MAPPA DEL GENOCIDIO DEI POPOLI EUROPEI – GUARDA
è poco sopra l’8 per cento.
Altre precisazioni sono invece meno incoraggianti. Quasi drammatiche: tranne Italia e Spagna, dove l’immigrazione è recente, per gli altri Paesi dell’Europa occidentale il dato è sottostimato. Perché i nati all’estero sono una piccola parte degli immigrati residenti, visto che in Francia, Germania, GB e Scandinavia siamo ormai alla seconda e terza generazione. Quindi il dato va, almeno, raddoppiato.
I paesi dell’Est sono un capitolo a parte. Polonia e Ungheria dimostrano che il Comunismo, con la sua ‘decrescita’ ha avuto un effetto positivo rispetto al consumismo che consuma tutto, anche la popolazione. Per gli altri, gli ex sovietici, il numero è drogato dalla presenza di russi rimasti lì dopo la dissoluzione dell’URSS.
In conclusione: è in atto un genocidio. Il nostro. Siamo come agnelli in attesa della Pasqua. Solo che noi abbiamo coscienza di questo, ma non facciamo nulla per impedirlo: eppure saremmo ancora in tempo. Catastrofi demografiche simili sono state evitate in passato: basta una rivoluzione, e poi un grande piano di rimpatri. Una reconquista del nostro spazio vitale.
La mappa mostra la percentuale di individui nati all’estero della popolazione dei diversi paesi europei. Prima precisione: in Italia la percentuale, ultimo dato del 2016 che comprende anche i figli di immigrati nati in Italia,Altre precisazioni sono invece meno incoraggianti. Quasi drammatiche: tranne Italia e Spagna, dove l’immigrazione è recente, per gli altri Paesi dell’Europa occidentale il dato è sottostimato. Perché i nati all’estero sono una piccola parte degli immigrati residenti, visto che in Francia, Germania, GB e Scandinavia siamo ormai alla seconda e terza generazione. Quindi il dato va, almeno, raddoppiato.
I paesi dell’Est sono un capitolo a parte. Polonia e Ungheria dimostrano che il Comunismo, con la sua ‘decrescita’ ha avuto un effetto positivo rispetto al consumismo che consuma tutto, anche la popolazione. Per gli altri, gli ex sovietici, il numero è drogato dalla presenza di russi rimasti lì dopo la dissoluzione dell’URSS.
In conclusione: è in atto un genocidio. Il nostro. Siamo come agnelli in attesa della Pasqua. Solo che noi abbiamo coscienza di questo, ma non facciamo nulla per impedirlo: eppure saremmo ancora in tempo. Catastrofi demografiche simili sono state evitate in passato: basta una rivoluzione, e poi un grande piano di rimpatri. Una reconquista del nostro spazio vitale.
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