Pensioni ultime novità riforma: 6 bonus (senza soldi) per Sì al referendum
PENSIONI ULTIME NOVITA’ (11 AGOSTO 2016) – Oggi le ultimissime notizie sulle proposte del governo Renzi per la riforma pensioni. Si tratta di 6 “bonus” alla Renzi, escogitati per accattivarsi le simpatie (diciamo così) di pensionati e lavoratori anziani in vista del referendum costituzionale.
Problemino: queste 6 misure costerebbero, a regime, la bellezza di 3,8 miliardi, ma il governo Renzi metterà a disposizione solo 1,5 miliardi per la riforma pensioni da infilare in legge di Stabilità.
La matematica ci dice quindi che questa abbondanza di annunci è solo una mossa di marketing (diciamo così) per attirare l’attenzione del maggior numero di elettori possibile, dai lavoratori precoci a quelli con i redditi più bassi, passano per chi prende la quattordicesima e chi spera di iniziare a percepirla dopo le novità in arrivo sulle pensioni.
Pensioni ultime novità (11 agosto 2016): le sei trovate del governo Renzi per acchiappare voti al referendum costituzionale
1) Allineamento della no tax area dei pensionati (cioè l’esenzione fiscale) a quella dei lavoratori dipendenti. Costo, 260 milioni all’anno.
2) Ricongiunzione gratis dei contributi versati con differenti gestioni, insieme a misure per facilitare il riscatto laurea. Costo: 500 milioni.
3) Lavoratori precoci, bonus contributivo per gli anni lavorati (con contributi pagati) fra i 14 e i 18 anni. Qui il costo si fa esorbitante, si parla di almeno 1,2 miliardi, ma si potrebbe arrivare a 1,8 miliardi.
4) Quattordicesima, estensione della platea dei beneficiari (dagli 1,2 milioni di oggi a 2,4 milioni, le pensioni che ne usufruiscono raddoppierebbero). Costo: 800 milioni di euro all’anno.
5) Ape (Anticipo pensionistico): in pensione da uno a tre anni prima, rispetto al raggiungimento del requisito previsto dalla riforma Fornero per la pensione di vecchiaia. Gli anni di pensione anticipata verrebbero finanziati con prestiti bancari. Costo: 600 milioni di euro.
6) Lavori usuranti, agevolazioni da 72 milioni di euro a regime.
Pensioni ultime novità (11 agosto 2016): i conti non tornano, per fare tutto servirebbero 3,8 miliardi a regime, ma il governo Renzi mette a disposizione solo un miliardo e mezzo, Altro che aumentare le minime
Le cifre stimate, riportate dalle news sulle pensioni del Corriere della Sera, sono queste: a conti fatti, tutte le misure chiederebbero stanziamenti per 3,8 miliardi a regime, secondo il sindacato Uil ne servirebbero almeno 2,5, ma il governo Renzi ci metterà appena 1,5 miliardi, visto che Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, ha già non pochi grattacapi nel riuscire a raccapezzare i miliardi necessari a non far scattare le clausole di salvaguardia (fra cui l’aumento della benzina e dell’Iva).
Non si capisce quindi dove Matteo Renzi vorrebbe prendere i soldi necessari per alzare le pensioni minime che, è il suo annuncio dell’ultima ora, sono troppo basse e richiedono l’impiego di più risorse.
Le ultime notizie sulle pensioni non illudano quindi i lettori che ci seguono: dei vari annunci (come già successo per quelli sulla flessibilità in uscita) a conti fatti resterà ben poco.
Il problema è che la legge di Stabilità dovrebbe prendere la sua forma definitiva dopo il referendum costituzionale, un po’ come gli 80 euro in busta paga sono stati concessi solo dopo le elezioni Europee 2014 (e, in alcuni casi, sono stati ripresi ai beneficiari, senza contare il fatto che sono costati a tutti noi aumenti sulle tasse locali e tagli dei servizi).
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