Obamacare: dal 2013 microchip
sottocutanei per tutti i cittadini americaniA cura della d.ssa Enrica Perucchietti
PremessaSe verrà
confermato alla Casa Bianca nelle presidenziali del prossimo 6 novembre, Obama
ha chiarito che renderà obbligatorio nel corso del 2013 l'inserimento del
microchip sottocutaneo in tutta la popolazione americana. L’obiettivo è di
creare un registro nazionale di identificazione che permetterà di “seguire
meglio i pazienti avendo a disposizione tutte le informazioni relative alla loro
salute”. Il nuovo progetto relativo alla salute (HR 3200) è stato adottato
recentemente dal Congresso e alla pagina 1001, contiene l’indispensabile
necessità per tutti i cittadini che usufruiscono del sistema sanitario di essere
identificati con un microchip, il cui prototipo definitivo è allo studio della
FDA (Food and Drug Administration) dal 2004.
Un passo
indietroNé George Orwell, né Aldous
Huxley nelle loro distopie si erano spinti così lontano da poter prevedere
l’avvento di una popolazione controllata da microchip sottocutanei.
1984 e Il Mondo Nuovo ci hanno tramandato due sistemi totalitari
che hanno preceduto sulla carta, con inquietante forza visionaria, innovazioni
politiche che ci hanno reso progressivamente sempre più “trasparenti” e schiavi
di fronte all’ingerenza statale.
Già nel 1932
Huxley era arrivato a prevedere addirittura un sistema in cui gli abitanti sono
concepiti e prodotti industrialmente in provetta. Sotto il mito del progresso i
cittadini vengono condizionati fin dall’infanzia con tecnologia e droghe e da
adulti si ritrovano ad occupare ruoli sociali prestabiliti dalla nascita. La
rinuncia a ogni emozione, privacy, libero arbitrio che contraddistingue
il Grande Fratello di Orwell e lo stato totalitario di Huxley offrono però
ancora in minima parte una via di fuga, di reazione anarchica alla violenza
livellatrice dello Stato. In 1984 il protagonista Winston Smith può
ancora provare almeno a ribellarsi, allontanandosi dai centri abitati e tramando
con l’amante lontano dall’occhio onnipresente del Grande Fratello. Questo perché
nel mondo immaginato da Orwell i cittadini non sono ancora totalmente
“trasparenti”. Essi sono sottomessi a un controllo quasi totale ma non del tutto
globale.
La transizione sta
per essere attuata ora sotto l’amministrazione democratica di Barack Obama che
si avvia alla riconferma nelle Presidenziali del 2012. A dimostrazione che il
Presidente americano più che un outsider della politica si è rivelato in
linea con gli interessi delle lobby, che non distinguono tra democratici
o repubblicani. È la Casta americana che macina provvedimenti per il proprio
tornaconto e che sulla propria agenda politica ha l’ennesimo chiodo da piantare
nella bara della nostra privacy.
Microchip per
tutti“Se posso mettere un
microchip al mio cane per ritrovarlo quando scappa, perché dovrebbe
essere illegale fare lo stesso con un messicano?”. La provocazione a dir poco
delirante è stata lanciata dal candidato repubblicano al Congresso USA Pat
Bertroche. In attesa che la proposta di siglare gli stranieri irregolari o non
regolari sul territorio sbarchi anche in terra Padana, l’argomentazione ha
suscitato un putiferio in America. Il pensiero è corso subito ai tatuaggi dei
deportati nei campi di concentramento nazisti.
Si sbaglierebbe
chi ritenesse questo genere di proposta soltanto una provocazione estrema in
materia di sicurezza. Il ricorso a microchip sottocutanei per “mappare”,
controllare e, chissà, manipolare a distanza gli individui non interessa
soltanto gli stranieri. Le iniziative da stato fascista globale si stanno
infatti insinuando in campo medico grazie anche ai democratici. Quale metodo
migliore per controllare la popolazione che dotarla di microchip come le
bestie dietro motivazioni sanitarie? Violare i diritti civili di stranieri per
quanto illegale desterà sempre reazioni contrastanti, anche violente perché i
detrattori della proposta faranno appello a concetti quali razzismo, violenza
sui più deboli, etc. Ma se si convincesse invece la popolazione della necessità
dell’inserimento di chip sottocutanei in ogni membro del Paese per
il proprio bene - come nel caso di vaccini forzati per contrastare
fantomatiche pandemie – allora si raccoglierebbero minori resistenze. Ci verrà
detto che è per il nostro Bene e molti di noi cadranno nella trappola facendosi
impiantare i dispositivi sottocutanei, senza riflettere prima sulle
conseguenze.
La paura come
metodo
Per la costituzione di uno stato totalitario che ceda progressivamente il passo un nuovo ordine mondiale, il primo passo è manipolare il pensiero, le credenze delle persone, inserendo emozioni di terrore, destabilizzazione, rabbia, ansia, per poi proporre una soluzione alle paure collettive. È il sistema di azione-reazione descritto ampiamente da David Icke nei suoi saggi. Creare un sistema di paura pubblica con l’identificazione di un nemico visibile o invisibile che sia – terroristi, epidemie, crisi finanziarie - alimentare costantemente queste paure fino al parossismo bombardando le persone con immagini o notizie quotidiane di violenza, scardinando ogni sicurezza per poi costringere i cittadini ad accettare delle limitazioni alla propria privacy come ovvie misure di sicurezza. Una limitazione delle proprie libertà civili. Da qui le ben note norme contenute nel Patriot Act, l’introduzione di telecamere, bodyscanner negli aeroporti o nei luoghi ad alto rischio attacco, satelliti, intercettazioni di conversazioni telefoniche o mail private etc. Un graduale allentamento delle libertà individuali per garantire la sicurezza dal nemico che si aggira tra noi. Un insieme di limitazioni che Obama, lungi dal sopprimere come promesso in campagna elettorale, sta portando avanti seguendo le orme di George W. Bush: con la notizia della “morte” di Osama bin Laden – vera o falsa che sia – gli USA si sono visti “costretti” a incrementare gli investimenti sul fronte Sicurezza. Dal 2001 a oggi la Difesa americana ha stanziato 2 mila miliardi di dollari in programmi di antiterrorismo. Ma anche in Europa siamo mappati, marchiati, monitorati e neanche ce ne rendiamo conto. O forse ci fa comodo non rendercene conto per aggrapparci a quell’idea di sicurezza effimera che ci propinano i governanti. Alle norme di controllo globale per garantire la sicurezza – attraverso l’accrescimento delle paure collettive - si affianca un processo più strisciante che affonda i propri tentacoli in quell’apparato che dovrebbe invece garantire la salute delle persone: la sanità. L’introduzione dei microchip passerà in primis dal campo psichiatrico, dove le vittime sono da sempre le più deboli…
Per la costituzione di uno stato totalitario che ceda progressivamente il passo un nuovo ordine mondiale, il primo passo è manipolare il pensiero, le credenze delle persone, inserendo emozioni di terrore, destabilizzazione, rabbia, ansia, per poi proporre una soluzione alle paure collettive. È il sistema di azione-reazione descritto ampiamente da David Icke nei suoi saggi. Creare un sistema di paura pubblica con l’identificazione di un nemico visibile o invisibile che sia – terroristi, epidemie, crisi finanziarie - alimentare costantemente queste paure fino al parossismo bombardando le persone con immagini o notizie quotidiane di violenza, scardinando ogni sicurezza per poi costringere i cittadini ad accettare delle limitazioni alla propria privacy come ovvie misure di sicurezza. Una limitazione delle proprie libertà civili. Da qui le ben note norme contenute nel Patriot Act, l’introduzione di telecamere, bodyscanner negli aeroporti o nei luoghi ad alto rischio attacco, satelliti, intercettazioni di conversazioni telefoniche o mail private etc. Un graduale allentamento delle libertà individuali per garantire la sicurezza dal nemico che si aggira tra noi. Un insieme di limitazioni che Obama, lungi dal sopprimere come promesso in campagna elettorale, sta portando avanti seguendo le orme di George W. Bush: con la notizia della “morte” di Osama bin Laden – vera o falsa che sia – gli USA si sono visti “costretti” a incrementare gli investimenti sul fronte Sicurezza. Dal 2001 a oggi la Difesa americana ha stanziato 2 mila miliardi di dollari in programmi di antiterrorismo. Ma anche in Europa siamo mappati, marchiati, monitorati e neanche ce ne rendiamo conto. O forse ci fa comodo non rendercene conto per aggrapparci a quell’idea di sicurezza effimera che ci propinano i governanti. Alle norme di controllo globale per garantire la sicurezza – attraverso l’accrescimento delle paure collettive - si affianca un processo più strisciante che affonda i propri tentacoli in quell’apparato che dovrebbe invece garantire la salute delle persone: la sanità. L’introduzione dei microchip passerà in primis dal campo psichiatrico, dove le vittime sono da sempre le più deboli…
I Verichip per
salvarvi la vitaLa FDA (Food and
Drug Administration) ha infatti concesso il permesso alla vendita dei
Verichip, prodotti in Florida dalla Applied Digital Solution, e al loro impiego
in campo medico. Il dispositivo, della grandezza ormai di un granello di sabbia,
verrebbe inserito sotto la pelle del braccio o della mano con una siringa.
Contiene un numero per l’identificazione del paziente. Il portatore del
dispositivo, una volta arrivato in ospedale anche in stato incosciente, se
dotato di Verichip, sarebbe in grado di trasmettere una cifra legata alla
cartella personale. In questo caso il beneficio promesso sarebbe la possibilità
di effettuare diagnosi più veloci e la riduzione di rischi legati a
somministrazione di farmaci sbagliati qualora vi siano delle intolleranze o
allergie. Per favorire l’utilizzo del Verichip negli USA la Applied Digital ha
gentilmente promesso gratuitamente a più di 200 ospedali e istituti privati gli
scanner per leggere i dispositivi sottocutanei. Lo scenario di orwelliana
memoria assume contorni più chiari in vista della Riforma Sanitaria di Obama: se
tutti possono accedere alle cure, tutti possono essere altresì curati e
sottoposti a trattamenti obbligatori quali vaccini o impianti…
I VeriChip sono
già realtàVi sembrano teorie
fantascientifiche?
Sappiate invece
che il VeriChip è già approdato in Messico, dove la società distributrice
Solusat ha già impiantato diverse migliaia di pazienti. Il dispositivo è
arrivato anche in Europa. In Italia è ancora al vaglio.
Che cosa c’entra
Obama con tutto questo?
Dietro l’estensione della riforma sanitaria a tutti i cittadini americani – che come spiego nel mio libro L’altra faccia di Obama avrà come conseguenza primaria l’arricchimento delle società di Assicurazione, non il benessere dei contribuenti - potrebbe esserci una ragione occulta, meno umanitaria del previsto.
Dietro l’estensione della riforma sanitaria a tutti i cittadini americani – che come spiego nel mio libro L’altra faccia di Obama avrà come conseguenza primaria l’arricchimento delle società di Assicurazione, non il benessere dei contribuenti - potrebbe esserci una ragione occulta, meno umanitaria del previsto.
La legge di
riforma sanitaria introdotta da Obama fa infatti riferimento all’introduzione di
un dispositivo di “registro di sistema” di classe 2 che viene descritto come “un
dispositivo impiantabile di transponder a radiofrequenza che sia in grado
di registrare i crediti, i dati di anamnesi del paziente – standardizzati e con
immagini analitiche che permettano la condivisione degli stessi in diversi
ambiti – oltre a qualsiasi altro dato ritenuto opportuno dal Segretario”.
Insomma, per poter avere un’anamnesi immediata di un paziente, per poter
monitorare i senzatetto e i pazienti psichiatrici – e magari gli stranieri – per
razionalizzare la sanità, Obama ha pensato bene di inserirlo, anche se per ora
non in via obbligatoria, all’interno della riforma. All’approvazione della
Food and Drug Administration la percentuale della popolazione favorevole
all’impianto del dispositivo, nel 2004, salì dal 9 al 19%. E se il chip
venisse promosso, consigliato o addirittura obbligatorio per accedere alle cure
statali a quanto salirebbe il consenso?
Se il Verimed
nasce sul mercato civile per le sue applicazioni mediche, il Verichip più in
generale può essere usato in vari campi della società, sicurezza, finanza,
identificazione di emergenza, etc. Il chipping avviene in una ventina di
minuti in anestesia locale. Una volta inserito sottopelle, il chip rimane
invisibile a occhio nudo. Intanto una piccola quantità di energia in
radiofrequenza parte dallo scanner e stimola il dispositivo inattivo che
emette il numero di verifica tramite segnali in radiofrequenza. In questo modo
il portatore del chip può essere sempre rintracciato, da qui
l’idea di inserirlo tra i senzatetto e gli stranieri…
Il sistema di
introduzione del chip tra la popolazione di una nazione avverrà infatti
con la sua applicazione medica in forma di VeriMed; una volta raccolto il
consenso della maggior parte dell’opinione pubblica potrà essere reso
obbligatorio come certi vaccini ed esteso ad altre applicazioni: nel caso della
riconferma di Obama alla casa Bianca, sembra infatti che il chippaggio
dell'intera popolazione americana avverrà obbligatoriamente nel 2013.
Non occorre molta
immaginazione per prevedere le conseguenze di tale progetto: una volta marchiati
saremmo controllati da uno stato fascista globale, ben oltre l’Occhio
elettronico del Grande Fratello, che poteva almeno sfuggire ad alcune zone out
della società… Non bastava il controllo attraverso dispositivo GPS dei cellulari
o dei navigatori satellitari, delle etichette nei vestiti, delle tracce lasciate
da carte di credito, tessere fedeltà, bancomat etc. Con l’introduzione dei
chip saremo sempre raggiungibili, controllati. Insomma,
trasparenti.
Verso una
popolazione di “vetro”Se in 1984 l’azione sovversiva contro il
totalitarismo era ancora possibile anche se ardua, una volta impiantato il
chip il controllo sarà globale. Chi è davvero disposto a rinunciare alla
propria libertà pur di vivere in una società - forse più ordinata - ma
controllata in tutto e per tutto fin nell’intimità, senza possibilità di
autodeterminazione, di scelta? La distopia orwelliana è forse vicina più di
quanto non si pensi? Il controllo capillare e pervasivo sarebbe completo in caso
di chipping di tutta la popolazione: nessuno sfuggirebbe ai Sorveglianti.
Ognuno di noi sarebbe un “uomo di vetro”, trasparente, sotto costante controllo,
addomesticato. Lo sguardo del Governo ci seguirebbe in ogni attimo della nostra
esistenza. L’occhio elettronico del Grande Fratello accompagnerebbe
costantemente ogni nostra azione grazie alle frequenze emesse dal chip. E
non si può escludere che le sperimentazioni di impulsi a distanza nel campo
della guerra – che vedremo più avanti - per modificare il comportamento dei
soldati non vengano adottate anche nella vita quotidiana.
La degenerazione
della democrazia in totalitarismo sarebbe completa con la realizzazione di un
sistema di ingerenza totale nella vita quotidiana dei cittadini: il rischio di
una “gogna elettronica” avanzato dal giurista Stefano Rodotà, già presidente della Commissione scientifica dell'Agenzia
per i diritti fondamentali dell'Unione Europea, pende davvero sulle nostre teste? Stiamo rinunciando
alle nostre libertà individuali per l’illusione di più sicurezza e controllo
sulle nostre strade? Dalla videosorveglianza sulle strade, negozi, luoghi
pubblici alle banche date che da carte di credito, abbonamenti tv e web
registrano ogni nostro consumo, tendenza, interesse. Siamo già
controllati, schedati. La ricerca e l’attuazione di un sistema di trasparenza e
controllo globale sono valori o rischiano di degenerare in un incubo collettivo?
Fino a che punto siamo disposti a sacrificare il diritto alla privacy per
l’illusione di sentirci più sicuri?
Una popolazione
di ibridiCon l’aumento degli
attentati veri o presunti, del terrore, di stragi o sparizioni di bambini la
popolazione mondiale si sentirà obbligata ad accettare l’inserimento dei
chip sottocutanei per tutelarsi dalle “atrocità” che ogni giorno si
sentono in televisione o ci raccontano i giornali. Con spontaneità l’obbligo ai
microchip diventerà globale e la popolazione diventerà infine simile a un
gregge schedato di pecore. Chi si rifiuterà di divenire un “ibrido di
intelligenza elettronica e anima” - citando il dottor Peter Zhou, creatore del
microchip Angelo Digitale - verrà bollato come probabile criminale,
avendo sicuramente qualcosa da nascondere. Verrà segnalato alle autorità,
costretto a piegarsi o a vivere fuori dalla società.
I VeriChip non
sono gli unici dispositivi per ora sul mercato. La Motorola ha prodotto per la
Mondex Smartcard dei dispositivi dotati di GPS che i Paesi dell’Unione Europea
stanno pensando di adottare per la semplificazione dell’unificazione monetaria.
Dall’anamnesi del paziente passiamo così alla giustificazione dell’impianto per
i pagamenti! Così come il VeriChip misura 7 mm di lunghezza e 0,0775 di
larghezza, contiene un transponder e una batteria a litio ricaricabile
tramite la temperatura corporea. La Mondex, che ha acquisito il 51% del
pacchetto azionario della Mastercard, ha speso 1,5 milioni di dollari per
effettuare studi sul Biochip.
Da queste ricerche
sarebbe emerso che i posti più adatti per inserire il dispositivo sarebbero il
capo sotto la fronte e nella mano destra. In questo caso la ragione ufficiale
per l’impianto sarà la facilitazione del pagamento in sostituzione di denaro
corrente o carta di credito, a cui si andrà ad affiancare la procedura di
riconoscimento della persona e il ritrovamento di persone scomparse, siano essi
bambini oppure criminali… Insomma una carta d’identità elettronica munita di GPS
per essere rintracciati ovunque. Ed ecco che il Grande Fratello è realtà!
Inoltre per evitare la clonazione dell’impianto o meglio l’estrazione
individuale del chip, il dispositivo contiene litio che nell’ipotetico
tentativo di estrazione si romperebbe creando una vescica sottocutanea e la
dispersione di sostanze chimiche dannose. Oltre, ovviamente, a essere
rintracciati immediatamente dai Sorveglianti…
Manipolazione a
distanzaTra i teorici del complotto
a insistere sull’ipotesi di un progetto segreto di ricerca sul controllo mentale
mediante microchip, a fianco di David Icke si schiera la meno nota
dottoressa Rauni-Leena Luukanen-Kilde, ex medico finlandese nota tra gli
appassionati di ufologia per i suoi saggi nel campo UFO. La Rauni Kilde sostiene
che sia possibile controllare il comportamento delle persone e influenzarne a
distanza le azioni medianti l’impianti di microchip nel cervello, simili a
quelli che le entità aliene impianterebbero nell’encefalo degli addotti nella
zona ipofisaria. Sul giornale Spekula la Rauni Kilde pubblicò un lungo
articolo sugli impianti sottocutanei mettendo in guardia gli americani dal
pericolo di controllo di massa imminente. Ecco alcuni stralci: “È tecnicamente
possibile inserire ad ogni neonato un microchip che potrebbe servire per
identificare una persona per il resto della sua vita. Simili piani sono stati
discussi segretamente negli Stati Uniti, senza nessuna esposizione delle
questioni relative alla privacy […] Gli esseri umani con impianti possono
essere seguiti ovunque: le funzioni cerebrali possono essere monitorate a
distanza da supercomputers e persino alterare mediante il cambiamento
delle frequenza. Cavie di esperimenti segreti sono stati detenuti, soldati,
malati di mente, bambini portatori di handicap, audiolesi, ciechi, omosessuali,
donne single, anziani, scolari e qualsiasi gruppo di persone considerato
marginale dalle elites di sperimentatori”. La Rauni Kilde cita
come esempi di primi esperimenti i dispositivi cerebrali impiantati
chirurgicamente nel 1974 nello stato dell’Ohio, ma anche in Svezia a Stoccolma:
“Elettrodi cerebrali furono inseriti nei crani di bambini, nel 1946, senza che i
genitori ne fossero a conoscenza. Negli anni ’50 e ’60, impianti elettrici
furono usati nel tentativo di cambiare il comportamento umano e i suoi
atteggiamenti. Influenzare il funzionamento del cervello umano divenne un
obiettivo importante dei servizi segreti e militari”. E ancora: “Il sistema
elettronico di sorveglianza della NSA può simultaneamente seguire e gestire
milioni di persone. Ognuno di noi ha un’unica frequenza di risonanza
bioelettrica nel cervello, proprio come abbiamo impronte digitali uniche. Con
stimoli cerebrali completamente decodificati dalle frequenze elettromagnetiche,
segnali elettromagnetici pulsanti possono essere inviati al cervello creando la
voce desiderata ed effetti visivi, perché vengano percepiti dal soggetto
prescelto. È una forma di guerra elettronica”. Stando alla teoria della Rauni
Kilde sarebbe possibile non solo la costituzione di un esercito composto da
cyber soldati da controllare a distanza, ma anche la manipolazione di
individui normalissimi che potrebbero essere “accesi” in qualsiasi momento e
indotti a credere alla realtà di impulsi elettromagnetici quali allucinazioni
visive o uditive creati ad hoc. Allo stesso modo si potrebbe torturare
una persona dotata di microchip causandole dolore insopportabile e
piegandola alla propria volontà.
Retroingegneria: chi copia chi?La persona dotata di chip può esser manipolata in
molti modi. Usando frequenze diverse, si può modificare la vita emotiva di una
persona creando una specie di realtà virtuale – come sembra accada anche nelle
abductions - attraverso la stimolazione dell’encefalo: “La si può rendere
aggressiva o letargica. La sessualità può venire influenzata artificialmente. I
segnali del pensiero e le riflessioni del subconscio possono essere letti, i
sogni influenzati e persino indotti, tutto senza che la persona con l’impianto
lo sappia o acconsenta”. La somiglianza con i rapimenti alieni pone alcuni
quesiti che approfondisco in L’altra faccia di Obama: chi copia chi? I
militari terrestri hanno adottato la retroingegneria aliena piegandola ai propri
obiettivi, oppure le abductions si riducono per lo più a MILABS, ovvero
rapimenti da parte di militari che ricostruiscono scenari virtuali in cui
sarebbero entità extraterrestri ad agire sugli addotti? Come se questo scenario
non fosse abbastanza agghiacciante, ecco aggiungersi in parallelo
all’irradiamento tramite impulsi elettromagnetici, i metodi chimici di controllo
delle masse. E qua il pensiero corre alle misteriose scie chimiche di più
recente comparsa e agli esperimenti che ufficialmente dovrebbero modificare il
clima. Droghe, sostanze chimiche tossiche e gas da inalazione potrebbero essere
diffusi nell’aria o negli acquedotti. Se negli USA il metodo per influenzare la
popolazione a scegliere di farsi impiantare un microchip passerà molto
probabilmente per la via della riforma sanitaria, in Europa i governi sembrano
aver scelto la strada della moneta unica: sostituire il denaro corrente, carte
di credito e bancomat con un chip. La crisi, il caos economico non
sarebbero altro che scorciatoie per condurre la popolazione il più velocemente
possibile verso il controllo globale. “Quando le nostre funzioni cerebrali
saranno ormai connesse ai supercomputers, tramite impianti radio e
microchips, sarà ormai troppo tardi per protestare. Questa minaccia può
essere sconfitta solo istruendo il pubblico” ha avvisato la Rauni Kilde. E con
uno scenario del genere meglio essere pronti e passare per pazzi che farsi
trovare impreparati, o come diceva Karl Popper, “il prezzo della libertà è la
costante vigilanza”.
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