petizione
con 9.802 sostenitori
Questa petizione sarà consegnata a:
Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano
Presidente del Senato della Repubblica italiana
Pietro Grasso
Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana
Laura Boldrini
Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana
Enrico Letta
Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo della Repubblica Italiana
Massimo Bray
SALVIAMO POMPEI! RESTANO 6 GIORNI ! Stiamo per perdere 105 milioni di € stanziati dalla Commissione UE.
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BREAKING: RESTANO SOLO 6 GIORNI PER SALVARE POMPEI.
IL MINISTRO BRAY HA TEMPO SOLO FINO AL 9 DICEMBRE PER NOMINARE IL COMMISSARIO STRAORDINARIO PER POMPEI, CHE A SUA VOLTA DOVRA' RIUSCIRE A STILARE IL PIANO DA PRESENTARE ALL'UNESCO ENTRO IL 31 DICEMBRE 2013.
IL RISCHIO NON E' SOLO LA PERDITA DEI 105 MILIONI DI EURO, MA ANCHE LA CANCELLAZIONE DI POMPEI DAL NOVERO DEI SITI UNESCO "PATRIMONIO DELL'UMANITA'"
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La Commissione UE ha approvato fondi per sostenere il restauro di Pompei. Il progetto potrà contare su un investimento di 105 milioni di euro "combinando contributi UE e nazionali.
Stiamo rischiando di perdere tali fondi a causa dell'incredibile ritardo nella nomina del "supercommissario" italiano che dovrebbe guidare e supervisionare i lavori.
Qualora tale figura non venga nominata in tempo utile i fondi messi a disposizione verranno ritirati dalla Commissione UE e destinati ad altro fine.
I motivi del ritardo non sono chiari, ma sembrano dovuti ad una lotta interna al Ministero dei beni e attività e turismo, nella quale si vedono contrapporre coloro che "premono" per la nomina di un personaggio interno del ministero, e coloro che invece propendono per la scelta di una personalità esterna.
Il progetto comunitario prevede "preservazione, mantenimento e miglioramento" del sito archeologico.
L'obiettivo dell'investimento europeo è "conservare il sito in quanto attrazione turistica sostenibile per la regione Campania" e per l'Italia. Il contributo dell'Ue fa seguito ad una richiesta dell'Italia e ad un piano di azione concordato con l'esecutivo europeo nel quale si è accertata l'entità dei lavori necessari per la riabilitazione di Pompei.
La questione della mancata nomina ha ormai raggiunto il ridicolo: quando si chiede al Commissario europeo alle Politiche regionali Johannes Hahn che cosa pensa dello sconcertante ritardo nella nomina del supercommissario italiano che dovrebbe coordinare il progetto di rilancio di Pompei, egli scandisce la sua analisi:
«Considero il progetto Pompei molto importante per l'Italia e il mondo. In particolare però è importante per la Campania, dove può generare nuovi posti di lavoro e trainare l'economia locale grazie ad un turismo di alta qualità. Ovviamente i ritardi non sono positivi e il tempo sta per scadere, visto che i programmi attuali termineranno alla fine del 2015».
Al fine di tutelare il futuro di Pompei, patrimonio dell'Umanità e bene che tutto il mondo ci invidia, occorre fare pressione su coloro che possono intervenire in questa situazione di stallo.
A: Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana Pietro Grasso, Presidente del Senato della Repubblica italiana Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana Enrico Letta, Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana Massimo Bray, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo della Repubblica Italiana
SALVIAMO POMPEI !
Chiediamo la nomina immediata del "Supercommissario" italiano per la ristrutturazione ed il rilancio di Pompei, per non perdere i 105 milioni di Euro stanziati dalla Commissione UE.
La Commissione UE ha approvato fondi per sostenere il restauro di Pompei. Il progetto potrà contare su un investimento di 105 milioni di euro "combinando contributi UE e nazionali.
Stiamo...
SALVIAMO POMPEI !
Chiediamo la nomina immediata del "Supercommissario" italiano per la ristrutturazione ed il rilancio di Pompei, per non perdere i 105 milioni di Euro stanziati dalla Commissione UE.
La Commissione UE ha approvato fondi per sostenere il restauro di Pompei. Il progetto potrà contare su un investimento di 105 milioni di euro "combinando contributi UE e nazionali.
Stiamo rischiando di perdere tali fondi a causa dell'incredibile ritardo nella nomina del "supercommissario" italiano che dovrebbe guidare e supervisionare i lavori.
Qualora tale figura non venga nominata in tempo utile i fondi messi a disposizione verranno ritirati dalla Commissione UE e destinati ad altro fine.
I motivi del ritardo non sono chiari, ma sembrano dovuti ad una lotta interna al Ministero dei beni e attività culturali e turismo, nella quale si vedono contrapporre coloro che "premono" per la nomina di un personaggio interno del ministero, e coloro che invece propendono per la scelta di una personalità esterna (secondo la valutazione dei media).
Il progetto comunitario prevede "preservazione, mantenimento e miglioramento" del sito archeologico.
L'obiettivo dell'investimento europeo è "conservare il sito in quanto attrazione turistica sostenibile per la regione Campania" e per l'Italia. Il contributo dell'Ue fa seguito ad una richiesta dell'Italia e ad un piano di azione concordato con l'esecutivo europeo nel quale si è accertata l'entità dei lavori necessari per la riabilitazione di Pompei.
La questione della mancata nomina ha ormai raggiunto il ridicolo: quando si chiede al Commissario europeo alle Politiche regionali Johannes Hahn che cosa pensa dello sconcertante ritardo nella nomina del supercommissario italiano che dovrebbe coordinare il progetto di rilancio di Pompei, egli scandisce la sua analisi: «Considero il progetto Pompei molto importante per l'Italia e il mondo. In particolare però è importante per la Campania, dove può generare nuovi posti di lavoro e trainare l'economia locale grazie ad un turismo di alta qualità. Ovviamente i ritardi non sono positivi e il tempo sta per scadere, visto che i programmi attuali termineranno alla fine del 2015».
Al fine di tutelare il futuro di Pompei, bene che tutto il mondo ci invidia, occorre fare pressione su coloro che possono intervenire in questa situazione di stallo.
Cordiali saluti, [Il tuo nome]
Notizie
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"Troppi ritardi in un progetto importante come quelli di Pompei, così l'Italia e la Campania rischiano di perdere i fondi per il sito archeologico". Torna il caos, dunque, sul museo a cielo aperto più grande e famoso d'Europa. A strigliare l'Italia è il commissario europeo alle Politiche regionali, Johannesburg Hahn.
Il Mattino di Napoli: Hahn, il commissario europeo: basta ritardi su Pompei
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The lost City of Pompeii (1st part)
The lost City of Pompeii (2nd part)
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Stiamo rischiando di perdere tali fondi a causa dell'incredibile
ritardo nella nomina del "supercommissario" italiano che dovrebbe guidare e
supervisionare i lavori.
Qualora tale figura non venga nominata in tempo utile i fondi messi a
disposizione verranno ritirati dalla Commissione UE e destinati ad altro
fine.
I motivi del ritardo non sono chiari, ma sembrano dovuti ad una lotta interna
al Ministero dei beni e attività e turismo, nella quale si vedono contrapporre
coloro che "premono" per la nomina di un personaggio interno del ministero, e
coloro che invece propendono per la scelta di una personalità esterna.
Il progetto comunitario prevede "preservazione, mantenimento e
miglioramento" del sito archeologico.
L'obiettivo dell'investimento europeo è "conservare il sito in quanto
attrazione turistica sostenibile per la regione Campania" e per l'Italia. Il
contributo dell'Ue fa seguito ad una richiesta dell'Italia e ad un piano di
azione concordato con l'esecutivo europeo nel quale si è accertata l'entità dei
lavori necessari per la riabilitazione di Pompei.
La questione della mancata nomina ha ormai raggiunto il ridicolo: quando si
chiede al Commissario europeo alle Politiche regionali Johannes Hahn che cosa
pensa dello sconcertante ritardo nella nomina del supercommissario italiano che
dovrebbe coordinare il progetto di rilancio di Pompei, egli scandisce la sua
analisi:
«Considero il progetto Pompei molto importante per l'Italia e il
mondo. In particolare però è importante per la Campania, dove può generare nuovi
posti di lavoro e trainare l'economia locale grazie ad un turismo di alta
qualità. Ovviamente i ritardi non sono positivi e il tempo sta per scadere,
visto che i programmi attuali termineranno alla fine del
2015».
Al fine di tutelare il futuro di Pompei, patrimonio dell'Umanità e
bene che tutto il mondo ci invidia, occorre fare pressione su coloro che possono
intervenire in questa situazione di
stallo.
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