Gli attivisti a New York: attenti ai climate change
L'uragano Sandy si avvicina alla costa orientale degli Stati Uniti e il sindaco di New York Bloomberg ha chiesto lo stato di emergenza: evacuate le zone della città più vicine al mare. Negli anni passati, la gente avrebbe dovuto prendere la decisione difficile di salvare la propria vita e di lasciarsi alle spalle gli amati animali,oppure di rimanere e di rischiare di morire con le bestiole, per di più, in una situazione disastrosa. Questo perché rifugi di emergenza non accettavano animali domestici. Ma con l'uragano Sandy sono cambiate le politiche dei canili, che stanno aprendo le loro porte alle persone e ai loro animali in difficoltà. Sono una dozzina le strutture attrezzate tra il Connecticut, il Maryland, il New Jersey e lo Stato di New York. Ma ci sono anche almeno sei alberghi o motel nella zona che accolgono le bestiole: alcuni senza costi aggiuntivi, altri con un sovrapprezzo di dieci dollari.
Intanto, un gruppo di attivisti del cambiamento climatico ha sfidato la calma prima della tempesta nel pomeriggio di domenica e si è riunito a Times Square. L'evento, dal titolo "Collegare i puntini tra le condizioni meteo estreme e il cambiamento climatico", è stato organizzato in meno di 48 ore, secondo Phil Aroneanu, co-fondatore del gruppo e direttore della campagna degli Stati Uniti.
"Non abbiamo mai fatto niente di simile prima, ma il cambiamento climatico non è mai arrivato a così tanto finora", ha detto all'Huffington Post. Per poi aggiungere: "Anche se non si può attribuire ogni tempesta al cambiamento climatico, la media di cinque gradi negli oceani ha creato molto più vapore tanto da arrivare a creare la tempesta che dovrebbe abbattersi su New York e Boston."
Nonostante centinaia di migliaia di newyorkesi fossero pronti ad evacuare la città, quasi 100 attivisti di 350.org hanno tenuto uno striscione con la scitta: "Mettere fine al silenzio sul clima".
"E' frustrante, soprattutto da parte del presidente Obama. Proprio ieri è stato ad MTV e ha parlato dei cambiamenti climatici, un tema che sta molto a cuore ai giovani - ha detto Aroneanu -. "Ma come leader, anche se gli americani non vogliono sentirne parlare, non può far finta di niente e deve dire la verità".
Intanto, un gruppo di attivisti del cambiamento climatico ha sfidato la calma prima della tempesta nel pomeriggio di domenica e si è riunito a Times Square. L'evento, dal titolo "Collegare i puntini tra le condizioni meteo estreme e il cambiamento climatico", è stato organizzato in meno di 48 ore, secondo Phil Aroneanu, co-fondatore del gruppo e direttore della campagna degli Stati Uniti.
"Non abbiamo mai fatto niente di simile prima, ma il cambiamento climatico non è mai arrivato a così tanto finora", ha detto all'Huffington Post. Per poi aggiungere: "Anche se non si può attribuire ogni tempesta al cambiamento climatico, la media di cinque gradi negli oceani ha creato molto più vapore tanto da arrivare a creare la tempesta che dovrebbe abbattersi su New York e Boston."
Nonostante centinaia di migliaia di newyorkesi fossero pronti ad evacuare la città, quasi 100 attivisti di 350.org hanno tenuto uno striscione con la scitta: "Mettere fine al silenzio sul clima".
"E' frustrante, soprattutto da parte del presidente Obama. Proprio ieri è stato ad MTV e ha parlato dei cambiamenti climatici, un tema che sta molto a cuore ai giovani - ha detto Aroneanu -. "Ma come leader, anche se gli americani non vogliono sentirne parlare, non può far finta di niente e deve dire la verità".
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