mercoledì 20 novembre 2013

Stabilità per la loro poltrona

Il governo delle larghe intese piomba come un falco sui nostri conti correnti. Come spiega Libero, infatti, l’imposta di bollo sui conti è stata aumentata con la legge di stabilità del 33%.
Scrive Francesco De Dominicis:
Nel bel mezzo delle prossime vacanze di Natale, ci sarà il nuovo rincaro. Il giro di vite è previsto dalla legge di stabilità confezionata dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, col tacito assenso del premier, Enrico Letta. Secondo la relazione tecnica presentata al Senato, dove è ancora in discussione il testo della finanziaria, l’aumento del bollo dovrebbe assicurare un gettito aggiuntivo di oltre mezzo miliardo di euro l’anno. Tuttavia, la stangata alla fine della giostra, potrebbe essere ben più pesante. Ciò perché negli ultimi 12 mesi, le «riserve» delle famiglie e delle imprese sono cresciute di ben 64 miliardi di euro.
Quel che è certo è che nel 2014 pagheremo un bel po’ di tasse in più sui risparmi. E vale la pena osservare che il giochetto dell’imposta di bollo strutturale è decisamente peggiore della «botta secca» in stile Amato. Che prese il 6 per mille una sola volta, mentre da gennaio il salasso è pari al 2 per mille l’anno. Un salasso micidiale che colpisce, peraltro, anche i titoli di Stato, solo in parte preservati dalle misure di Monti.
Il «bollo» infatti si applica a tutti i depositi con saldo superiore a 5mila euro e non aggredisce i guadagni, ma tutto il gruzzoletto. Su 100mila euro risparmiati, a esempio, si pagherà un bollo di 200 euro da confrontare con i 34 pagati fino al 2011. E non è tutto. A questa cifra va aggiunto il prelievo sulle rendite. Prendiamo lo stesso esempio: 100mila euro investiti in obbligazioni che rendono il 3 per cento: la cedola è 3mila euro e il fisco si becca 600 euro. In tutto vuol dire: 800 euro di tasse su 3mila di ricavi.

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