giovedì 12 aprile 2012

Gli ebrei praticano i sacrifici umani, ma i cattivi sono gli altri!

EBRAISMO E CRISTIANESIMO

NASCITA DELL’IDEOLOGIA

DEI

SACRIFICI UMANI


Seconda parte

Gli ebrei praticano i sacrifici umani, ma i cattivi sono gli altri!

I cristiani praticano sacrifici umani, ma i cattivi sono gli altri!

di Claudio Simeoni


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Gli ebrei fondano la loro ideologia sui sacrifici umani. Per loro diventa importante costringere le persone all’accettazione dei sacrifici umani. Quasi che i sacrifici umani fossero una pratica nei popoli circostanti e solo il dio degli ebrei ne ha mitigato l’aspetto cruento e crudele.
Quando gli ebrei tornano da Babilonia inizia la loro guerra contro gli ebrei che sono rimasti in Palestina.
Gli ebrei rimasti in Palestina erano rimasti legati ai vecchi Dei, ai vecchi riti religiosi, mentre i fuorusciti hanno fondato la nuova ideologia religiosa a Babilonia. Le “coincidenze”, scoperte fra i miti della religione Sumera e Babilonese e la bibbia, non sono dovute ad un comune sostrato culturale, ma sono dovute a copiature e deformazioni fatte dagli ebrei nel scrivere la loro bibbia e finalizzate a garantirsi il possesso delle persone. Copiano Babilonia per scrivere la bibbia e legittimare il loro possesso delle persone della loro comunità. Gli ebrei deportati elaborano l’ideologia del possesso. Quell’ideologia che i fuorusciti dovranno imporre militarmente sugli ebrei rimasti in Palestina.
Gli ebrei fuorusciti, ritornano e scatenano guerre religiose per imporre il dio di cui essi si dicono “il popolo eletto”.
Non tratto, in questa parte, le guerre fatte dagli ebrei per imporre il loro dio assassino; tratto soltanto dell’aspetto di relazione ideologica per il quale il loro dio assassino viene imposto.

Iniziamo col dire che fra gli Antichi Popoli della zona, di cui gli ebrei erano parte, si svolgevano due riti religiosi che diventano centrali per comprendere la guerra fatta dagli ebrei per imporre il loro dio padrone.

Il primo rito è un rito di INIZIAZIONE. Un rito proprio delle antiche popolazioni mediorientali che consiste nel “passaggio in mezzo al fuoco”. Si tratta di una specie di “battesimo del fuoco” che rende l’individuo “padrone del proprio futuro” e, come i riti antichi, gli DEI o un dio specifico erano chiamati ad assistere al rito.

Il secondo rito è un rito di purificazione che avveniva sempre mediane il fuoco. Un rito di sepoltura specifico per tutti quei bambini nati morti o abortiti o che non hanno raggiunto un’età minima per essere ammessi, in qualche modo, alla comunità.

Questi due riti, praticati anche dagli ebrei che non sono andati a Babilonia, sono due tradizioni che gli ebrei deportati a Babilonia devono spezzare e distruggere affinché anche gli ebrei rimasti accettino la nuova formulazione religiosa.
Ezechiele è uno dei pazzi che, ergendosi a padrone degli Esseri Umani, è deciso a possedere tutti gli ebrei deportati a Babilonia in nome e per conto sia per sé stesso che in nome del suo dio padrone. Ezechiele conduce una “guerra” feroce contro i costumi degli ebrei prima della deportazione ( e che gli ebrei seguivano anche deportati a Babilonia) al fine di raffermare il proprio dominio sopra di essi. Ed è da Ezechiele che prendiamo due citazioni che ci permettono di comprendere parte dell’antico rito religioso dell’iniziazione che ancora veniva praticato dagli ebrei prima che i folli iniziassero ad imporre la circoncisione prendendo spunto da pratiche egiziane di cui avevano, evidentemente, sentito parlare, dandogli un significato religioso.

“Voi vi contaminate secondo i costumi dei vostri padri, vi degradate andando dietro ai loro idoli, e con l’offerta dei vostri doni, col far passare i vostri figli per il fuoco vi contaminate, per rendervi favorevoli tutti gli idoli vostri fino ad oggi, e io dovrei lasciarmi consultare da voi, o gente d’Israele?” Ezechiele 20, 31

“Il pane che io ti avevo dato, il fior di farina, l’olio e il miele con cui ti nutrivo, lo ponesti dinanzi a quelle statue, in soave odore, dice il signore dio. Non solo, ma prendesti i tuoi figli e le tue figlie, che mi avevi generato, e li sacrificasti a quegli idoli in cibo. Ti parevano poco le tue prostituzioni, immolasti i miei figli facendoli passare per il fuoco in loro onore.” Ezechiele 16, 19-21

Far passare le persone in mezzo al fuoco era un rito religioso. Un rito che veniva praticato in onore degli Dèi antichi, ma che non aveva nulla dell’atto sacrificale come il termine sacrificio (annientamento e soppressione) è oggi inteso.
In tutto il libro di Ezechiele appare chiaro l’intento di combattere l’antica religione degli ebrei per imporre la nuova elaborazione religiosa. L’ideologia del “popolo eletto” che appartiene ad un dio padrone. L’antica religione, per Ezechiele, non si macchia di delitti, ma è un delitto in quanto è “idolatria”. Così il termine “idolatria” servirà per indicare tutti gli aspetti religiosi che l’ebraismo, elaborato anche da Ezechiele, attribuirà ad ogni forma religiosa che non si sottometta a sé stesso in quanto rappresentante del suo dio.
E così è facile pensare che i termini vengano usati proprio per essere fraintesi. La frase “immolasti i miei figli facendoli passare per il fuoco in loro onore” sta a significare una sottrazione delle persone “figli” al bestiame posseduto dal dio padrone di Ezechiele. Il dio padrone di Ezechiele ha perso del bestiame perché dei genitori hanno preferito far passare i loro figli nel fuoco piuttosto che sacrificarli al dio di Ezechiele.

Ezechiele appare come un individuo in preda ad allucinazioni. Appare in preda a delirio di onnipotenza fra paranoia e schizofrenia:
DELIRIO:

“Idee o insieme di idee che, pur non avendo nessuna corrispondenza con i dati della realtà, non cedono né agli argomenti della discussione, né alle smentite dell’esperienza. Di importanza centrale nella visione del mondo del delirante, dette idee risultano inaccettabili alle persone che appartengono al suo stesso ambito culturale. Si è soliti distinguere un delirio lucido dove un soggetto è calmo e presente nella realtà in cui vive, da un delirio confuso che insorge e si accompagna ad un’alterazione dello stato di coscienza. K. Jaspers distingue tra le idee deliroidi (whanhafte ideen) e vere e proprie idee deliranti (echte Wahnideen): le prime sono alla base dei così detti deliri comprensibili perché riconducono a contenuti psichici che in qualche modo li giustificano, come un delirio di rovina in una fase depressiva o una situazione particolare quale la carcerazione o l’isolamento sociale, le seconde si trovano alla base dei deliri incomprensibili che sono per Jaspers quelli tipici della schizofrenia e della paranoia.” Dal dizionario di Psicologia di Umberto Galimberti ed. Garzanti. Voce: DELIRIO.

Ezechiele non è in grado di guardare uomini e popoli per ciò che sono, ma li vede solo come degli schiavi ribelli al suo dio che devono essere ricondotti alla sottomissione al suo dio ad ogni costo. In questo “ad ogni costo” si inserisce la sua visione delirante della realtà come gli viene mostrata dal suo dio in disprezzo alle tradizioni degli ebrei:

“Poi mi condusse all’entrata del cortile; guardai, ed ecco nella parete un foro. Egli mi ordinò: “Figlio d’uomo, fora la parete”. Forai la parete ed ecco apparve una porta. “Entra, mi disse, e osserva le pratiche abominevoli che commettono qui costoro”. Entrai, osservai, ed ecco, figure di ogni specie di rettili e di animali ripugnanti, tutti gli idoli della casa d’Israele, disegnate tutt’intorno sulle pareti. E settanta uomini degli anziani della casa d’Israele, tra cui Jezania, figlio di Safan, stavano in piedi davanti ad esse, tenendo ciascuno il suo tribulo in mano, dal quale saliva il profumo d’incenso. Emi disse: “Hai visto, figlio d’uomo, quello che fanno gli anziani d’Israele nelle tenebre, ciascuno nella propria stanza adorna di pitture idolatriche? E van dicendo: Il signore non ci vede, dio ha abbandonato il paese!” Poi aggiunse: “Tu vedrai commettere nefandezze ancor maggiori di queste”. Egli mi condusse all’ingresso del portico del tempio che guarda a settentrione, ed ecco che delle donne se ne stavano sedute piangendo Tammuz [Adone che muore e risorge ad ogni primavera. NDR]. Mi disse: “Hai visto figlio d’uomo? Vedrai delle nefandezze ancora più grandi”. E mi fece entrare nel cortile interno del tempio del signore. ed ecco, all’ingresso del tempio di dio, tra il vestibolo e l’altare, circa venticinque uomini, con la schiena rivolta verso il tempio del signore e faccia a oriente, si prostravano verso levante, davanti al Sole. E mi domandò: “Hai veduto figlio d’uomo? Non basta ancora la popolo di Giuda abbandonarsi a pratiche abominevoli, quali vengono commesse in questo luogo? Essi hanno pure riempito il paese di violenze, per provocare ancor più la mia collera. Osservali, si portano il ramoscello al naso. Ma anch’io agirò con furore! Non avrò verso di loro né pietà né compassione: mi rintroneranno le orecchie con le loro alte grida, ma non darò ascolto.” Ezechiele 8, 7-18

Un delirio che manifesta la volontà di sottomettere le persone e l’impotenza di argomentare in maniera coerente con la realtà. Un delirio in cui il parametro di giustizia, usato da Ezechiele, è il suo delirio di onnipotenza: “lui e il dio padrone sono forti e chiedono atti di sottomissione”. Ogni azione fatta nei confronti di altri DEI è un’azione delittuosa di “lesa maestà” e diventa, nel delirio schizofrenico e paranoico di Ezechiele, il peggiore dei delitti le cui offese, lui e il suo dio, lavano con la strage e il genocidio.

Per questo motivo, in Ezechiele, il far passare le persone in mezzo al fuoco è censurato come un oltraggio al suo dio. Un oltraggio sia per quanto riguarda la formulazione ebrea del dio unico, sia per quanto riguarderà, in un secondo momento, il cristianesimo. Dove il delitto non è ciò che gli uomini, fino ad allora, hanno considerato come delitto, ma diventa delitto, oltre ogni delitto, render omaggio a DEI diversi da quello ebreo o cristiano. Un delitto che, secondo ebrei e cristiani, va punito mettendo in atto e giustificando i peggiori delitti che la storia dell’umanità ha concepito.

Ezechiele non ha bisogno di aggiungere altro per versare odio nei confronti delle persone che non si sottomettono al suo delirio. Per Ezechiele “nefandezze ancora maggiori” sono il pianto delle donne per la morte di Tammuz.
Chi è Tammuz?
“Una delle maggiori divinità delle forze germinative della Natura; moriva ogni autunno per scendere sotto terra, ma rinasceva in primavera simboleggiando il ciclo vegetativo della Natura. Lo schiudersi dei semi; il rigoglio della vita che risorgeva. Il mese di Tammuz corrispondeva all’incirca a giugno. Si facevano sacrifici, si piangeva la morte e si celebrava la rinascita. Era simile al dio Adone fenicio.”

Per questo motivo Ezechiele si compiace dei sacrifici umani annunciati dal suo dio che nel suo delirio assumono l’aspetto di realtà e, come tali, diventano il fondamento religioso della nuova religione ebraica e del cristianesimo poi:

“Tu hai battuto le mani e picchiato i piedi in terra, e ti sei rallegrato nell’anima con disprezzo per la terra d’Israele, per questo, ecco: io stendo la mano su di te e ti do in preda alle genti: ti sterminerò tra i popoli, ti cancellerò dal mezzo delle nazioni. Ti annienterò: e saprai che sono io il signore.” Ezechiele 25, 6-7

“Ai figli d’Oriente ho dato in possesso, assieme ai figli di Ammon, perché non sia più nel numero dei popoli! Anche di Moab farò giustizia! E conosceranno che sono io il signore.” Ezechiele 25, 10-11

“La mia vendetta sull’Idumea la porrò nelle mani del mio popolo Israele. Egli tratterà l’Idumea secondo la mia ira e il mio furore: conosceranno la mia vendetta. Così assicura il signore dio”. Ezechiele 25, 14

“Ecco, io stendo la mano contro i Filistei e sterminerò i Ceretei: farò perire anche i resti degli abitanti sulla riva del mare. Compirò su di essi grandi vendette, castigandoli nel mio furore; e conosceranno che sono io il signore, quando eseguirò su di loro la mia vendetta.” Ezechiele 25, 16-17

“Eccomi contro di te o Tiro: farò avanzare contro di te genti numerose come il mare fa salire i suoi flutti: distruggeranno le mura di Tiro e abbatteranno le sue torri: spazzeranno via anche le sue macerie e la renderò un arido scoglio.. Ella sarà in mezzo al mare, una baia da stendervi le reti. Perché io ho deciso, dice il signore dio: Tiro sarà preda dei popoli. Le sue figlie che stanno nella campagna periranno di spada. E conosceranno che sono io il signore.” Ezechiele 26, 3-6
(è forse per questo motivo che gli ebrei di Israele hanno bombardato e massacrato la città di Tiro nel 2006 d.c.?)

Si tratta del genocidio che il dio di Ezechiele compie “affinché conoscano che lui è il padrone”. In nessuna tradizione antica un dio ha mai vantato una pratica di terrore o imposto l’omicidio agli Esseri Umani al fine di farsi riconoscere come un dio.
Se questo delirio, prodotto dal desiderio di rivalsa soggettiva che porta al genocidio, fu solo il parto di un uomo malato che proprio per la sua follia altri ebrei uccisero, in un secondo tempo, quando si convenne che la credenza conveniva, divenne manifestazione religiosa del dio degli ebrei e dei cristiani sconvolgendo l’intera storia dell’umanità. Un altro folle, forse con meno esperienza del passato della tradizione religiosa ebraica, trasformò una pratica di “pietas” religiosa nei confronti dei bambini nati morti in una pratica di genocidio che si svolgeva soltanto nel suo delirio di onnipotenza.
Si tratta di Geremia.
Se la pratica di iniziazione era un rito religioso che consisteva nel passaggio in mezzo al fuoco, i bambini che nascevano morti o morivano per cause naturali in tenera età, erano privati della loro iniziazione. In una società in cui i bambini erano la fonte principale del futuro della società stessa la loro morte era dedicata agli DEI per cremazione affinché fossero gli DEI stessi che provvedessero per la loro iniziazione. Era attraverso il fuoco che compivano l’ultimo viaggio. Era, forse, uno dei più grandi atti di devozione che i genitori compivano nei confronti dei loro sfortunati figli.

Un grande atto di devozione che il delirio paranoico ossessivo dei “profeti” ebrei a Babilonia doveva diffamare, offendere e criminalizzare a maggior gloria del proprio dio padrone.

Sugli DEI a cui i bambini morti prematuramente erano affidati mediante il rito della cremazione, scrive Sabatino Moscati:
“Quanto ai caratteri, Baal Hammon è un dio ancestrale, protettore della tradizione, definito dall’edicola o tempietto (Hammon) che gli è propria. Tanit, a sua volta, è una dea nutrice, preposta alla fecondità femminile, garante della crescita e della salute. Né Baal Hammon né Tanit hanno a che fare con l’uccisione dei bambini, né v’è in loro alcunché di sanguinario o di sanguinoso. Per quanto le funzioni divine possano modificarsi nel tempo o nello spazio, è assolutamente inverosimile che ciò avvenga nel senso di un legame con l’infanticidio.” Sabatino Moscati “Gli adoratori di Moloch” ed. Jaca Book 1991 pag. 166.

Dalla bibbia si trae il termine Tofet. Del Tofet scrive Geremia:
“Ecco, faccio venire su questo luogo delle sventure e quanti ne sentiranno parlare avranno le orecchie rintronate, perché essi si sono allontanati da me, e hanno reso straniero questo luogo, ove offrirono l’incenso a divinità straniere che non avevano conosciuto né essi, né i loro padri, né i re di Giuda; hanno riempito questo luogo col sangue di innocenti. Vi hanno edificato gli alti luoghi di Baal, per bruciare a lui i loro bambini in olocausto, cosa che io non ho mai comandato, né detto, né avuto in mente. Ma, ecco, stanno per venire i giorni, dice il signore, in cui questo luogo non si chiamerà più Tofet, né valle di Ben-Hinnom, ma valle della Strage.” Geremia 19, 3-6

Ciò che è nuovo, l’idea del dio unico come parto di un progetto di assoggettamento degli ebrei a Babilonia ad opera di altri ebrei che ne pretendono il possesso, viene fatto diventare “antico”. E ciò che è antico, come le pratiche religiose in onore di Baal, viene fatto passare come una violazione di ciò che è antico.
Si tratta del gioco dell’illusione delle tre carte col quale, chi pretende di impossessarsi delle persone, inganna il loro senso religioso.
E il suono sinistro della frase “per bruciare a lui i loro bambini in olocausto” viene lasciata all’interpretazione di chi, reputando ciò malvagio in quanto viene definito malvagio dal dio al quale egli è sottomesso, proietta le peggiori visioni che la sua fantasia riesce a partorire. Un po’ come Gustave Flaubert in Salambò.

Ciò che è truffa diventa romanzo, racconto, e alle persone appare ovvio che ciò sia perché non si avvedono che il fine del racconto è uccidere la loro libertà. Là, dove c’è la libertà dell’individuo, c’è Baal. Là dove c’è la libertà dei popoli “bruciano a lui i loro bambini in olocausto”. Perché vuoi la libertà dalla sottomissione al dio padrone? Non ti fa schifo che le persone brucino i loro bambini in olocausto a Baal? E via con la rappresentazione da film dell’orrore senza chiederci: ma come stavano davvero le cose?

E Geremia insiste con una continuità ossessiva che appare più che sospetta al fine di far accettare la sottomissione al nuovo dio degli ebrei. Cosa volete che sia la pretesa del dio degli ebrei di possedere ogni primogenito maschio quando a Baal gli ebrei sacrificavano i loro figli e le loro figlie?
La questione deve essere capovolta.
Dal momento che io, dice Geremia, Ezechiele e Isaia, devo imporvi un dio padrone che possiederà voi e ogni generazione dopo di voi, devo rendervi la sottomissione gradevole facendovi credere quanto fossero ripugnanti gli altri culti. I culti dei vostri padri.
La cosa grave, sia in Geremia che in Isaia e Ezechiele, è che non considerano gli altri DEI, come Baal, falsi, ma li considerano degli DEI concorrenziali al loro dio padrone.
Dice Geremia:

“Perché i figli di Giuda fecero il male davanti ai miei occhi, dice il signore, hanno collocato i loro idoli abominevoli nel tempio, dove si invocava il mio nome, per profanarlo; hanno costruito gli alti luoghi di Tofet nella valle di Ben-hinnom, per bruciare i loro figli e le loro figlie, cose che io non avevo affatto ordinato e nemmeno pensato; per questo, ecco, vengono dei giorni, dice il signore, in cui non si chiamerà più Tofet e Valle di Ben-Hinnom,, ma valle della strage. E Tofet diventerà un luogo di sepoltura per mancanza di altro spazio. Anzi molti cadaveri di questo popolo saranno il pasto degli uccelli del cielo e delle bestie della terra, che nessuno scaccerà. Farò cessar nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme i canti di gioia e di allegrezza, i canti dello sposo e della sposa: perché la terra sarà ridotta ad un deserto.” Geremia 7, 30-34

“Vi hanno edificato gli alti luoghi di Baal, per bruciare a lui i loro bambini in olocausto, cosa che io non ho mai né comandato, né detto, né avuto in mente. Ma, ecco, stan per venire giorni, dice il signore, in cui questo luogo non si chiamerà più Tofet, né Valle Ben-Hinnom, ma valle della Strage.” Geremia 19, 5-6

“Poi hanno edificato degli alti luoghi a Baal nella Valle di Ben-Hinnom, per sacrificare i loro figli e le loro figlie a Moloc, bruciandoli col fuoco, azione che io non avevo loro comandata, non avendo mai pensato che essi arrivassero a compiere tali abominazioni, per trascinare Giuda nel peccato.” Geremia 32, 35

Le menzogne di Geremia si diffondono forti di alcune coincidenze storiche e della distruzione della memoria religiosa operata militarmente dai cristiani. Le necessità di Diodoro Siculo di diffamare i Cartaginesi sembrano confermare le affermazioni di Geremia se non fosse che di quella pratica non parlano nessuno degli antichi storici pur parlando ampiamente dei Fenici. L’uccisione dei propri figli è una pratica talmente assurda che ogni popolo, contemporaneo dei Fenici, ne avrebbe parlato. Invece, niente!

Il gioco sporco fatto da Geremia, Ezechiele e Isaia può essere sostenuto attorno al 600 a.c., non nel 2000 d. c. quando l’analisi dei Tofet dimostra che:
“Un’ulteriore indagine, sempre nell’ambito dell’istituto di medicina legale di Lille, appare nel 1952 ed è firmata da quattro autori: M. Muller, R. Depreux, P. Muller, M. Fontaine. Vengono analizzate 75 urne, 32 contengono ossa umane soltanto, 2 ossa di animali soltanto, 38 ossa umane e animali frammiste, 3 ceneri soltanto. Il numero degli individui sepolti (85) supera quello delle urne (75): è dunque evidente che alcune urne contenevano i resti di più di un individuo. Quanto all’età, 12 i casi indecisi; 1 è un feto di otto mesi; 65 risultano giunti al limite della vita uterina, ma non l’hanno superato; 17 sono vissuti oltre la nascita, ma meno di due mesi. Queste indicazioni si offrono ad un commento che è nostro: nei limiti del campione esaminato, la prevalenza dei bambini nati morti sembra evidente, mentre è assai poco ragionevole quella che si uccidessero tutti nel momento in cui nascevano vivi. Si aggiunga, in favore di tale commento, il dato obiettivo dell’amplissima mortalità infantile in quella regione e in quell’epoca, su cui torneremo.” Sabatino Moscati “Gli adoratori di Moloch” ed. Jaka Book 1991 pag. 166. Sabatino Moscati “Gli adoratori di Moloch” ed. Jaca Book 1991 pag. 166.

Altre analisi, di altri Tofet, sia in Sicilia che in Sardegna danno lo stesso risultato che a Cartagine.
E in effetti, nella bibbia non si trova mai l’affermazione: “Vi proibisco di uccidere i bambini!”. Al contrario, il massacro dei bambini viene spesso citato come atto di cui si diletta il dio padrone degli ebrei e dei cristiani.

La diffamazione sistematica degli antichi popoli è fatta dagli ebrei all’interno di quella strategia di distruzione della vita e del futuro fatta per volontà del loro dio assassino. E’ il loro dio che entra in concorrenza nell’assemblea degli DEI e pretende che il suo popolo macelli tutti gli altri e, per farlo, deve impedire al “popolo eletto” di conquistare la propria libertà. Deve macellarlo lentamente impedendo al popolo eletto di ribellarsi dall’essere proprietà del dio. Ed è nel catechismo della chiesa cattolica che si legge:

“Dopo i patriarchi, Dio forma Israele quale suo popolo salvandolo dalla schiavitù dell’Egitto. Conclude con lui l’Alleanza del Sinai, e gli dà, per mezzo di Mosé, la sua legge, perché lo riconosca e lo serva come l’unico Dio vivo e vero, Padre provvido e giusto giudice, e stia in attesa del Salvatore promesso.” Dal Catechismo della Chiesa cattolica ed Leonardo 1994 sezione prima, capitolo secondo.

Come si vede la chiesa cattolica fa proprio il genocidio dei bambini Egiziani. Il sacrificio umano fatto dal dio padrone degli ebrei è il sacrificio umano fatto dal dio della chiesa cattolica e tale azione è l’insegnamento religioso che fonda la chiesa cattolica.
La chiesa cattolica esalta i sacrifici umani e si ritiene in diritto di eseguirli. Come nella storia avverrà sia nei confronti di ogni eretico che degli ebrei stessi ai quali contenderà il ruolo di “popolo eletto”.

Dice ancora la chiesa cattolica:

“Il popolo discendente da Abramo sarà il depositario della promessa fatta ai patriarchi, il popolo della elezione, chiamato a preparare la ricomposizione, un giorno, nell’unità della Chiesa, di tutti i figli di Dio; questo popolo sarà la radice su cui verranno innestati i pagani diventati credenti.” Dal Catechismo della Chiesa cattolica ed Leonardo 1994 sezione prima, capitolo secondo.

Come si vede, la contesa di popolo eletto è tutt’ora in corso: loro devono diventare SOLO la radice, è la chiesa cattolica che unifica.
E la contesa verte sull’interpretazione delle parole di Ezechiele in cui il suo dio terrorista ammette di essere immondo e di aver costretto con l’inganno gli ebrei affinché sacrificassero i loro figli. HA COSTRETTO GLI EBREI A SACRIFICARE I LORO FIGLI affinché riconoscessero che lui è il loro dio padrone!
E i cristiani divennero più zelanti degli ebrei!

“Allora io dissi di versare il mio furore su di essi e di sfogare la mia ira nel deserto. Ma ancora una volta ritrassi la mia mano e mutai proposito per riguardo al mio nome, affinché non fosse vilipesa la mia potenza agli occhi delle genti, al cospetto delle quali io li avevo tratti fuori. Però giurai loro nel deserto di disperderli fra le genti e disseminarli fra le nazioni, perché avevano abbandonato le mie leggi, disprezzato i miei statuti, profanato i miei sabati, e i loro occhi erano stati sedotti dagli idoli dei loro padri. E dovetti giungere al punto di dare loro statuti nocivi e leggi per cui non potevano vivere. E li resi immondi con le loro stesse oblazioni, facendo si che sacrificassero tutti i primogeniti, per punirli, affinché conoscessero che io sono il signore.” Ezechiele 20, 21-26

“I loro occhi erano stati sedotti dagli idoli dei loro padri” che tradotto in termini sociali e morali significa: “I loro occhi erano stati sedotti dalla libertà!”. “Avevano abbandonato le leggi di morte che io avevo imposto loro!” “Avevano disprezzato i miei statuti che sancivano che io ero il loro padrone!” “Si erano permessi di violare i “miei” sabati nei quali non si erano messi in ginocchio davanti a me!”. “Io avevo imposto loro di vivere nell’orrore” dice il dio degli ebrei e dei cristiani “loro, invece, preferirono la libertà che gli DEI dei loro padri garantiva loro!”.
“Per questo” dice il dio dei cristiani “li ho costretti a diventare immondi con le loro stesse offerte facendo si che, ebrei e cristiani, sacrificassero tutti i loro primogeniti.” “Solo costringendoli a diventare immondi potevo sperare che riconoscessero che io sono il signore.”
Ed è per impedire alle persone di uscire dall’orrore dei sacrifici umani imposti dal dio dei cristiani che la chiesa cattolica ha ammazzato nel corso della storia tutti gli eretici e tutti coloro che non si mettevano in ginocchio. Dice, infatti, il catechismo della chiesa cattolica a firma di Wojtyla:

“Nella traduzione greca dei libri dell’Antico Testamento, il nome ineffabile sotto il quale dio si è rivelato a Mosè, YHWH, è reso con “Kyrios” [“Signore”]. Da allora Signore diventa il nome più abituale per indicare la stessa divinità del dio d’Israele. Il nuovo testamento utilizza in questo senso forte il titolo di “Signore” per il Padre, ma, ed è questa la novità, anche per Gesù riconosciuto così egli stesso come dio.” Dal Catechismo della Chiesa cattolica ed Leonardo 1994 sezione seconda, capitolo secondo.

Così la chiesa cattolica dal suo catechismo e dalle affermazioni di Ezechiele, parafrasandole, attua:
“E così la chiesa cattolica versa il suo furore sugli Esseri Umani e sfoga la sua ira nel deserto psico-emotivo che in essi ha costruito.
E muta di volta in volta i suoi propositi al fine di non essere costretta a rendere conto dei suoi propositi e dei suoi fini. Però la chiesa cattolica giura di disperdere chiunque non si meta in ginocchio davanti a lei. Di disperdere chiunque non si metta in ginocchio davanti alle sue leggi. Di disperdere chiunque disprezzi i suoi statuti. Di disperdere chi non si metta in ginocchio a pregare e i suoi occhi siano attratti dalla libertà che il mondo che li circonda presenta loro. E la chiesa cattolica impone dettami nocivi e leggi distruttive nei confronti della vita. La chiesa cattolica rende immonde le persone quando fanno la carità e fa si che i cattolici sacrifichino i loro figli distruggendo la loro vita attraverso l’imposizione della credenza nel suo dio.”
Mosè non è mai esistito! Fu un’invenzione degli ebrei deportati a Babilonia i quali, per costruire una storia antica inventata della religione ebraica e del patto fra gli ebrei e il loro dio, prendendo lo spunto dai miti Sumeri e Babilonesi, dettero vita ad un legislatore leggendario che trattava direttamente col loro dio, sul modello Sumero che, con un rapporto speciale e preferenziale col loro dio, il legislatore faceva le leggi. Il Pentateuco fu inventato e scritto a Babilonia per soddisfare le esigenze di personaggi del tipo di Ezechiele, Geremia, Isaia e Giosuè attorno al 600 a. c.
Infatti, in queste frasi del Deuteronomio sembra di leggere la stessa mano di Ezechiele e Geremia:

“Non ci sia in mezzo a te chi faccia passare il proprio figlio o la propria figlia attraverso il fuoco, né chi fa l’indovino o predice le sorti, né àugure, né mago, né chi fa incantesimi, o consulta gli spettri o gli spiriti, né chi evoca lo spirito dei morti. Chiunque pratica queste cose è in abominio davanti al signore, anzi è per colpa di queste abominazioni che il signore, iddio tuo, caccia quelle genti dinanzi a te.” Deuteronomio 18, 10-12

Descrivono il terrore degli ebrei, padroni di altri ebrei, di perdere il bestiame ebreo.
Non ci sia in mezzo a voi chi ha costumi religiosi diversi dai vostri: ogni volta che veniva incontrato un popolo o delle persone con una diversa religione venivano torturate o uccise dai cristiani affinché si convertissero al loro dio.
Non ci sia nessuno che abbia pratiche religiose diverse dalla supplica al dio degli ebrei.
Così, al ritorno da Babilonia, i fuorusciti scatenano la guerra religiosa al fine di costringere tutti gli ebrei a sottomettersi al nuovo dio.
Tracce di questa guerra religiosa e i motivi del contendere li leggiamo dal secondo libro dei re della bibbia:

“Egli invece di fare quello che è gradito agli occhi del signore, dio suo, come Davide, suo antenato, camminò nella via dei re d’Israele, anzi arrivò al punto di immolare suo figlio, bruciandolo poi sul fuoco, secondo gli abominevoli costumi di quei popoli che il signore aveva disperso davanti ai figli d’Israele.” II Re 16, 3
Questa è la versione della bibbia cattolica delle Paoline
La versione della bibbia tradotta da Giovanni Diodati dice:
“Ma camminò per la via dei rè d’Israele, e fece anche passare il suo figliuolo per lo fuoco secondo le abominazioni delle genti, le quali il signore aveva scacciate dinanzi a’ figliuoli d’Israele.” II Re 16, 3 Versione Bibbia di Giovanni Diodati

ATTENZIONE: le due bibbie differiscono nella traduzione, ma anche secondo Sabatino Moscati, quella di Diodati è la traduzione corretta. La diversa dicitura è fatta, sicuramente, dalla chiesa cattolica per continuare la diffamazione delle antiche popolazioni e salvare il suo dio dall’accusa di delitto secondo il principio monoteista che un delitto grande copre un delitto più piccolo!

“I Babilonesi si fecero Succot-Benot, i Cutei si fecero Nergall, quelli di Amat si fecero Asima; quelli di Avva si fecero Nibaz e Tartac, quelli di Sefarvaim bruciarono i loro figli sul fuoco in onore di Adramelec e di Anammelec, idoli della loro città. Oltre a queste divinità adorarono pure il signore e si elessero dei sacerdoti per gli alti luoghi, scelti in mezzo a loro stessi per esercitare il culto nei santuari eretti su quelle alture. Così essi adorarono il signore e insieme servirono ai loro dèi, secondo le usanze di quei popoli di mezzo ai quali erano stati deportati.” II Re 17, 30-33

“Ricostruì gli alti luoghi che Ezechia, suo padre, aveva distrutto, eresse altari a Baal, elevò un simulacro della Dea Ascera, come aveva fatto Acab, re d’Israele e adorò tutti gli astri del cielo e li servì. Eresse altari nel tempio del signore, di cui il signore aveva detto: “In Gerusalemme stabilirò il mio nome”. Costruì altari agli astri del cielo nei due atri del tempio del signore; immolò suo figlio, bruciandolo poi sul fuoco; si dette alla magia e alla divinazione, istituì negromanti e indovini; moltiplicò il male davanti al signore , provocando il suo sdegno.” II Re 21, 3-6

“Egli dissacrò Tofet, nella valle di Ben-Hinnom, affinché più nessuno potesse immolarvi il proprio figlio o la propria figlia bruciandoli sul fuoco in onore di Moloc. Fece sparire i cavalli, che i re di Giuda avevano dedicato al Sole, all’entrata del tempio del signore, presso l’abitazione dell’eunuco Natan-Melek, situata negli edifici annessi e bruciò il cocchio del Sole. Fece demolire anche gli altari eretti sopra la terrazza di Acaz, e fatti innalzare dai re di Giuda, e gli altri che Manasse aveva fatto costruire nei due cortili del tempio del signore; il re li demolì, li frantumò e ne disperse la polvere nella valle del Cedron. Giosia rese inservibili al culto idolatrico anche gli alti luoghi, che erano di fronte a Gerusalemme e a sud del monte degli Ulivi, quello che Salomone re d’Israele, aveva eretto ad Astarte, Dea dei Sidonii, a Camos, idolo di Moab, e a Milccom, obrobrioso dio dei figli di Ammon. Fece a pezzi i cippi, abbatté i tronchi rappresentanti Ascera, e riempì quei luoghi di ossa umane.” II Re 23, 10-14

Non fu così semplice, per gli “schiavi di Babilonia”, ridurre tutto il popolo ebreo alla schiavitù sotto il loro dio padrone e assassino.
Chiunque abbia pratiche di libertà tentando di comprendere il mondo che lo circonda, anziché limitarsi a supplicare il dio degli ebrei, sia messo a morte:

“Chi sacrifica ad altri dèi, fuorché al signore solo, sia punito con la morte.” Esodo 22, 19

Dice la chiesa cattolica:

“Dio è l’autore della sacra scrittura. “Le cose divinamente rivelate, che nei libri della sacra scrittura sono contenute e presentate, furono consegnate sotto l’ispirazione dello spirito santo. La santa madre chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché, scritti sotto l’ispirazione dello spirito santo, hanno dio come autore e come tali sono stati consegnati alla chiesa.” Dal Catechismo della Chiesa cattolica ed Leonardo 1994 sezione prima, capitolo secondo, articolo 3.

La chiesa cattolica, come gli ebrei, ha nel suo ordinamento religioso l’ordine di ammazzare chiunque sacrifica ad altri DEi fuorché al suo dio padrone.

Ben miserabile è quella religione che pretende di imporre il proprio dio e la propria “verità” attraverso il sacrificio umano dei bambini come ordinato dal dio cristiano ed eseguito dalla chiesa cattolica e dalla religione degli ebrei!
Gli ebrei praticano i sacrifici umani: allora, come oggi!
I cristiani praticano i sacrifici umani: allora come oggi!
La loro ideologia religiosa è finalizzata alla pratica dei sacrifici umani: allora come oggi! Se la loro esecuzione è contenuta è solo perché le leggi della società civile impedisce loro di trasferire la legge del loro dio padrone alla società stessa: ma quanti eretici furono bruciati in quanto accusati di non adorare il loro vero dio?
Gli ebrei praticano la diffamazione come imperativo religioso accusando gli altri popoli di fare ciò che LORO effettivamente fanno!
La chiesa cattolica pratica la diffamazione come imperativo religioso accusando le altre religioni di quanto a lei interessa per poterle perseguitare e imporre il proprio dio assassino.
L’uomo, l’umanità, deve essere il faro che guida i nostri pensieri.
L’uomo, l’umanità e le sue trasformazioni nell’infinito dei mutamenti in relazione all’immenso insieme da cui il presente è emerso, deve essere la guida dei nostri intenti religiosi e non le brame perverse di criminali che con la truffa e l’inganno hanno come fine la distruzione dell’uomo e della società civile.
Lusiana, 29 agosto 2006

Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 Marghera – Venezia
tel. 041933185
e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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