniti d’America, la prima causa di morte sono le malattie cardiovascolari, la seconda i tumori e la terza sono gli errori dei medici (si prescrivono farmaci tossici, si sbagliano le diagnosi e le operazioni).
Secondo il prestigioso Journal of the American Medical Association (JAMA, nr. 284 del 26 luglio 2000), il giornale ufficiale del potentissimo sindacato dei medici americani: «gli interventi chirurgici non necessari, gli errori medici, gli effetti collaterali dei farmaci, ecc. causano lo stesso numero di morti delle cardiopatie e dei tumori. Più di 250.000 persone muoiono ogni anno per l’operato dei medici. Parliamo solo di morti, senza contare le menomazioni permanenti, le lesioni o le patologie più gravi che insorgono per effetto di farmaci o interventi di chirurgia. Il numero di persone che sviluppano disabilità, disturbi seri e cronici o malattie correlate a farmaci e interventi chirurgici potrebbe superare i 3 milioni all’anno»[1]
Ecco le classifica delle prime tre cause di morte negli States, con i rispettivi dati:
1) Malattie cardiovascolari: 869.724[2] morti (anno 2004)
2) Tumori: 559.000[3] morti (anno 2007)
3) Medici: 250.000[4] morti (anno 2000)
Principali cause di morte in Italia
In Italia la situazione è pressoché uguale, se non peggiore, come vedremo.
Le malattie cardiovascolari uccidono nel nostro paese circa 242.000 persone, di cui 73.000 provocati solamente dall’infarto.[5]
Sono 1.500.000 i malati già affetti da cardiopatia ischemica[6] e oltre 1.150.000 i ricoveri annuali sempre per queste patologie.[7]
Il tumore, dati Istat, uccide ogni anno oltre 162.000 persone.
Secondo Assinform (editore di riviste specializzate nel settore del rischio nel campo sanitario), ogni anno muoiono a causa di errori dei medici circa 50.000 persone.
Oltre 130 persone al giorno muoiono per un qualche errore.
Quindi le prime tre cause di morte, anche da noi sono:
1) Malattie cardiovascolari: 242.000 morti (anno 2007)
2) Tumori: 162.000 morti (anno 2005)
3) Medici: 50.000 morti (anno 2004)
La popolazione americana è di circa 300 milioni di persone, mentre quella italiana raggiunge a mala pena i 60 milioni. Il che significa che l’America ha 6 volte il numero degli abitanti italiani.
Ma le prime tre cause di morte da noi non sono un sesto di quelle d’oltreoceano.
Mi spiego meglio.
Se su 300 milioni di abitanti, ogni anno in America ne muoiono 870.000 per malattie cardiovascolari, si dovrebbe ipotizzare che da noi, con un sesto della loro popolazione, i morti siano appunto un sesto (870.000 : 6 = 145.000). Invece non è così, perché da noi ogni anno ne muoiono oltre 240.000. Come mai questa differenza?
Lo stesso per i tumori. In America ogni anno 559.000 persone non ce la fanno a superare le terapie chimiche debilitanti (chemio e radio); da noi invece di essere sei volte di meno rispetto i loro dati (559.000 : 6 = 93.000), sono oltre 160.000.
Idem per la cause iatrogene. Nel nuovo continente, ogni anno gli errori dei medici provocano la morte di 250.000 persone; da noi invece di essere sei volte di meno (250.000 : 6 = 41.600) sono 50.000.
Per tanto prima di giudicare la sanità statunitense, sarebbe meglio guardarsi in casa propria. La nostra sanità, a parità di popolazione, è peggiore di quella americana e provoca più morti ogni anno.
Con questo non si vuole assolutamente attaccare e/o criticare la classe medica, ma sottolineare semplicemente che anche i medici, dall’alto della loro sapienza e conoscenza, possono sbagliare. E sbagliano!
Anche i medici sono esseri umani, e in quanto tali, sono perfettibili.
Ultima ma importante avvertenza: tutti i farmaci sono sostanze chimiche di sintesi - cioè fatte in laboratorio di derivazione petrolifera - tra le più pericolose in commercio.
Il loro uso inappropriato provocherà conseguenze inaspettate.
Un esempio per tutti gli antibiotici. Questi farmaci non servono a nulla contro i virus, eppure vengono prescritti da medici e assunti da pazienti per infezioni virali, per esempio.
Gli antibiotici lo dice il nome stesso (“anti-bios” = contro la vita), distruggono i microrganismi patogeni (batteri, microbi, ecc.) ma anche quelli sani e importanti alla vita, come la flora batterica intestinale. Una flora intestinale distrutta, non riuscirà a tenere sotto controllo la crescita di altri microrganismi pericolosi, permetterà per esempio alla Candida di proliferare indisturbata nell’intestino e successivamente in tutto il corpo.
Oggi la Candida rappresenta un grosso problema sanitario, poco considerato anche dai medici, la cui diffusione dipende da un organismo acidificato e pregno di farmaci.
Di tutti i farmaci è necessario leggere attentamente il foglietto illustrativo (il bugiardino) dall’inizio alla fine, per prendere coscienza degli effetti indesiderati, degli effetti secondari e collaterali. Leggerlo prima di prendere qualsiasi farmaco, e non dopo.
[1] “Vogliono farvi ammalare”, Kevin Trudeau, ed. Momdadori
[2] American Heart Association, “Cardiovascular disease”, www.americanheart.org/presenter.jhtml?identifier=4478
[3] American Cancer Society, anno 2007, www.cancer.org
[4] JAMA, 26 luglio 2000
[5] “Il Corriere della Sera”, 23 agosto 2008
[6] Tratto dal sito www.medinews.it
[7] “Infarti, duecentomila morti all’anno”, Il Corriere della Sera del 25 aprile 2001
Malattie cardiovascolari
A cura di Marcello Pamio, tratto dalla dispensa "Le malattie inventate", di prossima pubblicazione
Le malattie cardiovascolari sono imputate di essere la causa numero uno di morte nel mondo occidentale. Come vedremo però non sono la “causa” ma il “sintomo” di un profondo disagio interiore.
Per tutte le patologie correlate (infarto, ipertensione, trombosi, aneurisma, ictus, ecc.) vale quanto è stato detto nei due capitoli precedenti sul colesterolo e l’osteoporosi.
Il cuore
Il cuore è un organo potentissimo, forse il più potente del corpo umano, la cui durata è stupefacente. Il lavoro di cui è capace nel corso della vita è meraviglioso: i battiti cardiaci annuali sono di circa 40.000.000, e in una vita media di 80 anni esso si contrae qualcosa come 3.2 miliardi di volte. Ininterrottamente!
E’ l’organo centrale dell’apparato circolatorio: attraverso il sistema venoso gli arriva il sangue, e attraverso il sistema arterioso lo invia alla periferia, a tutti gli organi.
Si può evincere da questo, l’estrema importanza della qualità del sangue.
Il cuore, come ogni altro organo, non può essere separato dall’individuo: è una parte integrante dell’intero organismo e la sua malattia non è che una parte della malattia dell’individuo. La medicina ufficiale invece, separa e smembra l’essere umano in cellule e organi. Si sofferma sul sintomo e non sull’origine del problema.
Per questo in un sofferente di cuore non si deve tener conto solo delle emozioni ma anche di tutte le altre abitudini mentali e soprattutto fisiche (alimentazione, tossiemia, ecc.).
Energia nervosa
Più è attivo il corpo, più intese sono le emozioni che si vivono, maggiori sono le irritazioni locali e generali e più duramente il cuore lavora.
L’energia nervosa, che rappresenta il potere funzionante, può essere sprecata da un’alimentazione errata per lungo tempo, da una sovralimentazione caratteristica della società industrializzata, preoccupazioni, ecc.
Tossiemia
Questa situazione è probabilmente alla base di ogni malattia organica. La malattia infatti si sviluppa in una qualsiasi parte del corpo dopo che si è stabilito un indebolimento generale, indebolimento dovuto ad uno stato di tossiemia generalizzato.
La tossiemia è un avvelenamento progressivo del sangue dovuto a tossine. Avviene quando si trattengono scarti fisiologici (metaboliti) che non vengono correttamente eliminati ed espulsi dall’organismo.
Prima però della manifestazione patologica esiste da tempo una tossiemia, e più a lungo viene permesso di persistere a questa condizione e maggiore è il deterioramento dei vari organi, come per esempio il cuore.
Le tossine onnipresenti (nei cibi) e autogenerate (emozioni negative) sono, in un corpo sano (sotto tutti i punti di vista), prodotte e immediatamente eliminate. Quando invece il corpo non è sano a causa dello stile di vita (alimentazione, mondo dei sentimenti ed emozioni, ecc.), queste tossine non fuoriescono predisponendo il terreno alla malattia (acidificazione).
Tutte le medicine, come è stato detto precedentemente, sono sostanze tossiche pericolose per l’uomo: producono una tossiemia tra le più difficili da eliminare.
Sostanze chimiche contenute nei farmaci possono “alloggiare” per decenni all’interno degli organi.
Dopo le medicine e le tossine, il nemico più grande del malato di cuore, è la paura.
Le emozioni negative, come paura, collera, rabbia, preoccupazione, ansietà, ecc. sprecano energia nervosa, producendo debolezza. Ecco la causa remota della malattia.
Questa debolezza si trasforma in tossiemia, e successivamente in malattia vera e propria.
«Dato che le emozioni, a lungo andare, interferiscono con le normali funzioni del cuore il loro ripetersi può rendere il cuore vulnerabile portandolo ad essere l’organo stressato. Ma le emozioni interferiscono anche con la digestione, i movimenti intestinali, le funzioni pancreatiche, le funzioni surrenali e di altre ghiandole prive di canali, col respirare, ecc.»[1]
Un'altra causa comune di avvelenamento è la decomposizione gastro-intestinale.
Sovralimentazione, alimentazione scorretta, combinazioni sbagliate, ecc. contribuiscono a creare indigestione con fermentazioni e putrefazioni. Questa situazione acidifica il sangue e aumenta l’infiammazione, predisponendo alla malattia.
Ipertensione
La pressione sanguigna è data dalla resistenza offerta al sangue che fluisce lungo le arterie, o per meglio dire, è la pressione prodotta sulle arterie dal flusso del sangue che è costretto a passare attraverso le arterie stesse.
«Se le arterie di una persona non sono indurite, se tutti gli organi vitali sono sani e se la sua tossiemia e il sistema nervoso sono normali, la pressione sanguigna di un uomo non dovrebbe aumentare con gli anni».[2] A differenza di quello che ci viene detto dalla medicina, secondo la quale, la pressione aumenta con l’età.
Alla base della pressione alta (ipertensione) c’è sempre una irritazione nervosa che la precede. L’irritazione causa indurimento arterioso.
L’alta pressione causa una contrazione dei vasi sanguigni.
La pressione del sangue viene abbassata dal riposo e dalla distensione.
Quello che è importante comprendere è che la pressione alta, come il colesterolo alto e l’osteoporosi, non sono sinonimi di malattia, ma bensì di condizioni diverse all’interno del corpo. Quindi non è la pressione la responsabile ma le condizioni interne.
Con lo stile di vita moderno, le arterie si induriscono con l’avanzare dell’età (situazione però non naturale), con la formazione di placche (causate da tossiemia generalizzata, infiammazione arteriosa, microlesioni dovute al cloro dell’acqua potabile, ai grassi idrogenati e ai latticini omogeneizzati) e perdono la loro elasticità, quindi offrono una più grande resistenza al fluire del sangue, causando l’aumento della pressione.
Si induriscono a tal punto da favorire una probabile rottura, che avviene spesso e volentieri nel cervello (ictus), dove le arterie mancano di un rivestimento muscolare.
Queste infiammazioni prolungate nel tempo, come detto nel capitolo sul colesterolo, fanno sì che il colesterolo LDL si attacchi alle membrane arteriose, innescando un circolo vizioso deleterio, dove però il colesterolo non è il problema!
Più colesterolo, fibrine, calcio, ecc. si “appiccicano” alle pareti, minore sarà il diametro libero delle arterie e quindi maggiore la pressione del sangue e lo sforzo del cuore per pomparlo. Le arterie, piene di placche ateromatose, diventano sempre più rigide e dure che si possono ulcerare e/o rompere con facilità.
Se le arterie non sono in una condizione di infiammazione, se non presentano lesioni, il colesterolo LDL non si attacca e scorre via nella corrente sanguigna.
Le tensioni nervose danno origine ad un aumento della pressione in quanto causano una pressione sulle arterie e su tutto il sistema arterioso.
Anche le tensioni emozionali (paura, rabbia, collera, frustrazioni, ecc.) come pure gli eccitamenti esagerati, fanno elevare la pressione.
Ricapitolando, l’ipertensione è ritenuta erroneamente una delle cause di malattia cardiaca, ma non è così. L’ipertensione è una sorgente di continuo lavoro extra per un cuore già irritato e stanco.
«Niente può essere superato tanto facilmente e permanentemente quanto la pressione alta. Può essere ridimensionata educando gli uomini e le donne, a rinunciare alle loro abitudini indebolenti»[3]
Le emozioni
Sono le emozioni eccessive, l’uso spropositato di bevande eccitanti come il caffè, il té, il tabacco, ecc., a provocare irritazioni del cuore e delle arterie, portandolo gradualmente all’endocardite (infiammazione delle membrane interne del cuore) e all’endoarterite (infiammazione della membrana interna delle arterie).
Le emozioni non provocano direttamente la malattia, esse sprecano l’energia nervosa producendo debolezza. A lungo andare interferiscono con le normali funzioni del cuore rendendolo vulnerabile e soprattutto stressato.
Cosa possiamo fare?
Una vita che si accordi pienamente con le legge naturale preserverà la salute e non si svilupperà alcuna malattia.
Il fumo, la sovralimentazione, le occupazioni sedentarie, l’obesità, la ghiottoneria, l’aria viziata, le combinazioni alimentari scorrette, la carenza di riposo, l’acidificazione del terreno biologico, l’eccesso di proteine animali, di zuccheri di sintesi, di amidi raffinati, sono tutte condizioni che alla lunga causeranno un crollo del sistema, che i medici leggeranno poi come “attacco cardiaco”.
Anche i farmaci «essendo veleni, non fanno altro che danneggiare il tessuto cardiaco»[4]
Le regole qui sotto elencate - da prendere con le dovute cautele - sono assolutamente valide per ripristinare un qualsiasi stato di salute: sono alla base di un sana igiene naturale.
Per prima cosa è necessario bloccare la tossiemia dell’organismo:
- Eliminare o ridurre drasticamente le proteine animali (latte, carne, formaggi, pesce) che provocano acidificazione del terreno. Un terreno acido sottrae minerali importanti (calcio, magnesio, sodio, fosforo) da ossa (osteoporosi), denti (carie) e da altri organi;
- Eliminare totalmente gli zuccheri bianchi e gli edulcoranti di sintesi come l’aspartame, che inquinano pericolosamente l’organismo e acidificano il terreno;
- Eliminare le farine bianche (pane, pasta, biscotti, cracker, ecc.) perché subiscono la raffinazione perdendo tutti i principi nutrizionali (vitamine, minerali). Sono carboidrati (zuccheri) allo stato puro e non rappresentano degli alimenti. Una volta ingeriti si trasformano in colesterolo e grasso. Sostituirli con farine integrali biologiche.
Secondo: disintossicare il corpo, mediante dei programma di pulizia:
- Pulizia intestino crasso (idrocolonterapia, clisteri, ecc.)
- Pulizia di fegato e reni (farsi consigliare dal proprio medico naturopata o omeopata, oppure sentire l’erborista di fiducia);
- Eliminazione della Candida (fungo). Sembrerà impossibile, ma ogni qualvolta si usa un antibiotico si permette alla Candida di crescere e svilupparsi a partire dall’intestino. Da qui, il fungo attecchisce praticamente in ogni altro organo creando una situazione precancerosa. Vi sono numerosi metodi naturali per debellare la Candida.
- Un digiuno corretto e supervisionato è fondamentale per disintossicare il sistema e permettere al corpo di riparare i danni. I giorni da preferire sono con luna piena e nuova. Bere frullati e/o centrifugati di frutta e verdura biologica.
Terzo: ristabilire l’equilibrio interno:
- Aumentando il riposo;
- Vivendo al meglio tutte le emozioni, anche le più semplici;
- Eliminando ogni fonte di inquinamento elettromagnetico nella zona notte. Spostare dalla camera da letto il cellulare, la radiosveglia, l’impianto stereo, il computer e il cordless. Riposare senza interferenze elettromagnetiche esterne, permette al corpo di rigenerarsi e di autoguarirsi.
- Bere almeno 8-10 bicchieri di acqua pura, depurata con filtri ad osmosi, oppure di fonte. L’acqua è fondamentale per la vita, ed è il veicolo primario per l’espulsione delle tossine dal corpo. Ricordiamo che l’uomo è in una condizione perenne di disidratazione.
- Mangiare ogni giorno frutta e verdura di stagione prodotte da coltivazione biologica e/o biodinamica. Soprattutto abbondare di verdure a foglie verdi, le uniche in grado di apportare i nutrienti base (protidi, lipidi, gludici) della vita, grazie alla fotosintesi clorofilliana.
[1] “Cosa può essere fatto per la malattia cardiaca?”, Dottor Herbert M. Shelton, “Scienza e Salute”, giugno 1998
[2] “La pressione del sangue”, Dottor Herbert M. Shelton, “Scienza e Salute”, giugno 1989
[3] “Cosa può essere fatto per la malattia cardiaca?”, Dottor Herbert M. Shelton, “Scienza e Salute”, giugno 1998
[4] “Alcune osservazioni sugli attacchi di cuore” Dottor John J. Mega, “Scienza e Salute”, giugno 1998
www.disinformazione.it
A cura di Marcello Pamio, tratto dalla dispensa "Le malattie inventate", di prossima pubblicazione
Principali cause di morte in America
Negli Stati Uniti d’America, la prima causa di morte sono le malattie cardiovascolari, la seconda i tumori e la terza sono gli errori dei medici (si prescrivono farmaci tossici, si sbagliano le diagnosi e le operazioni).
Secondo il prestigioso Journal of the American Medical Association (JAMA, nr. 284 del 26 luglio 2000), il giornale ufficiale del potentissimo sindacato dei medici americani: «gli interventi chirurgici non necessari, gli errori medici, gli effetti collaterali dei farmaci, ecc. causano lo stesso numero di morti delle cardiopatie e dei tumori. Più di 250.000 persone muoiono ogni anno per l’operato dei medici. Parliamo solo di morti, senza contare le menomazioni permanenti, le lesioni o le patologie più gravi che insorgono per effetto di farmaci o interventi di chirurgia. Il numero di persone che sviluppano disabilità, disturbi seri e cronici o malattie correlate a farmaci e interventi chirurgici potrebbe superare i 3 milioni all’anno»[1]
Ecco le classifica delle prime tre cause di morte negli States, con i rispettivi dati:
1) Malattie cardiovascolari: 869.724[2] morti (anno 2004)
2) Tumori: 559.000[3] morti (anno 2007)
3) Medici: 250.000[4] morti (anno 2000)
Principali cause di morte in Italia
In Italia la situazione è pressoché uguale, se non peggiore, come vedremo.
Le malattie cardiovascolari uccidono nel nostro paese circa 242.000 persone, di cui 73.000 provocati solamente dall’infarto.[5]
Sono 1.500.000 i malati già affetti da cardiopatia ischemica[6] e oltre 1.150.000 i ricoveri annuali sempre per queste patologie.[7]
Il tumore, dati Istat, uccide ogni anno oltre 162.000 persone.
Secondo Assinform (editore di riviste specializzate nel settore del rischio nel campo sanitario), ogni anno muoiono a causa di errori dei medici circa 50.000 persone.
Oltre 130 persone al giorno muoiono per un qualche errore.
Quindi le prime tre cause di morte, anche da noi sono:
1) Malattie cardiovascolari: 242.000 morti (anno 2007)
2) Tumori: 162.000 morti (anno 2005)
3) Medici: 50.000 morti (anno 2004)
La popolazione americana è di circa 300 milioni di persone, mentre quella italiana raggiunge a mala pena i 60 milioni. Il che significa che l’America ha 6 volte il numero degli abitanti italiani.
Ma le prime tre cause di morte da noi non sono un sesto di quelle d’oltreoceano.
Mi spiego meglio.
Se su 300 milioni di abitanti, ogni anno in America ne muoiono 870.000 per malattie cardiovascolari, si dovrebbe ipotizzare che da noi, con un sesto della loro popolazione, i morti siano appunto un sesto (870.000 : 6 = 145.000). Invece non è così, perché da noi ogni anno ne muoiono oltre 240.000. Come mai questa differenza?
Lo stesso per i tumori. In America ogni anno 559.000 persone non ce la fanno a superare le terapie chimiche debilitanti (chemio e radio); da noi invece di essere sei volte di meno rispetto i loro dati (559.000 : 6 = 93.000), sono oltre 160.000.
Idem per la cause iatrogene. Nel nuovo continente, ogni anno gli errori dei medici provocano la morte di 250.000 persone; da noi invece di essere sei volte di meno (250.000 : 6 = 41.600) sono 50.000.
Per tanto prima di giudicare la sanità statunitense, sarebbe meglio guardarsi in casa propria. La nostra sanità, a parità di popolazione, è peggiore di quella americana e provoca più morti ogni anno.
Con questo non si vuole assolutamente attaccare e/o criticare la classe medica, ma sottolineare semplicemente che anche i medici, dall’alto della loro sapienza e conoscenza, possono sbagliare. E sbagliano!
Anche i medici sono esseri umani, e in quanto tali, sono perfettibili.
Ultima ma importante avvertenza: tutti i farmaci sono sostanze chimiche di sintesi - cioè fatte in laboratorio di derivazione petrolifera - tra le più pericolose in commercio.
Il loro uso inappropriato provocherà conseguenze inaspettate.
Un esempio per tutti gli antibiotici. Questi farmaci non servono a nulla contro i virus, eppure vengono prescritti da medici e assunti da pazienti per infezioni virali, per esempio.
Gli antibiotici lo dice il nome stesso (“anti-bios” = contro la vita), distruggono i microrganismi patogeni (batteri, microbi, ecc.) ma anche quelli sani e importanti alla vita, come la flora batterica intestinale. Una flora intestinale distrutta, non riuscirà a tenere sotto controllo la crescita di altri microrganismi pericolosi, permetterà per esempio alla Candida di proliferare indisturbata nell’intestino e successivamente in tutto il corpo.
Oggi la Candida rappresenta un grosso problema sanitario, poco considerato anche dai medici, la cui diffusione dipende da un organismo acidificato e pregno di farmaci.
Di tutti i farmaci è necessario leggere attentamente il foglietto illustrativo (il bugiardino) dall’inizio alla fine, per prendere coscienza degli effetti indesiderati, degli effetti secondari e collaterali. Leggerlo prima di prendere qualsiasi farmaco, e non dopo.
[1] “Vogliono farvi ammalare”, Kevin Trudeau, ed. Momdadori
[2] American Heart Association, “Cardiovascular disease”, www.americanheart.org/presenter.jhtml?identifier=4478
[3] American Cancer Society, anno 2007, www.cancer.org
[4] JAMA, 26 luglio 2000
[5] “Il Corriere della Sera”, 23 agosto 2008
[6] Tratto dal sito www.medinews.it
[7] “Infarti, duecentomila morti all’anno”, Il Corriere della Sera del 25 aprile 2001
Malattie cardiovascolari
A cura di Marcello Pamio, tratto dalla dispensa "Le malattie inventate", di prossima pubblicazione
Le malattie cardiovascolari sono imputate di essere la causa numero uno di morte nel mondo occidentale. Come vedremo però non sono la “causa” ma il “sintomo” di un profondo disagio interiore.
Per tutte le patologie correlate (infarto, ipertensione, trombosi, aneurisma, ictus, ecc.) vale quanto è stato detto nei due capitoli precedenti sul colesterolo e l’osteoporosi.
Il cuore
Il cuore è un organo potentissimo, forse il più potente del corpo umano, la cui durata è stupefacente. Il lavoro di cui è capace nel corso della vita è meraviglioso: i battiti cardiaci annuali sono di circa 40.000.000, e in una vita media di 80 anni esso si contrae qualcosa come 3.2 miliardi di volte. Ininterrottamente!
E’ l’organo centrale dell’apparato circolatorio: attraverso il sistema venoso gli arriva il sangue, e attraverso il sistema arterioso lo invia alla periferia, a tutti gli organi.
Si può evincere da questo, l’estrema importanza della qualità del sangue.
Il cuore, come ogni altro organo, non può essere separato dall’individuo: è una parte integrante dell’intero organismo e la sua malattia non è che una parte della malattia dell’individuo. La medicina ufficiale invece, separa e smembra l’essere umano in cellule e organi. Si sofferma sul sintomo e non sull’origine del problema.
Per questo in un sofferente di cuore non si deve tener conto solo delle emozioni ma anche di tutte le altre abitudini mentali e soprattutto fisiche (alimentazione, tossiemia, ecc.).
Energia nervosa
Più è attivo il corpo, più intese sono le emozioni che si vivono, maggiori sono le irritazioni locali e generali e più duramente il cuore lavora.
L’energia nervosa, che rappresenta il potere funzionante, può essere sprecata da un’alimentazione errata per lungo tempo, da una sovralimentazione caratteristica della società industrializzata, preoccupazioni, ecc.
Tossiemia
Questa situazione è probabilmente alla base di ogni malattia organica. La malattia infatti si sviluppa in una qualsiasi parte del corpo dopo che si è stabilito un indebolimento generale, indebolimento dovuto ad uno stato di tossiemia generalizzato.
La tossiemia è un avvelenamento progressivo del sangue dovuto a tossine. Avviene quando si trattengono scarti fisiologici (metaboliti) che non vengono correttamente eliminati ed espulsi dall’organismo.
Prima però della manifestazione patologica esiste da tempo una tossiemia, e più a lungo viene permesso di persistere a questa condizione e maggiore è il deterioramento dei vari organi, come per esempio il cuore.
Le tossine onnipresenti (nei cibi) e autogenerate (emozioni negative) sono, in un corpo sano (sotto tutti i punti di vista), prodotte e immediatamente eliminate. Quando invece il corpo non è sano a causa dello stile di vita (alimentazione, mondo dei sentimenti ed emozioni, ecc.), queste tossine non fuoriescono predisponendo il terreno alla malattia (acidificazione).
Tutte le medicine, come è stato detto precedentemente, sono sostanze tossiche pericolose per l’uomo: producono una tossiemia tra le più difficili da eliminare.
Sostanze chimiche contenute nei farmaci possono “alloggiare” per decenni all’interno degli organi.
Dopo le medicine e le tossine, il nemico più grande del malato di cuore, è la paura.
Le emozioni negative, come paura, collera, rabbia, preoccupazione, ansietà, ecc. sprecano energia nervosa, producendo debolezza. Ecco la causa remota della malattia.
Questa debolezza si trasforma in tossiemia, e successivamente in malattia vera e propria.
«Dato che le emozioni, a lungo andare, interferiscono con le normali funzioni del cuore il loro ripetersi può rendere il cuore vulnerabile portandolo ad essere l’organo stressato. Ma le emozioni interferiscono anche con la digestione, i movimenti intestinali, le funzioni pancreatiche, le funzioni surrenali e di altre ghiandole prive di canali, col respirare, ecc.»[1]
Un'altra causa comune di avvelenamento è la decomposizione gastro-intestinale.
Sovralimentazione, alimentazione scorretta, combinazioni sbagliate, ecc. contribuiscono a creare indigestione con fermentazioni e putrefazioni. Questa situazione acidifica il sangue e aumenta l’infiammazione, predisponendo alla malattia.
Ipertensione
La pressione sanguigna è data dalla resistenza offerta al sangue che fluisce lungo le arterie, o per meglio dire, è la pressione prodotta sulle arterie dal flusso del sangue che è costretto a passare attraverso le arterie stesse.
«Se le arterie di una persona non sono indurite, se tutti gli organi vitali sono sani e se la sua tossiemia e il sistema nervoso sono normali, la pressione sanguigna di un uomo non dovrebbe aumentare con gli anni».[2] A differenza di quello che ci viene detto dalla medicina, secondo la quale, la pressione aumenta con l’età.
Alla base della pressione alta (ipertensione) c’è sempre una irritazione nervosa che la precede. L’irritazione causa indurimento arterioso.
L’alta pressione causa una contrazione dei vasi sanguigni.
La pressione del sangue viene abbassata dal riposo e dalla distensione.
Quello che è importante comprendere è che la pressione alta, come il colesterolo alto e l’osteoporosi, non sono sinonimi di malattia, ma bensì di condizioni diverse all’interno del corpo. Quindi non è la pressione la responsabile ma le condizioni interne.
Con lo stile di vita moderno, le arterie si induriscono con l’avanzare dell’età (situazione però non naturale), con la formazione di placche (causate da tossiemia generalizzata, infiammazione arteriosa, microlesioni dovute al cloro dell’acqua potabile, ai grassi idrogenati e ai latticini omogeneizzati) e perdono la loro elasticità, quindi offrono una più grande resistenza al fluire del sangue, causando l’aumento della pressione.
Si induriscono a tal punto da favorire una probabile rottura, che avviene spesso e volentieri nel cervello (ictus), dove le arterie mancano di un rivestimento muscolare.
Queste infiammazioni prolungate nel tempo, come detto nel capitolo sul colesterolo, fanno sì che il colesterolo LDL si attacchi alle membrane arteriose, innescando un circolo vizioso deleterio, dove però il colesterolo non è il problema!
Più colesterolo, fibrine, calcio, ecc. si “appiccicano” alle pareti, minore sarà il diametro libero delle arterie e quindi maggiore la pressione del sangue e lo sforzo del cuore per pomparlo. Le arterie, piene di placche ateromatose, diventano sempre più rigide e dure che si possono ulcerare e/o rompere con facilità.
Se le arterie non sono in una condizione di infiammazione, se non presentano lesioni, il colesterolo LDL non si attacca e scorre via nella corrente sanguigna.
Le tensioni nervose danno origine ad un aumento della pressione in quanto causano una pressione sulle arterie e su tutto il sistema arterioso.
Anche le tensioni emozionali (paura, rabbia, collera, frustrazioni, ecc.) come pure gli eccitamenti esagerati, fanno elevare la pressione.
Ricapitolando, l’ipertensione è ritenuta erroneamente una delle cause di malattia cardiaca, ma non è così. L’ipertensione è una sorgente di continuo lavoro extra per un cuore già irritato e stanco.
«Niente può essere superato tanto facilmente e permanentemente quanto la pressione alta. Può essere ridimensionata educando gli uomini e le donne, a rinunciare alle loro abitudini indebolenti»[3]
Le emozioni
Sono le emozioni eccessive, l’uso spropositato di bevande eccitanti come il caffè, il té, il tabacco, ecc., a provocare irritazioni del cuore e delle arterie, portandolo gradualmente all’endocardite (infiammazione delle membrane interne del cuore) e all’endoarterite (infiammazione della membrana interna delle arterie).
Le emozioni non provocano direttamente la malattia, esse sprecano l’energia nervosa producendo debolezza. A lungo andare interferiscono con le normali funzioni del cuore rendendolo vulnerabile e soprattutto stressato.
Cosa possiamo fare?
Una vita che si accordi pienamente con le legge naturale preserverà la salute e non si svilupperà alcuna malattia.
Il fumo, la sovralimentazione, le occupazioni sedentarie, l’obesità, la ghiottoneria, l’aria viziata, le combinazioni alimentari scorrette, la carenza di riposo, l’acidificazione del terreno biologico, l’eccesso di proteine animali, di zuccheri di sintesi, di amidi raffinati, sono tutte condizioni che alla lunga causeranno un crollo del sistema, che i medici leggeranno poi come “attacco cardiaco”.
Anche i farmaci «essendo veleni, non fanno altro che danneggiare il tessuto cardiaco»[4]
Le regole qui sotto elencate - da prendere con le dovute cautele - sono assolutamente valide per ripristinare un qualsiasi stato di salute: sono alla base di un sana igiene naturale.
Per prima cosa è necessario bloccare la tossiemia dell’organismo:
- Eliminare o ridurre drasticamente le proteine animali (latte, carne, formaggi, pesce) che provocano acidificazione del terreno. Un terreno acido sottrae minerali importanti (calcio, magnesio, sodio, fosforo) da ossa (osteoporosi), denti (carie) e da altri organi;
- Eliminare totalmente gli zuccheri bianchi e gli edulcoranti di sintesi come l’aspartame, che inquinano pericolosamente l’organismo e acidificano il terreno;
- Eliminare le farine bianche (pane, pasta, biscotti, cracker, ecc.) perché subiscono la raffinazione perdendo tutti i principi nutrizionali (vitamine, minerali). Sono carboidrati (zuccheri) allo stato puro e non rappresentano degli alimenti. Una volta ingeriti si trasformano in colesterolo e grasso. Sostituirli con farine integrali biologiche.
Secondo: disintossicare il corpo, mediante dei programma di pulizia:
- Pulizia intestino crasso (idrocolonterapia, clisteri, ecc.)
- Pulizia di fegato e reni (farsi consigliare dal proprio medico naturopata o omeopata, oppure sentire l’erborista di fiducia);
- Eliminazione della Candida (fungo). Sembrerà impossibile, ma ogni qualvolta si usa un antibiotico si permette alla Candida di crescere e svilupparsi a partire dall’intestino. Da qui, il fungo attecchisce praticamente in ogni altro organo creando una situazione precancerosa. Vi sono numerosi metodi naturali per debellare la Candida.
- Un digiuno corretto e supervisionato è fondamentale per disintossicare il sistema e permettere al corpo di riparare i danni. I giorni da preferire sono con luna piena e nuova. Bere frullati e/o centrifugati di frutta e verdura biologica.
Terzo: ristabilire l’equilibrio interno:
- Aumentando il riposo;
- Vivendo al meglio tutte le emozioni, anche le più semplici;
- Eliminando ogni fonte di inquinamento elettromagnetico nella zona notte. Spostare dalla camera da letto il cellulare, la radiosveglia, l’impianto stereo, il computer e il cordless. Riposare senza interferenze elettromagnetiche esterne, permette al corpo di rigenerarsi e di autoguarirsi.
- Bere almeno 8-10 bicchieri di acqua pura, depurata con filtri ad osmosi, oppure di fonte. L’acqua è fondamentale per la vita, ed è il veicolo primario per l’espulsione delle tossine dal corpo. Ricordiamo che l’uomo è in una condizione perenne di disidratazione.
- Mangiare ogni giorno frutta e verdura di stagione prodotte da coltivazione biologica e/o biodinamica. Soprattutto abbondare di verdure a foglie verdi, le uniche in grado di apportare i nutrienti base (protidi, lipidi, gludici) della vita, grazie alla fotosintesi clorofilliana.
[1] “Cosa può essere fatto per la malattia cardiaca?”, Dottor Herbert M. Shelton, “Scienza e Salute”, giugno 1998
[2] “La pressione del sangue”, Dottor Herbert M. Shelton, “Scienza e Salute”, giugno 1989
[3] “Cosa può essere fatto per la malattia cardiaca?”, Dottor Herbert M. Shelton, “Scienza e Salute”, giugno 1998
[4] “Alcune osservazioni sugli attacchi di cuore” Dottor John J. Mega, “Scienza e Salute”, giugno 1998
www.disinformazione.it
Impotenza: la soluzione
Schede descrittive patologie comuni
"Impotenza: la soluzione c' sempre"
Impotenza: la soluzione c' sempre
Descrizione
Da qualche tempo meglio definita come "disfunzione erettile", l'impotenza è l'incapacità di ottenere o mantenere un'erezione un tempo sufficiente a svolgere un'attività sessuale normale.
Secondo gli studi più recenti, ne soffre in modo più o meno serio oltre 1150 per cento degli uomini che hanno più di 40 anni, in tutto il mondo.
In Italia, le cifre ufficiali sono molto più ottimistiche: la popolazione maschile colpita sarebbe solo il 15 per cento dei soggetti tra i 18 e i 65 anni.
E', tutta via, opinione generale che le cose non stiano così, perchè l'uomo italiano prova molto imbarazzo a manifestare apertamente questo problema persino al medico e lo fa solo dopo anni di insuccessi.
Si pensa, quindi, che la situazione italiana non sia molto diversa da quella degli altri Paesi europei, Francia compresa e che, considerati tutti i casi - anche quelli meno seri - il fenomeno si attesti attorno al 50 per cento. Vediamone le cause.
IL PERFETTO MECCANISMO DELL'EREZIONE
Il meccanismo dell'erezione è uno dei più sofisticati e complessi, nonchè uno dei più perfetti, del corpo umano.
Prevede, infatti, che una doppia serie di impulsi che provengono da due aree diverse del corpo - il sistema limbico del cervello, dove nascono gli impulsi istintivi, e l'area dei genitali dove si formano gli impulsi di tipo sensitivo - vadano contemporaneamente ad attivare e disattivare il centro dell'erezione situato nel midollo spinale.
Mentre gli impulsi istintuali, che formano la libido e partono dal cervello, scendono lungo la colonna e arrivano ai centri lombari e sacrali dell'erezione, altri stimoli arrivano dalle fibre nervose collegate ai genitali esterni, coordinandosi agli altri: se viene a mancare l'impulso di un'area, viene supplito da quello dell'altra.
Lo stimolo che parte dal cervello nasce da una serie di comandi, che arrivano all'ipotalamo da sensi (quali l'olfatto e la vista), mentre gli stimoli che arrivano dall'apparato genitale sono essenzialmente di tipo tattile.
Dal centro dell'erezione, gli stimoli passano ai corpi cavernosi del pene, cioè le strutture che realizzano materialmente l'erezione e si presentano come due cilindri paralleli costituiti di tessuto vascolare spugnoso circondato da una guaina.
La guaina si irrigidisce quando viene gonfiata dal tessuto spugnoso allagato dal sangue proveniente dalle arterie e non drenato dalle vene.
Si tratta, in pratica, di una congestione dei corpi cavernosi, pilotata dal centro dell'erezione, a sua volta attivato da stimoli sessuali: il risultato finale è un sensibile aumento delle dimensioni del pene e sua erezione rigida.
Come si manifesta
QUANDO QUALCOSA S'INCEPPA
Il complesso meccanismo dell'erezione può incepparsi a vari livelli. Un primo livello può essere quello del controllo ormonale che agisce insieme alla centrale dell'ipotalamo attraverso il testosterone.
Questo ormone ha una duplice funzione: mantenere nutrito (trofico) il tessuto erettile perchè possa rispondere tempestivamente agli impulsi che arrivano dal centro del midollo spinale; favorire la risposta di attivazione del nucleo centrale del cervello per la formazione dell'impulso istintuale e creativo (libido).
Altra causa di blocco del meccanismo può essere il sistema vascolare, il quale può essere colpito - come nell'arteriosclerosi - sia a livello dei grandi vasi (quali l'arteria iliaca o l'aorta addominale) che portano sangue ai corpi cavemosi, sia a livello delle arterie specifiche del pene. In entrambi i casi, se ci sono ostruzioni dei vasi, il sangue non arriva.
SE E' COLPA DI UNA MALATTIA
Altri nemici si nascondono nelle malattie endocrine e metaboliche che, alterando il normale equilibrio dell'organismo, inceppano il meccanismo erettivo: diabete, insufficienza renale ed epatica.
A queste si aggiungono le malattie neurologiche, la cui influenza negativa sull'erezione è molto alta, perchè tutto il percorso che va dalla nascita allo sviluppo degli impulsi sessuali che portano al fenomeno vascolare dei corpi cavernosi è mediato dal sistema nervoso.
Malattie come il morbo di Parkinson, la sclerosi a placche, i traumi del midollo o di nervi periferici, alcuni interventi chirurgici di tipo oncologico possono alterare le vie nervose e avere ripercussioni sulla funzione erettiva.
Esistono le malattie d'organo, che colpiscono specificamente il pene, congenite ed acquisite.
Tra le più importanti l'induratio penis plastica, detta anche "malattia di La Peyronie", che consiste nella fibrosi (indurimento) di parte del tessuto spugnoso dei corpi cavernosi che produce un'incurvatura del pene e gli impedisce di svolgere la sua funzione.
L'EIACULAZIONE PRECOCE
Tra le cause di impotenza (ma non di tutte le disfunzioni erettili) si può inserire anche l'eiaculazione precoce seria che, a causa dell'emissione intempestiva di liquido seminale, può essere motivo di impotenza.
Può avere tre cause:
* una psichica, che trae origine da un sistema nervoso alterato per stress o nevrosi;
* una organica, dovuta all'infiammazione della ghiandola prostatica, che è l'organo dell'eiaculazione e che, quando infiammata, risponde allo stimolo automatico eiaculatorio non appena viene raggiunta una certa tensione e prima del dovuto;
* una di tipo riflesso, derivata da un problema vascolare, cioè quando l'uomo, per arrivare a un'erezione sufficiente, richiede una stimolazione eccessiva e, di conseguenza, non è capace di condurre a termine il rapporto a causa di un'eiaculazione anticipata.
Se si tiene conto di tutte le cause organiche elencate, di quelle psichiche legate a disturbi della personalità, dei molti fattori predisponenti e tipici della vita moderna (come il fumo, lo stress, l'ansia, anche quella propria della prestazione, l'abuso di alcol e di droghe, la depressione e la sedentarietà), si spiega il perchè la disfunzione erettile colpisca tanti uomini giovani e meno giovani, e come sia in costante aumento.
DUE TIPI DI PROBLEMA
L'impotenza psicologica (circa il 30 per cento dei casi) riguarda più spesso gli uomini al di sotto dei quarantacinque anni e compare improvvisamente.
Può avere svariate cause: lo stress, l'ansia, la depressione, i problemi interni alla coppia, l'insicurezza, il timore di un possibile insuccesso e persino fatti lontani nel tempo quali un rapporto complesso con la madre, un'educazione repressiva, un ambiente familiare poco sereno durante l'infanzia e l'adolescenza.
In tutti questi casi la cura oltre ai farmaci, richiede l'intervento di uno psicosessuologo.
L'impotenza di origine organica - anche se spesso aggravata da problemi psicologici - è di gran lunga la più diffusa: circa il 70 per cento (mia volta si pensava il contrario) e riguarda i maschi al di sopra dei quarantacinque anni.
Le cause sono numerose, ma la maggior parte di loro riportano a uno scarso afflusso di sangue arterioso nel pene che, quindi, non si gonfia a sufficienza per determina e l'erezione o a un cattivo funzionamento del sistema venoso che - anzichè trattenere il sangue per il tempo necessario - lo lascia defluire troppo rapidamente (fuga venosa).
Esami
COME SI INDIVIDUA
L'urologo e l'andrologo sono gli specialisti che si occupano del problema, ma una prima diagnosi la può fare anche il medico di famiglia attraverso la semplice testimonianza della persona e con alcuni esami del sangue che possono evidenziare le alterazioni di tipo metabolico.
Se questi esami non danno esiti positivi, si può pensare ad altre cause, anche di tipo psicologico.
Se il sospetto è di quest'ultimo tipo, col supporto di una consulenza psicosessuale si può programmare un test specifico, chiamato Npt, che si fa con un apparecchio computerizzato, applicato alla coscia dell'uomo e che registra nel corso di due notti l'attività dei corpi cavernosi attraverso gli episodi di erezione spontanea che tutti i maschi, dalla nascita in poi, hanno durante la fase di sonno Rem (Rapid eye movements).
Erezioni fisiologiche che avvengono mentre l'uomo non è cosciente e che l'apparecchio registra, se sono normali permettono di stabilire che la persona non ha un problema di tipo organico, ma uno di natura psicologica, cioè di coscienza.
In caso contrario, si possono ipotizzare le possibili cause organiche: se si sospetta una causa vascolare si può richiedere un'ecocolordoppler, che permette di valutare il flusso di sangue dei vasi penieni, la presenza di placche aterosclerotiche o di un varicocele in fase iniziale.
Si può anche proseguire con esami ancora più particolareggiati, quali la cavernosometria e la cavernosografia.
Se si sospetta un problema di tipo neurologico, lo si può accertare con l'elettromiografia.
Se si suppone una malattia propria dell'organo, una fibrosi congenita o acquisita dei corpi cavernosi o altre anomalie, si può partire dall'ecografia per poi arrivare, se occorre, a un esame più preciso, quale la risonanza magnetica.
Terapia
LE CURE MIRATE
Nei casi in cui si trova una causa, il primo passo è scegliere una cura mirata, il secondo è l'informazione e la rassicurazione dell'uomo e della sua partner, il terzo è il suggerimento alla coppia di una terapia comportamentale da affiancare a quella medico-farmacologica relativa al disturbo di base.
SE LA CAUSA E' ORMONALE
cioè dovuta a un basso livello di testosterone che provoca un calo del desiderio e un deficit di risposta muscolare, si può prendere un supplemento di questo ormone e dei suoi derivati per bocca, per iniezioni in formulazione retard (una volta al mese), o a mezzo cerotti che forniscono un dosaggio regolare e continuo.
SE E' UN PROBLEMA DI CIRCOLAZIONE
che impedisce al sangue di raggiungere i corpi cavernosi, spesso basta curare il disturbo di base, per esempio l'ipertensione (pressione alta), per vedere sparire anche le crisi di erezione.
Qualche anno fa, era stato introdotto il sistema delle microiniezioni intracavernose (quindi direttamente nel pene) di farmaci vasoattivi - tra cui la papaverina e le prostaglandine - per provocare un'erezione artificiale che permetta il rapporto sessuale.
L'autoiniezione veniva fatta circa un quarto d'ora prima della prestazione e l'erezione che ne seguiva era totalmente avulsa da ogni impulso e da ogni desiderio che richiedeva solo un corretto dosaggio di farmaco e una buona manualità della persona.
Questa tecnica, che aveva anche qualche controindicazione, è stata sostituita dal sidenafil (Viagra), la pillola blu che si prende per bocca un'ora prima dell'attività sessuale. Questa aumenta il flusso ematico (del sangue) verso il pene senza essere invasiva e può essere presa anche tutti i giorni.
Con un'unica cautela: va usata con attenzione dai cardiopatici.
SE E' NEUROLOGICA
cioè dovuta a problemi di trasmissione degli impulsi nervosi a livello genitale come può accadere in alcune malattie quali la sclerosi multipla o il diabete, o è causata da un intervento alla spina dorsale che ha compromesso qualche terminazione nervosa, la cura dipende strettamente da quella dei disturbi neurologici di base.
GUARIRE E' SEMPRE POSSIBILE
La disfunzione erettile, cioè l'incapacità di raggiungere o mantenere un'erezione del pene sufficientemente rigida da consentire un rapporto sessuale completo - da non confondere con l'infertilità, cioè l'incapacità di generare - è un sintomo di varie malattie di origine organica o psicologica, che si possono curare e guarire nel 98 per cento dei casi.
Senza cedere alla tentazione di drammatizzare la situazione e di cadere in uno stato di depressione acuta. Basta rivolgersi per tempo allo specialista, l'andrologo o l'urologo, evitando di rimandare la visita pensando "sarà un po' di stanchezza, passerà". Se si interviene con le cure opportune appena il problema si presenta, è più facile risolverlo con successo.
complicato dall'ansia di prestazione a causa di "incidenti di percorso" precedenti, la cura prevede il supporto temporaneo dello psicologo e l'uso, per un mese o due, del sidenafil o di altri farmaci analoghi che sono in arrivo sul mercato.
In caso di insuccesso del programma di farmacostimolazione, sia per bocca sia per autoiniezioni, associata alla terapia comportamentale, si può ricorrere alla chirurgia. L'importante è familiarizzare con l'idea che la disfunzione i erettile è quasi sempre curabile.
LA VIA COMPORTAMENTALE-RIABILITATIVA
Oltre alle cure farmacologiche, ne esistono almeno altre due: una "morbida", che è quella riabilitativa nei casi di impotenza psicogena, e un'altra "dura", che è quella chirurgica, nei casi di impotenza organica seria.
La terapia riabilitativa si basa sull'addestramento della coppia all'autosservazione e all'autovalutazione dell'atto sessuale.
Viene loro richiesto di effettuare massaggi ed esercizi di gratificazione reciproca, che diano piacere al partner, e di concedere molto spazio a questa fase del rapporto, in modo che l'erezione non venga più considerata come un'esigenza, la sola finalità sessuale.
Questa cura dura di solito dai tre ai cinque mesi, e ottiene un buon successo nei due terzi delle coppie che vi si sottopongono.
LA VIA CHIRURGICA
La via chirurgica può essere ricostruttiva: può rivascolarizzare le arterie del pene con un by-pass o rivascolarizzare le vene incontinenti con una microlegatura che blocca le fughe venose. La percentuale di successo a lungo termine dei due interventi è tuttavia piuttosto bassa.
Nel caso di serie lesioni neurovascolari o in caso di impotenza da "induratio penis plastica" (malattia che altera del tutto l'anatomia e la forma del pene), l'unico rimedio valido e duraturo nel tempo è l'impianto di una protesi adatta al caso, con una percentuale di successo del 90 per cento.
Esistono protesi di tipo diverso secondo le diverse esigenze e possono essere: elastico-flessibili semirigide o idrauliche.
Le prime mantengono il pene costantemente, ma parzialmente eretto e, in presenza di stimolo erotico, permettono un' erezione ulteriore che porta all'irrigidimento necessario alla penetrazione.
Le seconde vengono invece attivate mediante una pompetta posta nello scroto di fianco ai testicoli che immette in un piccolo serbatoio un liquido che va poi a finire in due cilindri precedentemente impiantati nei corpi cavernosi del pene causandone l'irrigidimento.
La percentuale di risposta ai vari metodi è piuttosto varia, rapportata alle aspettative dell'uomo e della partner e condizionata anche dalla presenza di vere e adeguate stimolazioni erotiche.
Farmaci
I NUOVI FARMACI
Sul Viagra è già stato detto di tutto e di più ma, passata l'euforia iniziale, ora è considerato quello che in realtà è: un farmaco che aumenta il flusso di sangue verso il pene e, quindi favorisce l'erezione.
Ha poche controindicazioni e viene usato su prescrizione medica. Ma oltre alla pillola blu, altri farmaci stanno per arrivare in aiuto dei maschi in difficoltà.
Il primo sarà l'apomorfina, una nuova molecola che ha già ottenuto il consenso alla commercializzazione dell'Unione europea e sarà in farmacia probabilmente già da questa estate.
E' molto interessante, perchè agisce sul cervello stimolando i centri nervosi dell'ipotalamo, in particolare certi recettori capaci di aumentare il flusso della circolazione sanguigna nel pene e, quindi in presenza di una stimolazione adeguata, di favorire l'erezione.
L'apomorfina sarà disponibile in pillole da 2 e 3 milligrammi da far sciogliere sotto la lingua, in modo da essere assorbita rapidamente dall'organismo e senza passare attraverso lo stomaco.
La nuova pillola non è afrodisiaca, cioè non aumenta il desiderio ma, avendo un tempo di assimilazione molto breve, può essere presa più volte al giorno.
Non ha controindicazioni specifiche e può essere presa anche dai malati di cuore in trattamento con nitroderivati purchè il problema cardiaco non sia serio.
In preparazione e prossime all'uscita sul mercato ci sono anche due nuove molecole destinate a correggere la disfunzione sessuale: una denominata IC351 che dovrebbe essere disponibile verso la metà del 2002, l'altra, il vardenafil, prevista per 2003.
Appartengono entrambe alla classe farmaceutica del sidenafil (Viagra), ma in modo più selettivo, con effetti indesiderati di più lieve entità e di più breve durata e assicurando una prestazione molto soddisfacente per l'uomo, nonchè un miglioramento dell'orgasmo e del rapporto sessuale in generale.
"Impotenza: la soluzione c' sempre"
Impotenza: la soluzione c' sempre
Descrizione
Da qualche tempo meglio definita come "disfunzione erettile", l'impotenza è l'incapacità di ottenere o mantenere un'erezione un tempo sufficiente a svolgere un'attività sessuale normale.
Secondo gli studi più recenti, ne soffre in modo più o meno serio oltre 1150 per cento degli uomini che hanno più di 40 anni, in tutto il mondo.
In Italia, le cifre ufficiali sono molto più ottimistiche: la popolazione maschile colpita sarebbe solo il 15 per cento dei soggetti tra i 18 e i 65 anni.
E', tutta via, opinione generale che le cose non stiano così, perchè l'uomo italiano prova molto imbarazzo a manifestare apertamente questo problema persino al medico e lo fa solo dopo anni di insuccessi.
Si pensa, quindi, che la situazione italiana non sia molto diversa da quella degli altri Paesi europei, Francia compresa e che, considerati tutti i casi - anche quelli meno seri - il fenomeno si attesti attorno al 50 per cento. Vediamone le cause.
IL PERFETTO MECCANISMO DELL'EREZIONE
Il meccanismo dell'erezione è uno dei più sofisticati e complessi, nonchè uno dei più perfetti, del corpo umano.
Prevede, infatti, che una doppia serie di impulsi che provengono da due aree diverse del corpo - il sistema limbico del cervello, dove nascono gli impulsi istintivi, e l'area dei genitali dove si formano gli impulsi di tipo sensitivo - vadano contemporaneamente ad attivare e disattivare il centro dell'erezione situato nel midollo spinale.
Mentre gli impulsi istintuali, che formano la libido e partono dal cervello, scendono lungo la colonna e arrivano ai centri lombari e sacrali dell'erezione, altri stimoli arrivano dalle fibre nervose collegate ai genitali esterni, coordinandosi agli altri: se viene a mancare l'impulso di un'area, viene supplito da quello dell'altra.
Lo stimolo che parte dal cervello nasce da una serie di comandi, che arrivano all'ipotalamo da sensi (quali l'olfatto e la vista), mentre gli stimoli che arrivano dall'apparato genitale sono essenzialmente di tipo tattile.
Dal centro dell'erezione, gli stimoli passano ai corpi cavernosi del pene, cioè le strutture che realizzano materialmente l'erezione e si presentano come due cilindri paralleli costituiti di tessuto vascolare spugnoso circondato da una guaina.
La guaina si irrigidisce quando viene gonfiata dal tessuto spugnoso allagato dal sangue proveniente dalle arterie e non drenato dalle vene.
Si tratta, in pratica, di una congestione dei corpi cavernosi, pilotata dal centro dell'erezione, a sua volta attivato da stimoli sessuali: il risultato finale è un sensibile aumento delle dimensioni del pene e sua erezione rigida.
Come si manifesta
QUANDO QUALCOSA S'INCEPPA
Il complesso meccanismo dell'erezione può incepparsi a vari livelli. Un primo livello può essere quello del controllo ormonale che agisce insieme alla centrale dell'ipotalamo attraverso il testosterone.
Questo ormone ha una duplice funzione: mantenere nutrito (trofico) il tessuto erettile perchè possa rispondere tempestivamente agli impulsi che arrivano dal centro del midollo spinale; favorire la risposta di attivazione del nucleo centrale del cervello per la formazione dell'impulso istintuale e creativo (libido).
Altra causa di blocco del meccanismo può essere il sistema vascolare, il quale può essere colpito - come nell'arteriosclerosi - sia a livello dei grandi vasi (quali l'arteria iliaca o l'aorta addominale) che portano sangue ai corpi cavemosi, sia a livello delle arterie specifiche del pene. In entrambi i casi, se ci sono ostruzioni dei vasi, il sangue non arriva.
SE E' COLPA DI UNA MALATTIA
Altri nemici si nascondono nelle malattie endocrine e metaboliche che, alterando il normale equilibrio dell'organismo, inceppano il meccanismo erettivo: diabete, insufficienza renale ed epatica.
A queste si aggiungono le malattie neurologiche, la cui influenza negativa sull'erezione è molto alta, perchè tutto il percorso che va dalla nascita allo sviluppo degli impulsi sessuali che portano al fenomeno vascolare dei corpi cavernosi è mediato dal sistema nervoso.
Malattie come il morbo di Parkinson, la sclerosi a placche, i traumi del midollo o di nervi periferici, alcuni interventi chirurgici di tipo oncologico possono alterare le vie nervose e avere ripercussioni sulla funzione erettiva.
Esistono le malattie d'organo, che colpiscono specificamente il pene, congenite ed acquisite.
Tra le più importanti l'induratio penis plastica, detta anche "malattia di La Peyronie", che consiste nella fibrosi (indurimento) di parte del tessuto spugnoso dei corpi cavernosi che produce un'incurvatura del pene e gli impedisce di svolgere la sua funzione.
L'EIACULAZIONE PRECOCE
Tra le cause di impotenza (ma non di tutte le disfunzioni erettili) si può inserire anche l'eiaculazione precoce seria che, a causa dell'emissione intempestiva di liquido seminale, può essere motivo di impotenza.
Può avere tre cause:
* una psichica, che trae origine da un sistema nervoso alterato per stress o nevrosi;
* una organica, dovuta all'infiammazione della ghiandola prostatica, che è l'organo dell'eiaculazione e che, quando infiammata, risponde allo stimolo automatico eiaculatorio non appena viene raggiunta una certa tensione e prima del dovuto;
* una di tipo riflesso, derivata da un problema vascolare, cioè quando l'uomo, per arrivare a un'erezione sufficiente, richiede una stimolazione eccessiva e, di conseguenza, non è capace di condurre a termine il rapporto a causa di un'eiaculazione anticipata.
Se si tiene conto di tutte le cause organiche elencate, di quelle psichiche legate a disturbi della personalità, dei molti fattori predisponenti e tipici della vita moderna (come il fumo, lo stress, l'ansia, anche quella propria della prestazione, l'abuso di alcol e di droghe, la depressione e la sedentarietà), si spiega il perchè la disfunzione erettile colpisca tanti uomini giovani e meno giovani, e come sia in costante aumento.
DUE TIPI DI PROBLEMA
L'impotenza psicologica (circa il 30 per cento dei casi) riguarda più spesso gli uomini al di sotto dei quarantacinque anni e compare improvvisamente.
Può avere svariate cause: lo stress, l'ansia, la depressione, i problemi interni alla coppia, l'insicurezza, il timore di un possibile insuccesso e persino fatti lontani nel tempo quali un rapporto complesso con la madre, un'educazione repressiva, un ambiente familiare poco sereno durante l'infanzia e l'adolescenza.
In tutti questi casi la cura oltre ai farmaci, richiede l'intervento di uno psicosessuologo.
L'impotenza di origine organica - anche se spesso aggravata da problemi psicologici - è di gran lunga la più diffusa: circa il 70 per cento (mia volta si pensava il contrario) e riguarda i maschi al di sopra dei quarantacinque anni.
Le cause sono numerose, ma la maggior parte di loro riportano a uno scarso afflusso di sangue arterioso nel pene che, quindi, non si gonfia a sufficienza per determina e l'erezione o a un cattivo funzionamento del sistema venoso che - anzichè trattenere il sangue per il tempo necessario - lo lascia defluire troppo rapidamente (fuga venosa).
Esami
COME SI INDIVIDUA
L'urologo e l'andrologo sono gli specialisti che si occupano del problema, ma una prima diagnosi la può fare anche il medico di famiglia attraverso la semplice testimonianza della persona e con alcuni esami del sangue che possono evidenziare le alterazioni di tipo metabolico.
Se questi esami non danno esiti positivi, si può pensare ad altre cause, anche di tipo psicologico.
Se il sospetto è di quest'ultimo tipo, col supporto di una consulenza psicosessuale si può programmare un test specifico, chiamato Npt, che si fa con un apparecchio computerizzato, applicato alla coscia dell'uomo e che registra nel corso di due notti l'attività dei corpi cavernosi attraverso gli episodi di erezione spontanea che tutti i maschi, dalla nascita in poi, hanno durante la fase di sonno Rem (Rapid eye movements).
Erezioni fisiologiche che avvengono mentre l'uomo non è cosciente e che l'apparecchio registra, se sono normali permettono di stabilire che la persona non ha un problema di tipo organico, ma uno di natura psicologica, cioè di coscienza.
In caso contrario, si possono ipotizzare le possibili cause organiche: se si sospetta una causa vascolare si può richiedere un'ecocolordoppler, che permette di valutare il flusso di sangue dei vasi penieni, la presenza di placche aterosclerotiche o di un varicocele in fase iniziale.
Si può anche proseguire con esami ancora più particolareggiati, quali la cavernosometria e la cavernosografia.
Se si sospetta un problema di tipo neurologico, lo si può accertare con l'elettromiografia.
Se si suppone una malattia propria dell'organo, una fibrosi congenita o acquisita dei corpi cavernosi o altre anomalie, si può partire dall'ecografia per poi arrivare, se occorre, a un esame più preciso, quale la risonanza magnetica.
Terapia
LE CURE MIRATE
Nei casi in cui si trova una causa, il primo passo è scegliere una cura mirata, il secondo è l'informazione e la rassicurazione dell'uomo e della sua partner, il terzo è il suggerimento alla coppia di una terapia comportamentale da affiancare a quella medico-farmacologica relativa al disturbo di base.
SE LA CAUSA E' ORMONALE
cioè dovuta a un basso livello di testosterone che provoca un calo del desiderio e un deficit di risposta muscolare, si può prendere un supplemento di questo ormone e dei suoi derivati per bocca, per iniezioni in formulazione retard (una volta al mese), o a mezzo cerotti che forniscono un dosaggio regolare e continuo.
SE E' UN PROBLEMA DI CIRCOLAZIONE
che impedisce al sangue di raggiungere i corpi cavernosi, spesso basta curare il disturbo di base, per esempio l'ipertensione (pressione alta), per vedere sparire anche le crisi di erezione.
Qualche anno fa, era stato introdotto il sistema delle microiniezioni intracavernose (quindi direttamente nel pene) di farmaci vasoattivi - tra cui la papaverina e le prostaglandine - per provocare un'erezione artificiale che permetta il rapporto sessuale.
L'autoiniezione veniva fatta circa un quarto d'ora prima della prestazione e l'erezione che ne seguiva era totalmente avulsa da ogni impulso e da ogni desiderio che richiedeva solo un corretto dosaggio di farmaco e una buona manualità della persona.
Questa tecnica, che aveva anche qualche controindicazione, è stata sostituita dal sidenafil (Viagra), la pillola blu che si prende per bocca un'ora prima dell'attività sessuale. Questa aumenta il flusso ematico (del sangue) verso il pene senza essere invasiva e può essere presa anche tutti i giorni.
Con un'unica cautela: va usata con attenzione dai cardiopatici.
SE E' NEUROLOGICA
cioè dovuta a problemi di trasmissione degli impulsi nervosi a livello genitale come può accadere in alcune malattie quali la sclerosi multipla o il diabete, o è causata da un intervento alla spina dorsale che ha compromesso qualche terminazione nervosa, la cura dipende strettamente da quella dei disturbi neurologici di base.
GUARIRE E' SEMPRE POSSIBILE
La disfunzione erettile, cioè l'incapacità di raggiungere o mantenere un'erezione del pene sufficientemente rigida da consentire un rapporto sessuale completo - da non confondere con l'infertilità, cioè l'incapacità di generare - è un sintomo di varie malattie di origine organica o psicologica, che si possono curare e guarire nel 98 per cento dei casi.
Senza cedere alla tentazione di drammatizzare la situazione e di cadere in uno stato di depressione acuta. Basta rivolgersi per tempo allo specialista, l'andrologo o l'urologo, evitando di rimandare la visita pensando "sarà un po' di stanchezza, passerà". Se si interviene con le cure opportune appena il problema si presenta, è più facile risolverlo con successo.
complicato dall'ansia di prestazione a causa di "incidenti di percorso" precedenti, la cura prevede il supporto temporaneo dello psicologo e l'uso, per un mese o due, del sidenafil o di altri farmaci analoghi che sono in arrivo sul mercato.
In caso di insuccesso del programma di farmacostimolazione, sia per bocca sia per autoiniezioni, associata alla terapia comportamentale, si può ricorrere alla chirurgia. L'importante è familiarizzare con l'idea che la disfunzione i erettile è quasi sempre curabile.
LA VIA COMPORTAMENTALE-RIABILITATIVA
Oltre alle cure farmacologiche, ne esistono almeno altre due: una "morbida", che è quella riabilitativa nei casi di impotenza psicogena, e un'altra "dura", che è quella chirurgica, nei casi di impotenza organica seria.
La terapia riabilitativa si basa sull'addestramento della coppia all'autosservazione e all'autovalutazione dell'atto sessuale.
Viene loro richiesto di effettuare massaggi ed esercizi di gratificazione reciproca, che diano piacere al partner, e di concedere molto spazio a questa fase del rapporto, in modo che l'erezione non venga più considerata come un'esigenza, la sola finalità sessuale.
Questa cura dura di solito dai tre ai cinque mesi, e ottiene un buon successo nei due terzi delle coppie che vi si sottopongono.
LA VIA CHIRURGICA
La via chirurgica può essere ricostruttiva: può rivascolarizzare le arterie del pene con un by-pass o rivascolarizzare le vene incontinenti con una microlegatura che blocca le fughe venose. La percentuale di successo a lungo termine dei due interventi è tuttavia piuttosto bassa.
Nel caso di serie lesioni neurovascolari o in caso di impotenza da "induratio penis plastica" (malattia che altera del tutto l'anatomia e la forma del pene), l'unico rimedio valido e duraturo nel tempo è l'impianto di una protesi adatta al caso, con una percentuale di successo del 90 per cento.
Esistono protesi di tipo diverso secondo le diverse esigenze e possono essere: elastico-flessibili semirigide o idrauliche.
Le prime mantengono il pene costantemente, ma parzialmente eretto e, in presenza di stimolo erotico, permettono un' erezione ulteriore che porta all'irrigidimento necessario alla penetrazione.
Le seconde vengono invece attivate mediante una pompetta posta nello scroto di fianco ai testicoli che immette in un piccolo serbatoio un liquido che va poi a finire in due cilindri precedentemente impiantati nei corpi cavernosi del pene causandone l'irrigidimento.
La percentuale di risposta ai vari metodi è piuttosto varia, rapportata alle aspettative dell'uomo e della partner e condizionata anche dalla presenza di vere e adeguate stimolazioni erotiche.
Farmaci
I NUOVI FARMACI
Sul Viagra è già stato detto di tutto e di più ma, passata l'euforia iniziale, ora è considerato quello che in realtà è: un farmaco che aumenta il flusso di sangue verso il pene e, quindi favorisce l'erezione.
Ha poche controindicazioni e viene usato su prescrizione medica. Ma oltre alla pillola blu, altri farmaci stanno per arrivare in aiuto dei maschi in difficoltà.
Il primo sarà l'apomorfina, una nuova molecola che ha già ottenuto il consenso alla commercializzazione dell'Unione europea e sarà in farmacia probabilmente già da questa estate.
E' molto interessante, perchè agisce sul cervello stimolando i centri nervosi dell'ipotalamo, in particolare certi recettori capaci di aumentare il flusso della circolazione sanguigna nel pene e, quindi in presenza di una stimolazione adeguata, di favorire l'erezione.
L'apomorfina sarà disponibile in pillole da 2 e 3 milligrammi da far sciogliere sotto la lingua, in modo da essere assorbita rapidamente dall'organismo e senza passare attraverso lo stomaco.
La nuova pillola non è afrodisiaca, cioè non aumenta il desiderio ma, avendo un tempo di assimilazione molto breve, può essere presa più volte al giorno.
Non ha controindicazioni specifiche e può essere presa anche dai malati di cuore in trattamento con nitroderivati purchè il problema cardiaco non sia serio.
In preparazione e prossime all'uscita sul mercato ci sono anche due nuove molecole destinate a correggere la disfunzione sessuale: una denominata IC351 che dovrebbe essere disponibile verso la metà del 2002, l'altra, il vardenafil, prevista per 2003.
Appartengono entrambe alla classe farmaceutica del sidenafil (Viagra), ma in modo più selettivo, con effetti indesiderati di più lieve entità e di più breve durata e assicurando una prestazione molto soddisfacente per l'uomo, nonchè un miglioramento dell'orgasmo e del rapporto sessuale in generale.
mercoledì 11 gennaio 2012
Guarda l'asino che vola
L'italiano è facile da governare, basta dargli in pasto una categoria sociale al giorno e la sua fame si sazia. E' la strategia della disattenzione. Gli gridi "Guarda un asino che vola!" e lui punta il naso verso il cielo. Monti ha, giustamente, detto che "Le mani in tasca agli italiani le mettono gli evasori". Non ha spiegato però chi ha generato il debito pubblico di 1.900 miliardi di euro e a cosa sono serviti quei denari. Ce lo dica Monti! Ci dica chi e come ha messo le mani sulla ricchezza dell'Italia per mantenere la partitocrazia e le lobby e ci spieghi anche dov'era lui in questi lunghi vent'anni di silenzio. Ci vuole un pubblico processo per questa gentaglia che ha rovinato l'Italia. Rigor Montis non ha ritenuto di ricordare i 98 miliardi di euro di presunto danno erariale da parte delle concessionarie di slot machine. E neppure perché i contribuenti hanno sul groppone un miliardo di euro dato come finanziamento ai partiti nonostante un referendum, e non ha menzionato gli evasori totali condonati con lo Scudo Fiscale con un 5%. Chi sono questi signori? I contribuenti onesti vorrebbero saperlo, hanno il diritto di saperlo. FUORI I NOMI!
Le grandi manovre sulle piste da sci e nei bar di Cortina sono l'asino che vola. Come se non fosse sufficiente, ad esempio, incrociare i dati dei contribuenti con quelli della proprietà di un Suv al computer senza trasformare i finanzieri in uomini delle nevi. Ma chi volete prendere per il culo? Il gioco è palese. Mettere le categorie sociali una contro l'altra. I ricchi contro i poveri, i giovani contro i pensionati, i disoccupati contro i dipendenti statali. E mentre gli italiani guardano le nuvole, gli imprenditori e gli operai si suicidano in silenzio. A cosa sono serviti i soldi versati all'INPS? Dove sono finiti i versamenti degli italiani che in pensione non ci andranno mai? A coprire le perdite della Fiat attraverso la cassa integrazione? Il boccalone italiano si deve dimenticare dei politici, dei partiti, delle loro ruberie (ricordo che i condannati in via definitiva sono ANCORA in Parlamento a percepire un grosso stipendio), della corruzione, delle mafie che controllano metà del Paese, del pesce che puzza dalla testa. E di banche non parla nessuno, sono gigli di campo, non hanno responsabilità dello sfascio, di decine di migliaia di investitori sul lastrico. Meglio accanirsi sull'albergatore e sul barista. I concessionari di beni pubblici, come Benetton per le autostrade, vengono invece lodati e ingrassati con gli aumenti di Capodanno a spese di chi lavora. Le concessioni statali, tutte le concessioni, devono tornare a essere gestite dallo Stato, a produrre utili per i cittadini italiani che le hanno strapagate in decenni di tasse, non vanno regalate ai privati. Ma Monti, questo, come Alice, non lo sa.
Ehi! "Guardate l'asino che vola", non disturbate il manovratore. E conservate lo scontrino all'uscita del bar e il pagamento del bollo dell'auto di dieci anni fa, con le mani bene in tasca, mi raccomando!
Le grandi manovre sulle piste da sci e nei bar di Cortina sono l'asino che vola. Come se non fosse sufficiente, ad esempio, incrociare i dati dei contribuenti con quelli della proprietà di un Suv al computer senza trasformare i finanzieri in uomini delle nevi. Ma chi volete prendere per il culo? Il gioco è palese. Mettere le categorie sociali una contro l'altra. I ricchi contro i poveri, i giovani contro i pensionati, i disoccupati contro i dipendenti statali. E mentre gli italiani guardano le nuvole, gli imprenditori e gli operai si suicidano in silenzio. A cosa sono serviti i soldi versati all'INPS? Dove sono finiti i versamenti degli italiani che in pensione non ci andranno mai? A coprire le perdite della Fiat attraverso la cassa integrazione? Il boccalone italiano si deve dimenticare dei politici, dei partiti, delle loro ruberie (ricordo che i condannati in via definitiva sono ANCORA in Parlamento a percepire un grosso stipendio), della corruzione, delle mafie che controllano metà del Paese, del pesce che puzza dalla testa. E di banche non parla nessuno, sono gigli di campo, non hanno responsabilità dello sfascio, di decine di migliaia di investitori sul lastrico. Meglio accanirsi sull'albergatore e sul barista. I concessionari di beni pubblici, come Benetton per le autostrade, vengono invece lodati e ingrassati con gli aumenti di Capodanno a spese di chi lavora. Le concessioni statali, tutte le concessioni, devono tornare a essere gestite dallo Stato, a produrre utili per i cittadini italiani che le hanno strapagate in decenni di tasse, non vanno regalate ai privati. Ma Monti, questo, come Alice, non lo sa.
Ehi! "Guardate l'asino che vola", non disturbate il manovratore. E conservate lo scontrino all'uscita del bar e il pagamento del bollo dell'auto di dieci anni fa, con le mani bene in tasca, mi raccomando!
martedì 10 gennaio 2012
domenica 8 gennaio 2012
sabato 7 gennaio 2012
venerdì 6 gennaio 2012
giovedì 5 gennaio 2012
martedì 3 gennaio 2012
lunedì 2 gennaio 2012
domenica 1 gennaio 2012
FALSI,BUGIARDI,IPOCRITI, IN MALAFEDE E CRIMINALI.
I vizi privati del Vaticano : con una mano investono in armi e profilattici, con l’altra ci indicano la retta via…
con 28 commenti
Mentre in Italia divampa la polemica sulla RU486, la pillola abortiva finalmente approvata anche nel nostro paese, una banca cattolica tedesca è stata trovata con le mani nella marmellata, costretta ad esprimere pubbliche scuse ai propri clienti dopo che è stato scoperto che aveva partecipazioni azionarie in società produttrici di anticoncezionali, tabacco e armi.
I dirigenti dell’istituto di credito che predicava investimenti etici ligi al cattolicesimo si sono scusati pubblicamente il che ha aumentato il mio disagio per la notizia.
La Chiesa cattolica assume da sempre di battersi strenuamente contro la guerra, sebbene io non gli abbia mai visto scomunicare un guerrafondaio di alcuna latitudine : ma c’é tempo, cosa sono 2.000 anni di fronte all’eternità?
Sicuramente si batte contro l’uso della pillola anticoncezionale, molto meno per la salute dei cittadini ( basti pensare all’AIDS ed al profilattico).
In questo contesto va letta la notizia del giornale Der Spiegel che ha scoperto che la banca tedesca Pax ha investito migliaia di euro in società che vanno contro la sua stessa etica.
In particolare, 580mila euro in azioni della “Bae Systems”, società inglese produttrice di armi, 160mila euro nella pillola contraccettiva Wyeth e 870mila euro in partecipazioni in società di tabacco.
La banca si è scusata per il comportamento “non conforme a standard etici”: difatti la Pax promuoveva gli investimenti in fondi etici, specialmente dichiarando l’esatto contrario ossia di evitare investimenti in società produttrici di armi e tabacco perchè non consoni a una organizzazione la cui azione è ispirata alla fede cattolica.
La Chiesa, peraltro, condanna la contraccezione dal 1968 e l’uso della pillola contraccettiva è considerata un “grave peccato“.
Un rappresentante della Pax Bank ha dichiarato che i loro errori verranno corretti immediatamente “senza alcuna conseguenza pregiudizievole per i nostri clienti, in quanto sfortunatamente tali investimenti sono sfuggiti ai controlli interni” e ha ringraziato il giornalista tedesco di Der Spiegel per aver sollevato la questione.
Questa del ringraziamento è stupefacente, della serie : grazie per averci aiutato a non peccare oltre, senza Der Spiegel chissà quanto avremmo peccato ancora, non riuscivamo a resistere, meno male che ci siete voi giornalisti.
Ma che faccie di tolla, dite voi su al nord…
http://it.peacereporter.net/articolo/17028/Banca+cattolica+investe+in+armi%2C+anticoncezionali+e+tabacco
Da una parte si condannano le donne che usano la contraccezione, dall’altra si guadagna quando le donne la usano.
Chissà che ne pensano i poveri frati comboniani (Zanotelli in testa) che da anni hanno in piedi una grossa campagna contro le banche finanziatrici del traffico d’armi…
Del resto la storia cinica della chiesa è lunga secoli e passa di recente attraverso le figure di Marcinkus e lo Ior.
Dando una occhiata al sito, risulta esserci anche una filiale a Roma dal 2001. E c’e’ anche “Pax Portfolio”, gestione patrimoniale per le istituzioni della Chiesa” a “condizioni favorevoli””
“La Pax-Bank offre ad associazioni, fondazioni e investitori istituzionali una gestione patrimoniale a prezzi vantaggiosi. Possiamo costituire per Voi un deposito con delega già a partire da 250.000 Euro. Le linee guida della politica di investimento, preventivamente stabilite in un colloquio introduttivo con il Cliente, costituiranno i criteri fondamentali in base ai quali i nostri esperti prenderanno tutte le decisioni strategiche riguardanti gli investimenti.”
Molto istruttive le parole spese nella parte concernente “Perche’ Pax-Bank”?
3. Valori cattolici:
Per l’impiego del suo patrimonio la Chiesa ha bisogno di risultati eccellenti che, tuttavia, non devono intaccare i suoi alti principi etici. Dal 1917 la Pax-Bank realizza l’equilibrio tra rendita e ideali cristiani attraverso la sua cultura particolare: limitando la propria clientela alle istituzioni cattoliche e indirizzando coerentemente gli obiettivi dell’attività e i prodotti ai principi cristiani. Il patrimonio affidatoci viene pertanto impiegato esclusivamente come da intendimenti della Chiesa cattolica – in piena responsabilità e trasparenza. E’ escluso l’impiego di capitale che leda i principi cristiani. Lo garantiamo con il nostro nome.
6. Sicurezza e discrezione:
La Pax-Bank offre la sicurezza di una banca che sottostà alla vigilanza della autorità. In ottemperanza al segreto bancario vigente in Germania, la Pax-Bank offre, inoltre, discrezione assoluta nei rapporti con la Clientela.
8. Benefici fiscali in Germania:
Le istituzioni estere che depositino il proprio denaro presso la Pax-Bank attraverso un soggetto di diritto ecclesiastico tedesco godono dei singolari privilegi fiscali tedeschi: interessi e dividendi vengono accreditati senza essere soggetti a detrazioni fiscali.
9. Indipendenza:
La Pax-Bank è parte della rete cattolica. Fondata da sacerdoti cattolici, la Pax-Bank è oggi proprietà di numerose istituzioni ecclesiastiche, per esempio vescovadi, parrocchie e congreghe. In questo modo i suoi clienti approfittano dei vantaggi di una banca specializzata per quanto riguarda la chiesa, ma che tuttavia agisce indipendentemente dagli interessi dei singoli. A proposito: a seconda del volume conseguito, ogni istituzione cattolica può diventare comproprietaria (socio in cooperativa) della Pax-Bank.
12. Tutte le strade portano a Roma:
Attraverso l’Ufficio di Roma dalla Pax-Bank è possibile un incontro personale e diretto anche con i clienti che vivono fuori della Germania – in fondo, Roma è il cuore della chiesa cattolica!
Cavallo matto , che scrive poco ultimamente con la scusa del lavoro ( tutti lavoriamo!!! Qui dentro non ci sono bamboccioni…) ha voluto infilarsi nel mio post di prepotenza ed ha aggiunto due righe, queste, di cui l’operatore di giustizia si prende ogni responsabilità…scherzo!
Del resto perchè stupirsi il libero mercato dei delinquenti è in grado di intersecare affari, mine antiuomo e beneficienza senza vergogna.
Pertanto tra un po si scoprirà che l’azienda di armi è una grande benefattrice, in quanto elargisce parte dei suoi profitti ai mutilati dalle armi distruzione. Ergo, l’investimento è benedetto. Altro che storie.
Un pò come il capo della magliana seppellito nella chiesa di Sant’APollinare. In fondo era un bandito ma sempre un grande benefattore.. Ergo: i soldi (di qualsiasi provenienza) sono sempre benedetti..benedetti XVI volte
Uno che crede in manitù farebbe bene a scherzare in modo meno blasfemo…
Adelante.
Rosellina970
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