venerdì 22 novembre 2013

Caso Ruby, Berlusconi condannato per prostituzione minorile. E i legali attaccano: “sentenza surreale”

 

berlusconi-condannaCondanna a sette anni di carcere per l’ex premier Silvio Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile.
Questa la sentenza del Tribunale di Milano che ieri si è espresso sul caso Ruby, togliendo qualsiasi dubbio sulla natura non conviviale delle cene organizzate dall’ex premier in quanto,a detta dei giudici, “risulta, innanzitutto, provato che l’imputato abbia compiuto atti sessuali con El Mahroug Karima in cambio di ingenti somme di denaro e di altre utilità, quali gioielli“.
Nelle 331 pagine di motivazione della sentenza, i magistrati hanno chiarito definitivamente la posizione della ragazza marocchina, coinvolta nel “collaudato sistema prostitutivo di Arcore ove, giovani donne, alcune delle quali prostitute professioniste, compivano atti sessuali in plurimi contesti“. E sulle attività di Berlusconi e del suo entourage, il documento ha svelato un mondo erotico, fatto di bunga-bunga, lapdance, spogliarelli, travestimenti e toccamenti reciproci”, tutti servizi che venivano regolarmente retribuiti dal Cavaliere.
Se Karima o Ruby rubacuori, all’epoca minorenne, percepiva un compenso di 3 mila euro per le sue prestazioni sessuali, le altre ospiti non ricevevano un trattamento diverso e, come si legge nella sentenza,”venivano ricompensate con denaro, con gioielli, con autovetture, con il pagamento del canone di affitto delle abitazioni in via Olgettina, con contratti di lavoro a Mediaset ed altre utilità“.
La telefonata di Berlusconi per il rilascio di Ruby, trattenuta per furto e a seguito dell’intervento del premier affidata alla consigliera regionale Minetti, non è stata considerata dai giudici come un tentativo di salvare la nipote minorenne di Mubarak per evitare un incidente diplomatico con l’Egitto, ma un reato cioè quello di concussione, “di fronte al quale Berlusconi non ha arretrato pur di occultare il delitto di prostituzione minorile“.
Due reati quindi ai quali, secondo il tribunale, se ne aggiungerebbe un altro, cioè quello dell’inquinamento probatorio attuato sistematicamente a partire dal 2010, anno in cui il Cav. avrebbe iniziato a elargire ingenti somme di denaro a Ruby e alle altre ragazze di Arcore.
La reazione del centrodestra è stata immediata e mentre Renato Schifani ha parlato di accanimento giudiziario, i legali di Berlusconi Ghedini e Longo, non hanno esitato a definire la sentenza “surreale, in totale contrasto con gli elementi probatori, con la logica, con i fondamentali principi di diritto e con la giurisprudenza della Corte di Cassazione“.
 
Benedetta Cucchiara
22 novembre 2013

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