venerdì 8 novembre 2019

Cosa dice la legge italiana sulle colonie di gatti e sulle gattare

La legge italiana tutela le colonie feline intese come insieme di due o più gatti che vivono in una zona pubblica. Rispettare i gatti non è un gesto soltanto d’amore, ma un obbligo in quanto cittadini italiani. Alcuni articoli del codice penale integrati dalla legge n. 281 del 1991 e del 2004 prescrivono specifici comportamenti in tutela degli animali “randagi”.
 

Cosa dice la legge

Il gatto è considerato parte integrante della società pertanto va rispettato e tutelato secondo norme di legge. La legge 281 del 1991 contro il maltrattamento dei gatti, tutela anche quelli che vivono in piena libertà e tutte le colonie feline.
Nessun cittadino italiano può spostare i gatti dal luogo prescelto per vivere. Gli animali hanno anche  il diritto di ricevere cure e cibo proprio in quello stesso luogo, sempre nel rispetto delle norme igieniche e del comune senso del rispetto altrui.
Oltre alla legge sopra citata ci sono alcune normative sancite dalle varie regioni che devono essere altrettanto rispettate e conosciute.
È indiscutibile il rispetto che lo stato Italiano riserva ai gatti tanto che le colonie feline:
  • non possono essere spostate in altro habitat
  • hanno il diritto ad essere curati e nutriti proprio in quel luogo
  • le ASL si devono fare carico di provvedere gratuitamente alla sterilizzazione dei componenti di una colonia censita
  • hanno gli stessi diritti delle colonie feline che si trovano nei pressi di un condominio
  • In questo caso la legislazione regionale ha introdotto delle precisazioni anche se la sostanza della legge non cambia. Anche senza un consenso unanime del condominio a mantenere i gatti in quel luogo la colonia non può essere comunque spostata perché la presenza dei gatti è considerata come quella degli uccelli o di altri animali liberi.
Qualora fosse necessario ogni singolo Comune, in accordo con il servizio veterinario della ASL, deve effettuare dei controlli sulla colonia felina e le spese sono a carico dello stesso Comune così come monitorare la quantità dii gatti e prevenirne l’eccessivo proliferare.
 

L’importanza delle colonie feline nelle città

Considerando che nelle grandi città il numero della popolazione è in costante aumento, la quantità di topi presenti si moltiplica, secondo una stima di 10 a 1.
La presenza di colonie feline risulta quindi essere importante anche per contenere il proliferarsi di topi e limitare le derattizzazioni, attività dispendiose, malsane e spesso inefficaci. Si può quindi mettere in atto una sorta di derattizzazione naturale utilizzando animali predatori come i gatti per limitare questo problema.
Ogni singolo Comune deve quindi per legge tutelare e supportare la colonia felina insieme alle ASL locali che provvedono alla cura e alla salute dei gatti delle colonie.
Attenzione però a chi chiede soldi per la sterilizzazione di una colonia felina perché le ASL provvedono gratuitamente alla sterilizzazione così come alla cura antibiotica successiva.
 

Le gattare

In genere è uso comune pensare alla figura della “gattara” come la persona che si prende cura delle colonie feline. Non sempre le gattare però sono ben considerate nei vari quartieri. Il loro ruolo è però fondamentale.
La gattara si occupa del controllo sanitario della colonia felina, del nutrimento dei gatti, spesso a spese proprie, dello stato igienico della zona. A volte può essere supportata da veterinari o associazioni. È sempre meglio che chi gestisce una colonia felina si possa avvalere dell’aiuto di esperti e associazioni protezionistiche legalmente riconosciute.

Registrare una colonia felina

Una colonia felina deve essere innanzitutto censita rivolgendosi presso alcuni sportelli riservati ai diritti degli animali presso le ASL o i Comuni.
Solo quando si è provveduto alla registrazione della colonia felina, le Asl possono procedere regolarmente con i controlli sanitari.
Chiunque si renda conto della presenza di due o più gatti in una specifica zona può denunciarne la presenza alle autorità per il riconoscimento della colonia, in genere utilizzando un modulo fornito dal Comune o dalle Asl.
In questo modulo si devono indicare i dati anagrafici della persona che fa la denuncia e che in quello stesso  momento si assume la responsabilità della cura dei gatti a proprio nome.
Il Comune provvede poi ai controlli e se ci sono le condizioni di idoneità viene riconosciuta la colonia felina. Da questo momento in poi è il referente della colonia felina, la comune “gattara” a essere il tramite con le autorità, a prendere appuntamenti per le sterilizzazioni e le cure. Avere una colonia felina registrata a proprio nome non è per sempre, quindi in qualsiasi caso ci fosse la necessità, anche temporanea, può essere un atto civile diventarne i referenti.

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