domenica 7 ottobre 2012

Adolf Hitler, epigono del crimine di Stato

di LEONARDO FACCO
Adolf Hitler, epigono del crimine di Stato, sapeva maneggiare la comunicazione in maniera esemplare; non a caso una delle massime che ci ha tramandato – grazie anche a Goebbels probabilmente - è la seguente: “Tutta la propaganda deve essere popolare ed il suo livello intellettuale deve essere regolato sull’intelligenza più limitata tra coloro verso cui è diretta”. Questa settimana, sono apparse tre notizie su tutti i media (compreso il web) che hanno attirato la mia attenzione:

1- Un italiano su due, ritiene inaccettabile la lotta contro l’evasione messa in atto dal Fisco e dal governo;

2- Cresce l’evasione fiscale, riguarda tutte le categorie, ma in testa alla classifica - stilata nel “rapporto Eures” 2012 – ci sono gli insegnanti;

3- Sette italiani su dieci – secondo lo stesso rapporto dell’Eures – sono favorevoli alla galera per gli evasori fiscali.

Appare fin troppo evidente che i numeri di cui sopra sono quantomeno bizzarri e contraddittori, dato che dalle risposte riportate si evince che il cittadino che evade il fisco, ritiene al contempo che lui stesso dovrebbe finire in gattabuia. Roba da paese schizofrenico, da Italia del XXI° secolo insomma. Eppure, una spiegazione logica all’incoerenza delle tre risposte citate esiste: il condizionamento mediatico, la propaganda per essere più chiari, messa in atto dall’esecutivo e dai suoi leccapiedi della comunicazione, relativamente all’evasione fiscale, ha trasformato il “cittadino moderno” in un delatore degno dei tempi dell’inquisizione, in particolare della “caccia alle streghe”, dove l’isteria collettiva conduce alla ricerca di capri espiatori ai quali affibbiare ogni colpa.

Avrete notato, immagino, la folle tendenza, che ha preso piede soprattutto con Monti, a considerare la crisi economica appena iniziata come la conseguenza del comportamento dell’evasore fiscale. Ebbene, c’è un fatto, noto a molti, che è quello delle Streghe di Salem, che mi pare quantomai azzeccato per una corretta esegesi delle tre affermazioni riportate poc’anzi.

Riporto dal libro di Hill Frances: “Salem [Village] era un paesino del Massachussets, e fu interessato nel diciassettesimo secolo dal più famoso caso di isteria di gruppo legato alla stregoneria che ebbe mai colpito una comunità così piccola. Cominciò tutto quando due ragazzine adolescenti (pare) fecero una divinazione con l’uovo durante il solstizio d’estate. Queste due ragazzine erano Abigail Williams e Betty Parris. La prima figlia tra l’altro di un reverendo protestante. In seguito cominciarono a mostrare comportamenti bizzarri e il medico del paese fece il primo passo a definire il maleficio come una possibilità. Quando fu pronunciata la parola “possessione” le due ragazze cominciarono a dare segni di isteria totale e dopo di loro anche altre due ragazze: Ann Putnam ed Beth Hubbard. Vennero così accusate una serva, una mendicante e un’anziana donna. Le ragazze additavano le persone ai margini della società e queste venivano interrogate, torturate e infine uccise. La cosa dilagò sempre di più. Finché vennero impiccate diciannove persone accusate per stregoneria, e uno venne sepolto vivo per aver rifiutato di parlare e oltre cinquanta tra uomini, donne e ragazzini furono torturati. 150 furono sospettati. L’isteria dilagò anche nei paesi vicini finché non venne fermata dal governatore stesso per via dei reverendi degli altri paesi che vedevano decimata la popolazione dei paesi a causa di una isteria. La caccia alle streghe era cominciata”.

I processi sommari in quel di Salem, che risalgono alla fine del 1600, durarono qualche mese, sull’onda del fanatismo globale, dell’accusa fatta tramite delazione e, in taluni casi, sotto tortura. Paul Boyer, in merito alle accuse che venivano mosse alle “possedute”, scrisse: “Durante i processi ci furono molte testimonianze di persone che ne accusarono un’altra di stregoneria raccontando che quest’ultima gli era apparsa in sogno e in circostanze simili per predire sciagure e tragedie. Verificare la veridicità di questo genere di testimonianze era praticamente impossibile: una visione infatti è un’esperienza visibile solo alla persona a cui è destinata. Ciò nonostante esse furono tenute in grande considerazione dai giudici”.

Torniamo a noi, all’anno di grazia 2012. Provate a fare un esperimento e sostituite alla parola strega quella di evasore ed eccoci catapultati in un batter d’occhio ai giorni nostri, nell’Italia dei Napolitano’s, dove l’evasione fiscale – in un paese preso da un’isteria collettiva – è sinonimo di stregoneria, dove i testimoni di Salem sono i delatori fiscali di oggi (quelli che si vantano di segnalare in Internet chi non richiede lo scontrino), dove i giudici sono le Fiamme Gialle e gli Equitalioti che, facendo leva sull’immorale clausola del “solve et repete” (paga e taci e dimostrami tu di non essere colpevole) mettono spalle al muro intere categorie di produttori e lavoratori (finanche uccidendoli), con il sostegno di una stampa infame e complice, sempre pronta a titolare che è stato scoperto un qualche furbetto milionario che non ha pagato le tasse, ma che si dimentica – successivamente – di usare gli stessi caratteri cubitali per ricordare ai suoi lettori che quel “furbetto” è stato prosciolto in giudizio per non aver commesso alcun reato (un caso su tutti è quello dello stilista Bikkembergs, leggetevelo).

Hayek spiegava: “Chi possiede tutti i mezzi stabilisce tutti i fini”. Il martellante, odioso, ipocrita e banditesco mantra contro chi cerca di difendere il frutto del proprio lavoro – implementato ad hoc per coprire le colpe dello Stato e delle sue canaglie che lo governano (dai cinghialoni ai maialoni e dai Fiorito ai Saggese) – è l’ennesima riprova del tentativo del potere di “metterci tutti contro tutti”, facendo leva sul più bieco dei sentimenti umani: l’invidia, che per ridirla con Hitler, appartiene “alle intelligenze più limitate” fra i milioni di adulatori della democrazia.

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