Che l’attuale situazione di crisi economica si sospetti sia creata ad arte, più che essere reale, è quasi alla portata di tutti. Non ci voleva molto a scoprire le carte. Bastava fare il solito due più due, ed ecco che il mistero poteva essere svelato con largo anticipo. Evitando peraltro a milioni di italiani di essere turlupinati fino al punto da massacrare l’esistenza di molte migliaia di persone. Che in alcuni casi, sono arrivate persino al suicidio.
Gli elementi di una falsa crisi ci sono tutti. A cominciare da quei flussi di denaro – pubblico – che in certi ambienti non sono mai mancati. E che sono migrati dalle tasche dei contribuenti alle tasche del politico di turno che a sua volta li ha fatti migrare nelle tasche che gli conveniva, a seconda del momento. Non per ultime, le tasche – pardon – le borsette griffate di certe Escort.
Il giochetto ha funzionato. Far assimilare alla popolazione la violenta sensazione della crisi, li ha portato tutti davvero alla crisi. Difficile oggi, stabilire quando tutto sia cominciato per giungere all’allarmante messinscena che oggi ha i contorni di una stramba realtà.
Così, mentre nei soliti ambienti divenuti in maniera oltraggiosa, ambienti che trascendono l’essere cittadini italiani (ricordo una frase del sottosegretario Catricalà durante una puntata di Ballarò ‘Anche noi prima eravamo cittadini…”)il denaro impropriamente ottenuto con una miriade di metodi più o meno leciti per essere poi utilizzati per motivi sempre più spesso illeciti, giù, in basso, la cittadinanza ha cominciato a sentire gli effetti della crisi, ma in maniera distorta e malata.
Questa crisi, signori, non è data dai bilanci e dai debiti pubblici, parametri che servono soltanto a poter poi gettare sulle spalle dei contribuenti tutto ciò che implica una sofferenza. La crisi è data dallo sperpero continuo, enorme, inconcepibile, di quel denaro che ci viene ormai strappato con violenza fino ad essere preteso ad ogni costo. Pena, nella migliore delle ipotesi, essere indicati come gli infami, i parassiti, gli odiosi costruttori di disperazione nazionale.
Alt! E’ esattamente il contrario. Un cittadino comune, di oneste vedute, nel caso in cui non paghi una cartella esattoriale o la tassa del momento, non è configurabile fra gli odiosi evasori fiscali, quanto fra quei milioni di morosi che – per ovvie ragioni – non riescono a pagare quanto dovrebbero. Ed accade, da una parte perché la capacità economica è stata enormemente abbattuta, dall’altra perché esistono delle priorità che rendono sempre più spesso impossibile pagare somme che tolgono poi la dignità di vivere.
Un esempio: si è notevolmente abbassato il volume di affari dei dentisti. Molte persone oggi, non possono garantirsi le cure di cui necessiterebbero, proprio perché la priorità è divenuta pagare tasse ed orpelli vari. Ed è solo una fra i tanti esempi aberranti.
L’altra faccia di questo ladrocinio organizzato che ha reso inermi milioni di persone, è l’aumento esponenziale dell’indebitamento pro capite. Che non passa solo dai gruppi bancari bensì dalle cosche malavitose che hanno dedicato un settore delle proprie attività all’usura. E chi ha alimentato il volume di affari legato all’usura?
Il sistema bancario e lo Stato. Che non concedendo credito alle famiglie ed alle imprese, ha costretto buona parte dei cittadini a mettersi nelle mani degli usurai, essendo così colpito al cuore tre volte: una volta dallo Stato, una dalle banche l’altra dagli usurai. Assurdo.
Finché buona parte della nazione non sarà in grado di comprendere in quale meccanismo perverso è stata fatta cadere l’Italia, non sarà possibile sbloccare quella parte sana del Paese che vorrebbe realmente far di tuto per uscire dall’incresciosa impasse voluta al solo scopo di sostenere economicamente quella parte infinitesimale di cittadini che peraltro, non ritengono nemmeno più di esserlo.
Non chiamatela “casta”. E nemmeno “cricca”. E’ una banda di delinquenti che oltretutto utilizzano strategie psicologiche per tenere a bada un esercito composto da circa 45mln di cittadini disarmati e malmessi.
La soluzione?
Risvegliarsi tutti insieme, tornare ad avere un alto senso di dignità, utilizzare il raziocinio e battere il cosiddetto “nemico” – configurabile in coloro che volutamente mal gestiscono la nazione – ad esempio NON votando se la Legge elettorale rimarrà quella attuale e che rappresenta il broglio di per se.
A chi dice che sia impossibile cambiare le sorti dell’Italia, dico che l’Italia può cambiare dal momento in cui ci si convinca di questa possibilità. Altrimenti, saremo tutti costretti a subire cose molto peggiori di ciò che già ci appare tale. Pensateci.
"Chiaramente" poi, per la logica del tutto bizzarra delle nostre istituzioni, il reato di usura viene "costantemente combattuto"... Mhà, se lo dicono loro...
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di Emilia Urso Anfuso
Gli elementi di una falsa crisi ci sono tutti. A cominciare da quei flussi di denaro – pubblico – che in certi ambienti non sono mai mancati. E che sono migrati dalle tasche dei contribuenti alle tasche del politico di turno che a sua volta li ha fatti migrare nelle tasche che gli conveniva, a seconda del momento. Non per ultime, le tasche – pardon – le borsette griffate di certe Escort.
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Data: 14/04/2012
di Emilia Urso Anfuso
Nessuno fino ad oggi, ha ricordato alcuni eventi agli italiani. Quali ad esempio il prelievo forzoso di 3mln e 100.000 euro dai fondi TFR depositati presso l'INPS due anni fa. La ratifica dell'accordo EMS che di fatto ci rende tutti garanti dei debiti contratti dallo Stato. L'abbattimento dei criteri di dignità ed uguaglianza che nel nostro paese oggi, sono al minimo storico.
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Data: 13/04/2012
di Carola De Blasi - Redazione Economia
Capire il sistema bancario. Molti pensano siano argomenti solo per esperti. Molte cose appaiono evidenti. Ma il meccanismo - seppure presentato sempre con un aura di 'mistero' - nella sua assurda realtà, è molto semplice da capire. Basta che qualcuno lo spieghi... Questo cartone animato, aiuta moltissimo ad evidenziare la realtà.
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Data: 31/03/2012
di Emilia Urso Anfuso
Sapete cos’è la lista che avete appena letto? E’ il significato della parola “Spread”. E’ vero, in finanza significa ben altro, ma è quantomeno bizzarro dover ammettere che, la strautilizzata parola in ogni angolo del Pianeta, significhi proprio qualcosa che abbia a che fare con la “diffusione” il “propagarsi” lo “spargimento” il “dilagare”.
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