Quindici anni sono tanti, e nel mondo attuale, globalizzato e di sconvolgente velocità, sembrano ancora di più. Quindici anni fa era infatti il 1999, non esistevano gli smartphone né i tablet, negli Stati Uniti governava ancora Clinton, e la Cina stava cominciando ad affacciarsi sulla scena globale dopo due decenni di crescita tumultuosa. Casualmente, poi, è anche la data di introduzione dell'euro, almeno nella sua forma virtuale. Il primo gennaio del 1999, infatti, i tassi di cambio delle valute nazionali furono fissati alla moneta unica, inaugurando de facto l'Eurozona prima dell'introduzione della moneta fisica tre anni più tardi.
E' proprio per questo che Salvini torna indietro di quindici anni, paragonando l'Italia di oggi ad un Paese all'epoca più forte relativamente al resto del mondo. Avrà ragione? Facciamo un viaggio nel passato e andiamo subito a verificare i dati sul Pil della Banca Mondiale, pubblicati in dollari a prezzi correnti (quindi in corso nell'anno di riferimento).
L'Italia allora occupava la sesta posizione a livello globale (non quarta come detto da Salvini) e la quarta a livello europeo. Per avere un'idea di quanto velocemente possano cambiare le cose nello spazio di un anno, vediamo per curiosità lo stesso confronto effettuato solo un anno più tardi, nel 2000. Il sorpasso della Cina era già avvenuto, e l'Italia era scivolata in settima posizione a livello globale (ma sempre quarta a livello europeo).
E adesso? Gli ultimi dati disponibili per tutti i Paesi (2012) indicavano una situazione drammaticamente differente, un mondo cambiato. L'Italia occupava infatti alla nona posizione, superata dal Brasile e dalla Russia, nonostante mantenesse la quarta posizione a livello europeo.
Da questi grafici possiamo notare l'evolversi di una situazione che conosciamo bene: il recupero del resto del mondo, specialmente dei giganti asiatici, nei confronti del mondo occidentale. La situazione europea, infatti, è variata di poco nel suo complesso, perché è l'Europa in generale a crescere molto meno dei suoi competitor globali. Salvini, evidentemente, sbaglia classifica nel riportare la posizione del Pil italiano nella graduatoria globale di quindici anni fa. L'esponente leghista utilizza, a nostro avviso, un fenomeno riconosciuto da tutti (e per certi versi normale e comprensibile, ovvero il risveglio economico di Paesi storicamente potenze globali e solo negli ultimi duecento anni di Storia soggetti al predominio europeo e statunitense) per sottolineare la debolezze dell'Italia, causate, a suo dire, dall'euro. Ci sono forti ragioni per credere che, euro o no, il sorpasso cinese - per esempio - sarebbe comunque avvenuto. In ogni caso, riteniamo che sbagliare di ben due gradini la reale posizione occupata dall'Italia possa valere un "Nì".
P.S.: per curiosità siamo andati a prendere anche il confronto internazionale dei Pil per Parità di Potere dHYPERLINK "http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2014/01/weodata/weorept.aspx?pr.x=55&pr.y=11&sy=1999&ey=1999&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=512,668,914,672,612,946,614,137,311,962,213,674,911,676,193,548,122,556,912,678,313,181,419,867,513,682,316,684,913,273,124,868,339,921,638,948,514,943,218,686,963,688,616,518,223,728,516,558,918,138,748,196,618,278,624,692,522,694,622,142,156,449,626,564,628,565,228,283,924,853,233,288,632,293,636,566,634,964,238,182,662,453,960,968,423,922,935,714,128,862,611,135,321,716,243,456,248,722,469,942,253,718,642,724,643,576,939,936,644,961,819,813,172,199,132,733,646,184,648,524,915,361,134,362,652,364,174,732,328,366,258,734,656,144,654,146,336,463,263,528,268,923,532,738,944,578,176,537,534,742,536,866,429,369,433,744,178,186,436,925,136,869,343,746,158,926,439,466,916,112,664,111,826,298,542,927,967,846,443,299,917,582,544,474,941,754,446,698,666&s=PPPGDP&grp=0&a="'HYPERLINK "http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2014/01/weodata/weorept.aspx?pr.x=55&pr.y=11&sy=1999&ey=1999&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=512,668,914,672,612,946,614,137,311,962,213,674,911,676,193,548,122,556,912,678,313,181,419,867,513,682,316,684,913,273,124,868,339,921,638,948,514,943,218,686,963,688,616,518,223,728,516,558,918,138,748,196,618,278,624,692,522,694,622,142,156,449,626,564,628,565,228,283,924,853,233,288,632,293,636,566,634,964,238,182,662,453,960,968,423,922,935,714,128,862,611,135,321,716,243,456,248,722,469,942,253,718,642,724,643,576,939,936,644,961,819,813,172,199,132,733,646,184,648,524,915,361,134,362,652,364,174,732,328,366,258,734,656,144,654,146,336,463,263,528,268,923,532,738,944,578,176,537,534,742,536,866,429,369,433,744,178,186,436,925,136,869,343,746,158,926,439,466,916,112,664,111,826,298,542,927,967,846,443,299,917,582,544,474,941,754,446,698,666&s=PPPGDP&grp=0&a="Acquisto (dati Fmi), ossia tenendo conto delle differenze del costo della vita tra un Paese e l'altro. Ebbene, secondo questa misurazione in dollari correnti (che non prescinde dalla ricchezza reale di un Paese), già nel 1999 l'Italia si trovava all'ottavo posto, superata dalla Cina e dall'India e tallonata dal Brasile.
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